venerdì, 15 Agosto 2025
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Coppa dell’Appennino, l’under 16 in semifinale

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Nella gara di ritorno dei quarti di finale della Coppa dell’Appennino Under 16 il Firenze si impone per 12 a 0 sul Banca Cras Cus Siena.

GARA TIRATA. Gara molto tirata sul piccolo campo in terra di tufo del Cus Siena. La partita, giocata fino al termine con grande impegno ed energia dalle due squadre, ha visto prevalere il Firenze 1931 anche grazie alla giornata eccellente del suo pacchetto di mischia che ha difeso in modo superbo contro gli avanti del Siena, mai domi. A testimoniare la forza della difesa biancorossa le due fasi di attacco senesi da almeno 5′, sia nel primo che nel secondo tempo, che nei 5 metri fiorentini non hanno visto il Siena passare, dando luogo ad un assedio veramente estenuante ma senza bottino.

AZIONI DECISIVE. La gara è stata poi decisa da due azioni che un cinico Firenze con i suoi tre-quarti è riuscito a creare. Belle, anche se poche, a sfruttare una delle armi del Firenze: la velocità. Le mete realizzate da Corso Caneschi, a secondo centro, dopo una trasmissione veloce sulla linea dei tre-quarti. Palla all’ala per inserimento dell’estremo, il gemello Vieri, che con un calcio a seguire lancia Corso per la meta in mezzo ai pali. Il favore viene reso quando un’altra azione combinata della linea dei tre-quarti trova il tempo ai senesi per un passaggio che apre a Vieri la via per la meta in bandiera.

BATTAGLIA CORRETTA. La gara è stata divertente, in certi momenti una vera battaglia, ma molto corretta e si è chiusa con i sinceri complimenti alla squadra del Siena che ha dimostrato gioco e volontà, sia nella gara di andata che in quella di ritorno. Nella corsa alla conquista della Coppa dell’Appennino, ad attendere i giovani gigliati in semifinale saranno gli emiliani del Rugby Reggio.

Cus Siena – Firenze Rugby 1931     0 – 12

Firenze Rugby1931: Sguerzo, Angilella, Ojano, Santamaria, Tuzzolino, Cini, Prenleloup, Bottacci, Nidiaci, Magrini, Dragoni, Caneschi Corso (capitano), , Cervellati, Santi, Caneschi Vieri.
A disp.: Ciullini, Kapaj, Elegi, Cervelli, Ciabini, Burattin, Bussotti.
All.: Marco Falleri, Giacomo Taiuti, Niccolò Falleri, Matteo Nava

Mete: Caneschi Corso (trasforma Dragoni), Caneschi Vieri.

La tappa più brutta. Ma finalmente Firenze…

Nona tappa, Casático (MN) – Bologna

DST: 134.22Km 
TM: 5h 55m 
Vel. media: 22.6 Km/h 
Vel. max: 40.1 Km/h
Disliv. in salita: 208m 
Altit. max: 113m
Pend. media: 2% 
Pend. max: 4%
Disliv. discesa: -181m

Tappa tremenda, decisamente la più brutta di tutto il viaggio. Per tre motivi: l’immutabilità del paesaggio, il vento e la pericolosità delle strade.
 L’inizio tappa era ottimo, temperatura fresca, strade ben asfaltate e grandi. Poi tutto è degenerato. Caldo a parte, le strade erano improponibili. Banchine inesistenti, buche e camion enormi che ti sorpassano in velocità facendoti il pelo. Abbiamo avuto i nervi tesi per quasi tutto il viaggio. Voto negativissimo alla ciclabilità Emilia-Romagna/Lombardia.

A complicare le cose ci si è messo anche un forte vento contrario da est, direzione in cui dovevamo pedalare, senza considerare che oramai le gambe iniziano a sentire i 1.100 e passa chilometri. 
Il paesaggio poi era praticamente identico, non che ci fosse il tempo di guardarlo con tutti i camion che passavano, meglio così forse.
 Abbiamo fatto sosta a Carpi per mangiare, molto carina e ciclabilissima. Poi altra “sosta banana” a S. Giovanni in Persiceto, anche questa molto ciclabile. Una piccola Bologna, direi. Dico direi perché Bologna, provenendo da nord, è un caos tremendo. Ero stato più volte a Bologna in bici, sempre salendo da Firenze, e non mi ricordavo (o non avevo mai visto) il traffico disordinato e caotico che c’è.

Comunque, ora siamo alla ciclofficina “Ampio Raggio”, dove forse pernotteremo.
 Domani (oggi, ndr) sveglia presto e incontro con mio padre alla stazione: viene con il treno per accompagnarci all’ultima tappa.
 Arrivo previsto a Firenze ore 18 circa. Piazza Duomo.

