lunedì, 22 Settembre 2025
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Vi lascio la mia storia, alla fermata dell’autobus

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Una storia alla fermata del bus. Un racconto-confessione di una giovane ”nata per far battere il cuore delle donne”. Una pagina che si apre con una poesia e continua con una storia, forse autobiografica, a disposizione degli occhi dei passanti.

DOVE. E’ il nuovo fenomeno scoppiato in piazza Dalmazia, che ha trasformato la pensilina Ataf in una sorta di sala di lettura all’aria aperta. Molte persone che aspettano l’autobus si avvicinano con curiosità alla cartellina plastificata attaccata alla fermata, leggono il messaggio lasciato da un anonimo autore che invita a prendere una copia per ingannare l’attesa e si immergono nel racconto. Dagli anziani, ai più giovani, tutti sono stuzzicati da questa invasione letteraria, che tratta di argomenti certo non facili: l’omosessualità, l’amore, le prime ”esperienze” tra ragazzine, il divorzio dei genitori.

LE PAROLE. “Sono nata per far battere il cuore delle donne – esordisce così, subito dopo una breve poesia, il componimento di piazza Dalmazia – non so ancora cosa le spinge a me. […] Chi mi ha amato, sa sicuramente di cosa sto parlando. Sa cosa ho dovuto affrontare. E sa altrettanto quanto sia emozionante vivere un amore segreto, nascosto dagli altri, chiuso in una campana di vetro”.

IL PASSATO. E poi continua. “Mia madre era già separata da mio padre da circa 6 anni. Fu una delle prime donne in Italia a chiedere il divorzio. Mio padre fu scaraventato giù per le scale da mio nonno. Io, accanto a quel comò che osservavo, mentre le lacrime scendevano sul mio viso. Mia sorella di sette anni che mi teneva la mano”.

ANONIMO. Storia autobiografica, originale trovata di una penna emergente o inizio di una campagna di comunicazione: restano un mistero i motivi del racconto, come anche l’identità dell’autore/autrice rimane sconosciuta. La cartellina plastificata è comparsa da alcuni giorni alla fermata di piazza Dalmazia, riempita di una cinquantina di fogli A4. Su ognuno è stampato il componimento. Al termine, il numero di pagina (1), che lascia intendere la possibile comparsa di un secondo capitolo.

CACCIA AL RACCONTO. Hai scoperto altre “storie” alla fermata dell’autobus? Segnalale alla nostra redazione scrivendo a [email protected]

Renzi taglia Irpef e tasse sulla casa

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Anno nuovo, tasse nuove, ma con qualche buona notizia per i fiorentini. Il sindaco Renzi ha annunciato come farà quadrare i conti, in particolare per quanto riguarda le tasse sulla casa.

0,4 PER CENTO. L’Imu, ossia l’ex Ici, sarà bloccata al minimo: l’aliquota – ha annunciato il primo cittadino nella sua enews – rimarrà ferma sul dato base nazionale, passando perciò dallo 0,6% della vecchia imposta comunale sugli immobili allo 0,4% della nuova imposta municipale unica. Attenzione però: arrivano tasse in più per la seconda casa e sugli immobili sfitti. L’addizionale comunale Irpef sarà poi abbassata di un terzo.

RENZI. “Colpiremo la rendita – scrive il primo cittadino – e manterremo i livelli di servizi sociali senza toccare l’Irpef. Anzi abbassandola. Perché l’aumento di tasse oggi, specie di quelle sulle persone fisiche, rischia di essere letale per la solidità economica delle nostre famiglie”.

TAGLI. Il sindaco annuncia anche risparmi. “Abbiamo già iniziato – continua – sia con provvedimenti simbolici dimezzando, per esempio, il numero degli assessori, cancellando le auto blu e prevedendo dal 2012 solo le auto verdi (quelle elettriche), sia con quelli più gestionali: contiamo di dimezzare le spese per gli affitti esterni”.

