domenica, 15 Giugno 2025
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Terremoto, la sismicità dell’area fiorentina

 

Alla luce dei due terremoti che si sono abbattuti sull’Emilia Romagna il 20 e il 29 maggio, la protezione civile della provincia di Firenze ha delineato la situazione e il rischio sismico dell’area fiorentina, facendo riferimento in primo luogo a due terremoti (1895 e 1919) e ai danni da essi provocati.

IL TERRITORIO ITALIANO. Il territorio italiano si estende su più placche tettoniche, il cui movimento reciproco genera periodicamente dei terremoti. Per questo motivo il nostro Paese è ad alto rischio sismico e come la storia ci ha insegnato, anche la più recente con i terremoti di Umbria, Molise, Abruzzo ed Emilia Romagna, il terremoto è un fenomeno imprevedibile e generalmente di breve durata che può, in base all’intensità con cui si manifesta, provocare innumerevoli e catastrofici danni. Occorre considerare che i terremoti vanno a colpire un patrimonio edilizio che per buona parte, soprattutto nei centri storici dei nostri numerosi comuni, risale a epoche antiche, quando ancora non si conoscevano le tecniche di costruzione antisismica. Si calcola pertanto che 20 milioni di italiani siano potenzialmente esposti al rischio sismico. Ed è l’impossibilità di prevedere i terremoti a determinare, ancor più che per gli altri rischi, la necessità di un’accurata ed estesa opera di prevenzione.

IL TERRITORIO FIORENTINO. ”Gli ultimi 20 anni di registrazioni strumentali sul territorio italiano della rete sismica nazionale permettono di definire le linee principali della sismicità locale, evidenziando nel territorio fiorentino un rilascio dell’energia sismica prevalente lungo la zona di catena appenninica – prosegue la protezione civile -. Il 10% dei terremoti è associato ad una profondità ipocentrale di 15km e i valori di magnitudo locale (Ml), sempre inferiori a 5, sono centrati intorno al valore medio di 2. La distribuzione energetica dei terremoti segue una distribuzione di potenza ben definita,mentre gli eventi più importanti sono stati registrati nelle aree del Mugello con magnitudo registrate intorno a 4. Numerosi terremoti di piccola intensità si sono registrati nella pianura alluvionale di Firenze – Pistoia”.

PRINCIPALI EVENTI. I principali eventi storici nell’area fiorentina si concentrano nel bacino del Mugello dove nel 1919 si verificò il terremoto più importante e distruttivo di questa zona dell’Appennino settentrionale. Anche Firenze, risulta epicentro di importanti terremoti avvenuti in epoca storica, la cui magnitudo è risultata comunque inferiore a 5. L’analisi dei dati a disposizione e delle fonti bibliografiche riguardo a eventi sismici che hanno causato danni nella città di Firenze, ha permesso di caratterizzare quello che viene chiamato “terremoto di progetto”, cioè l’ipotetico evento sismico più probabile per una data area.

LE ZONE PIU’ DANNEGGIATE. La protezione civile prosegue ”Dal punto di vista sismogenetico, l’area fiorentina appare storicamente sede di una moderata attività sismica che portato a terremoti locali con Imax = VIII grado della scala Mercalli-Cancani-Sibel” aggiungendo inoltre che ”La ricostruzione del campo macrosismico all’interno di un centro urbano costituisce preludio alla cosiddetta “microzonazione sismica”, l’individuazione cioè delle aree con differente risposta sismica e quindi diversa intensità massima risentita. Ciò è dovuto a fattori molto locali, costituiti prevalentemente da forti differenze composizionali del substrato di fondazione, che causano comportamento geologici anomali, oltreché a metodologie costruttive diverse”. Analizzando i dati risulta che, i danni subiti dalla città di Firenze nei terremoti del 1895 e del 1919, sono stati maggiori nei quartieri delle Cure, di San Jacopino, di San Salvi, di San Frediano e di San Niccolò. Per quanto riguarda la zona interna alla cerchia dei viali, le zone maggiormente danneggiate risultano essere Santa Croce, San Gallo e Piazza della Libertà.

Marroni, ”esordio” in consiglio regionale. ”Sono qui per lavorare”

Primo giorno di “scuola”, ovvero primo consiglio regionale per il nuovo assessore al diritto alla salute Luigi Marroni.

LE PRIME PAROLE. “Sono qui per lavorare, mi sento fiducioso e pieno di speranza, di positività. Il nostro sistema sanitario è un’àncora, un solido pilastro, un punto di riferimento”: sono state le sue parole nella seduta straordinaria interamente dedicata alla sanità e alla vicenda della Asl di Massa. “E’ per me un grande onore essere qui, ho un profondo rispetto per questa assemblea. Ed è con grande senso di responsabilità che mi accingo ad assumere questo incarico. Potete contare sul mio impegno e la mia disponibilità”.

