martedì, 26 Agosto 2025
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Roberta Ragusa, si cerca nel lago di Massaciuccoli

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Roberta Ragusa, ora si cerca nel lago di Massaciuccoli.

UN ANNO DOPO. Continua la maxi battuta di ricerca, per cui da giorni sono impegnati centinaia di uomini. Si cerca infatti di mettere la parola fine a una vicenda iniziata ormai da oltre un anno, la notte fra il 13 e il 14 gennaio 2012, quando Roberta Ragusa è scomparsa.

NEL LAGO. Ora le ricerche si stanno concentrando sul lago di Massaciuccoli, a Torre del lago: sommozzatori dei carabinieri e dei vigili del fuoco stanno perlustrando i fondali e le spondedello specchio d’acqua.

A TERRA. Le ricerche non si concentrano però solo nel lago: continuano infatti anche quelle a terra, sui monti e nelle grotte della zona.

L’ATTESA. Sembrano dunque ore decisive, queste, per la ricerca di Roberta ragusa. Ore in cui coloro che stanno da tempo cercando ci capire che fine abbia fatto la donna trattengono il fiato. In attesa di una verità che ora potrebbe essere molto vicina.

”Furti di gioielli nelle case”: denunciata una baby sitter

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Una baby sitter è finita nei guai.

LA SCOPERTA. Tutto è cominciato nei primi giorni dell’anno, quando una 38enne fiorentina si è presentata ala Stazione Carabinieri di Scandicci per denunciare di aver subito alcuni furti all’interno della propria abitazione. La donna si era accorta di quanto avvenuto dopo aver casualmente cercato dei gioielli in oro nascosti in alcuni armadi, trovando invece soltanto le scatoline, riposte al loro posto, apparentemente senza alcun disordine o forzatura di porte o finestre. Le indagini dei militari, a seguito di alcune verifiche e riscontri, si sono concentrate sulla baby sitter, una 46enne fiorentina che, da pochi giorni, lavorava nella casa della donna. 

LA VENDITA. Ulteriori accertamenti hanno consentito di stabilire che la 46enne, con alle spalle qualche precedente penale, in diverse circostanze negli ultimi mesi aveva venduto numerosi oggetti in oro in almeno quattro “Compro Oro” della zona, incassando una cifra in contanti pari a circa 5.000 euro, per aver venduto circa 250 grammi di oro. Le indagini hanno permesso di accertare che alcuni degli oggetti preziosi venduti erano proprio quelli per i quali era stata presentata denuncia di furto e, per questo motivo, questi oggetti sono stati sequestrati ai “Compro Oro”.

ALTRE FAMIGLIE. Nel frattempo i carabinieri della Stazione di Scandicci sono risaliti anche ad altre famiglie presso le quali la 46enne aveva lavorato come baby sitter. In particolare, è stato accertato che almeno altre due famiglie avevano presentato una denuncia di furto per gioielli in oro che erano stati rubati con la medesima tecnica. A questo punto i militari, concordando con la Procura della Repubblica, hanno eseguito una perquisizione domiciliare nell’abitazione della donna, nel corso della quale hanno ritrovato un orologio “Rolex” e una grande quantità di altri oggetti in oro e argento, sottoposti a sequestro penale.

LA DENUNCIA. Per questo motivo la baby sitter denunciata a piede libero, in attesa di ulteriori accertamenti e indagini.

”Spacciano droga ai compagni di scuola”: ai domiciliari due 19enni

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Sono finiti nei guai due diciannovenni.

IL SOSPETTO. I due, infatti, sono accusati dai carabinieri di Cecina di spacciare hashish e marijuana ai compagni di scuola.

LA DROGA. Secondo quanto si apprende, uno dei due giovani, entrambi sudenti di 19 anni, sarebbe stato sorpreso prima di entrare a scuola con 45 45 grammi di hashish già diviso in dosi, mentre altri 220 grammisarebbero stati trovati nella sua casa.

AI DOMICILIARI. E anche a casa dell’altro giovane coinvolto nella vicenda sarebbe stata trovata della droga. I due, ora sono finiti entrambi ai domiciliari.

