mercoledì, 14 Maggio 2025
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Italo e Pitti: sconti per un viaggio nella moda

Pitti Immagine e Italo, insieme per la moda. La manifestazione fiorentina e il nuovo vettore ferroviario made in Italy hanno stipulato una partnership dedicata ai visitatori di Pitti Uomo, Pitti W, Pitti Bimbo e Pitti Filati. A ognuno verrà dato un buono acquisto per un importo pari a 15 euro da utilizzare nel periodo dall’ 11 giugno al 15 luglio 2012.

VANTAGGI ANCHE CON ATAF. E ancora, grazie a una convenzione con ATAF, incluso nel biglietto, ai passeggeri di Italo è dedicato l’uso illimitato del trasporto pubblico su Firenze (bus e tramvia), 24 ore dopo l’arrivo in città e 24 ore prima della partenza. Il tutto automaticamente, basterà esibire lo stesso titolo di viaggio del treno, senza ticket aggiuntivi.

I Blues Brothers tornano al cinema, con una ”stravagante” promozione

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Torneranno al cinema solo per due giorni, il 20 e il 21 giugno, al cinema Uci e al Portico, I Blues Brothers in versione restaurata. E per chi si presenta vestito come John Belushi e Dan Aykroyd, armati di cappello, occhiali da sole, giacca, cravatta e camicia bianca, ci sarà uno sconto.

AL CINEMA. Il grande appuntamento per il ritorno dei Blus Brothers al cinema, è fissato per il 20 e il 21 giugno al cinema Uci e al Portico, con ben tre proiezioni: alle 16.45, alle 19.10 e alle 21.30. L’ingresso avverrà tramite biglietto intero al costo di 7.50 euro, ridotto per i fan della pagina ufficiale Facebook, gli iscritti alla newsletter e possessori della card ”Firenze al Cinema” al costo di 5.50 euro. Per tutti coloro che si presenteranno vestiti come John Belushi e Dan Aykroyd, giacca e cravatta, occhiali e cappello nero, biglietto in promo: 4 euro.

THE BLUES BROTHERS. Quella che verrà proiettata i prossimi 20 e 21 giugno, sarà una versione restaurata del capolavoro che ha portato i suoi protagonisti sull’altare dei più amati e imitati personaggi di tutti i tempi. Uscito nel 1980 con l’irruenta e geniale regia di John Landis, I Blues Brothers è subito diventato un film cult grazie alle sulfuree interpretazioni di John Belushi e Dan Aykroyd, che si erano conosciuti qualche anno prima fondando nel 1978 la Blues Brothers Band come parte di uno sketch musicale per il Saturday Night Live, il programma di varietà in onda sulla Nbc. Quest’anno, a 30 anni dalla prematura scomparsa di John Belushi a soli 33 anni nel 1982, tornano nei cinema di tutto il mondo per la prima volta in versione digitale restaurata.

LA COLONNA SONORA. All’indiscutibile successo del film hanno contribuito anche l’indimenticabile e travolgente colonna sonora -che nel 2004 un sondaggio della Bbc ha dichiarato la più bella di tutta la storia del cinema- e un cast d’eccezione. Si alternano infatti nei 133 minuti della commedia cult: James Brown (il reverendo Cleophus), Ray Charles (il proprietario del negozio di strumenti), Aretha Franklin, Matt Murphy, SteveCropper, Tom Malone, Lou Marini, John Lee Hooker, la bellissima Twiggy Lawson, l’irruenta Carrie Fisher e persino Steven Spielberg nel ruolo dell’impiegato delle imposte cui i Blues Brothers consegnano i soldi per salvare l’orfanotrofio.

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La Croce Rossa a Firenze: 148 anni di intensa attività

La Croce Rossa Italiana di Firenze festeggia i suoi primi 148 anni di vita con un evento, domani venerdì 15, nella sede storica, sul lungarno Soderini.  La Cri, a Firenze viene fondata nel 1864 grazie all’impegno di un gruppo di cittadini spinti dall’esempio del primo comitato costituito a Milano il 15 giugno dello stesso anno.