IMPEGNO ED ENTUSIASMO. Poi, con i giornalisti, Luigi Marroni affronta subito le questioni “calde”: i tagli, la tenuta economica, il Piano sanitario e sociale, la vicenda della Asl di Massa. Questi problemi, ha detto, “sono fonte di riflessione e impegno, ma anche di rinnovato entusiasmo”. “C’è la questione urgente della tenuta economica dell’anno in corso – ha aggiunto – ma stiamo anche studiando obiettivi di più ampia portata. Vogliamo continuare il lavoro già intrapreso sul fronte della qualità, dell’accesso dei cittadini. A proposito della riduzione delle risorse in corso, dobbiamo attuare nuovi meccanismi di gestione, continuando nel lavoro che facciamo da anni e che ora è ancora più cruciale. A queste dichiarazioni seguiranno atti precisi”.

ASL DI MASSA. Il nuovo assessore rassicura poi sul fatto che, per quanto lo riguarda, l’iter del nuovo Piano sanitario e sociale non dovrebbe subire interruzioni, informa che “farà di tutto per avere ottimi rapporti con la commissione sanità” e si dice “sicuro che ciò sarà possibile”. Quanto all’Asl di Massa, “la dottoressa De Lauretis sta facendo un eccellente lavoro. Aveva presentato un piano di rientro di 3 anni, che sta procedendo e che entro il 2013 dovrebbe essere completato”.

Leggi anche: Marroni, primo giorno da assessore. ”Di sfide ne abbiamo molte” Scaramuccia si dimette: Marroni nuovo assessore alla sanità

Castiglioncello in festa per i 50 anni de ”Il sorpasso” / VIDEO

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”Il sorpasso”, il film di Dino Risi con Vittorio Gassman e Jean Louis Trintignant, compie 50 anni. E sarà anche Castiglioncello a rendere omaggio alla corsa della storica pellicola.

CASTIGLIONCELLO. Perchè festeggia anche Castiglioncello? Semplice: la fama della località toscana, è dovuta proprio alla pellicola, grazie alle scene che hanno fatto da cornice ai personaggi. Il viaggio, parte da Roma, in un ferragosto deserto, e si conclude proprio a Quercianella, nella tragica curva di Calafuria.

LA CURVA DI CALAFURIA.

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IL SORPASSO. ”Il sorpasso”, simbolo di un cinema che ha fatto la storia, compie cinquant’anni, pur non dimostrandoli. Il film venne in realtà girato nel 1961 ma nelle sale andò solo nell’estate del 1962.

Il fontanello di Staino: farfalle al posto dei rubinetti

A Firenze, nel nuovo Parco di San Donato a Novoli, a due passi dal polo universitario, da oggi scorre acqua gratuita, refrigerata e frizzante da due coloratissime farfalle disegnate da Sergio Staino e realizzate in resina di ultima generazione nel laboratorio artigiano di Riccardo Marzi.

LA NOVITA’. Il nuovo fontanello, firmato dal famoso vignettista che per la prima volta ha adattato il suo estro ad un impianto di pubblica utilità, è stato inaugurato stamattina dal sindaco di Firenze Matteo Renzi, da Staino, dal presidente e amministratore delegato di Publiacqua Erasmo D’Angelis e Alberto Irace. E’ il tredicesimo fontanello di Firenze, sono 39 in tutto il territorio di Publiacqua nelle province di Firenze, Prato, Pistoia e Arezzo.

IL PRIMO DI UNA SERIE.“Inauguriamo oggi il Fontanello d’autore – spiega Erasmo D’Angelis – dopo essere riusciti nell’impresa di incastonarlo nelle mura di Palazzo Vecchio, il nuovo modello disegnato da Sergio Staino apre una nuova serie di impianti che verranno installati nei nostri comuni. Un modo nuovo e creativo di combinare qualità e concretezza dal punto di vista economico, ambientale e sociale con la bellezza e l’arte. Il Fontanello di Staino non supera i costi dei tradizionali impianti e sarà realizzato in serie e installato in altre piazze e giardini, anche con sorprese e differenziazioni cromatiche. Siamo sicuri del successo in un quartiere dove è stato richiesto da tempo e dove servirà anche tantissimi studenti che ogni giorno arrivano al Polo universitario”.

INDICE DI GRADIMENTO. Le famiglie fiorentine dimostrano di apprezzare i fontanelli in tutte le zone della città con numeri costanti tra gli 80000 e i 100000 litri d’acqua, tra gassata e naturale, erogati al mese da ciascun fontanello. Il numero di fiorentini che bevono regolarmente acqua del rubinetto è in costante crescita, oggi sono il 48%, 33% lo fa ma non sempre, il 19% beve solo acque imbottigliate. I prossimi fontanelli di Firenze verranno installati in via del Mezzetta a Coverciano e in piazza 1 Maggio a Brozzi/Le Piagge.