Richard Ginori, la Toscana chiede tempi brevi al Ministero

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Richard Ginori, incontro a Roma.

L’INCONTRO. Si è tenuto oggi un incontro al ministero dello sviluppo economico: in questa occasione, l’assessore regionale alle attività produttive, lavoro e formazione Gianfranco Simoncini ha ribadito la posizione della Regione Toscana, chiedendo – viene spiegato – “tempi celeri per la procedura fallimentare e che la gara sia orientata ad ottenere un’offerta sostenuta da un piano industriale credibile, che garantisca la continuità dell’attività produttiva a Sesto Fiorentino e tuteli l’occupazione”.

LA VICENDA. A questo scopo – viene spiegato ancora – l’assessore ha messo a disposizione il tavolo regionale per le verifiche sulle fasi di attuazione del programma. Simoncini ha quindi sottolineato l’importanza della prosecuzione dell’attenzione da parte del ministero in vista di una positiva soluzione di una vicenda che riguarda uno dei più importanti patrimoni del manifatturiero toscano e nazionale.

Catturati due uomini: sono accusati di tre rapine in 48 ore

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Catturati due uomini accusati insieme di aver messo a segno tre rapine nell’empolese in 48 ore.

LE INDAGINI. Ieri sera, a conclusione di prolungate indagini relative a tre rapine consumate con lo stesso modus operandi in tre esercizi commerciali dell’empolese, gli uomini del Commissariato di Empoli, diretto dal dottor Maurizio Di Domenico, hanno arrestato un cittadino pakistano di 26 anni e un portoghese di 30.

I COLPI. La cattura – viene spiegato – è avvenuta in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip su richiesta della Procura fiorentina. I due stranieri sono indiziati, in concorso tra loro, per una serie di rapine: la prima in un negozio di parrucchiera in via Fabiani avvenuta il 9 gennaio; la seconda in un esercizio commerciale di via Ridolfi il 10 gennaio e la terza rapina in un negozio di via Da Vinci, lo stesso giorno.

IL MODUS OPERANDI. Le indagini, effettuate con individuazioni fotografiche e riscontri sui filmati esistenti alla stazione ferroviaria di Empoli, hanno consentito di individuare i due, ritenuti responsabili dei tre episodi criminali, consumati tutti con le medesime modalità: uno dei rapinatori minacciava con un coltello le commesse degli esercizi costringendole a consegnare l’incasso giornaliero, mentre il complice fungeva da palo all’esterno. Il cittadino portoghese, sorpreso a Ponte a Elsa, è stato accompagnato al carcere di Sollicciano, mentre l’altro straniero, irregolare sul territorio nazionale, è stato rintracciato al Cie di Bari dove si trovava in attesa di identificazione per l’esecuzione dell’espulsione dall’Italia. Quest’ultimo è stato condotto alla casa circondariale di Bari.

Dramma in Brasile, ”le discoteche fiorentine sono sicure”

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“Le discoteche fiorentine sono sicure”.

DOPO LA TRAGEDIA. Lo afferma Silb-Fipe Confcommercio Firenze dopo il rogo nel locale di Santa Maria, in Brasile, costato la vita a 232 persone. “Rivolgiamo – viene spiegato – il nostro cordoglio alle famiglie delle vittime dell’incendio nella discoteca in Brasile e condanniamo i gestori del locale qualora dovessero essere confermate le notizie riportate sulla stampa” .

NORME E CONTROLLI. “Per quanto ci riguarda – continua Confcommercio – possiamo affermare con estrema certezza che a Firenze i locali da ballo sono già da anni i più sicuri. Sono infatti tenuti a rispettare una normativa fra le più rigide d’Europa e sono soggetti a controlli severi e frequenti da parte di apposite commissioni di vigilanza sul pubblico spettacolo che ne verificano l’osservanza. Il regolamento prevede l’utilizzo di materiali che devono avere una classificazione vicina allo zero di reazione al fuoco e non è consentito utilizzare oggetti di allestimento quali tendaggi, imbottiture pericolose o rivestimenti, che producano fumi tossici e che abbiano un’incendiabilità tale da determinare situazioni di pericolo”.

