giovedì, 28 Agosto 2025
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Tutti in carrozza con Dante, per festeggiare i 120 anni della Faentina

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La Faentina compie 120 anni e festeggia insieme a Dante.

IL TRENO DI DANTE. Sabato la linea ferroviaria trasnappenninica che collega la Toscana alla Romagna ospiterà il Treno di Dante, un tour su rotaia con partenza da Ravenna (la città dell’esilio del poeta) e arrivo a Firenze, con tanto di visita guidata ai luoghi danteschi della città e di Palazzo Vecchio.

120 CANDELINE PER LA FAENTINA. Un’iniziativa nata grazie al comitato “Amici della Faentina”, che da anni si batte per la valorizzazione della linea ferroviaria, in occasione del 120esimo anniversario della Faentina. La data scelta non è casuale. Sabato 14 infatti ricorre anche l’anniversario della morte del sommo poeta, che con il Treno di Dante riceverà “giustizia storica”, potendo ritornare simbolicamente  a Firenze dall’esilio ravennate dove fu cacciato.

VALORIZZARE L’ANTICA LINEA FERROVIARIA. Il tour, nato in collaborazione con i Comuni e le Province di Firenze e Ravenna, l’associazione Culter e i cantori di All’improvviso Dante 100 Canti per Firenze, ha lo scopo di valorizzare sotto il profilo turistico e culturale la tratta ferroviaria Faentina per rilanciare il territorio e sviluppare le potenzialità delle strette relazioni tra la Toscana e la Romagna. Sono previste un’ottantina di persone.

IL PROGRAMMA. Il programma prevede la partenza dalla stazione di Ravenna sabato alle 7.20 e cambio treno a Faenza per salire, accompagnati dal Comitato organizzatore, sul Treno di Dante. L’arrivo a Firenze è previsto intorno alle 10. Da Santa Maria Novella partirà un breve itinerario tra i luoghi danteschi con letture di alcuni dei Canti più famosi della Commedia, La visita si concludere a Palazzo Vecchio, dove i partecipanti incontreranno l’assessore alla cultura Sergio Givone e saranno accompagnati nel museo dalle guide dell’associazione Mus.e. Il rientro in Romagna è previsto nel tardo pomeriggio.

Pasqual, foto col maxi-cerotto/GUARDA

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In posa con il maxi-cerotto.

LA FOTO. Meno di ventiquattr’ore dopo lo scontro di gioco nel corso Italia – Repubblica Ceca, che è costato a Manuel Pasqual sette punti di sutura alla fronte, il capitano della Fiorentina si mostra sorridente sul suo profilo twitter, con un maxi-cerotto a rcordare quello che è successo (foto dal profilo Twitter di Manuel Pasqual).

LO SCONTRO. E’ stato al 32esimo minuto del secondo tempo, quando un fallo di Kozak (ammonito nell’occasione) ha costretto Pasqual ad abbandonare il campo per una brutta ferita alla fronte.

LA PAURA. Tanta paura fra i tifosi, azzurri e soprattutto viola, in seguito a quanto avvenuto nella partita che segnava il ritorno in Nazionale di Pasqual. Poi la foto sul profilo Twitter a tranquillizzare tutti.

Cosa era successo: Pasqual, che paura in Nazionale: sette punti alla fronte

Vince un premio al lavoro, lo dona ai bambini del Meyer

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Viene premiato al lavoro. Ma invece di tenere per sé il riconoscimento, lo devolve ai bambini del Meyer. Un ospedale che conosce bene e apprezza, perché in un momento difficile si è preso cura anche del suo bambino.

UNA BELLA STORIA DI SOLIDARIETA’. Una bella storia di altruismo e solidarietà che vede protagonista Stefano Rossin, ingegnere,  da otto anni dipendente della sede fiorentina di Ge Oil & Gas – Nuovo Pignone con  il ruolo di responsabile per la revisione della progettazione di impianti.

