lunedì, 23 Giugno 2025
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Rimozione Costa, un filmato mostra le fasi del recupero / VIDEO

La Costa Concordia verrà messa nelle condizioni di galleggiare per essere rimossa dal porto del Giglio e dal fondale in cui giace ormai da più di quattro mesi. E le due società incaricate ai lavori di recupero, la Titan-Micoperi, hanno creato un filmato in cui mostrano le fasi dei lavori.  

LE TAPPE DI RECUPERO. Ecco le tappe del recupero: il 15 giugno dovranno terminare i sondaggi, il 31 luglio le ispezioni sul sito, il 31 agosto la messa in sicurezza del relitto, il 15 novembre l’installazione dei cassoni di spinta sul lato sinistro e delle piattaforme sottomarine. Il primo dicembre la fase delicata, la rotazione del relitto, con l’installazione dei cassoni sul lato destro. Il 15 gennaio il galleggiamento e il 31 la consegna al porto. La bonifica del sito sarà completata entro il 30 aprile del prossimo anno. “Nessuno pensi di operare per la rimozione della Costa Concordia sull’isola senza tenere presente che le priorità, ambientali, economiche e sociali, sono e rimangono quelle del Giglio”, ha affermato oggi il sindaco del Giglio Sergio Ortelli. “Occorre mantenere, come già fatto con grande senso civico fino al completamento delle operazioni di rimozione del carburante, senso di responsabilità da parte di tutti i soggetti coinvolti, senza fughe in avanti o altri intendimenti”, ha rilevato ancora il sindaco chiedendo infine “il rispetto delle famiglie delle vittime e dei dispersi e il rispetto della popolazione del Giglio che ha il diritto di tornare alla normalità prima possibile”.

IL VIDEO DELLE SOCIETA’ TITAN-MICOPERI.

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LE FASI. Presto inizieranno le indagini geologiche del fondale marino su cui è arenata la Costa Concordia in modo da definire il dimensionamento delle palificate utili al recupero della nave. Subito dopo sarà perforato il terreno, messi i pali necessari e legato lo scafo con cavi di acciaio. A questo punto la Costa Concordia sarà messa in sicurezza è affronterà senza preoccupazioni l’eventuale peggioramento delle condizioni meteo e del mare in autunno. Terminata la messa in sicurezza, presumibilmente tra ottobre e novembre, la nave sarà raddrizzata attraverso il posizionamento di cassoni sul lato sinistro. Entro l’anno la nave sarà rimessa in galleggiamento grazie ad altri cassoni posizionati a dritta.

PIOMBINO. Lo scorso 17 maggio è stata invece comunicata dalla Titan-Micoperi, la decisione di effettuare tutte le operazioni di cantiere utili alla rimozione al recupero della Concordia a Piombino. Nei prossimi giorni saranno anche individuati, di comune accordo con l’Autorità portuale di Piombino, i piazzali e le banchine necessarie all’apertura del cantiere. Il porto, che si trova sulla Costa degli Etruschi in provincia di Livorno, sarà il punto di riferimento per tutti i mezzi coinvolti nel recupero, quali navi, rimorchiatori e pontoni.

IL MONITORAGGIO. Del monitoraggio si occuperà l’Osservatorio che verrà istituito nei prossimi giorni, che sarà presieduto da un rappresentante della Regione Toscana e risponderà al Commissario. Se tutto andrà come previsto, a poco più di un anno dal naufragio, la Concordia sarà solo un brutto ricordo per gli abitanti del Giglio. Ma la Costa non lascerà l’isola. “Il nostro impegno continuerà anche dopo per il ripristino dei fondali – ha promesso Onorato – continueremo a fare il nostro dovere, come abbiamo fatto fin da quella notte”.

E’ la notte della fiaccolata contro il tram

E’ in programma questa sera la fiaccolata contro la tramvia. La manifestazione partirà da piazza della Costituzione alle 21, per dire no alla realizzazione della linea 3 della tramvia a Firenze.