LOTTA ALL’ABUSIVISMO. “Per questi motivi – conclude Cofcommercio – possiamo affermare che un fatto come quello avvenuto in Brasile non può assolutamente accadere in una discoteca fiorentina rispettosa delle norme. Continuiamo a ripetere che solo nelle discoteche, dove si rispettano le normative vigenti e lavora personale qualificato, è garantito il divertimento in sicurezza. Il Silb da anni combatte tutte le forme di abusivismo spesso praticate in luoghi suggestivi, ma assolutamente privi dei minimi requisiti di sicurezza”.

La scrittrice Alicia Giménez Bartlett a Firenze

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Gli amanti dei gialli e dei romanzi polizieschi sono avvertiti: Alicia Giménez Bartlett arriva in città.

L’APPUNTAMENTO. L’appuntamento è giovedì 31 gennaio alle 18, quando la scrittrice spagnola sarà all’Ibs bookshop di Firenze (in via dei Cerretani) per presentare il suo nuovo libro, “Gli onori di casa” (Sellerio editore).  Interverrà anche Fulvio Paloscia di Repubblica.

IL LIBRO. Ma di cosa parla il libro? Si tratta di un nuovo caso per l’ispettrice Petra Delicado (personaggio che i fan di Alicia Giménez Bartlett conoscono ormai molto bene), impegnata questa volta, insieme al suo aiutante Fermín Garzón, in una trasferta a Roma.

LA TRAMA. Questa la trama: L’omicidio del signor Siguán è quello che Petra Delicado chiama con fastidio un “caso freddo”. Cinque anni prima, l’affermato imprenditore tessile Adolfo Siguán era stato ucciso nell’appartamentino dove celebrava il suo vizio: le giovanissime prostitute, preferibilmente prese dal marciapiede. Ai tempi, la sentenza era stata sbrigativa: rapina con morto ad opera del protettore della prostituta con la complicità di lei. Ma, adesso, quando l’ispettrice della Policía Nacional con il suo vice Fermín Garzón, riaccende con scetticismo la macchina investigativa, le basta togliere un poco di polvere dalle vecchie carte per rendersi conto di alcune incongruenze. Soprattutto, resta enigmatico l’assassinio dell’assassino. All’inizio Petra e Fermín, battono pigri le piste consuete. Ma un incidente, cruento e spietato, fa capire che c’è qualcuno che segue Petra. E questo qualcuno squarcia improvvisamente lo scenario, legando il delitto all’intricato registro degli affari di Siguán che si scoprono connessi alla criminalità italiana trapiantata nella capitale catalana. E quindi a Roma che prosegue la partita. Ed è in questa specie di Vacanze romane, omaggio dell’autrice a un paese che ama, che tutta la forza comica tipica dei gialli della Giménez-Bartlett, si dispiega. Le sue storie, senza essere tinte di altro colore che non sia il noir, senza attenuare malinconie e frustrazioni dei personaggi, riescono a scatenare umori leggiadri di commedia.

Dal cinema al palco, Thony in concerto

Thony in concerto a Officina Giovani (Prato): la cantautrice aprirà la rassegna musicale “Cose molto particolari”. Conosciuta ai più per essere l’attrice protagonista e l’autrice della colonna sonora dell’ultimo film di Virzì “Tutti i santi giorni”, il prossimo 8 febbraio Thony aprirà la rassegna musicale “Cose molto particolari” a Officina Giovani (ore 22, ingresso 10 euro, prevendite circuito Box Office). Al termine del concerto seguirà Naresh Ran dj set.