I PRIMI TEMPI. Il primo intervento dei fiorentini iscritti all’Associazione avvenne nel 1866 nel corso della 3° guerra di Indipendenza. Da quel momento in poi iniziò un’intensa attività organizzativa: si studiarono nuove tecniche di soccorso e nuovi mezzi di trasporto. La Croce Rossa fiorentina intervenne nelle catastrofi naturali dell’inizio novecento, per l’eruzione del Vesuvio del 1905 – mettendo a disposizione i propri mezzi – e per il terremoto di Messina del 1908 accogliendo i profughi sbarcati a Livorno e a Viareggio.

LA CERIMONIA. Intensa l’attività durante la prima e la seconda guerra mondiale, durante le quali persero la vita alcuni membri appartenenti all’VIII Centro di Mobilitazione di Firenze in ricordo dei quali, durante la cerimonia presenziata dal Commissario del Comitato Provinciale Paolo Cioni e dal Commissario del Comitato Locale Federico Rosati, sarà deposta una corona d’alloro alla presenza delle Autorità civili e militari.

Controlli nei minimarket del centro, denunciati 35 su 53 locali

La polizia municipale di Firenze ha effettuato controlli a tappeto nei minimarket del centro storico.

SANZIONI. Su cinquantatré totali, trentacinque sono stati denunciati perché vendevano alcol dopo le 22, non rispettando l’ordinanza di fine aprile. Quindici di questi sono recidivi, ovvero già denunciati per lo stesso reato. A renderlo noto, il sindaco Renzi e il comandante della Polizia Municipale Antonella Manzione.

”NESSUNO DEVE VIOLARE LE REGOLE”. “L’Amministrazione e la Polizia Municipale – ha affermato Renzi – sono in prima linea nei controlli di attività che causano una cattiva gestione della vita notturna in città. Abbiamo già affrontato una parte dei problemi con il ‘Patto per la notte’ che molti gestori stanno firmando. Un altro problema è appunto quello dei minimarket. Questi esercizi, spesso gestiti in modo discutibile, non devono violare le regole. I numeri dei controlli e delle denunce pongono un grande problema che abbiamo affidato alla sensibilità del prefetto e insieme a lui prenderemo i provvedimenti necessari. Intanto un grazie alla Polizia municipale e ai carabinieri del Nas per il controllo che svolgono sul territorio”.

I CONTROLLI. I controlli mirati sono stati effettuati a partire da fine aprile in concomitanza dell’entrata in vigore dell’ordinanza prefettizia, e hanno riguardato specificatamente i minimarket ed esercizi affini all’interno della cerchia dei viali. “Prima abbiamo effettuato un censimento delle attività da sottoporre a verifica e poi siamo passati all’azione controllando le 53 attività rilevate – ha spiegato la comandante Manzione –. Di queste 35 sono state denunciate per la non ottemperanza all’ordinanza del prefetto che vieta la vendita di bevande alcoliche oltre le 22. A queste notizie di reato si aggiungono le quattro elevate dai carabinieri del Nas ad altrettanti minimarket per le pessime condizioni igienico-sanitarie. Sempre il Nas hanno sequestrato alimenti e bevande deperibili di cui non è stato possibile accertare la provenienza”. La comandante Manzione ha precisato che per alcuni gestori la vendita di bevande alcoliche oltre l’orario rappresenta un’abitudine: sette minimarket erano già stati segnalati nel 2012, altri otto l’anno scorso.