RAZZANELLI. “Se a Renzi manca il coraggio di rispettare la volontà dei fiorentini e non ha sufficiente forza per fermare un’ opera demenziale come la Linea 3 della tramvia; allora mi domando: come potrà fare, qualora raggiungesse il suo obiettivo di diventare Primo Ministro, a risollevare le sorti dell’ Italia dalla bancarotta incalzante?”: queste erano state le parole del capogruppo di Lega Nord Toscana Mario Razzanelli durante la presentazione della fiaccolata, cui avevano partecipato anche Maria Rita Monaco (associazione Linea 3), Maria Rita Signorini (Italia Nostra e Coordinamento 20 gennaio) e Luciano Ghinoi (associazione Piazza della Vittoria).

L’INVITO. “Renzi difenda Firenze dalla Linea 3 come si difende da Lusi e la stessa forza che adopera per reclamare le primarie nel PD la impieghi per cambiare questo progetto; oppure ci dica che intende imitare il suo predecessore Domenici e calpestare il volere dei cittadini. I fiorentini vengano alla fiaccolata contro la Linea 3 organizzata insieme ai comitati, per rinfrescare la memoria al sindaco e ricordargli la promesse fatte in campagna elettorale”, aveva concluso Razzanelli. 

LAZZERI. E un invito a partecipare alla manifestazione arriva anche dal consigliere regionale della Lega Nord Toscana e commissario provinciale fiorentino Gian Luca Lazzeri, che chiama a raccolta “tutti i cittadini di Firenze, invitandoli a partecipare a questa manifestazione che partirà da piazza della Costituzione alle ore 21”.

Parte di volta staccata al Comunale, slitta la prima de ”Il mandarino meraviglioso”

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Comunale, slitta la prima de Il mandarino meraviglioso e Il castello del Duca Barbablù.

LO SLITTAMENTO. Ad annunciarlo è lo stesso teatro. “A seguito dei lavori di ripristino e consolidamento della porzione di volta staccatasi, e delle necessarie analisi, procedure che hanno comportato la chiusura del Teatro per alcuni giorni e lo slittamento, all’interno del calendario di produzione, di alcune prove, fondamentali per garantire una buona resa dello spettacolo, la prima rappresentazione de Il mandarino meraviglioso e Il castello del Duca Barbablù di Béla Bartók, programmata inizialmente per giovedì 31 giugno, slitta a domenica 3 giugno, ore 15.30”.

DUE DATE. Gli abbonati ai turni Annuale, Mini Annuale, Opera e Balletto Annuale, e i possessori di biglietto per lo spettacolo del 31 maggio – viene spiegato – potranno dunque scegliere se assistere allo spettacolo nelle seguenti date: Domenica 3 giugno ore 15.30; Martedì 5 giugno ore 20.30.

BIGLIETTERIA. Ciascun cliente – aggiungono dal teatro – sarà contattato per lo spostamento di data dalla Biglietteria, i cui uffici potranno comunque essere raggiunti per assistenza o ulteriori informazioni ai numeri 055.2779350, 055.2779309 dal martedì al venerdì dalle ore 10.00-13.00 e 14.00-16.30. Eventuali richieste di rimborso saranno evase presso la Biglietteria del Teatro Comunale, Corso Italia 16, dal 31 Maggio al 12 Giugno. Il 2 Giugno la biglietteria sarà chiusa per la Festa della Repubblica.

Cosa era successo: Comunale, si stacca una parte della volta: chiusa la sala del teatro

”Per Renzi, Cavini da Lusi”. ”Fatture non per la campagna del sindaco”

La segretaria particolare di Lusi tira in ballo Renzi, lo staff del sindaco di Firenze replica (nuovamente): nuovo capitolo nella vicenda Lusi.

LA SEGRETARIA. Ascoltata sul caso che vede al centro l’ex tesoriere della Margherita, la segretaria fa diversi nomi tra cui quello di Renzi, sostenendo che un certo Gavini (in realtà Bruno Casini), definito suo ”mandatario elettorale”, andava da Lusi a nome di Renzi.