L’ARTISTA. Thony ha al suo attivo diversi demo, un contratto editoriale con Sony Publishing Italia e un disco dal titolo “With the Green in My Mouth”, uscito l’anno scorso in free download su Rockit. Alcune tracce di quel lavoro vengono riprese nel nuovo disco “Birds”, sesto nella classifica dei migliori album del 2012 stilata dalla rivista Rolling Stones. Altre tracce sono invece la colonna sonora del film di Paolo Virzì “Tutti i santi giorni”, dove la cantante non si è limita a descrivere con la musica le visioni del regista livornese, ma ha anche ricoperto il ruolo di  protagonista nel lungometraggio che narra la storia d’amore travagliata di due giovani, indecisi sul loro futuro e sulle loro vite. A prescindere dal film, il disco sembra spuntare fuori dagli archivi della tradizione rock-folk americana e non ha nulla da invidiare alle uscite delle blasonate eroine del genere come Cat Power o Joan As A Police Woman, due artiste cui Thony è da sempre stata paragonata. I rimandi non si limitano infatti soltanto al folk intimista femminile, poiché utilizzano anche armonie accompagnate da archi, in questo avvicinandosi alla lezione di Nick Drake, o sonorità più rock (“Sam”), che la sintonizzano con il ricordo dell’indimenticabile Jeff Buckley.

I BIGLIETTI. I biglietti per assistere al concerto sono già disponibili sul circuito Box Office e on line su www.boxol.it. Il concerto è a cura di Fonderia Cultart in collaborazione con le Politiche Giovanili del Comune di Prato. Informazioni su www.portalegiovani.prato.it e www.fonderiacultart.it.

Uffizi, il nuovo look della ”Sala di Michelangelo”

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Il nuovo volto della ”Sala di Michelangelo”. È stato presentato il nuovo allestimento della Sala 35 della Galleria degli Uffizi, detta appunto Sala di Michelangelo, alla presenza di Cristina Acidini, Soprintendente per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze, Antonio Natali, Direttore della Galleria degli Uffizi, Maria Vittoria Rimbotti, Presidente degli Amici degli Uffizi.

L’INTERVENTO. L’intervento, visibile al pubblico da martedì 29 gennaio, è stato interamente finanziato dall’Associazione Amici degli Uffizi, con un contributo di 130mila euro. Secondo Cristina Acidini, Soprintendente per il Polo Museale Fiorentino, “grazie alla consueta, e confermata, generosità degli Amici degli Uffizi, la Galleria può presentare questo momento altissimo della pittura del primo Cinquecento fiorentino in un allestimento innovativo e coinvolgente”. Come commenta Antonio Natali, Direttore degli Uffizi, “la riposata visione d’opere adottata nelle sale ‘rosse’ al primo piano degli Uffizi si conferma e s’avvalora nel vano ampio riservato a Michelangelo e agl’incunaboli proprio della ‘maniera moderna’. Solo una lettura quieta dei dipinti può aiutare la mente e il cuore a comprendere d’essere al cospetto d’un testo che richiede gli stessi tempi d’un brano di poesia”. “È sempre con grande emozione – sottolinea Maria Vittoria Rimbotti, presidente degli Amici degli Uffizi – che assistiamo al compimento di ogni progetto patrocinato dalla nostra Associazione e siamo particolarmente orgogliosi di aver contribuito, grazie al fedele sostegno dei nostri Amici degli Uffizi e dei Friends of the Uffizi Gallery, al completo riassetto di questa Sala: dalla coloritura delle pareti alla ristrutturazione del grande lucernario, dagli impianti di sicurezza alla nuova illuminazione fino all’intervento conservativo del pavimento marmoreo originale”.

LA SALA. La Sala 35 si trova al secondo piano della Galleria degli Uffizi. Le sue pareti rosse, come tutte quelle dedicate al Cinquecento del primo piano, conservano i capi d’opera dipinti a Firenze agli esordi del secolo. Il ‘Tondo Doni’, unica pittura certa di Michelangelo, fondamentale per la nascita di quella ‘maniera’ che Giorgio Vasari chiamò ‘moderna’, occupa il centro della parete di fronte all’accesso. È il vero fulcro di una stanza che è l’emblema del valore innovativo dell’arte fiorentina in quella stagione cruciale. Ai lati del Tondo campeggiano le due tavole dipinte per la camera Borgherini da Francesco Granacci, amico di Michelangelo. Sulle pareti di fianco sono poi esposte le tavole dei maestri che a Firenze diedero vita alle due principali scuole pittoriche d’allora: a sinistra, la Scuola di San Marco, con Fra’ Bartolomeo e Mariotto Albertinelli; a destra, la Scuola dell’Annunziata, con Andrea del Sarto e il ‘compagno’ Franciabigio. Di lato alla porta che immette alla sala stanno infine due quadri ascritti allo spagnolo Alonso Berruguete, eccentrico e lirico artista venuto a Firenze agl’inizi del secolo, che con Michelangelo e Granacci ebbe buona confidenza.