L’ordinanza: Centro storico e Cascine, guerra all’alcol

Roberta Ragusa, spuntano nuovi indizi. ”Cercate nel cimitero”

Mancano solo alcune ore al lungo corteo che sfilerà per le vie di Gello, il paese di Roberta Ragusa. La manifestazione è stata organizzata da Cinzia Guidi nel quinto mese dalla scomparsa della donna, con l’obbiettivo di mantenere alta l’attenzione sul caso. E proprio cinque mesi dopo il fatto, spuntano nuovi indizi.

IL CIMITERO. A poche ore dalla manifestazione che porterà molte persone a sfilare in corteo per le vie di Gello e a cinque mesi dalla scomparsa di Roberta, alcune testate riportano notizie relative al dossier sul caso. Nel dossier realizzato dalla criminologa Imma Giuliani e dallo psicologo Fabrizio Mignacca, sarebbero contenute nuove testimonianze di amici e amiche di Roberta. In particolare, secondo quanto riporta il Corriere Fiorentino è stato indicato anche un luogo in cui si dovrebbe trovare il corpo di Roberta: il cimitero, un luogo del tutto insolito. Il pm avrebbe già dato disposizioni per cercare Roberta nel camposanto, in altri luoghi indicati nel dossier e anche su alcuni reperti trovati. Nel dossier si parla anche di un terreno intatto prima della scomparsa che poi è ”cambiato” come se qualcuno avesse mosso la terra, scavando. Sempre il Corriere scrive che sono stati trovati degli indumenti, adesso nelle mani degli inquirenti per gli accertamenti. Sempre secondo alcune testate, dalle testimonianze raccolte e analizzate dai due esperti, il giorno della scomparsa, il 13 gennaio, Roberta avrebbe avuto una lite accesa con il suocero, fatto non insolito in quanto venivano sentiti spesso discutere dai vicini. E questo conferma le opinioni che nel tempo, vari personaggi del paese, avevano espresso. Non resta che aspettare, di nuovo.

LA MANIFESTAZIONE. Bisognerà aspettare meno invece, per vedere e partecipare al corteo in nome di Roberta, organizzato da Cinzia Guidi, sua amica e vicina di casa. L’organizzazione della manifestazione ha caratterizzato gran parte delle ultime giornate di questa donna che per la seconda volta ha preso in mano la situazione per portare di nuovo i ”riflettori” sul caso Ragusa, con la sola volontà di tenere alta e viva l’attenzione sulla scomparsa di una mamma. Il corteo si metterà in marcia questa sera, a cinque mesi dalla scomparsa, dopo che i partecipanti si saranno riuniti nel parcheggio della parrocchia di Gello, alle ore 21.15/21.30 per percorrere via Matteotti ed entrare in via Ulisse Dini, fino a raggiungere quella villetta in cui Roberta viveva con i due figli, Alessia e Daniele, il marito Antonio e l’ombra dell’amante.

Il corteo: Proseguono le ricerche mentre la manifestazione si avvicinaGrande attesa per la manifestazione di domani”Rompiamo il silenzio”

Azzurri a Poznan, parte la missione Croazia. Con il dubbio Balotelli

Super Mario sì o Super Mario no?

IL DUBBIO. Con questo dubbio Cesare Prandelli è sbarcato a Poznan, dove domani alle 18 la sua Italia affronterà la Croazia nella sfida decisiva del girone. Gli azzurri arrivano alla partita dopo il buon pareggio rimediato contro la Spagna, mentre la Croazia di presenta da capolista dopo aver battuto l’Irlanda del Trap.

LA PARTITA. L’Italia è sbarcata intorno alle 12.30 a Poznan. Dopo 40’ di volo da Cracovia, la squadra si è diretta all’Hotel Sheraton, in centro città, dove alloggerà in questa giornata pre gara. In serata allenamento allo stadio.

