Dopo la sconfitta di oggi c’è da scommetterci che la tranquillità in casa viola verrà di nuovo a mancare. La Fiorentina è apparsa imballata, soprattutto nel secondo tempo, proprio quando, dopo le reti dei rosanero, doveva venir fuori il carattere dei viola.
Il ritiro ha fatto bene al Palermo, che grazie alle reti di Simplicio e Miccoli spazza via il 4 a 0 subito nel derby con il Catania e mette al sicuro, almeno per il momento, la panchina di Ballardini. Ballardini che non segue le indicazioni di Zamparini e manda in campo la sua formazione tipo. Si rivede dal primo minuto Jorgensen, posto da Prandelli dietro Gilardino e Mutu. È proprio il danese a creare il primo pericolo della partita; il palo salva Amelia e i suoi compagni. La Fiorentina vive il suo momento migliore nel primo tempo, anche se la buona prestazione dei viola finisce al 9′, quando Gilardino si libera bene di Bovo ma colpisce l’esterno della rete.
A inizio ripresa arriva subito il gol di Simplicio che spezza le gambe ai gigliati. Semioli prende il posto di uno stanco Jorgensen, ma la reazione non c’è. Anzi, il Palermo affonda il coltello e raddoppia con un preciso rasoterra di Miccoli. Prandelli manda in campo anche Bonazzoli per cercare di dare la giusta profondità alla manovra offensiva. Ballardini risponde togliendo un attaccante, Miccoli, per un difensore, il giovane Kjear. Non cambia un gran che. Il Palermo tiene bene a centrocampo, la Fiorentina si affida inutilmente ai lanci lunghi.
Finisce così, tra i fischi, la partita che doveva mettere una pietra sopra la turbolenta settimana dei viola. Anche se il quarto posto regge, grazie soprattutto agli stop di Roma e Genoa, la squadra dovrà trovare al più presto la giusta quadratura, la giusta armonia, perché il cammino in campionato è ancora lungo e tortuoso.