LA STATUA. A far da cardine ai dipinti, al centro della stanza, come novità del nuovo allestimento, è posta la monumentale statua di Arianna, nota ai più col nome di Cleopatra. È proprio con quest’ultimo nome che la menziona il Vasari, quando l’annovera nel gruppo dei marmi ellenistici i quali, a suo giudizio, furono d’un fascino così intenso da condizionare il corso dell’arte, dando avvio, appunto, alla cosiddetta ‘maniera moderna’.

Giorno della Memoria, consegnate le medaglie ai deportati

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Quattordici medaglie d’onore. Sono quelle consegnate in Prefettura, nella ricorrenza del “Giorno della Memoria”, ai deportati della provincia di Firenze nei campi nazisti durante l’ultimo conflitto mondiale.

LE MEDAGLIE. Il riconoscimento, le 14 medaglie d’onore del Presidente della Repubblica, è stato ricevuto personalmente da Giusto Silvestroni, classe 1918,  imprigionato a Herne in Germania dall’8 settembre 1943 al primo maggio 1945. Le altre medaglie, alla memoria, sono state assegnate ai familiari di Giuseppe Biagini, Guido Brontini, Remo Burlon, Franceschino Campioni, Gaetano Comunale, Gino Gabbrielli, Sanzio Gianni, Dino Grazzini, Giuseppe Martelli, Pietro Michelini, Raffaello Pertici, Giuseppe Settefonti e Duilio Tosini.

“PAGINA BUIA”. A conferire le decorazioni è stato il prefetto Luigi Varratta, insieme ai sindaci dei comuni di provenienza degli insigniti (Firenze, Barberino Valdelsa, Certaldo, Empoli, Montelupo Fiorentino, Pontassieve, Scandicci e Vinci). “Siamo qui per ricordare una pagina buia della nostra storia – ha detto il prefetto – nella quale sono accadute atrocità andate al di là di ogni limite della ragione umana. Vicende che ci hanno lasciato un patrimonio etico di enorme valore che appartiene alle società civili e democratiche del nostro tempo e che abbiamo il dovere di conservare. E di tramandare – ha aggiunto – soprattutto ai giovani perché riflettano su quello che è accaduto. Perché si impegnino a combattere le violenze, le intolleranze, le discriminazioni e le indifferenze. Occorre accettare le diversità  e agevolare e valorizzare l’integrazione delle culture, delle etnie e delle religioni. Questo è il senso del giorno della memoria. Le medaglie che oggi consegniamo, come risarcimento morale per le sofferenze patite, sono – ha concluso Varratta – il simbolo della nostra gratitudine e della nostra riconoscenza”.

LA CERIMONIA. Alla cerimonia hanno portato un saluto il vicesindaco di Firenze Dario Nardella e l’assessore provinciale Giovanni Di Fede, mentre Giovanni Buccianti, direttore dell’Osservatorio di Politica Internazionale dell’Università di Siena, ha tracciato una ricostruzione storica dell’Olocausto. In sala, le autorità civili e militari e i rappresentanti fiorentini delle associazioni nazionali degli ex internati e combattenti, partigiani e delle famiglie dei caduti e dei dispersi in guerra. Tra loro anche Alessio Ducci, presidente dell’Aned di Firenze (Associazione nazionale ex deportati), che è intervenuto con un personale commovente ricordo del padre Alberto sopravvissuto al campo di Mauthausen.