LE SCELTE DI PRANDELLI. Allenamento che forse servirà a Prandelli per decidere chi schierare in attacco  a fianco di Cassano: Balotelli, per ricomporre la coppia di “bad boy” già scesa in campo contro la Spagna, o Di Natale, cecchino infallibile (e in piena forma) come dimostrato nella gara d’esordio? Forse servirà anche la notte a Prandelli per sciogliere il dubbio. Per il resto, l’ex tecnico della Fiorentina dovrebbe confermare il modulo 3-5-2, cambiando al masimo qualche interprete. Rispetto alla partita di domenica potrebbero scendere in campo dal 1° minuto Montolivo (al posto di Motta) e Abate (al posto di Maggio). L’incognita maggiore di questa viglia, come detto, resta l’attacco. Dove, tra l’altro, scalpita anche Giovinco.

La polemica. Cassano: ”Gay nell’Italia? Problemi loro, meglio che stia zitto”

Il personaggio. Dal parrucchiere fiorentino arriva l’acconciatura per gli Europei/LA FOTO

Count down per l’arrivo di Madonna: ”C’è solo una regina”

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”C’è solo una regina”, questa l’autocelebrazione di Madonna al concerto di ieri sera all’Olimpico a Roma.

PROVOCAZIONI E AUTOCELEBRAZIONI. Al pubblico di Istanbul ha mostrato un seno, inscenando un provocatorio spogliarello pochi giorni fa. A Roma si è fatta attendere dal pubblico per più di un’ora abbandonando l’intenzione di ”colpire” la Chiesa e il Vaticano optando per l’autocelebrazione ”There’s just one queen”: c’è solo una Regina. E ovviamente, quella regina è Miss Ciccone, la Material Girl o la regina del pop. Senza dimenticare le ultime dichiarazioni sul suo più grande desiderio: quello di dormire otto ore a notte e avere un po’ più di tempo libero, lasciando molti comuni mortali, a bocca aperta. Viene spontaneo a questo punto, chiedersi cosa metterà in scena sul palco del Franchi sabato prossimo, 16 giugno. Provocazioni, spogliarelli o frasi a effetto? Certo è che i fan fiorentini, sperano solo di non sentirla cantare in playback. Non ci resta che aspettare, mancano solo pochi giorni.

FIRENZE. Così Firenze, dopo Bruce, si prepara all’arrivo della seconda star internazionale in una settimana apportando modifiche alla viabilità, provvedimenti legati all’abusivismo e all’acol ma anche alla predisposizione di navette e treni speciali per permettere ai fan di raggiungere lo stadio con facilità, senza ingorgare la zona di Campo di Marte con mezzi privati, auto e motorini.

Leggi anche: Madonna girerà il suo video a Firenze. E la città si prepara ad accoglierlaMadonna mostra il seno ai fan di Istanbul

L’amarcord Madonna? Faceva jogging sui lungarni

Omicidio Simonini, al killer pena ridotta da 30 a 16 anni

Pena ridotta da 30 a 14 anni per Simone Baroncini, l’uomo che nel 2009 uccise la 20enne Vanessa Simonini.

L’OMICIDIO. La notte fra l’8 e il 9 dicembre del 2009 Simone Baroncini, ai tempi 35enne, strangolò Vanessa Simonini, 20 anni, sul greto del fiume Serchio dove l’uomo aveva diretto l’auto dove si trovava Vanessa. Dopo che la ragazza rifiutò le sue avances, lui la uccise. Dopo il patteggiamento, Baroncini era stato condannato in primo grado a 30 anni di reclusione per omicidio volontario. Baroncini raccontò agli inquirenti, di aver tentato con la ragazza, un approccio in macchina a Campilato, nella campagna lucchese. Lei si difese e lo graffiò. Lui l’afferrò al collo e strinse finse ad ucciderla. ”Sono stato io, pensavo fosse solo svenuta”, questa la confessione ai carabinieri.