Io e Lorenzo siamo veramente felici di arrivare finalmente a Firenze, ma ci dispiace anche che questa esperienza stia volgendo al termine.
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Pergola, Regione e Provincia chiamano Galan. Ma da Roma nessuna risposta

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Era il 29 aprile quando gli assessori al Lavoro regionale Gianfranco Simoncini e della Provincia di Firenze Elisa Simoni hanno scritto una lettera al ministro per i Beni culturali Giancarlo Galan, per porre alla sua attenzione “la situazione del Teatro della Pergola di Firenze, in vista del prossimo passaggio dell’immobile al patrimonio del Comune di Firenze”.

LA VICENDA. Della vicenda si è discusso in Consiglio provinciale con una risposta dell’assessore Simoni a una domanda d’attualità del consigliere del Pd Adamo Azzarello. Evidenziata dunque a Galan la situazione del personale dipendente del Teatro, “per il quale parrebbe quanto mai opportuno mantenere l’attuale assetto organizzativo fino al completamento delle procedure legate al trasferimento”. Ciò consentirebbe la prosecuzione dell’attività istituzionale del Teatro che viene a sostanziarsi “non solo nel cartellone della stagione, ma anche in tutta una serie di iniziative poste in essere attraverso convenzioni con soggetti terzi, in gran parte pubblici, e per le quali appare indispensabile mantenere un assetto organico che consenta alla Direzione del Teatro di onorare gli impegni assunti”.

ESIGENZE. Queste iniziative troveranno attuazione proprio nei mesi di maggio e giugno, “sicuramente prima del passaggio dell’immobile al patrimonio del Comune di Firenze, per quanto celere esso possa essere, e pertanto si sottolinea l’urgenza di individurare un percorso condiviso che ci consenta di affrontare le problematiche del personale dipendente”. Simoncini e Simoni hanno scritto a Galan di essere “fiduciosi in un suo personale interessamento per venire incontro alle esigenze sopra espresse, disponibili ad approfondire le tematiche poste alla sua attenzione”.

L’INCONTRO. Dopo questa lettera Provincia, Comune di Firenze e Regione hanno chiesto un incontro con un rappresentante del Ministero per discutere della questione. Il primo appuntamento è saltato per l’indisponibilità del rappresentante del Ministero nella data fissata. In seguito sono state inviate altre due lettere allo stesso per sollecitare un incontro, ma non hanno avuto risposta. “Sono convinto dell’utilità del metodo adottatto dalla Provincia insieme alla Regione e al Comune – ha commentato Azzarello – E’ stato messo in campo un monitoraggio convicente e all’altezza della situazione. Tutti conosciamo l’importanza del Teatro della Pergola e ci sta a cuore la sorte dei lavoratori. La preoccupazione sta nel fatto che il Ministero sembra non voler rispondere. L’auspicio è che passata questa tornata elettorale il Governo torni a preoccuparsi di qualcosa di questo Paese, perché alla fine le spese le fanno i lavoratori”.

”Se non mi vogliono più mi cerchino una squadra all’altezza”

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Ha parlato dopo tanto tempo, e lo ha fatto con molta chiarezza. “Voglio restare, ma…”, questo, in sintesi, il suo pensiero. Staimo parlando di Sebastien Frey, che ieri – in vista dell’ultima giornata di campionato, ma col pensiero ormai alla prossima stagione, ha incontrato i giornalisti.

MERCATO. “Sul mio futuro – ha detto – valuterà il club, io sono tutelato da due anni di contratto. Vorrei restare sentendomi benvenuto e rispettato per quanto ho fatto per questa maglia”. Frey è tornato a difendere la porta viola domenica scorsa dopo oltre 6 mesi in cui è dovuto rimanere fermo per un infortunio: secondo radio-calciomercato, anche lui sarebbeal centro di voci di mercato secondo cui la Fiorentina vorrebbe cederlo o regalargli il cartellino per alleggerire il monte ingaggi e ringiovanire la rosa. ”Forse i grandi giocatori alla Fiorentina non servono più. Una cosa è certa: se non mi vogliono dovranno presentarmi una squadra alla mia altezza”.

UNA STAGIONE DIFFICILE. Poi il portiere ha parlato anche della sua difficile stagione. “Sono molto felice per il mio rientro. Sono tornato finalmente a disposizione, senza nessuna ricaduta e problemi fisici di nessun tipo”. Ma cosa ne pensa dell’acquisto di Neto? “Non parlo di mercato”. Crede nel progetto Fiorentina? “Certo, e sono orgoglioso di farne parte”. Quali sono le sue motivazioni per restare in viola? “Firenze mi ha dato tanto. E’ una città bellissima e si vive splendidamente”.