91 ovuli di cocaina nell’intestino: arrestato corriere

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Le fiamme gialle e funzionari doganali in servizio all’aeroporto di Peretola hanno arrestato nei giorni scorsi, un cittadino venezuelano 42enne trovato in possesso di cocaina. I 91 ovuli erano all’interno dell’intestino dello spacciatore. In totale pesavano 1,172 kg.

IL CORRIERE. Secondo quanto ricostruito dalla guardia di finanza, l’uomo, proveniente dalla periferia di Caracas, si era recato in Spagna per cercare lavoro come operaio ma durante una serata in un locale, è stato avvicinato da degli uomini che gli avrebbero proposto di effettuare un viaggio in Italia per trasportare 3mila euro in ovuli di cocaina. Metà li avrebbe ingeriti alla partenza e metà all’arrivo a Firenze. E’ quindi partito da Barcellona per raggiungere Roma e, una volta arrivato in città, avrebbe dovuto immettere sul mercato nero italiano 3.600 dosi di cocaina per un guadagno di circa 260mila euro.

I CONTROLLI. Una volta arrivato all’aeroporto di Peretola, l’uomo è stato fermato dalla guardia di finanza e dai doganieri in servizio. Il venezuelano ha subito mostrato uno stato di agitazione e disagio. Interrogato sui motivi del suo viaggio, non ha saputo fornire valide motivazione. Trasportato immediatamente all’ospedale di Careggi, le radiografie hanno mostrato il chilo di droga nascosto nell’intestino. L’uomo è stato di arresto e si trova adesso nel carcere di Sollicciano.

L’altra Firenze, vita ai confini della metropoli

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L’atmosfera è d’altri tempi. Gli abitanti si chiamano per nome. Il fornaio, l’edicolante, il circolino: sono loro i protagonisti della vita della comunità. La città sembra lontana, per raggiungerla bisogna prendere la macchina o il bus, se si ha la fortuna di avere una fermata a tiro di schioppo. Non siamo né in aperta campagna né spersi sulle colline toscane. Ci troviamo a Firenze. Qualche strada più in là c’è la vita frenetica della metropoli, i super- condomini, il frastuono del traffico. Ma dietro l’angolo ecco spuntare piccoli “paesi”, immersi nella grande città: Nave a Rovezzano, Ponte a Ema, Quaracchi, Cascine del Riccio.

I BORGHI CITTADINI. La lista è lunga. Si passa dalla periferia della periferia (il Galluzzo, ad esempio, ultimo avamposto fi orentino prima dei colli chiantigiani) ai borghi che con il passare degli anni sono stati circondati dalle moderne costruzioni (Peretola e San Lorenzo a Greve, per fare alcuni nomi), fino a quelli che sono rimasti intatti (come Pian dei Giullari). I piccoli centri di ieri sono la periferia popolare di oggi. Brozzi (nella foto di Giuseppe Della Maria) fino al 1928 è stato un comune autonomo. Sedici chilometri quadrati che, all’inizio del secolo scorso, comprendevano le frazioni di Quaracchi, Petriolo, Peretola (poi inglobate da Firenze) e alcune località che attualmente ricadono sotto amministrazioni limitrofe (San Donnino e Osmannoro).

ROVEZZANO. Ma Palazzo Vecchio ha strappato ai vicini altri territori. È il caso di Rovezzano, al confine orientale della città, nata da una costola di Bagno a Ripoli, da cui fu staccata all’inizio dell’Ottocento per diventare comune autonomo. Sessant’anni dopo fu “mangiata” da Firenze. Da qui (un tempo con un traghetto, oggi con il viadotto di Varlungo) si raggiunge Nave a Rovezzano.

