domenica, 7 Settembre 2025
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Rossi ”Tagliare a fette la Concordia, mi sembra un’operazione rischiosa”

Tra le proposte ricevute dalle dieci compagnie di tutto il mondo che partecipano alla gara per la rimozione del relitto, fare a fette il relitto della Concordia per poi procedere con la rimozione, sembra essere ”La soluzione che da più garanzie” per gli esperti al sito di Scientific American. Ma non è la soluzione migliore e a minor impatto ambientale per il presidente Enrico Rossi.

AFFETTARE LA NAVE. Tra le ipotesi per il recupero del relitto della Concordia, quella che da più garanzie è che la nave venga affettata in parti più piccole. Ad affermarlo sono alcuni esperti al sito di Scientific American. Se venisse scelta questa soluzione, la nave verrebbe affettata in pezzi da 200-300 tonnellate e i detriti aspirati con magneti di tre metri di diametro ”Questo potrebbe essere fatto in sei mesi – spiega Mike Lacey, segretario dell’International Salvage Union, l’associazione delle società di recupero – sarebbe inutile cercare di recuperare il relitto per rimetterlo in mare, nessuno vorrebbe più viaggiarci”.

IL PRESIDENTE ROSSI. “Sono e sarò contrario ad ogni soluzione che non garantisca le necessarie tutele all’ambiente”, ha affermato il presidente Enrico Rossi relativamente alle ipotesi di rimozione della Costa Concordia per “tronconi”. “Condivido le preoccupazioni del sindaco dell’isola del Giglio, Sergio Ortelli – prosegue il presidente – Le ipotesi di recupero del Costa Concordia di cui si parla non mi convincono, le considero devastanti e di forte impatto ambientale sia in mare che a terra. Tagliare a fette una nave da crociera grande due volte il Titanic mi sembra una operazione rischiosa per l’equilibrio dell’ambiente nel suo complesso”.

RISOLLEVARE LA NAVE. L’ipotesi più indicata invece per risollevare la Concordia, è l’utilizzo di palloni collocati sotto la nave che, una volta gonfiati, dovrebbero raddrizzarla: ”Tutti parlano dei palloni ma non ne esistono di così grandi per fare il lavoro da soli – spiega l’esperto – potranno sicuramente aiutare ma dovranno essere affiancati da qualche altra cosa”.

LA GRU. Un’altra possibilità, è l’uso di una serie di gru che raddrizzino la nave e la tengano ferma. Una volta stabilizzata, si potrebbe procedere con la rimozione dell’acqua dal suo interno e con la riparazione delle falle, ma anche in questo caso le dimensioni sono così grandi da far dubitare della fattibilità. Ricordiamo che la Concordia è il doppio del Titanic.

LE PALLINE. Altre compagnie hanno proposto invece di usare milioni di palline di polistirene riempite d’aria e piazzate all’interno della nave per farla riemergere. Questa soluzione è stata provata in Kuwait e in Islanda, un’idea suggerita curiosamente già in una storia di Paperino del 1949 e in un racconto di Arthur Clark. ”Ma ci sono molti problemi – spiega Lacey – anche perchè le palline non sono controllabili, si disperdono in mare e sono difficili da ripulire”. L’unica cosa certa, ad oggi, è che le operazioni di recupero del relitto, qualsiasi soluzione venga scelta, potranno cominciare solo una volta che tutto il carburante sarà pompato fuori dalla ”pancia” della nave.

RIDURRE L’IMPATTO AMBIENTALE. “Stamani mi sono sentito con il prefetto Gabrielli – conclude Rossi – che mi ha confermato la sua preferenza per soluzioni che riducano al massimo l’impatto sull’ambiente, a partire ovviamente dalla rimozione integrale del relitto. La decisione sarà presa entro il mese di marzo. Avremo così modo di esaminare modalità e tempistica delle varie ipotesi,  di valutarle insieme alle istituzioni locali e ai gigliesi per scegliere la soluzione più sicura e compatibile”.

”Abusò di un allievo”: il prof patteggia diciotto mesi

Un insegnante di un istituto superiore di Lucca era stato accusato di aver abusato di un suo allievo, un ragazzino di 15 anni.

L’ACCUSA. Il professore, accusato di molestie e atti sessuali aggravati, ha patteggiato 18 mesi di reclusione, pena sospesa. Secondo l’accusa, l’uomo ebbe ripetute attenzioni sessuali verbali e fisiche verso l’allievo, fino ad un approccio in un’assemblea. Il professore: ‘Erano scherzi e non attenzioni morbose.

L’INSEGNANTE. Il docente, un uomo di 60 anni, da allora non ha più insegnato. Prima è stato sospeso dal gip in via cautelare e poi si è avvalso di un congedo per motivi di salute.