MUTU. Chi è stato vicino a Frey in questo periodo difficile? “Nei momenti di difficoltà ti accorgi di chi ti vuole bene veramente. Ringrazio di cuore la mia famiglia, il dottor Cerulli e tutto lo staff medico viola”. Mihajlovic? “Una persona molto disponibile, sincera ed onesta. Per quello che riguarda il campo non spetta a me giudicare”. Ultima battuta su Mutu: “E’ un campione, un fuoriclasse. Per lui non è stata un’annata facile. Ha trovato finalmente un suo equilibrio. Adrian è cambiato molto”.

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Un giorno da Corvino: fai la tua Fiorentina

The alla cioccolata e bio-profumi a Boboli

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The alla cioccolata, bio-cosmetici, fragranze naturali, specie botaniche rare da tutto il mondo e molto altro ancora: torna la mostra-mercato dedicata ai nasi dei fiorentini. LEGGI L’ARTICOLO

Simona Ventura a Firenze per intervistare i supercafoni

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Anche Simona Ventura alla corte dei tamarri di Mtv. La conduttrice di “Quelli che il calcio” e “L’isola dei famosi” sarà domani a Firenze per intervistare gli otto protagonisti di Jersey Shore.

VENTURA SHOW. L’intervista della Ventura sarà pubblicata venerdì prossimo sulla web tv della conduttrice tv, www.simonaventura.tv. Paparazzi scatenati in città, domani, alle calcagna dei “supercafoni” e di SuperSimo.

MONTAGNE DI GELATO. Nel frattempo Snookie&Co. Impazzano per le vie del centro: ieri sono stati avvistati mentre spazzolavano montagne di gelato, mentre by night si sono spostati al Twice, locale frequentato abitualmente da frotte di studenti americani. Niente più multe, per ora.

Cinema, l’Astra 2 rinasce: musica dal vivo e ristorante

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Novità positive nel panorama cinema fiorentino: per due sale storiche che chiudono (Fiamma e Principe), una rinasce come ristorante, teatro e palco per musica dal vivo. E’ l’Astra 2 di piazza Beccaria.

SECONDA VITA. La seconda vita dell’Astra 2 è cominciata oggi, con la firma della convenzione tra il Comune e la società proprietaria della struttura, la Fiorenza srl. Il patto prevede un intervento di recupero dell’immobile in funzione dell’allargamento dell’attività. Ora l’atto, approvato dalla giunta, dovrà ricevere il via libera del consiglio comunale.

MUSICA E CIBO. Niente paura, la funzione di cinema sarà mantenuta, ma a questa si affiancheranno attività diverse, dalla musica dal vivo agli incontri di prosa e poesia fino alla ristorazione. Nel futuro dell’Astra 2 ci sono eventi di moda, convegni e meeting.

POLTRONCINE A SCOMPARSA. Altre novità riguardano il palco (che sarà posizionato sotto lo schermo) e le poltroncine: queste saranno non solo a ribaltamento, ma a scomparsa sotto il livello del pavimento, in modo da poter usufruire della sala come pista da ballo.

BAR E GALLERIA RISTORANTE. La galleria di nuova costruzione, invece, si trasformerà in ristorante sospeso sopra la sala, in occasione di eventi particolari. Ottanta i posti a sedere. Per quanto riguarda il salone di ingresso, invece, è previsto l’inserimento di una zona bar al centro della sala.

LIMITI. Non si tratta dei primi passi per la trasformazioni in ristorante, la convenzione parla chiaro e fissa “la superficie massima da destinare ad attività di supporto è pari al 30% della superficie utile lorda dell’immobile”. E i piatti potranno fare la loro comparsa all’interno del cinema solo una volta al mese, 12 volte l’anno.

Ricerca della Gioconda, trovati ossa e un cranio

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I resti sono stati trovati vicino a una delle vecchie cappelle del convento. ”A questo punto è certo che a Sant’Orsola vi sono ancora delle ossa umane, e quindi non può essere escluso che fra queste vi siano anche quelle di Lisa Gherardini”.

Lunedì nero dei trasporti, nuovo sciopero Ataf

Gli autisti Ataf incrociano nuovamente le braccia contro la privatizzazione dell’azienda di trasporto pubblico. Bus a rischio lunedì 23 maggio. Ecco le modalità dello sciopero.

SCIOPERO. Lo sciopero indetto da tutti i sindacati è di 24 ore. Saranno comunque rispettate le fasce di garanzia. Niente bus, dunque, dall’inizio del servizio alle 6 di mattina, dalle 9.15 alle 11.45 e dalle 15.15 alla fine del servizio. Saranno effettuate le corse con partenza dai capolinea fino alle ore 08:59 (per la fascia di sciopero 09:15 – 11:45) e fino alle ore 14:59 (per la fascia di sciopero 15:15 – fine del servizio). Le vetture in partenza dal capolinea alle ore 09:00 e 15:00 rientreranno direttamente ai depositi di appartenenza.