RIDUZIONE. Stamani, davanti alla corte di appello di Firenze, la pena è stata ridotta da 30 anni a 16. ”Provo delusione e amarezza, un assassino dovrebbe scontare una pena ben più severa – commenta la mamma di Vanessa, Maria Grazia Forli -. Tra cinque anni avrà gli arresti domiciliari. Avendo già scontato tre anni, quando arriva ad otto sarà infatti già a metà della pena. E non mi sembra giusto. Mia figlia è sotto terra. Bisogna togliere il rito abbreviato o dare la certezza della pena”.

Al torrino di San Niccolò spunta il naso. Grazie all’artista Clet Abraham

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La Torre di San Niccolò, resa accessibile per la prima volta al pubblico la scorsa estate, si prepara di nuovo ad aprire i battenti il 24 giugno e lo fa con una curiosa installazione: un enorme viso – di cui sarà soprattutto riconoscibile un grande naso – che campeggerà su uno dei lati del monumento.

CLET PER SAN NICCOLO’. E’ il progetto “La torre di San Niccolò e il volto della medievalità”, promosso dal Comune di Firenze e a cura del Comitato di San Niccolò e dell’artista Clet. Uno dei fronti della Torre (quello che un tempo era rivolto verso i forestieri in entrata a Firenze) sarà trasformato in un vero e proprio “volto” dalle proporzioni monumentali: uno stimolo all’immaginazione collettiva per guardare con occhi nuovi il panorama quotidiano e i simboli della storia fiorentina.

L’INSTALLAZIONE. “Vedersi spuntare un naso sulla facciata di una torre medievale al punto di diventare una faccia umana alta 45 metri è, oltre ad un omaggio all’umanità che l’ha creata, la rivendicazione da parte stessa del monumento di una propria necessità nel continuare a relazionarsi con l’uomo – commenta Clet -. Possiamo forse definirlo come un richiamo della materia stessa, quasi carnale, verso gli uomini del passato che le hanno dato corpo, per incoraggiare gli uomini di oggi a mettersi in gioco nuovamente per partecipare.” L’installazione sarà visibile da domani a venerdì 22 giugno. Il 24 giugno, festa di San Giovanni, la Torre sarà poi riaperta al pubblico.

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Concordia, cinque mesi dal naufragio. E lo scoglio diventerà un monumento

Ottanta tonnellate di scoglio strappato dal fondale dell’Isola del Giglio dalla Costa Concordia. Uno squarcio di circa settanta metri sul ”fianco” sinistro e una tragedia: quel naufragio che cinque mesi fa ha provocato la morte di 32 persone.

IL NAUFRAGIO. Sono trascorsi cinque mesi da quella tragica notte di gennaio in cui la Costa Concordia, urtando contro uno scoglio e strappandolo dal fondale, si accasciò sulle Scole, all’Isola del Giglio. Le luci si spensero, il panico aggredì i passeggeri e i membri dell’equipaggio. Nessuno sapeva cosa stava accadendo, in fin dei conti, la nave era ancora dritta. Chi avrebbe mai pensato ad una sciagura simile? Ma quel boato proveniente dal fondale, causato dall’urto contro lo scoglio, ha sicuramente fatto pensare a qualcosa di più ”oscuro” di un semplice black-out. Si perché inizialmente, si parlava di black-out. Era questo il messaggio che passava di bocca in bocca. Ma quando la nave ha iniziato ad inclinarsi, tutti hanno pensato al peggio, iniziando a rendersi conto di quello che stava accadendo. Donne, bambini, uomini e anziani delle più svariate nazionalità insieme ai membri dell’equipaggio, correvano lungo i corridoi che diventavano sempre più simili a camini. ”Mantenere la calma” questo è quanto veniva detto ai passeggeri, anche se lo stesso equipaggio non riusciva ad essere tranquillo. ”Dall’alto” non venivano date disposizioni, non veniva comunicato di abbandonare la nave. Ma quando quel gigante del mare ha iniziato a piegarsi sempre di più, è stato lo stesso equipaggio a prendere in mano la situazione. ”Abbandonare la nave”.