Transenne, bodyguard e braccialetti colorati. Da H&M lo shopping è a numero chiuso

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Oggi la catena di abbigliamento low cost svedese ha dato il via alla vendita speciale della collezione disegnata da Marni.

H&M: per Marni, shopping a numero chiuso

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Oggi la catena di abbigliamento low cost svedese ha dato il via alla vendita speciale della collezione disegnata da Marni.

Rubava grandi elettrodomestici dai supermercati, arrestato

Lo scorso 21 ottobre, un fiorentino di 44 anni, era riuscito a svignarsela indisturbato da un supermercato con un televisore rubato sottobraccio.

IL SECONDO COLPO. Pochi giorni dopo il primo furto, il 29 ottobre fu riconosciuto dal personale dello stesso esercizio commerciale e finì nei guai con due denunce a suo carico: una per il furto consumato qualche giorno prima e una per truffa, smascherata quella stessa mattina.

LA TATTICA. Il modus operandi con il quale ha agito l’uomo in almeno 3 occasioni, l’ultima ieri, fatta eccezione per qualche piccolo dettaglio, è quasi sempre lo stesso. Entra a mani vuote nello store prescelto attraversando le casse per non incrociare in questo modo la vigilanza privata, impegnata al varco d’ingresso e all’uscita “senza acquisti”. Poi, solitamente visita il reparto elettrodomestici dove arraffa un oggetto voluminoso: uno stereo come in quest’ultimo caso o ad esempio un televisore, come nelle volte precedenti, e ne apre l’imballo per farlo sembrare usato. Con il pacco in mano, va dritto al punto informazioni dove recita sempre la stessa filastrocca chiedendo di poter effettuare il reso dell’oggetto “acquistato” ma del quale al momento non riesce a trovare lo scontrino, o magari “ricevuto in dono”. Infine, quando il personale spiega la necessità di presentarsi con lo scontrino fiscale per dar seguito all’operazione richiesta dal “cliente”, mette in atto l’ultima fase del piano: con la scusa di ripassare in seguito, porta indisturbato il bottino fuori dal negozio.

L’ARRESTO. Così ieri, pizzicato ancora una volta, la volante lo ha nuovamente denunciato per quest’ultimo furto, consumato intorno alle 16.30 presso un supermercato in via Di Novoli. La vigilanza privata lo aveva seguito dai monitor delle telecamere interne per tutta la durata della messa in scena con la quale era riuscito ancora una volta a varcare l’uscita con uno stereo sottobraccio.

Il Castello di Sammezzano, un capolavoro abbandonato

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Il Castello di Sammezzano si trova a Leccio, nel comune di Reggello. Al suo interno ci sono 365 sale. All’esterno invece, è contornato da uno dei parchi più belli della Toscana.

Transenne, bodyguard e braccialetti. Da H&M shopping a numero chiuso/FOTO

Hanno aspettato davanti alla porta chiusa dalle cinque del mattino, in attesa che le porte dello store H&M di via Por Santa Maria si aprissero e lasciassero spazio alle fashionistas assetate di shopping.

LA NUOVA COLLEZIONE. Sì, perché oggi la catena di abbigliamento low cost svedese ha dato il via alla vendita speciale della collezione disegnata da Marni. Stampe multicolor, tagli geometrici e linee che strizzano l’occhio alla primavera in arrivo, questi sono gli elementi che hanno mosso le moltissime clienti a sottostare alle regole dettate dal negozio del centro di Firenze (così come dagli altri della brand) che visti i precedenti di resse alle casse e tra gli stand, ha deciso di mettere in scena una session di shopping a numero chiuso. Come? In una maniera così scientifica che solo ad un marchio nordeuropeo poteva venire in mente.

SHOPPING A NUMERO CHIUSO. All’apertura (ore nove in punto) sono stati distribuiti bracciali di 14 colori diversi ad ognuno dei quali corrispondeva un blocco orario di 10 minuti. I fortunati possessori del braccialetto, che hanno fatto una levataccia per accaparrarselo, venivano chiamati dall’altoparlante del negozio specificando il numero del turno e come per magia le transenne (transenne!) e i molti bodyguard (bodyguard!) messi a difendere la neonata linea di vestitini  si spostavano e facevano entrare le fortunate. Tutto questo fino alle 12:30 quando il reparto è stato aperto a tutti e lo shopping è tornato ad essere libero.

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PER MARNI QUESTO ED ALTRO. Ma allora, perchè mettersi in fila e farsi ordinare come soldatini? “Beh non è la stessa cosa – spiega Martina, che esce dal negozio carica di sacchetti – ho dovuto aspettare un po’, questo è vero. Ma almeno ho potuto scegliere i capi che mi piacevano di più senza timore di non trovarli qualche ora dopo”. Della serie, per la moda, questo ed altro.