LI-NEA. Viaggeranno regolarmente, invece, le vetture di Li-nea. Riepilogando, ci saranno problemi sulle linee 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 17 19 20 22 23 25 28 29 30 30X 31 32 35 36 37 55 (Volainbus)56 57 6077 78 84 C1 C2 C3 D, regolari invece le numero 15 21 24 26 27 34 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 61 62 63 64 72 73 74 75 76 81 82 83 85 86 89 90 91 92 93 94 96 97 303 Pa R S1 S3 SC SF.

PRIVATIZZAZIONE. La vendita del 49% delle quote di Ataf è stata annunciata a inizio anno dal presidente Filippo Bonaccorsi. L’azienda verrà divisa in due parti diverse: ad una resteranno i beni immobili a gestione pubblica, mentre ai privati andrà la gestione del parco vetture e del personale. Da qui i timori dei dipendenti. La gara dovrebbe aprirsi già questa estate.

PROTESTE. Si tratta del secondo sciopero messo in atto dal personale Ataf. Che si è inventato anche modalità di protesta più fantasiose, come la biciclettata, dalla sede di viale dei Mille fin sotto le finestre di Palazzo Vecchio, e la grigliata sul marciapiede di fronte ai cancelli dell’azienda.

BICICLETTATA. Intanto, domani – giovedì 19 maggio – è in programma una biciclettata-volantinaggio di protesta per dire “no alla divisione e alla vendita di Ataf”. Il ritrovo è alle 11 davanti al deposito delle Cure, in viale dei Mille.

Musica e salsicce cotte in strada per dire no alla vendita di Ataf / VIDEO – Ataf ai privati, il fronte del sì – No alla privatizzazione, ”Ataf deve rimanere pubblica”

Pugni all’autista Ataf, condannato a un anno e 4 mesi

Ricerca della Gioconda, trovati ossa e un cranio / FOTO

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Ossa e un cranio: è quanto trovato oggi durante gli scavi per le ricerche della sepoltura della Monna Lisa.

OSSA. Gli scavi che sono in corso all’interno dell’ex convento di Sant’Orsola per cercare eventuali resti di Lisa Gherardini hanno portato alla luce questo pomeriggio un cassone sepolcrale che contiene ossa umane, tra cui anche delle vertebre ed un cranio. Secondo quanto riferito dagli archeologi al lavoro nell’edificio della Provincia di Firenze, non è ancora chiaro se le ossa rinvenute siano “in connessione anatomica”, ovvero se si tratti di un unico scheletro oppure appartengono a più sepolture. Due le ipotesi avanzate dagli esperti: il cassone potrebbe essere un ossario in cui sono stati traslati i resti delle cosiddette “prime sepolture”, oppure potrebbe trattarsi di una tomba collettiva che ospitava più sepolture.

LA SECONDA CRIPTA. Il ritrovamento è avvenuto nel pomeriggio, quando i membri del Comitato Nazionale per la valorizzazione dei Beni Storici, Culturali e Ambientali, insieme ai tecnici della Provincia di Firenze e agli archeologi della sovrintendenza di Firenze, hanno aperto la cosiddetta seconda cripta, collocata nella parte centrale dell’antica chiesa. Proprio in quel punto il geo-radar aveva individuato altri vani adibiti alla sepoltura, più grandi rispetto ai primi tre loculi già esplorati nei giorni scorsi, che erano risultati vuoti.

SCOPERTA IMPORTANTE. “Il ritrovamento di questo primo resto mortale – dice Silvano Vinceti, presidente del Comitato Nazionale per la valorizzazione dei Beni Storici, Culturali e Ambientali e responsabile del progetto – è in continuità con quanto emerso con l’aperture delle altre quattro tombe. Anche qui abbiamo ritrovato nel terreno legni carbonizzati dall’incendio che scoppiò nel convento”. “La scoperta è particolarmente importante perché il ritrovamento di resti smentisce l’ipotesi avanzata da alcuni fonti di stampa secondo cui tutte le sepolture, compresa quella di Lisa Gherardini, sarebbero state gettate in discarica negli anni ‘80, dopo la ristrutturazione dell’ex convento”.

LA RICERCA CONTINUA. “Anche se ancora non sappiamo a chi appartengano le ossa che abbiamo ritrovato questo pomeriggio – continua Silvano Vinceti – il ritrovamento dei resti umani avvalora le nostre ipotesi. Perché a questo punto è certo che a Sant’Orsola vi sono ancora delle ossa umane e quindi non può essere escluso che fra queste vi siano anche quelle di Lisa Gherardini che, sappiamo, visse qui l’ultimo periodo della sua vita, accanto alla figlia Marietta, che aveva preso i voti con le monache ospitate nel monastero fiorentino”.

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Sant’Orsola: trovati i resti del fulmine assassino, ma niente Monnalisa