giovedì, 18 Settembre 2025
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De Falco: boom su Twitter. E a sorpresa arriva anche la t-shirt/FOTO

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E’ De Falco l’hashtag che imperversa più di ogni altro sulla rete nelle ultime ore. Cos’è un hashtag? Una chiave di ricerca che permette agli utenti del social network Twitter di ricercare le segnalazioni che più interessano utilizzando una parola chiave.

LA PAROLA CHIAVE. E la parola chiave che ha spopolato sul popolare sito nelle ultime ore è senza dubbio il nome del comandante della Capitaneria di Porto di Livorno Gregorio De Falco, la cui voce è diventata famosa grazie alle registrazioni della conversazione shock tra lui e il comandante della Concordia, Francesco Schettino, diffuse in esclusiva questa mattina da Corrierefiorentino.it.

IL PIGLIO DEL CAPITANO. Pugno di ferro e sicurezza per De Falco, che rispondeva con parole decise all’atteggiamento sfuggente del comandante della nave che stava andando a picco. E infatti il secondo hashtag più cliccato è “vadaabordocazzo”, imperativo che De Falco ripete più volte, durante la conversazione telefonica, quando Schettino aveva già abbandonato la nave per rifugiarsi al sicuro, sulla terraferma, mentre il terribile incidente continuava ad assumere sempre più i tratti della tragedia. E dai più veloci della rete, arriva anche la maglietta, che riporta quello che sta diventando sempre più il tragicomico imperativo di questo naufragio tutto italiano.

A Benigni l’ottava laurea honoris causa. Dall’Università della Calabria

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E’ l’ottava laurea Honoris causa per Roberto Benigni. A consegnare il riconoscimento all’attore e regista toscano, che ha conquistato migliaia di persone non solo con gli schetck e le pellicole cinematografiche, ma anche con le celebri declamazioni della Divina Commedia, è l’Università della Calabria che ad Arcavacata di Rende, in provincia di Cosenza, gli ha consegnato una laurea in Filologia moderna.

I RICONOSCIMENTI. Una vero amplein per il toscanaccio che ha ricevuto, nel corso della sua vita, 2 premi Oscar e  altre sette lauree da varie università sparse per il globo. A conferirgli il riconoscimento, il professor Nuccio Ordine che  ha sottolineato “l’importante impegno che Benigni ha profuso nell’avvicinare il grande pubblico alla Commedia e ad altri classici con le sue lecturae Dantis che hanno suscitato entusiasmo nelle piazze, nei teatri, nelle aule universitarie, nelle trasmissioni televisive”.

LE GAG. Sono felice di essere qui, ha detto Benigni “Anche se so di non essere il primo. Persone straordinarie come Amelio, Strati e Berlusconi sono già stati qui. Siamo nel ventennale, quella volta Standard & Poor’s tolse 3 A e Arcavacata divenne ‘Arcavct”

LE PROTESTE. Numerose le proteste da parte degli studenti, che hanno espresso dure critiche nei confronti del Rettore, Giovanni Latorre, che avrebbe impedito l’ingresso agli studenti nel Teatro Auditorium dell’UniCal (all’interno del quale c’erano soprattutto studiosi e professori) allestendo solo un maxischermo che però non ha accontentato la fame di cultura degli iscritti all’Università, che avrebbero voluto assistere dal vivo alla lectio magistralis di Benigni.

Presidio dipendenti Saec. Da cinque mesi senza stipendio

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Sono una sessantina i lavoratori della Seac, azienda di Calenzano che produce strumentazione biomedica da laboratorio che si sono dati appuntamento sotto le finestre di Palazzo Medici Riccardi per dimostrare il loro disappunto durante una riunione dell’unità di crisi della Provincia.

CINQUE MESI DI STIPENDIO NON RISCOSSO. Cassa integrazione ordinaria e oltre cinque mesi di stipendi non riscossi per i dipendenti che aspettano delle risposte e auspicano per la risoluzione dei loro problemi. Separati gli incontri tra azienda e sindacati per evitare, spiegano dalla Rsu, eventuali rotture tra le parti. A Margine dell’incontri alcuni rappresentanti della Seac avrebbero parlato anche di un probabile acquirente. In programma un nuovo incontro tra le parti fissato per venerdì 27.