Camionista sbranato, catturati tutti i cani del branco

E’ stato catturato anche l’ultimo dei cani che, a fine febbraio, avevano attaccato e ucciso un campoionista. L’animale era l’unico ancora libero del branco.

LA TRAGEDIA. Il 27 febbraio scorso si era consumata la tragedia in una piazzola nel comune di Collesalvetti, in località Biscottino. Qui un campionista, Vito Guastella, si era fermato per agganciare un rimorchio al suo camion, quando è stato aggredito da un branco di cani randagi.

L’ULTIMO ANIMALE LIBERO. Per lui non c’è stato niente da fare. E ora è stato catturato anche l’ultimo animale protagonista di quell’assalto (gli altri erano già stati tutti presi): si tratta di un cane di grossa taglia.

LA CATTURA. La cattura, avvenuta questa mattina, è stata effettuata da una task force composta da veterinari della Asl, vigili urbani e carabinieri: dopo aver individuato l’animale, questi è stato immobilizzato dopo essere stato colpito con un dardo anestetizzante. Il grosso cane è stato così catturato e portato al canile.

COSA ERA SUCCESSO: Sbranato dai cani randagi, muore un camionista Tre indagati per il camionista sbranato dai cani randagi

Castello di Sammezzano, un edificio secentesco in stato d’abbandono / FOTO

Il Castello di Sammezzano si trova a Leccio, nel comune di Reggello, a circa trenta chilometri da Firenze. Un capolavoro che nei secoli ha visto il passaggio, al suo interno, di Carlo Magno, della famiglia fiorentina dei Gualtierotti, dei Medici, degli Ximenes d'Aragona e dei Panciatichi. Trasformato poi, nel dopoguerra in hotel di lusso, nel 1999 è stato venduto all'asta ad una società inglese. Da allora, è in stato d'abbandono.

LE ORIGINI. Sembra che il Castello di Sammezzano abbia ospitato al suo interno, nel 780, Carlo Magno accompagnato dalla moglie e dal figlio ma anche il Re Umberto I. Molti secoli più tardi l'edificio passò in mano alla famiglia fiorentina dei Gualtierotti fino al 1488. Successivamente passò tra le proprietà di Bindo Altoviti e tra quelle di Giovanni de' Medici. Nel 1564 il Granduca Cosimo I creò la cosidetta bandita di Sammezzano, un vasto territorio corrispondente a gran parte dell'attuale territorio del comune di Reggello, all'interno del quale era proibito pescare o cacciare senza permessi. Cosimo I lo donò poi al figlio Ferdinando, futuro Granduca.

I PANCIATICHI. Nel 1605 il castello di Sammezzano fu acquistato dagli Ximenes d'Aaragona e passò poi in eredità nel 1816 ai Panciatichi. L'aspetto attuale del Castello, lo si deve a Ferdinando Panciatichi Ximenes d'Aragona, nella duplice veste di committente ed architetto che, dal 1853 donò all'edificio lo stile moresco. Infatti la facciata ricorda molto il Taj Mahal e all'interno, le sale decorate da stucchi, sono ispirate all'Alhambra di Granada. Anche la Casa Guardia situata nel parco di Sammezzano, è stata progettata sempre dal Panciatichi mantenendo lo stile del castello.

IL CASTELLO VISTO DALL'ESTERNO.

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LE SALE. All'interno del castello sono presenti 70 sale, sebbene una leggenda popolare parli (erroneamente) di 365 stanze. Tra le sale troviamo la Sala Bianca, la Galleria fra la Sala degli Specchi e l'ottagono del Fumoir, la Sala dei Pavoni, dei Gigli, delle Stalattiti, dei Bacili spagnoli, degli Amanti e anche una piccola cappella. In questi spazi, concatenati e ampi, si nascondono nicchie, angoli e aperture. E ancora finestre, colonne e percorsi labirintici. Ma anche capitelli, archi, volte a ventaglio e cupole. Ogni stanza è diversa dall'altra, nessuna si ripete e mostra la propria originalità.

IL PARCO. Ma le meraviglie non si esauriscono all'interno. Il castello è infatti circondato da un parco, considerati tra i più vasti e belli della Toscana. Fu sempre Panciatichi che vi piantò alberi esotici e rari. Oggi, molte delle pante originali non esistono più. Ciò che caratterizza questa vasta area verde è la presenza di un gruppo di sequoie giganti, alte più di trentacinque metri, una delle quali ha un tronco di circa dieci metri. Panciatichi abbellì il parco con opere in stile moresco. Un ponte, una grotta con l'acqua dentro la quale era collocata una statua di Venere che, durante la guerra, venne portata via dai tedeschi, vasche, fontane ed altre opere in cotto. Alcune statue furono poi trasferite a Firenze nel palazzo Ximenes di Borgo Pinti. Il parco, attualmente è l'unica parte visitabile di Sammezzano.