IL PREMIO. L’uomo si è aggiudicato di recente l’Edison Pioneer Award di General Electric che ogni anno viene assegnato ai dipendenti dell’azienda che si distinguono per il contributo tecnologico innovativo, e ha deciso di devolverlo all’assistenza sanitaria dei bambini meno fortunati, con una donazione alla Fondazione Meyer. Una decisione che nasce, spiega lo stesso Rossin, ” da una esperienza personale e dalla profonda gratitudine nei confronti del personale medico, paramedico e volontari dell’ospedale”. “Così come GE ha premiato la passione e lo spirito di innovazione che ha contraddistinto il mio lavoro – aggiunge l’ingegnere – io altrettanto vorrei premiare chi, con estrema professionalità e ammirabile dedizione, ha seguito mio figlio durante la sua malattia portandolo con successo a vincerla”.

LA DONAZIONE. Il contributo di Rossin consentirà di sostenere l’attività di ricerca scientifica del Meyer e conseguentemente di migliorare l’assistenza e cura dei bambini ricoverati. In particolare sosterrà la ricerca Neuro-Oncologica pediatrica, supportando uno studio del dottor Sardi, impegnata a garantire la crescita della propria attività di assistenza e di ricerca, al fine di portare ulteriori progressi nella cura dei piccoli pazienti colpiti da tumore cerebrale.

L’IMPORTANZA DELLA RICERCA.  “La scelta di Rossin di condividere il suo successo sarà per noi tutti un ulteriore stimolo per continuare a lavorare con impegno alla nostra missione – spiega Alessandro Benedetti, segretario della Fondazione Meyer – . La ricerca scientifica all’interno dell’Ospedale Meyer rappresenta uno dei punti di maggior impegno per il futuro e le attività a sostegno di questa diventano sempre più importanti per affrontare le nuove sfide terapeutiche e assistenziali. Un grazie davvero grande a Stefano, alla sua famiglia e a tutto il suo staff insieme al quale ha vinto questo importante riconoscimento internazionale”.  Soddisfazione anche da parte di Massimo Messeri, presidente del Nuovo Pignone e consigliere della Fondazione Meyer. “Ci sono molte caratteristiche che accomunano Nuovo Pignone e Meyer – afferma Messeri –  l’innovazione è un tratto distintivo sia della ricerca scientifica, che di quella tecnologica. Entrambe le realtà sonon spinte dalla ricerca continua dell’eccellenza. E’ quindi motivo di duplice orgoglio per me che uno dei nostri dipendenti di Firenze sia stato premiato all’interno del grande mondo di GE e che questo personale successo sia stato trasformato in una opportunità per contribuire alla ricerca pediatrica di questo ospedale, fiore all’occhiello della sanità toscana e nazionale”.

Niente asta pubblica per la tenuta di Suvignano

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Niente asta pubblica per la tenuta di Suvignano confiscata alla mafia.

LA DECISIONE. Il “pressing” della Toscana sul governo ha sortito il suo effetto: il viceministro dell’interno Filippo Bubbico si è impegnato con il presidente Enrico Rossi a modificare nel più breve tempo possibile la norma a cui aveva fatto riferimento l’Agenzia nazionale per i beni confiscati, prendendo la decisione di vendere la tenuta, e renderla quindi compatibile con il progetto regionale di valorizzazione. “Un bellissimo risultato – esulta il presidente Rossi al termine di un lungo incontro romano – che conferma la sostenibilità e il valore sociale del progetto che abbiamo condiviso con gli enti locali interessati e con tante associazioni impegnate sul fronte antimafia. Vendere la tenuta avrebbe voluto dire correre il rischio di farla nuovamente cadere nelle mani sbagliate o esporla a rischio di speculazioni. Adesso ci mettiamo subito al lavoro per concretizzare il nostro sogno”.