LA REPLICA. E subito arriva anche la replica da Palazzo Vecchio. “Dobbiamo essere grati alla segretaria di Luigi Lusi, signora Francesca Fiore, che mette fine a tre mesi di illazioni, polemiche e velate minacce, raccontando quello che da sempre diciamo a proposito dell’asserito – ma in realtà inesistente – finanziamento della Margherita alla campagna elettorale di Matteo Renzi – spiega in una nota Luca Lotti, il capo di gabinetto del sindaco di Firenze – il giorno stesso della pubblicazione della notizia da parte di Franco Bechis su Libero, Bruno Cavini aveva già spiegato di aver personalmente incontrato lo staff della tesoreria della Margherita per chiedere di poter accedere ai contributi del finanziamento pubblico anche per il territorio fiorentino, come del resto si era fatto più volte in passato. Era già accaduto nel 2004 per la campagna elettorale amministrativa e per molti convegni che avevamo organizzato, da Vallombrosa a Fiesole. Era del resto normale: i soldi del finanziamento pubblico andavano a iniziative politiche, non alle case dei dirigenti. E il tutto con fatture e bonifici in modo trasparente”.

“CAVINI NON ERA IL MANDATARIO ELETTORALE”. “Le dichiarazioni di Cavini che confermano gli incontri con lo staff di Lusi, del resto, sono state riportate sin dal 4 marzo nelle testate locali. Alla faccia della presunta novità… – continua Lotti – giova dunque precisare per l’ennesima volta – fino alla noia – che le due fatture cui immaginiamo si riferisca il senatore Lusi non hanno niente a che vedere con la campagna elettorale di Renzi, come è stato confermato anche dal resoconto della campagna elettorale medesimo dell’allora candidato Sindaco. E come il Senatore Lusi può agevolmente dimostrare presentando la documentazione delle fatture. Peraltro è utile sottolineare come Bruno Cavini non sia mai stato il mandatario elettorale di Renzi, come facilmente riscontrabile da tutti i documenti. Forse da questo equivoco nasce l’assurda e ingiustificabile dichiarazione del senatore Lusi su Renzi. C’è allora da essere grati alla signora Fiore per aver chiarito definitivamente un’incomprensione che ha gettato ingiustamente discredito sul Sindaco e sul suo operato. Quanto a noi, non possiamo che ribadire la speranza – già espressa da Renzi – che siano finalmente pubblicate tutte le fatture della Margherita, come pure quelle di tutti gli altri partiti, per capire dove sono stati messi i denari e, soprattutto, verificare se esistono cifre stornate per esigenze non politiche”.

Lusi querela Renzi. Il sindaco: ”Fantastico, così faremo chiarezza”

Vivevano dentro l’ex Meccanò, denunciate sei persone

Un tempo discoteca, ora immobile abbandonato e ricovero di fortuna per senza fissa dimora.

L’EX DISCOTECA. Si tratta dell’ex Meccanò alle Cascine. Questa mattina intorno alle 8 gli agenti del reparto anti degrado della Polizia Municipale sono intervenuti nell’edificio di proprietà del Comune in viale degli Olmi. L’immobile, in stato di abbandono a seguito dell’incendio doloso che lo ha distrutto completamente nell’aprile 2008, è diventato il ricovero di fortuna di cittadini stranieri e di senza tetto.

SEI DENUNCE. E infatti questa mattina i vigili hanno trovato all’interno della proprietà (una vasta area esterna a giardino e una palazzina di due piani) sei persone: cinque cittadini tunisini e uno di nazionalità nigeriana. Gli uomini sono stati accompagnati presso il Comando di Porta al Prato per gli accertamenti del caso. Per tutti, risultati già noti alle forze dell’ordine, è scattata la denuncia in stato di libertà per il reato di invasione di edificio: inoltre per uno degli uomini è stato disposto il provvedimento di espulsione dallo Stato Italiano. L’immobile, una volta liberato, è stato chiuso e messo in sicurezza da personale della direzione Servizi Tecnici.

Roberta Ragusa, resta alta l’attenzione sul caso

Vanno avanti le indagini sul caso Ragusa, la donna scomparsa da Gello nel comune di San Giuliano Terme la notte tra il 13 e il 14 gennaio scorsi.