Murales alla Barsanti: alle superiori l’educazione passa anche dalla street art

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Gli artisti del gruppo Bunker lo hanno completato alla fine di dicembre e l’opera è stata inaugurata questa mattina dall’assessore all’educazione Rosa Maria Di Giorgi, dal presidente del Quartiere 4 Giuseppe D’Eugenio, con il dirigente scolastico Pasquale Marzullo. Al centro del murales, realizzato con vernice spray e tempera acrilica, grazie al contributo della Fratelli Bruno Spa, uno studente, seduto al suo banco attorno al quale si apre un mondo che imparerà a conoscere attraverso la scuola. 

L’ASSESSORE. “Il messaggio è semplice – ha sottolineato l’assessore Di Giorgi – grazie alla scuola lo studente riuscirà ad orientare e guidare le proprie passioni verso il futuro. Dall’astronomia allo sport, dalla musica all’informatica, dal giardinaggio all’arte, dai graffiti alla matematica: tutte strade da poter intraprendere e quindi rappresentate in questo murales”. “Con questa opera – ha aggiunto Rosa Maria Di Giorgi – il grigio del cemento è stato sostituito con il colore, la creatività e un linguaggio più vicino al mondo dei nostri ragazzi”.

IL VALORE DELL’EDUCAZIONE. “Gli investimenti nella scuola – ha proseguito l’assessore all’educazione – rimangono una priorità di questa amministrazione, nonostante la scarsità di risorse. L’obiettivo è quello di permettere ai nostri ragazzi di studiare in spazi sicuri e confortevoli, oltre che belli. Alla Barsanti, ad esempio, da quest’anno i ragazzi utilizzano banchi e sedie regolabili in altezza mediante semplici meccanismi, progettati secondo i più recenti dati antropometrici della popolazione scolastica dei paesi europei. In questo vogliamo favorire l’adozione di una corretta postura e contribuire così allo sviluppo psicofisico di bambini e ragazzi che trascorrono gran parte della loro giornata a scuola. La Barsanti è la prima scuola fiorentina dove questo è stato possibile e contiamo di rinnovare progressivamente anche gli arredi degli altri istituti, proprio per migliorare la qualità degli spazi destinati ai nostri ragazzi”.

Bestemmia in campo, allenatore squalificato

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Tempi duri per chi è solito bestemmiare. L’imprecazione in campo, durante una partita giocata ad Avellino, domenica scorsa, è costata la squalifica per due giornate di campionato all’allenatore del Pisa, Dino Pagliari.

PISA-AVELLINO. Il fatto sarebbe avvenuto durante la partita che la squadra toscana stava giocando fuori casa – partita vinta dall’Avellino con il risultato di 1-0 – nel corso della quale Pagliari, avrebbe imprecato apertamente. E il giudice sportivo della Lega Pro, non ha fatto sconti.

Concordia, salgono a 11 le vittime. Recuperata anche la scatola nera

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Undici vittime. Si aggrava il bilancio del naufragio della Costa Concordia. I sommozzatori della Guardia Costiera hanno individuato altri cinque corpi nella nave sommersa, oltre alla scatola nera, estratta dal cuore del Concordia.

UNDICI MORTI. Adesso sono in corso le operazioni di recupero che vedono coinvolti anche i Vigili del Fuoco e la Protezione civile. Le vittime della nave da crociera in totale salgono così a 11. Le ultime salme sono state rinvenute dai sub nella zona di poppa della nave, quasi interamente sommersa dalle acque: si trovavano in uno dei punti di raccolta, dove erano state recuperate le salme delle prime due vittime.  Si tratta di 4 uomini e una donna, probabilmente passeggeri. Avrebbero un’età compresa tra i 50 e i 60 anni e hanno ancora indosso il salvagente. Intanto è stato appurato che la sesta vittima, ritrovata nel pomeriggio di ieri, sarebbe un turista di nazionalità tedesca. Le ricerche dei dispersi sono  riprese questa mattina dopo l’interruzione della notte scorsa a causa del movimento della nave. Il numero dei dispersi era salito a 29 (14 tedeschi, 6 italiani, 4 francesi, 2 americani, 1 uruguaiano, 1 peruviano e 1 indiano): con il ritrovamento delle ultime vittime, la macabra sottrazione indica che all’appello mancano ancora 24 persone. Per accelerare le ricerche, gli uomini della Marina Militare hanno usato delle microcariche esplosive per aprire dei varchi sulla chiglia della nave in modo da accedere più rapidamente alle parti sommerse. Il ministro dell’Ambiente Clini non nasconde le preoccupazioni legate all’impatto ambientale che la nave ha e potrebbe avere. Dichiarato così lo stato d’emergenza.