Franceschi, saranno interrogati medici e infermieri dell’ospedale di Grasse

Il giudice istruttore Christoph Morgan procederà nei confronti del responsabile dell’ospedale civile di Grasse in cui vi fu trasferito Daniele Franceschi, il 36 di Viareggio morto nel carcere della cittadina francese.

IL GIUDICE. Il giudice istruttore Christoph Morgan procederà nei confronti del responsabile dell’ospedale civile di Grasse, chiedendo che siano interrogati i medici e gli infermieri che erano in servizio il giorno in cui Daniele Franceschi vi venne trasferito.

I LEGALI. A darne notizia sono stati i legali della famiglia Franceschi, Aldo Lasagna e Maria Grazia Mennozzi. Sono stati ascoltati un compagno di cella di Daniele e due guardie carcerarie, oltre al medico e i due infermieri incriminati per omicidio colposo.

Leggi anche: Caso Franceschi, la madre ”perché i dubbi sui sanitari affiorano solo ora?La madre ha incontrato il consigliere della Giustizia di Sarkozy

Ladro fugge gettandosi dal secondo piano. Cade su un’auto

La scorsa notte un ladro, per sfuggire alla polizia, si è gettato dal secondo piano cadendo su un’auto parcheggiata e sfondandole il tettino.

TENTATO FURTO. Un cittadino, la notte scorsa ad Arezzo, ha sorpreso un ladro su un balcone mentre tentava un furto in un appartamento. L’uomo ha subito avvertito la polizia. Il malvivente, vistosi scoperto, si è arrampicato al piano superiore.

IL VOLO. Una volta raggiunto il secondo piano del palazzo, si è gettato dal balcone per fuggire all’arresto della polizia, finendo su un’auto in sosta, sfondandola. Tentativo inutile di fuga, la polizia lo ha immobilizzato e arrestato.

Sprangate al vetro blindato, scatta l’allarme sparatoria

Durante una tentata rapina, i malviventi a volto coperto, hanno preso a sprangate il vetro blindato posto a protezione degli sportelli dell’ufficio postale di Sant’Anna a Lucca. Il colpi sono stati scambiati per spari di arma da fuoco, facendo scattare l’allarme sparatoria.

LE SPRANGATE. Sono stati i colpi di spranga contro il vetro blindato dell’ufficio spostale, a fare scattare l’allarme sparatoria questa mattina intorno alle 9. La violenza dei colpi, dall’esterno, hanno fatto scambiare il rumore per colpi di arma da fuoco. In realtà si trattava del vetro che resisteva alle sprangate dei due rapinatori vestiti con tute blu da operaio e volto coperto.

TENTATA RAPINA E FUGA. Dal momento che il vetro non cedeva sotto i colpi, i due malviventi si sono dati alla fuga a bordo di una Fiat Punto, abbandonata poco dopo e risultata rubata a Pontedera. I due hanno cercato di far perdere le proprie tracce a bordo di un furgone bianco. I Carabinieri, intervenuti sul luogo della tentata rapina per i rilievi del caso, stanno operando per trovare il furgone con a bordo i due rapinatori, probabilmente di origine straniera.

Mercantile incagliato all’Elba. Nessun ferito tra i membri dell’equipaggio

Una nave incagliata contro gli scogli dell’Isola d’Elba. E’ successo nelle prime ore di stamattina sugli scogli a Sant’Andrea, nel comune di Marciana.

NESSUN FERITO. La nave battente bandiera panamense, la Mersa II lunga 50 metri, era partita da Porto Ferraio e stava imboccando la rotta, direzione Algeria, quando è avvenuto l’incidente. Nessun ferito tra i dodici membri dell’equipaggio e nessun danno all’imbarcazione, che trasporta tondini di ferro.

SVUOTAMENTO SERBATOI. Anche sul fronte dell’inquinamento tutto sembra sotto controllo, il commissario del Parco dell’arcipelago Toscano, Massimo Avancini si è detto tranquillo e sta aspettando l’arrivo di uno dei mezzi della Castalia, il servizio di antinquinamento nazionale per il Ministero dell’Ambiente che assisterà alle operazioni di svuotamento dei serbatoi. L’urto, probabilmente dovuto ad un errore umano, ha interessato la zona prodiera dell’unita’ dove e’ stato rilevato uno squarcio di tre metri mentre i serbatoi si trovano a poppa. Anche l’elicottero della Guardia costiera che sorvola l’area non ha evidenziato perdite di carburante in mare. Il Consorzio Capo Sant’Andrea ha fatto sapere che non c’e’ alcun rischio per i bagnanti e l’attività turistica, intensa in questo periodo, si svolge normalmente.