LE PROTESTE. La notizia della decisione dell’Agenzia aveva suscitato nelle scorse settimane in tutta la Toscana, e non solo, una vera e propria ondata di proteste. Il presidente Rossi se ne era fatto interprete in una lettera inviata al premier Enrico Letta e al ministro Angelino Alfano. La Regione aveva quindi deciso il ricorso al Tar e aveva partecipato con propri rappresentanti alla grande manifestazione che si è svolta proprio a Suvignano domenica 8 settembre. Poi ci sono stati contatti telefonici tra Rossi e il viceministro e infine la riunione decisiva di ieri, a cui hanno partecipato anche il sottosegretario all’Interno Domenico Manzione, il prefetto Giuseppe Caruso, direttore dell’Agenzia nazionale per i beni confiscati, e il direttore generale della Regione Toscana Antonio Davide Barretta. “Il progetto regionale – ricorda il presidente Rossi – rispetta le finalità sociali previste dalla normativa, con il proseguimento dell’attività produttiva di un’azienda che occupa 12 dipendenti per un valore delle attività e dei beni di circa 30 milioni di euro. Questo territorio continuerà ad essere produttivo e nello stesso tempo attivo nella battaglia per la legalità”.

L’AZIENDA. L’azienda di Suvignano venne sequestrata nel 1996 e confiscata in via definitiva nel 2007. Il progetto presentato dalla Regione propone una gestione multifunzionale fondata sulla produzione agricola biologica, sulla filiera corta destinando parte della propria produzione al mercato locale (a partire dalle mense pubbliche e private), sull’allevamento di bestiame, sulla fattoria didattica, sull’ospitalità rurale, sull’uso delle fonti alternative e sostenibili, sull’impegno sociale e sulla diffusione delle cultura della legalità.

BENI SEQUESTRATI. Sono 57, complessivamente, i beni sequestrati alle organizzazioni criminali in Toscana. Di questi 32 sono stati consegnati dall’Agenzia nazionale ai soggetti che dovranno gestirli (il tempo medio intercorrente fra la confisca e l’assegnazione è di 5,5 anni), mentre per 19 di questi ancora non è stata definita la destinazione finale e quindi rimangono come patrimonio dello Stato in gestione dell’Agenzia nazionale. L’Osservatorio attivato dalla Regione attraverso il suo Centro di documentazione cultura della legalità democratica svolge un monitoraggio continuo su questa realtà e mantiene una stretta collaborazione con gli Enti locali e le associazioni impegnate per la cultura della legalità sul territorio.

Renzi: ”Dalla crisi si esce con la scuola, non con grandi discorsi”

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Ieri, giorno d’apertura dell’anno scolastico e della prima campanella, il sindaco Matteo Renzi ha visitato, insieme all’assessora all’educazione Cristina Giachi, la primaria Carducci, l’istituto di via dei Bassi (nel quartiere 2) restaurato durante le vacanze estive.

SCUOLE. Un investimento di 900mila euro servito per ripristinare completamente il tetto e consolidarne le strutture, restaurare le facciate esterne, sostituire gli infissi delle aule (quelli nuovi sono a tenuta termica e antirumore) e imbiancare tutti i locali. Alla Carducci ci sono 10 sezioni di scuola dell’infanzia, con 254 bambini e 22 sezioni di scuola primaria con 511 alunni. “La scuola è la madre di tutte le battaglie – ha detto il sindaco Renzi – dalla crisi si esce con la scuola, non con grandi discorsi. La Carducci non è l’unica scuola dove siamo intervenuti – ha continuato – ce ne sono ancora altre su cui si sta lavorando. Qui abbiamo fatto lavori per 900mila euro, mentre una serie di interventi importanti sono stati fatti anche alla Dino Compagni per quanto riguarda le infrastrutturazioni di internet, anche se questo istituto ha bisogno soprattutto di essere totalmente rifatto. A tal proposito stiamo lavorando col ministero e speriamo che il Ministro ci dia l’assicurazione dei denari che servono per intervenire. Questo è un lavoro che dimostra che in questi mesi il Comune ha lavorato tanto sull’edilizia scolastica”.Alla secondaria di primo grado Dino Compagni, inserita nell’istituto comprensivo del quale fa parte la Carducci, ci sono 21 classi per un totale di 507 studenti.