NAVE. Un piccolo borgo di “frontiera”: da una parte c’è Firenze, dall’altra Bagno a Ripoli. I servizi non sono a portata di mano, per fare un certificato o pagare una bolletta è necessario prendere la macchina o il bus – raccontanoi residenti – ma c’è l’imbarazzo della scelta, almeno sul fronte postale: gli abitanti si dividono tra chi sceglie l’affollato ufficio di viale Europa e chi, invece, preferisce sconfi nare a Bagno a Ripoli, dove la coda è limitata. Alcuni – ci spiegano – vivono proprio sul confi ne e le lettere arrivano a destinazione sia con il cap di Firenze che con quello del comune limitrofo.

AL CONFINE CON… Un rompicapo per i postini è pure Pian di San Bartolo. L’agglomerato di case che sorge subito dopo Trespiano, lungo via Bolognese, ufficialmente  appartiene a Fiesole, dove ricade la gran parte delle abitazioni. Di fatto, però, una manciata di edifi ci che originariamente facevano parte della frazione sono governati da altre amministrazioni. Un’unica “famiglia” spezzettata su quattro comuni diversi e quindi con differenti tasse locali: la maggioranza ha “casa” a Fiesole, una parte a Firenze, un’altra porzione è stata strappata da Sesto e un’ultima, più a nord, appartiene a Vaglia.

PARADOSSI “STRADALI”. Risultato: uno strano caso, come quello di via della Docciola. Chi abita ai numeri dispari è sotto la giurisdizione del Giglio, ma basta attraversare la strada e tutto cambia. I vicini dei pari dipendono da Fiesole. E non è fi nita. Proseguendo per altri 400 metri, ecco i cugini sestesi.

Capodanno in Toscana: ecco come festeggiare

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Molte le possibili mete da raggiungere nell’ultima notte dell’anno. Come molte sono anche le iniziative che le città della Toscana stanno preparando.

SIENA. Da Viva Verdi al Night Clubbing, piazza il Campo, con lo spettacolo Danny Rose, si trasforma in un grande parterre lirico e il Palazzo Comunale diventa la sua scenografia tridimensionale. Il sipario si apre sul melodramma ottocentesco italiano e della sua importanza nell’epopea del risorgimento. Una lenta e continua trasformazione, un “Viaggio in Italia” tra melodramma, romanticismo e risorgimento. Il “Viaggio in Italia” incontra la grande musica popolare del 1800 con il ‘Gran Ballo d’Italia’ e introduce il ‘Viva Verdi’ per festeggiare gli ultimi venti minuti del 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Dopo la mezzanotte, nella Piazza esplode il ‘Night Clubbing’ per lanciare i giovani in un viaggio attraverso le tendenze musicali dei cinque continenti dallo Studio 54 della Disco Music anni ’80 al Funk e al Soul americani. Si continua a ballare anche alla Fortezza con musica disco, house, italiana, dagli anni ’70 ai ’90 in compagnia di Dj Marco Barbagli, Dj Cipolla, Dj Zar e giovani dj senesi. Ai Giardini della Lizza ingresso a pagamento per il villaggio di Natale e pista del ghiaccio.

PISA. Si potrà scegliere tra i grandi eventi all’aperto e gli spettacoli in teatro e locali. Il palco principale sarà quello di piazza Carrara dove, dalle ore 18, si esibirà la giovane blues band pisana dei Betta Blues Society che farà da apripista al concerto dell’ospite d’onore: Alex Britti. Il cantante romano regalerà ai fan successi tratti dalla sua prima raccolta, appena uscita nei negozi, intitolata Alex Britti Best Of. A partire dalle ore 23.30 sarà la volta di Manu PHL che con il suo funk-rap show darà vita a un live set. Concluderanno la serata i Working Vibes portando sullo stesso palco le liriche italiane/salentine del nuovo album che vede il loro reggae contaminarsi di rock, funk e hip hop. Piazza Garibaldi dalle 22 ospiterà i maremmani I matti delle Giuncaie e piazza Gambacorti sarà all’insegna del party con live band e Mazzoni Dj Set dalle 21.30 in poi. Per chi vuole gustare anche un ottimo cenone immerso nella musica, il Teatro Verdi offre lo spettacolo di fine anno con la Banda Osiris. Dalla musica classica a quella pop, dal jazz alle sorprese musicali al Verdi sarà una festa nella festa. A concludere la magica di San Silvestro saranno i classici fuochi d’artificio sparati da Ponte di Mezzo, chiuso al transito pedonale per l’occasione.