L’INDAGATO. Gli inquirenti non lasciano trapelare niente sulle indagini della scomparsa di Roberta Ragusa, la 45enne madre di due figli scomparsa misteriosamente in una buia e fredda notte di gennaio. In questi quattro mesi, Antonio Logli, è stato sentito solo un paio di volte dagli inquirenti nonostante la sua immediata iscrizione al registro degli indagati – atto dovuto, spiegarono gli investigatori, per portare avanti le indagini – Logli sarebbe infatti indagato per omicidio volontario e occultamento di cadavere, ma su di lui non vi è alcuna prova che possa incriminarlo. Solo qualche dichiarazione avventata, poi smentita e altre piccole imprecisioni.

IL PIGIAMA. E le ricerche proseguono, incentrandosi particolarmente nei boschi di Montaione, luogo in cui sono stati ritrovati da una cercatrice di funghi, alcuni indumenti tra cui un paio di pantaloni rosa a righe di un pigiama che, basandosi solo sull’apparenza, ricorda quello indossato da Roberta la sera della scomparsa, come dichiarato dalla figlia più piccola, Alessia, durante la ricostruzione di quell’ultima sera passata con sua madre, prima della scomparsa. Ma, stando a quanto accaduto finora, con segnalazioni tardive, avvistamenti errati e testimonianze provenienti da Oltreoceano, conoscenti e non, sono convinti che quel pigiama non appartenga a Roberta. La conferma verrà data soltanto dai risultati della comparazione del Dna.

SUL WEB. Resta alta l’attenzione sul caso, soprattutto da parte delle amiche di Roberta che si sono riunite sul web dando vita a vari gruppi su Facebook, come ”Roberta Ragusa-Dove sei?”, gruppo che raccoglie anche persone estranee alla vita della donna scomparsa ma che, con il tempo, si sono affezionate e mantengono in vita il ricordo della donna, cercando di tenere alta l’attenzione sul caso Ragusa, per non vederlo lasciato irrisolto, com’è già accaduto con molti altri nel nostro Paese.

Leggi anche: Roberta Ragusa, è suo il pigiama rosa trovato nei boschi?Caso Ragusa, trovato nei boschi di Montaione un pigiama rosa

Sette cani e due gatti maltrattati, denunciata una coppia a Livorno

Maltrattavano i loro animali e li costringevano a vivere malnutriti e in uno spazio ridotto. Una giovane coppia, 25 anni lui e 22 lei, è stata denunciata ieri a Nugola, in provincia di Livorno.

LE SEGNALAZIONI. Dopo le numerose segnalazioni degli abitanti del paese i carabinieri hanno fatto un sopralluogo a casa della coppia, dove, in un piccolo giardino vivevano anche sette cani e due gatti.

IL SEQUESTRO. Denutriti, disidratati e in condizioni agieniche precarie, così si sono presentati gli animali quando i carabinieri sono arrivati sul posto. Cani e gatti sono stati sequestrati e consegnati ai volontari dell’Oipa, l’organizzazione internazionale per la protezione degli animali,  che li ha fatti immediatamente visitare da un veterinario. Per uno dei cani, che aveva una ferita infetta, si è resa necessaria l’amputazione di una zampa.

Torna la Festa della Terracotta, nel fine settimana di Samminiatello

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La 12esima edizione della Festa della Terracotta si terrà a Samminiatello nel comune di Montelupo Fiorentino, da venerdì 25 maggio a domenica 27.

TRADIZIONE. Al centro della manifestazione, la Terracotta, una delle tradizioni più rinomate della Toscana, con maestri terracottari, mostre, esibizioni, cene in piazza e tanta musica. L’inaugurazione ufficiale, con le autorità locali, sarà venerdì 25 alle ore 19, in piazza dell’Orcio, con l’inaugurazione della mostra “Il mare tra le genti”, a cura di Alfredo Gioventù – Kaled Ben Slimane.