ISTRUZIONE. “Il buon anno ai ragazzi va non solo per la scuola e per l’edilizia scolastica – ha concluso il sindaco – ma va anche e soprattutto per l’integrazione: 1 ragazzo su 5 negli istituti di Firenze è straniero; va per l’offerta formativa: 350 progetti di attività educativa e per l’idea che i cittadini sono tali anche quando non hanno ancora compiuto la maggiore età perché non è importante che età hanno. Quello che conta è che siano valorizzati per quello che devono essere”. “L’istruzione – ha sottolineato l’assessora Giachi – è al centro delle nostre preoccupazioni di amministratori non solo perché a scuola si fanno le più importanti politiche di cittadinanza ma anche perché le aule sono i luoghi dove i nostri giovani passano la loro giornata e quindi rappresentano il primo segno di attenzione delle istituzioni nei loro confronti”. “La scuola è un fiore all’occhiello dell’amministrazione – ha sottolineato l’assessora Giachi – a Firenze ci sono i problemi comuni al resto del Paese: le nomine, la difficoltà per gli insegnanti precari. Nella nostra città, però, non ci sono liste di attesa per le scuole dell’infanzia e abbiamo abbattuto quelle per i nidi: il lavoro è tanto ma abbiamo molte soddisfazioni”.

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Enegan Firenze, segnali di crescita contro la Fortitudo Bologna

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Test dal bilancio positivo per l’Enegan Firenze. La terza amichevole della pre-season contro la Fortitudo Bologna 103 porta segnali di crescita in casa Affrico. Nonostante l’assenza di Pazzi e le condizioni non certo al top di Swanston, Cucco e Severini, l’Enegan ha chiuso in crescendo l’amichevole giocata al PalaAffrico di fronte anche ad una cinquantina di appassionati. Dopo due quarti di equilibrio, dove la Fortitudo di coach Tinti ha tenuto molto bene il campo, nella ripresa l’Affrico è salito di colpi. Prima Wood (12 dei 18 punti finali nel primo quarto) e Castelli, poi Simoncelli e Swanston. Tanti protagonisti e tanta velocità nel basket di un Affrico che va avanti passo dopo passo nel miglioramento del gioco e della chimica di squadra. Le cose migliori nel secondo tempo, con Simoncelli che ha ben condotto la squadra e Swanston abile a prendersi tiri giusti. Alla fine il finale aggregato (il punteggio è stato azzerato al termine di ogni tempino) dice 84-70; Affrico con quattro uomini in doppia cifra. Prossimo impegno sabato (ore 18), di nuovo al PalaAffrico, contro la Stella Azzurra Roma. 
Enegan Firenze-Fortitudo Pallacanestro Bologna 103 84-70 
ENEGAN FIRENZE: Simoncelli 17, Castelli 19, Wood 18, Fontani 4, Swanston 13, Cucco 3, Schiano 4, Severini 2, Conti 4. All.: Giordani. 
FORTITUDO PALLACANESTRO BOLOGNA 103: Venturelli 13, De Min 20, Caroldi 10, Spizzichini 11, De Ruvo 3, Pederzini 6, Sabatini 5, Serravalli 2, Ranzolin ne. All.: Tinti. 
ARBITRI: Bianchini, Fabiani, Maschio e Galasso. 
PARZIALI: 20-18, 19-21, 21-16, 24-15. 

E’ tempo della prima campanella: scatta il nuovo anno scolastico / FOTO

La prima campanella è suonata anche a Firenze. E’ stato inaugurato oggi l’anno scolastico 2013/2014: per il “taglio del nastro” delle superiori è stato scelto il liceo artistico statale di Porta Romana. Qua, nella bellissima gipsoteca, in cui è presente la più interessante raccolta di modelli in gesso in Italia, fra cui modelli dell’arte del rinascimento toscano, era presente l’assessore alla pubblica istruzione della Provincia di Firenze Giovanni Di Fede.

LA PRESIDE. La preside della scuola, Annamaria Addabbo, ha preso la parola per prima e, nel suo discorso, ha ricordato l’importanza della scuola e dell’istruzione per il percorso formativo degli studenti. Secondo la preside i professori hanno una grossa responsabilità perchè, tutte le scelte che fanno, ricadono sugli alunni, ed è quindi importante che essi scelgano i percorsi e i metodi di insegnamento che ritengono più opportuni al fine di offrire la migliore scelta formativa ai loro studenti. ”Per questo – ha spiegato Addabbo – i professori sono partecipi con coraggio e volontà per educare i ragazzi alla cittadinanza, e per formare in loro una cultura del sapere”. La preside ha tenuto anche a ribadire l’importanza che la cultura artistica ha nella società odierna, e ha concluso facendo gli auguri alle tre categorie di persone facenti parte del mondo scolastico: agli alunni in primis, ai professori e, non ultimi, agli operatori scolastici, perchè – ha ricordato – con la loro professionalità sono fondamentali per il corretto funzionamento della scuola.