LIVORNO. Ad animare la notte livornese, al Palasport ci sarà il Circo Nero che l’anno scorso aveva fatto ballare centinaia di ragazzi e ragazze al Saschall di Firenze. Performers provenienti da tutta Europa si esibiranno in varie discipline e scenografie di “fuoco”, con i costumi propri della “Brigada”, oltre a percussionisti strepitosi da tutta Italia e molte sorprese provenienti dal cassetto delle idee della “Stranomondo”, ideatrice del Circo Nero. Completeranno la scena laser di ultima generazione, impianto audio degno dei migliori Festival musicali, e una scenografia di fuoco usata nei concerti delle star mondiali del rock (Madonna, Michael Jackson, ACDC e altri…) presentata in esclusiva in Toscana.

Per saperne di più: Tutti gli eventi nello Speciale de IlReporter.it

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Veglione di Capodanno al circo di Moira Orfei

31 dicembre, ecco come raggiungere il centro

Morto il fratello di Panariello: oggi l’autopsia

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Una svolta sul caso potrebbe arrivare oggi, quando verrà effettuata l’autopsia sul corpo di Franco Panariello, fratello dello showman Giorgio. In attesa degli esami, sono stati ascoltati gli amici, due uomini e una ragazza di Viareggio con cui aveva trascorso l’ultima sera. Identificati dalla polizia e poi ascoltati, le loro deposizioni sono state inviate al pm Giuseppe Amodeo.

GIALLO. Quello che ancora non è chiaro è se Franco Panariello, 50 anni con un passato segnato dalla tossicodipendenza, sia stato abbandonato già morto sull’aiuola da qualcuno che lo ha scaricato da un’auto, come ipotizzato dagli stessi parenti. Se così fosse sarà importante stabilire le eventuali responsabilità degli autori di questo gesto. Franco poteva essere ancora vivo al momento dell’abbandono. E’ quindi ancor più importante stabilire l’orario preciso del decesso.

LA TELEFONATA. Massima discrezione sull’identità della donna che ha chiamato il 118 per indicare la presenza dell’uomo a terra, sulla terrazza della Repubblica del lungomare di Viareggio. La sua versione potrebbe essere fondamentale per stabilire la verità che avvolge questo caso.

L’infanzia difficile e il tunnel della droga: chi era Franco Panariello

L’appello salva-fido: Palazzo Vecchio ”mette al bando” i botti

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Niente botti, pensate al vostro cane. Il Capodanno si avvicina e gli amanti di bengala, petardi e mortaretti si stanno già sfregando le mani impazienti. Palazzo Vecchio gioca in anticipo e lancia un appello in difesa degli animali: “Non sparate i botti, terrorizzano e uccidono i vostri cani”. Non si tratta di un divieto vero e proprio come quello che invece è arrivato a Torino sempre a tutela degli animali. Ma non è da escludere che il prossimo anno anche il Comune di Firenze ricorra alla misura dell’ordinanza.

APPELLO PER FIDO. L’invito a rinunciare ai petardi, specie nelle vicinanze del canile comunale, arriva dall’assessore alle politiche del territorio Elisabetta Meucci. “I botti di Capodanno – spiega – oltre ad essere potenzialmente pericolosi e disturbare la quiete pubblica, hanno sempre delle vittime indifese e dimenticate: gli animali, cani e gatti in particolare, terrorizzati dalle esplosioni e dal rumore”. Le stime rilevate dall’Aidaa, l’associazione italiana difesa animali e ambiente, sono impressionanti. Solo nella notte di San Silvestro nel nostro Paese ben 5mila animali spaventati dai botti perdono la vita, senza contare le migliaia che scappano e si perdono. Un bollettino di guerra.