I DISPERSI. Ancora incerto il numero dei dispersi. Il capo del dipartimento di Protezione civile, Franco Gabrielli, ha affermato che il conto è approssimativo: la lista ufficiale dei passeggeri infatti sarebbe ancora a bordo della nave. Per il momento sembra impossibile recuperarla. Il numero dei dispersi si basa per ora sui nomi ‘rivendicati’: sulle persone cioè di cui famiglie o consolati hanno richiesto notizie.  “Al momento – ha detto Gabrielli – abbiamo 29 dispersi rivendicati’. Uno di questi è possibile coincida con il cittadino tedesco ritrovato cadavere ieri.  Tra i dispersi dovrebbero esserci quattro persone dell’equipaggio e 25 passeggeri. A dichiararlo il comandante generale della Capitaneria di porto-Guardia costiera, Marco Brusco, nel corso della registrazione della puntata di Porta a porta. Tra questi dovrebbero esserci 14 tedeschi, 6 italiani, 4 francesi, 2 americani, 1 uruguaiano, 1 indiano e 1 peruviano. Resi noti anche i nomi di alcune persone che mancano all’appello, tra le quali il trentenne pugliese Giuseppe Girolamo che suonava nella band della Concordia, le siciliane Luisa Virzì e Maria Grazia Trecarico, William Arlotti e la piccola Dayana, la biellese Maria D’Introno, Erika Sonia Molina, gli americani Gerald e Barbara Heil, Roberto Russel Terrance e Sandhor Feher.

SCHETTINO. Se da un lato il numero dei dispersi resta incerto, dall’altro sono sempre più ferme le responsabilità del comandante Francesco Schettino, ‘abbandonato’ anche dalla Costa. L’unica decisione sensata presa dall’ufficiale subito dopo l’impatto, la manovra per far virare la nave e accostarla il più possibile alla costa per non farla affondare nei fondali profondi, in realtà non è stata voluta. La nave, che in quel momento aveva già i motori spenti ed era in balia delle onde, non è stata manovrata dal comandante. Ed è a questo punto che l’equipaggio ha scavalcato Schettino, dando l’ordine di evacuare la Concordia. L’interrogatorio a Schettino è iniziato questa mattina alle 11 ed è finito pochi minuti fa, nel pomeriggio inoltrato.  Il gip si è riservato di decidere sulla convalida del fermo e sulle misure cautelari per il comandante, che intanto è tornato in carcere. L’uomo rischia fino a 15 anni perchè accusato di omicidio plurimo, naufragio e abbandono della nave. Davanti al gip, Schettino ha confermato di essere al comando della nave al momento dell’urto con lo scoglio che ne ha provocato l’affondamento. Per Schettino sarebbero stati disposti gli esami tossicologici per verificare se aveva assunto sostanze stupefacenti la notte del naufragio della Costa Concordia.

“VADA A BORDO, C..!”. Intanto circola il testo della drammatica telefonata tra il comandante Schettino e il capitano della Guardia Costiera d Livorno Gregorio De Falco. De Falco ha ordinato al comandante di “ritornare immediatamente sulla nave” che aveva abbandonato raggiungendo terra prima dei passeggeri. 

IL TEMPO. Fino a mercoledì il tempo non dovrebbe presentare significativi cambiamenti. Ma questo la dice lunga sullo scorrere incontrastato delle lancette. Il tempo è poco, i dispersi sono ancora 29. La nave non è immobile come sembra. Dal fondale arrivano solo rumori delle onde che sbattono contro il gigante del mare. Le fiancate che urtano gli scogli. E in tutto questo, la Concordia oscilla avanti e indietro, sale e scende. Per fortuna le conseguenze sono limitate, i movimenti sono minimi. Ma se la nave sprofondasse a 70 metri, superando lo scalino di scoglio su cui giace, le ricerche si farebbero complicate e totalmente sott’acqua. Una corsa contro il tempo.