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L’ASSESSORE. Giovanni Di Fede ha sottolineato l’importanza, in generale, dell’istruzione artistica e ancor più in una città ricca d’arte come Firenze. Ha anche messo in luce il ruolo dell’insegnante, quanto sia rilevante nella vita degli studenti e quanto, soprattutto, conti il rapporto, l’interazione, tra chi insegna e chi apprende. La scuola è quindi un nervo significativo, ma oggi ancora scoperto, della società e per questo, ha detto l’assessore, solo oggi possiamo scorgere una seppur piccola ”inversione di marcia”. Di Fede ha fatto notare infatti che, per la prima volta, dopo numerosi anni, è stato indetto un consiglio dei ministri appositamente per l’istruzione, in cui non soltanto si è deciso di fermare il declino della scuola italiana, ma c’è stata anche la proposta di un decreto legge relativo al ”Welfare degli studenti” per sovvenzionare i trasporti e le mense e per agevolare gli studenti e le famiglie meno abbienti. Importante, secondo l’assessore, è l’orientamento, dal momento che occorre che gli studenti, per una scelta futura, lavorativa o universitaria, siano in grado di scegliere le discipline più affini a loro stessi e, di conseguenza, di intraprendere il percorso formativo ad hoc.

LA RISTRUTTURAZIONE. L’assessore Di Fede ha poi elencato i lavori e i cantieri che hanno preso il via quest’estate per la ristrutturazione delle scuole fiorentine. Nello specifico, riguardo i lavori al liceo artistico, ha detto: ”Noi cerchiamo di provare a corrispondere alla qualità storica di questo edificio con un intervento che lo migliori e lo renda più ‘scuola’, più funzionale”. L’assessore ha poi continuato elencando gli altri lavori presenti nelle scuole fiorentine che ormai sono stati, più o meno tutti, ultimati, perchè ”è quando, d’estate, le scuole sono chiuse e sono tutti in vacanza che iniziano i lavori per rimettere a posto gli edifici e renderli migliori, più funzionali.” Di Fede ha quindi concluso dicendo che, nonostante i risultati ancora siano minimi, sono comunque un segnale che dimostra l’inizio della suddetta ”inversione di marcia”.

Costa Concordia, il 16 settembre la prima data utile per la rotazione

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E’ ferma lì, lungo la costa del Giglio, adagiata su un fianco come un animale spiaggiato, dal 13 gennaio 2012. Vi resterà ancora per poco: dal 16 settembre ogni giorno potrebbe essere quello buono per raddrizzare – e poi, in seconda battuta, rimuovere – la carcassa della Costa Concordia.

LUNEDì PRIMA DATA UTILE. A fissare la prima data utile per le complicate manovre della rotazione è stato il commissario per l’emergenza, il capo della protezione civile Franco Gabrielli. Oggi Gabrielli ha incontrato gli abitanti del Giglio. Ed è parlando con loro che ha accennato al 16 settembre, lunedì prossimo, come prima data utile in calendario per iniziare con le operazioni di ‘rotazione’.

METEO PERMETTENDO. Un intervento, si diceva, molto complesso ma collaudato, ha garantito Gabrielli. L’ultima attività che rimane da portare a termine è la “check list”, le attività propedeutiche al parbuckling che verranno completate il 15. Dopo, via libera alla rotazione. Ovviamente, meteo permettendo.

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Piste ciclabili, nuovo raccordo in piazza Ferrucci

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Un raccordo nuovo di zecca collega le piste ciclabili dei Lungarni Ferrucci e Cellini e di viale Michelangelo.

IL NUOVO RACCORDO. E’ stato inaugurato stamani ed è lungo un centinaio di metri l’ultimo tassello posto da Palazzo Vecchio nella battaglia contro le  piste ciclabili “spezzatino”, che si interrompono sul più ”bello” – magari in prossimità degli incroci – con grossi rischi per biker e ciclisti. Il sindaco Renzi l’ha definita “una dimostrazione di come il Comune mantiene le promesse, piazza Ferrucci era la madre di tutte le ricuciture”.