NO AI PETARDI. “Pensiamo anche a loro, rinunciare ai botti per salvare questi animali è un gesto di civiltà” esorta Meucci. Almeno, è l’invito di Palazzo Vecchio, si eviti di sparare i mortaretti nei pressi del canile di Ugnano, dove sono ospitati tanti trovatelli particolarmente sensibili e paurosi. Dagli esperti infine qualche consiglio per evitare che la notte di Capodanno si trasformi in un incubo per gli animali. Durante le ore di punta dei botti, si tengano nelle stanze più isolate della casa con le tapparelle abbassate, la tv o la radio alzata, e senza guinzaglio per impedire che si strozzino se hanno paura.

Scooterista contro albero, è grave

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E’ andato a finire contro un albero in viale Righi. Uno scooterista di 55 anni, residente a Fiesole, è ricoverato in gravi condizioni all’ospedale di Careggi.

INCIDENTE. Lo scontro è avvenuto questa mattina, intorno alle 8. L’uomo, in sella al suo scooter di grossa cilindrata, ha perso il controllo del mezzo ed è uscito dalla carreggiata andando a urtare violentemente contro una pianta a lato della strada.

RICOSTRUZIONI. Sul posto sono intervenuti i vigili urbani. Il 55enne è ricoverato in prognosi riservata. Da chiarire il motivo per cui il motociclista ha perso il controllo, ma non si esclude la presenza di ostacoli improvvisi sulla carreggiata.

”Fermi questa è una (finta) rapina”, e l’impiegata ha un malore

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Una messa in scena perfetta, quella realizzata da un uomo che questa mattina intorno alle 9 è entrato alle poste di Atignano (Livorno), con il volto coperto, fingendosi un rapinatore. Meno finta però, la reazione di un’impiegata 56enne che a causa della paura, ha avuto uno choc. Il 118 è intervenuto subito e la donna è stata portata in ospedale.

IL RAPINATORE. Lo scherzo è durato poco: l’uomo ha dichiarato quasi subito le sue intenzioni, cercando così di tranquillizzare i presenti, ormai troppo indignati dal cattivo gusto del finto rapinatore. Quest’ultimo si poi è allontanato viste le reazioni poco concilianti degli altri utenti.

Sgominata la ”banda delle due ruote”, specializzata nel furto di scooter

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Tre arresti, sette denunce e ventidue motorini ritrovati. Questi i risultati delle indagini che hanno portato all’individuazione di una banda specializzata in furti di mezzi a due ruote.

QUARTIER GENERALE. L’inchiesta è partita la scorsa primavera quando fu scovato, sotto un cunicolo dell’A11, all’altezza dell’area di servizio di Peretola, un vero e proprio rimessaggio di motorini rubati. Dopo questa scoperta, iniziarono le indagini che portarono alla cattura di tre romeni tra i venti e i trentotto anni, sorpresi a caricare su un rimorchio bulgaro cinque motorini, tre motocicli, cinque caschi e quattro cerchi in lega.

LA DENUNCIA. La Polizia stradale, impegnata nelle indagini dalla scorsa primavera, ha passato al setaccio tutti i possibili contatti dei tre arrestati, comparando i telefonini e le telefonate effettuate, con le posizioni dei luoghi in cui la banda aveva colpito. Così gli agenti sono riusciti a risalire ad altri sette cittadini romeni ritenuti coinvolti in una serie di attività illegali e per questo denunciati.

I FURTI. Sono stati recuperati, tra moto e motorini, 22 mezzi rubati per lo più a giovanissimi e destinati all’esportazione nei paesi dell’Est Europa.