”LA LEGGE ANTI-INCHINI NON HA FUNZIONATO”. “L’area dove è avvenuto l’incidente – ha spiegato Umberto Mazzantini, responsabile mare di Legambiente Toscana – fa parte del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano ed è di fronte alla Formiche della Zanca, una secca affiorante meta di turismo subacqueo e anch’essa compresa nel Parco Nazionale. Il tutto all’interno del santuario internazionale dei mammiferi marini Pelagos e in un’area dove sono spesso avvistate balenottere molto vicino alla costa. E’ è evidente – ha aggiunto Mazzantini – che in questo caso la legge “anti-inchini”, che prevede la navigazione a 2 miglia dalle aree protette, non ha funzionato”.

LEGAMBIENTE. “Sembra proprio che non ci sia pace per l’Arcipelago Toscano. Questo ennesimo incidente, che ci auguriamo non abbia conseguenze gravi, conferma l’urgenza di accelerare la pratica per la realizzazione del Vts, il controllo a distanza del traffico marittimo nell’area del Santuario dei Cetacei. E’ evidente infatti che la presenza di un traffico di navi tanto intenso in un’area così sensibile deve essere controllato con mezzi straordinari”. Questo il commento sull’incidente del mercantile di Sebastiano Venneri, responsabile mare di Legambiente e Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana.

Fiorentina, si allontana Montella?

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Firenze vuole Montella, ma portare via l’Aeroplanino dalla Sicilia sembra diventato più complicato del previsto.

PUZZLE SERIE A. E’ una vera rivoluzione quella delle panchine della serie A per la prossima stagione. Un puzzle che pian piano si sta però componendo (Petkovic alla Lazio, Zeman alla Roma, Sannino a Palermo, Stramaccioni confermato all’Inter, De Canio al Genoa, ecc…), anche se mancano ancora le ultime caselle.

MONTELLA. E una di queste è proprio quella della panchina gigliata. Il club, dopo l’arrivo del ds Pradè, il tecnico ormai l’ha scelto: Vincenzo Montella, reduce da un’ottima stagione al Catania (come già successe con Mihajlovic due anni fa). E sembrava che il matrimonio si potesse fare senza particolari problemi, nonostante il contratto che ancora lega l’Aeroplanino al club sicialiano.

ALTERNATIVE. Ma questo nodo non riesce a sciogliersi, e potrebbe complicare la situazione più del previsto. Perché se tutte le strade portano comunque a Montella, con la società gigliata che resta ottimista, in casa viola si sta però cominciando a pensare a un “piano B”. Un altro allenatore nel caso in cui alla fine Montella non arrivasse davvero. Il nome più caldo, in quest’ipotesi, è quello di Zola. Più fredda la pista che porta a Gasperini, mentre Ranieri si è ufficialmente accasto al Monaco, in Francia. Se però la situazione Montella-Catania dovesse risolversi, i tempi per un suo sbarco a Firenze sarebbero molto brevi.

RITIRO ESTIVO. E in attesa di conoscere il nome del tecnico restano da decidere anche le date del ritiro estivo, che partirà a Moena il 16 luglio. Ma poi “le tempistiche successive del ritiro saranno definite nel dettaglio al momento della nomina del nuovo staff tecnico”, fa sapere la Fiorentina attraverso il suo sito.

Caos Italia, Prandelli: ”Se serve non andiamo all’Europeo”

L’Italia del pallone è sempre più nel caos. E mentre gli Europei si avvicinano inesorabilmente, con gli azzurri impegnati questa sera in amichevole contro la Russia, nell’ultima (e unica, dopo l’annullamento di quella col Lusemburgo a Parma causa terremoto) gara prima dell’inizio della competizione europea, parlare di calcio giocato diventa sempre più difficile.

IL CASO BUFFON. L’informativa su Buffon, capitano della Nazionale, ha fatto esplodere un caso già bollente dopo le vicende di Criscito e Bonucci. Tanto che oggi, ai microfoni di Rai Sport, il commissario tecnico della Nazionale ha aperto all’ipotesi più estrema.

EUROPEI. ”Se ci dicessero che per il bene del calcio la Nazionale non deve andare agli Europei non sarebbe un problema”, ha detto Prandelli.

CROCIATE. “Ci sono cose che reputo più importanti. Non mi piacciono le crociate, mi piacciono i confronti e non le prese di posizione senza pensare alle conseguenze. Vorrei parlare solo di calcio, ma quello che sta succedendo ci impone qualcosa diverso”, ha aggiunto il ct.

BUFFON. Prandelli ha parlato anche dell’uomo al centro dell’attenzione in questi giorni, Buffon: ”E’ molto forte e ha grande personalità – ha detto il ct – anche a una persona come lui, però, un momento difficile come questo può pesare”.

Il caso: Non c’è pace per l’Italia a Coverciano: spuntano le scommesse di Buffon