IERI IL MOVIMENTO. Da tre giorni si temeva il peggio: la Concordia, immobile davanti al Giglio, si è mossa. Di poco, ma si è mossa: 9 centimetri in verticale e 1,5 in orizzontale. Il rischio che affondi si fa così più reale. Se la nave scivolasse sullo scalino di roccia, affonderebbe a 70 metri di profondità. Prima che questo accade occorre che i serbatoi siano svuotati, per evitare un disastro ambientale che sarebbe di forte impatto non solo per l’Isola del Giglio, ma per tutto l’Arcipelago toscano. Per questo il ministro dell’Ambiente Clini, che non nascono le sue preoccupazioni, dichiara lo stato d’emergenza.

STATO D’EMERGENZA. Il decreto verrà approvato nel prossimo consiglio dei ministri, o forse anche prima perchè c’è molta urgenza. La nave nasconde nella ‘pancia’ 2.400 tonnellate di carburante, quanto basta per provocare un disastro ambientale in tutto l’Arcipelago toscano. E tutto questo, Corrado Clini, ministro dell’Ambiente, non lo nasconde: “Il rischio ambientale per l’Isola del Giglio è altissimo – dice-. L’obiettivo è di evitare che il carburante esca dalla nave: stiamo lavorando su questo. L’intervento è urgente, abbiamo fretta. La dichiarazione di stato di emergenza “comporta – precisa il ministro – che tutte le operazioni che riguardano l’incidente sono di interesse nazionale e hanno la partecipazione delle istituzioni nazionali, del Governo congiuntamente con la Regione”.

LE CHIAZZE DI LIQUIDO. Una quantità di carburante non facile da gestire. Sono state già individuate delle chiazze liquide attorno alle nave, un campanello d’allarme. Il liquido fuoriuscito, che deve essere analizzato per comprenderne la natura, è stato circoscritto attraverso la protezione dello scafo con delle panne. La messa in sicurezza e lo svuotamento dei serbatoi è atteso per le prossime ore, entro 48 ore. Affrontato anche il tema del transito di grandi navi in prossimità della costa e soprattutto di aree particolarmente sensibili. Bisogna quindi limitare le rotte turistiche ‘ad effetto’.

MONTI: “MEDAGLIA AL GIGLIO”. Il presidente del Consiglio, Mario Monti, ha proposto di conferire la medaglia al valore civile alla popolazione dell’Isola del Giglio e dell’Argentario. Ad annunciaro, il capo della Protezione civile Franco Gabrielli.

A bordo della nave naufragata / VIDEO

”Procedere al più presto per evitare il disastro ambientale” / VIDEO

 Concordia, riprendono le ricerche. Nuova sospensione nella notte/VIDEO

”Concordia 13 gennaio”: nasce su Facebook il gruppo dei superstiti

Servizio post-divorzio, ecco i risultati di un anno di sperimentazione

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Sono stati presentati questa mattina a Palazzo Strozzi i risultati del periodo di sperimentazione del servizio post-divorzio. Il progetto è partito nel 2010 nel solo territorio del comune di Firenze e ha offerto sostegno alle famiglie separate o divorziate, attraverso attività di mediazione, psicoterapia e counseling, per aiutarle a gestire il rapporto con i figli e ricostruire un futuro.

IL PROGETTO. Il servizio è nato due anni fa, nel 2010, a cura dell’associazione di promozione sociale Co.Me.Te. all’interno dell’Istituto di Terapia familiare di Firenze, e sostenuto dalla Regione che ha partecipato con un contributo di 25 mila euro. Uno degli obiettivi della sperimentazione era quello di poter allargare il progetto ad altre realtà del territorio, attraverso una forte integrazione tra pubblico e provato. I servizi offerti sono stati quelli della mediazione familiare, consulenza e sostegno per il superamento dei problemi legati a separazione e divorzio, aiuto alle famiglie ricostituite, sedute di psicoterapia individuali e di coppia.