L'HOTEL E LA VENDITA. Nel dopo guerra, il castello fu trasformato in un hotel di lusso con ristorante e camere in cui poter soggiornare. All'esterno, negli anni, fu aperto anche un piccolo bar, luogo di ritrovo domenicale per molte famiglie e giovani del posto che raggiungevano il parco per godersi una merenda sul prato di fronte al castello. Nel 1990 però, l'edificio venne chiuso perchè l'hotel cessò la sua attività e nel 1999, fu acquistato da una società inglese. Da allora, non è più visitabile ed è in totale stato di abbandono. Basta visitarlo dall'esterno per vedere i danni provocati dai vandali e dal tempo. Una bellezza inimitabile destinata a svanire ed essere dimenticata se non verrà salvata da nessuno.

IL ''MOSTRO''. Prima di arrivare al castello, passando da ''Sociana'', tra gli alberi svetta una gru arrugginita. Avvicinandosi sempre di più, ci troviamo di fronte ad un vero e proprio ''mostro'' di cemento: piani e colonne e pavimenti tra il verde della natura. La struttura venne progettata intorno agli anni '70 e, una volta finita, sarebbe dovuta divenire un palazzo di congressi e albergo. Il ''mostro'' però, non fu mai completato e lasciato li, in mezzo al bosco. Una colata di cemento e una gru pericolante deturpano il luogo da oltre trent'anni. Nessuno che lo rimuove o lo recupera. Anche la gru, insieme agli alberi e alla vegetazione, sembra aver messo le radici.

GLI SCIACALLI. E come ogni cosa che viene abbandonata, anche Sammezzano è stato visitato dagli sciacalli. Molte finestre sono rotte, i lampioni esterni cadono a pezzi, le persiane crollano, le inferriate sono state tagliate. All'interno hanno portato via di tutto, dai lampadari ai rosoni. E dall'esterno, nel 2005, è stato rubato anche uno dei due ''leoni piangenti'' di terracotta risalenti al 1887. Sui leoni, si narra che gravi un'antica maledizione che predice a chi li viola, una morte analoga a quella subita dal padrone Ferdinando, deceduto nel 1897 per una paralisi progressiva. I leoni furono messi a guardia della cripta e vennero chiamati piangenti proprio perchè aspettavano il ritorno delle spoglie del padrone. Una fattucchiera predisse che chi avesse profanato le statue, sarebbe morto della stessa malattia. E sembra proprio che qualche anno fa, i ladri che hanno rubato il leone in questione, sian morti della stessa malattia. Ma forse, questa, è solo una leggenda.

Leggi la lettera di due direttori de il Reporter ai curatori del sito Save Sammezzano

Netturbini in sciopero, anche a Firenze

I netturbini incrociano le braccia. Succederà lunedì 12 marzo, quando è in programma sciopero nazionale del comparto igiene ambientale per l’intera giornata contro l’articolo 25 del decreto “Cresci Italia”.

LO SCIOPERO. Anche e le organizzazioni sindacali aziendali Cgil – Cisl – Uil – Fiadel di Quadrifoglio aderiranno allo sciopero: per questo motivo, su tutto il territorio dei 12 comuni serviti (Bagno a Ripoli, Calenzano, Campi Bisenzio, Fiesole, Firenze, Greve in Chianti, Impruneta, San Casciano Val di Pesa , Scandicci,  Sesto Fiorentino, Signa, Tavarnelle Val di Pesa), durante lo sciopero saranno garantiti solo i servizi minimi essenziali.

ATTIVITA’ GARANTITE. Quali sono? Eccoli: raccolta e trasporto rifiuti definiti pericolosi; raccolta e trasporto rifiuti solidi urbani per utenze scolastiche, mense pubbliche e private, ospedali, case di cura, ospizi, centri di accoglienza, orfanotrofi, stazioni ferroviarie ed aeroportuali, caserme e carceri; pulizia dei mercati, aree sosta attrezzate, aree di interesse turistico e museale. Saranno anche garantite – spiega Quadrifoglio – le attività di disinfestazione, derattizzazione, disinfezione, raccolta siringhe per casi urgenti e su segnalazione dell’autorità sanitaria, oltre al ripristino di condizioni di sicurezza e agibilità stradale. Sarà organizzato anche un presidio di pronto intervento e garantito il servizio del centralino telefonico ( 055 –73391).

POSSIBILI DISSERVIZI. Quadrifoglio – continua il comunicato dell’azienda – si attiverà, a partire dal giorno successivo, tutte le misure tese a normalizzare il servizio nel minor tempo possibile. Nonostante questo, quel giorno potranno però verificarsi disservizi sia nelle attività di raccolta che in quelle di spazzamento stradale, in orario diurno, pomeridiano e notturno.