”IL MARE TRA LE GENTI”. Il Cantiere di Arte Contemporanea previsto all’interno del progetto “Il mare tra le genti” ha visto la fattiva collaborazione dell’Associazione Terracottai di Samminiatello. In una inedita esperienza didattica, organizzata sul modello di una antica bottega rinascimentale, allievi delle Accademie d’Arte toscane, indirizzati da i due maestri della ceramica contemporanea, Alfredo Gioventù e Kaled Ben Slimane, si sono impegnati nella realizzazione di una grande installazione dedicata alla “rinascita” di una cultura mediterranea attraverso l’arte della ceramica. Questi esperti ceramisti montelupini, maestri dell’uso dell’argilla, modellata sia a colombino che al tornio, sono riusciti ad infondere, con il loro dinamismo ed entusiasmo, un grande interesse per la ceramica tra i giovani allievi e a dare alla “bottega” il sapore di una cultura “toscana” sempre aperta a nuove sfide e nuovi orizzonti.

IN PROGRAMMA. Il programma di venerdì prevede anche attività sportive, come la corsa podistica del terracottaio, una dimostrazione in piazza dei maestri terracottari, musica dal vivo e la possibilità di cenare agli stand della festa. La mattina di sabato inizierà con la costruzione e l’accensione di un forno di fibra alimentato a legna per tutto il giorno ed allestito in Piazza dell’Orcio, all’interno del quale saranno cotte opere, in argilla, foggiate dagli studenti del Liceo Artistico Statale L.B. Alberti di Firenze, coordinati dai maestri Francesco Bitossi, Gelasio Lotti, Paolo Scardigli, Stefano Gheri e Fernando Cini. E poi le mini olimpiadi del terracottaio, con i bambini ed i genitori della Scuola Materna ed Elementare S.Teresa, e in serata sfilata ed esibizione dei bandierai degli Uffizi. Alle 22, 30 si terrà invece l’apertura del forno di fibra allestito in Piazza dell’Orcio per rivelare le stupefacenti forme incandescenti dei manufatti eseguiti dagli allievi del Liceo Artistico Statale L.B. Alberti di Firenze.

DOMENICA. La mattina di domenica si terrà la mostra mercato della terracotta, nel pomeriggio Torneo di scherma rinascimentale organizzato dalla Sala d’Arme Achille Marozzo di Firenze. E poi ancora dimostrazione dei maestri, cene negli stand sino alla spettacolare chiusura con il volo di Toppile, Il gendarme illuminato che dal campanile arriva fino in Piazza dell’Orcio a cui seguiranno i fuochi d’artificio.

Muore a 85 anni Nada Giorgi, ”La ragazza di Bube”

E’ morta questa mattina all’età di 85 anni Nada Giorgi, ”La ragazza di Bube”.

NADA GIORGI. Nada Giorgi si è spenta questa mattina all’ospedale di Ponte a Niccheri all’età di 85 anni. La storia della donna ha ispirato il libro ”La ragazza di Bube” di Carlo Cassola, divenuto poi un film nel 1963, regia di Comencini con Claudia Cardinale.

LA RAGAZZA DI BUBE. Nada Giorgi, originaria di Pontassieve, da ragazzina si innamorò del partigiano Renato Ciandri, detto ”Baffo” (non Bube come nel romanzo). I due si sposarono non appena Bube fu scarcerato dopo la lunga reclusione per il delitto partigiano avvenuto alla Madonna del Sasso, nei pressi di Firenze, nel 1945. Nada Giorgi ha sempre combattuto la versione dei fatti data da Cassola nel romanzo ”La ragazza di Bube”.

Usava un telecomando per manomettere slot machine, denunciato

Si era organizzato per poter vincere alle slot machine.

LA DENUNCIA. Un uomo, fermato durante un controllo della polizia, portava in tasca un telecomando capace di mandare in tilt il sistema delle slot machine, sbancandole. Per questo un albanese è stato denunciato con l’accusa di “detenzione abusiva di mezzi idonei all’accesso ad un sistema informatico protetto”.

L’APPARECCHIO. Secondo la polizia l’apparecchio, fatto in casa e della grandezza di un telefono cellulare, emetteva una scarica elettrica se avvicinato alla slot e la faceva andare in tilt.