NUMERI. Gli incontri, sia individuali che di coppia, hanno coinvolto 103 adulti tra i quali 46 coppie e 11 genitori singoli separati, con 85 figli per un totale di 556 sedute, in media 10 per ogni caso. Sono state invece 6 le sedute di gruppo. Il servizio ha operato con i servizi sociali del comune di Firenze dal quale sono stati inviati 14 genitori e 9 figli. Tra le persone che hanno usufruito del servizio troviamo tre coppie immigrate o miste, due genitori singles di famiglie immigrate e sette figli di famiglie immigrate e miste. E ancora undici coppie e tre singles ricomposti, venti figli di famiglie ricomposte, un genitore e un figlio di famiglia ricomposta omosessuale. Per quanto riguarda invece l’età degli adulti 54 casi avevano tra i 40 e i 50 anni e 47 tra i 30 e i 40. Più della metà dei figli invece aveva un’età tra gli 0 e gli 11 anni, in 31 casi tra gli 11 e i 18 e 6 tra i 18 e i 27.

LE CAUSE DELLA DISGREGAZIONE FAMILIARE. “La disgregazione del nucleo familiare – ha detto l’assessore al welfare Salvatore Allocca – è un fenomeno che deriva da una crisi più complessiva del nostro sistema sociale. Governare la separazione, il distacco dai figli, dagli affetti, è diventato indispensabile per evitare che da questo evento si possa precipitare in situazioni drammatiche. Per ora si è trattato di una sperimentazione ma vorremmo che il progetto possa avere un futuro, anche con l’inserimento all’interno del Piano Sanitario Sociale”.

LO SPUNTO PER IL PROGETTO. “Lo spunto per arrivare a questa esperienza – ha aggiunto Giancarlo Francini, presidente dell’associazione Co.Me.Te. e coordinatore del progetto – ci è arrivato lavorando a contatto con le persone coinvolte e con gli operatori, percependo il grado di insoddisfazione nei confronti degli strumenti disponibili per dare sostegno in caso di separazione. Quando questo avviene cambia la struttura della famiglia ma i legami restano, anche se si trasformano. Abbiamo elaborato l’idea del servizio con l’obiettivo di salvare i legami. La collaborazione con la Regione e la sinergia con i servizi sociali comunali sono state fondamentali”.

QUANDO INTERVENIRE. Durante la sperimentazione è stato capito che l’intervento è necessario non solo quando la crisi ha già toccato la famiglia, ma anche e soprattutto in fase preventiva, in modo da limitarne i danni affettivi e relazionali. Per questo è importante informare e sensibilizzare le coppie e le famiglie fin dall’inizio del processo di separazione coinvolgendo anche il Tribunale che potrà collaborare attraverso la creazione di gruppi informativi sulle tematiche che riguardano l’affidamento condiviso, la formazione di gruppi di approfondimento sulla gestione della genitorialità e sui problemi dei figli da parte dei genitori separati/divorziati, compresa la situazione delle famiglie allargate ricostituite. Oppure formare gli assistenti sociali dei comuni su questi temi, potenziare l’informazione pubblica rivolta alle coppie sulla importanza di avere sostegno, sulla prevenzione del disagio relazionale, sui servizi pubblici e privati esistenti. E infine far emergere la complessità e la varietà del tema dando visibilità e riconoscimento alle nuove famiglie ricostituite e a tutti i soggetti coinvolti, come ad esempio i nonni, che sempre più spesso sono chiamati a sostituire i servizi mancanti e sempre più spesso si trovano ad avere un ruolo di primo piano, dal lato affettivo ed educativo.

DATI SULLE SEPARAZIONI. In Toscana, secondo gli ultimi dati dell’Istat diffusi nel 2009, le separazioni sono state 5461 (5889 nel 2008). Il numero medio di separazioni per 1000 matrimoni si attesta sui 329,1 (169,7 nel 1995). I divorzi sono stati 4138, contro i 4164 del 2008. La durata media di un matrimonio è di 14 anni.

In arrivo 700mila euro per neo-mamme e bambini

Il tempio del rock apre le porte a Dynamo Camp

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Giovedì 19 gennaio in occasione della prima giornata in cui Dynamo Camp sarà a Firenze ospite di Pitti Bimbo, Hard Rock Cafe Firenze dedica una serata speciale al primo camp di terapia ricreativa in Italia.Il locale di Piazza della Repubblica, che fin dalla sua apertura nel luglio del 2011 ha dimostrato attenzione e partecipazione alle buone cause locali, ospiterà dalle 19.30 alle 21.00 un dj set condotto dallo staff di Radio Dynamo, con il responsabile di Radio Dynamo Niccolò Lupone. Con l’occasione il direttore di Dynamo Camp Roberto Orlandini e il presidente di Associazione Dynamo Camp Onlus Francesca Orlando presenteranno Dynamo Camp e cosa esso rappresenta per i bambini che accoglie gratuitamente ogni anno per periodi di vacanza e svago.