SULLE SCIALUPPE. Ed è stato in quel momento che le persone hanno preso piena consapevolezza di quanto stesse accadendo. Indossando i giubbotti salvagente, si sono diretti sulle scialuppe, ”guidati” dagli eroici membri dell’equipaggio, mentre lui, il Comandante, l’ultimo che dovrebbe abbandonare la nave, era già sulla terra ferma, asciutto, pare su uno scoglio. ”Torni a bordo c…” queste le parole di De Falco a Schettino, colui che mise da parte la sua professione diventando agli occhi del mondo, in quel momento, un codardo mentre 32 persone, di cui una bimba di appena 5 anni, perdeva la vita insieme al padre, ai membri dell’equipaggio, ad una sposina, a due amiche in vacanza, ad una coppia in cerca di relax, all’eroe che salvò una bambina e molti altri ancora.

DAL GIGLIO. E il Giglio era li, quella notte, nella sua solita posizione ferma da Isola ben saldata al fondale. Ma la popolazione no, non riposava, si agitava cercando di dare aiuti, coperte, posti letto e sostegno psicologico, nessuno con le mani in mano, tra le luci delle ambulanze e delle forse dell’ordine. Urla, grida e pianti, qualcuno anche che si è allontanato senza avvertire le autorità, dato per disperso e poi ritrovato. Un popolo segnato da un errore umano, che lotta ogni giorno da cinque mesi, contro quella enorme nave bianca accasciata contro il ”suo” scoglio. E nei cuori degli isolani, anche altre due vittime, che al momento non hanno ancora potuto ”riabbracciare” i propri cari.

LO SCOGLIO. E proprio quello scoglio incastrato nel fianco della Concordia, diventerà un momento ai caduti del naufragio del 13 gennaio. A comunicarlo, il sindaco del Giglio Sergio Ortelli, spiegando che si tratta di un progetto condiviso da Costa Crociere. Quel pezzo delle Scole sarà collocato in paese o rimesso in mare proprio nel punto in cui si trovava prima di essere strappato dal gigante dei mari, vicino alla statua del Cristo degli Abissi benedetta da Papa Giovanni Paolo II e collocata sott’acqua nel 2000, poco distante dal monumento ai caduti subacquei.

LA RIMOZIONE. La rimozione della Concordia avverrà seguendo il progetto della Titan-Micoperi, la società italo-americana il cui piano per il recupero ha convinto più degli altri, sia per il progetto in se che per la tutela ambientale. Ma Legambiente scrive al presidente della Regione Enrico Rossi “Abbiamo particolarmente apprezzato i suoi interventi per far fronte alla sicurezza e alla tutela dell’ecosistema marino toscano. Dopo i vari disastri della Concordia, dell’inabissamento di bidoni tossici a largo della Gorgona, del ritrovamento di contenitori con acido cloridico nelle acque di Montecristo e dell’incidente della Mersa all’isola d’Elba, occorre adottare una strategia efficace che garantisca lo sviluppo di un turismo sostenibile in chiave ambientale e che mantenga e moltiplichi economie e posti di lavoro. È fondamentale applicare il recente decreto anti-inchini integrandolo con norme ancora più severe estendendolo a tutta la costa, per arrivare in tempi brevissimi all’istituzione di un sistema di controllo e monitoraggio Vts (con i radar), che permetta alle Capitanerie di porto e agli organi preposti d’intervenire in modo efficace. Oltretutto prevedendo sanzioni adeguate per le eventuali violazioni da parte dei natanti”. In particolare Legambiente chiede, dopo il disastro della Concordia, che “venga istituita subito l’Area marina protetta dell’Arcipelago Toscano, prevista addirittura da una legge del 1982, per tutelare l’intero ecosistema e garantire che la Toscana diventi la Regione capofila nel settore della protezione degli ambienti marini, del controllo della navigazione e del turismo sostenibile”.