I LAVORI. I lavori, che sono durati 5 settimane per un costo di circa 25mila euro, fanno parte infatti di un pacchetto di interventi “riempimento” di piste ciclabili ben più ampio. L’investimento complessivo è di 450mila euro. Serviti per realizzare le ”ricuciture” in viale Belfiore-viale Redi, lungarno Corsini, piazza Ravenna, via del Sansovino, piazza Alberti e Ponte da Verrazzano.

PISTE PIU’ SICURE. Gli interventi hanno un duplice obiettivo: migliorare la sicurezza dei cicilisti e diminuire le distanze tra le diverse piste. Nel caso di piazza Ferrucci, ad esempio, fino ad oggi i ciclisti provenienti da lungarno Ferrucci avevano due alternative per riprendere le piste ciclabili di viale Michelangelo o lungarno Corsini: rientrare nella circolazione normale, insieme ai mezzi a motore, oppure fare il giro della piazza. Con il nuovo raccorso, invece, è stata realizzata una pista sulla carreggiata, protetta da un cordolo, e un attraversamento semaforico dedicato. “Prima d’ora – ha aggiunto Renzi – l’attraversamento della piazza dal punto di vista ciclabile provocava un lungo percorso. Adesso è stato realizzato un percorso più semplice, sicuro e breve che recupera 400 metri, che taglia tre semafori e che è esattamente quello che era stato chiesto”.

PIU’ POSTI AUTO. Accanto al raccordo, l’assessore alla mobilità Filippo Bonaccorsi ha ricordato come siano stati ricavati anche sei posti auto e “mantenute le svolte e le carreggiate libere senza creare intralcio alle auto”.  “Adesso – commenta il consigliere speciale alla bicicletta Giampiero Gallo – è possibile arrivare in bicicletta da Varlungo e Bagno a Ripoli a Ponte Vecchio in sede protetta. Si tratta quindi di una dimostrazione di come non sia tanto la quantità ma la qualità degli interventi che conta”.

GLI ALTRI INTERVENTI. A breve prenderanno il via gli interventi per la realizzazione delle piste ciclabili in via Lazio e via della Sala alle Piagge. A seguire quelli in via Perfetti Ricasoli e via Magellano (dove verrà costruita anche una rotatoria in corrispondenza dell’incrocio con via Panciatichi).

Inti Illimani in piazza Signoria, Saccardi: ”Qui sarete sempre a casa”

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A 40 anni esatti dal golpe chel’11 settembre del ’73  cancellò la democrazia in Cile, gli Inti Illimani suonano a Firenze.

STASERA CONCERTO ALL’OBIHALL. Stasera saranno alla Festa democratica in corso all’Obihall. Ma oggi pomeriggio hanno dato un assaggio della loro esibizione in piazza della Signoria, la stessa che nel novembre del ’73, pochi mesi dopo il colpo di stato militare che nella loro patria rovesciò Salvador Allende, riempirono di una folla in delirio di fronte a cui per la prima volta suonarono El pueblo.

OGGI IN PIAZZA SIGNORIA. Ad accoglierli sull’arengario di Palazzo Vecchio il vicesindaco Stefania Saccardi. “Grazie – ha detto il vicesindaco ai componenti del gruppo – per essere di nuovo fra noi e per averci regalato questa emozione a tanti anni di distanza con questa piazza che si è riempita negli anni settanta per ascoltare la vostra musica e il vostro messaggio di pace e democrazia. Perché, come cantava Mercedes Sosa ‘Se tace la musica, tace la vita’ Grazie per aver scelto Firenze in questa data molto significativa per il vostro Paese”.

MAGLIA VIOLA. Al termine del concerto l’amministratore delegato della Fiorentina Sandro Mencucci (cha ha ricordato di aver assistito al concerto del 1977, il secondo fatto dal gruppo cileno in città) ha regalato agli Inti Illimani una maglia viola del centrocampista cileno David Pizarro.