DYNAMO CAMP. I bambini ospiti hanno dai 7 ai 17 anni e sono affetti da patologie gravi e croniche, in particolare da patologie oncoematologiche, patologie neurologiche, sindromi rare e spina bifida. Sono bambini italiani e stranieri curati in Italia, e bambini provenienti da paesi esteri (nel 2011 da Germania, Iraq, Giordania e Emirati Arabi). Saranno 1.000 i bambini ospitati gratuitamente a Dynamo Camp nel 2012.Grazie alla Terapia Ricreativa, i bambini e i ragazzi partecipano a una serie di attività appositamente disegnate per influire positivamente sulla loro autostima, in modo da concentrarsi sulle proprie abilità piuttosto che sulle disabilità.

LE ATTIVITA’. Molte le attività sportive e outdoor – equitazione e mini fattoria, Terapia Ricreativa con gli animali, percorsi avventura e arrampicata, Terapia Ricreativa in acqua, tiro con l’arco, scoperta della natura nell’Oasi Dynamo, scuola di circo – e i laboratori e attività indoor – fotografia e realizzazione cortometraggi, teatro, progetto Radio Dynamo, progetto Art Factory, laboratori manuali, realizzazione del Diario di casetta. Il progetto di Radio Dynamo è nato da Dynamo Camp proprio nell’ottica di offrire la Terapia Ricreativa a un numero sempre crescente di bambini: la radio si ascolta sul web (www.radiodynamo.it) e organizza laboratori di creazione di piccoli programmi radiofonici insieme ai bambini in ospedali pediatrici in tutta Italia.

 

 

Arrestato ‘Jimmy’, lo spacciatore dalla doppia identità

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Due gocce d’acqua, i gemelli arrestati nella mattinata di ieri dai Carabinieri di Firenza. I due, di nazionalità albanese, spacciavano cocaina principalmente a imprenditori e commercianti del ceto medio borghese. I gemelli per effettuare le consegne, sfruttavano la loro somiglianza. Infatti si presentavano indistintamente indistintamente con il nome di Jimmy, facendosi quindi passare per una sola persona.

L’ARRESTO. Dopo numerose osservazioni e appiattimenti nel centro storico, per caso si sono accorti che in realtà lo spacciatore Jimmy aveva due identità. Hanno così scoperto l’esistenza dei gemelli che spacciavano cocaina, alternandosi.

Sagra di paese e karaoke. Al Puccini arrivano I Gatti Mezzi e Kaemmerle

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Sagre e romori di paese per una piece musicale che, al Teatro Puccini il 20 e il 21 gennaio vede protagonisti Andrea Kaemmerle e la band de I Gatti Mezzi. “Lisciami” nasce dall’immensa ed un po’ sospetta attrazione per i manifesti pubblicitari del Liscio, per quelle donne felliniane, truccatissime ed ammiccanti alla maniera antica. Ma in fondo anche per quegli uomini dalle 13 tastiere, litri di tinture per capelli e boschi di gilet, possessori magnanimi di furgoni ammaccati e mogli dalle cosce immense.

LO SPETTACOLO. “Lisciami” è la fascinazione verso il mondo popolare, dove ottimismo e semplicità sono un obbligo filosofico, base per un divertimento antico privo di slanci intellettuali. Qui è il punto di partenza di questo omaggio comico ai ricordi di sagre e feste patronali che ci hanno accompagnato nell’infanzia. Mondo sanguigno e sagace nel quale i Gatti Mezzi ed Andrea Kaemmerle si muovono da sempre. Nasce così una piece brillantissima con una poetica e dolcissima trama: un padre con 40 anni di sagre sulle spalle farà di tutto per convincere i figli, un po’ snob ed alternativi, a rilevare la sua orchestra (I Sandokan Four) completa di furgone, service, karaoke e marchingegni di ogni tipo.

L’AMBIENTAZIONE. Gli scenari rumorosi delle sagre ospitano un confronto tra generazioni e sogni, la comicità fin qui incendiaria e contagiosa, prende toni surreali ed onirici. Le emozioni prendono il sopravvento rapendo il pubblico fino all’ultimo istante.