martedì, 15 Luglio 2025
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La ”truffa” dell’obitorio e delle pompe funebri, operazione della Finanza

Una sorta di “mercato” delle onoranze funebri, che in pratica escludeva dal lavoro chi non ne faceva parte. E’ quello scoperto dalla Guardia di Finanza, che ha sottoposto a perquisizione quattro imprese e due dipendenti pubblici.

L’OPERAZIONE. Dall’alba di questa mattina, infatti, sono in corso perquisizioni domiciliari, nei comuni di Empoli, Montelupo Fiorentino, Cerreto Guidi, Fucecchio, San Gimignano, Castelfranco di Sotto, Scandicci, Pontedera, San Miniato, nei confronti di sei soggetti indagati dalla Procura della Repubblica di Firenze, per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione di persona incaricata di un pubblico servizio e l’abuso d’ufficio. Le indagini, svolte dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Empoli, hanno visto il coinvolgimento di persone impiegate presso l’obitorio della Asl 11 empolese ed  imprese di onoranze funebri.

IL MECCANISMO. Secondo quanto reso noto dalla guardia di finanza, gli addetti all’obitorio indirizzavano i congiunti dei defunti verso specifici imprenditori del settore, ricevendo in cambio gratificazioni in denaro e regali vari. Alle altre società esterne al “cartello” – proseguono le fiamme gialle – era impossibile poter lavorare, poiché i congiunti dei defunti erano scoraggiati ad avvalersi delle prestazioni delle imprese concorrenti al sodalizio, che operavano in una sorta di oligopolio.

DENARO. Inoltre – conclude la Gdf – a uno degli addetti alla camera mortuaria era offerta la possibilità di prendere parte alle operazioni di vestizione e trasporto della salma previo il pagamento di denaro (50 euro a servizio).

Stadio a Castello: ancora polemiche

Continua la querelle sul caso ”cittadella viola”, con un botta e risposta a distanza tra le stanze di Palazzo Vecchio e quelle di Palazzo Strozzi Sacrati, sede della Regione.

LA POLEMICA. Ieri il sindaco Matteo Renzi ha fatto capire di non gradire l’intervento della Regione, che non ha nei suoi piani la realizzazione dello stadio nell’area di Castello, alle porte di Firenze. Poi è arrivata la reazione dell’assessore regionale al governo del territorio Anna Marson . “Nessuna invasione di campo. Non mi sono assunta prerogative che non mi competono” ha affermato l’assessore in una nota.

LE PAROLE DELL’ASSESSORE. “Al sindaco Renzi vorrei far notare che le domande sullo stadio mi sono state poste dai consiglieri comunali – continua Anna Marson – La mia prima risposta è stata che l’integrazione al Piano di indirizzo territoriale non se ne occupa dato che non si tratta di una scelta di livello regionale. Nell’audizione di stamani in commissione urbanistica ho semplicemente ribadito che la Regione, nell’integrazione al Pit, prevede che il parco di Castello rimanga tale, concorrendo a definire il progetto del Parco della piana. In quest’ambito non possono dunque essere collocati volumi come quelli previsti dal progetto della Cittadella”.

Il segreto dei piloti di F1? Hanno il cervello ”plastico”

Campioni di Formula uno, questione di testa, anzi di cervello. Secondo uno studio svolto a Pisa, la conformazione neuronale del cervello di chi guida le monoposto è diversa da quella delle persone comuni e permette di rispondere in modo migliore a sollecitazioni anche molto importanti, come succede sule piste automobilistiche. Ma attenzione piloti non si nasce, si diventa.

LO STUDIO. Giorgio Bernardi, giovane dottorando dell’Università di Pisa, ha sottoposto a una serie di test i piloti, monitorandoli grazie a una risonanza magnetica. Con questa ricerca è stato dimostrato che il cervello si può addestrare, fino addirittura a modificarlo nella sua conformazione neuronale.

I RISULTATI. I piloti di Formula Uno, ad esempio, grazie al continuo allenamento e la costante sollecitazione a prestazioni ad alto livello, hanno una diversa connettività funzionale tra distinte regioni cerebrali implicate nei processi visuo-motori rispetto ai soggetti normali. In altre parole, il loro cervello funziona in modo diverso rispetto alle persone comuni.

IMPLICAZIONI. Questo studio, condotto in collaborazione con il dipartimento di Medicina interna dell’Azienda ospedaliero universitaria pisana e con Formula Medicine di Viareggio, ha importanti implicazioni. I risultati possono aprrire nuove strade per lo sviluppo di strategie riabilitative in pazienti con ictus o altri danni cerebrali.

Curare con la Cannabis: ”un provvedimento di civiltà”

I composti chimici presenti nella Cannabis sativa (come il THC) potrebbero presto essere utilizzati in Toscana per la cura del dolore dei malati terminali e nelle terapie contro patologie gravi come epilessia, ictus, Alzheimer, fino all’Aids.

LA PROPOSTA. Regolamentare l’utilizzo dei farmaci e delle prestazioni a base di cannabinoidi in Toscana. E’ quanto prevede una proposta di legge presentata in Consiglio regionale dal gruppo Federazione della sinistra-Verdi.

UNA QUESTIONE DI CIVILTA’. “Un provvedimento di civiltà – ha spiegato la capogruppo Monica Sgherri – costruito con il fondamentale contributo collaborativo delle associazioni di pazienti consumatori, che va a regolamentare un utilizzo già reso possibile dalle modifiche a suo tempo apportate alle tabelle ministeriali in tema e da una specifica delibera regionale”.

“CI VUOLE UN QUADRO PUNTUALE”. “Con questa proposta di legge – ha continuato la capogruppo  –  si vuole dare un quadro puntuale per l’uso dei cannabinoidi non solo per le cure palliative del dolore nel fine vita ma anche per le terapie a supporto di numerose forme di disabilita’ fisica, mentale, ecc. in coerente applicazione della normativa ministeriale. Non vi e’ nessuna volontà di contrapposizione alla proposta di legge a suo tempo avanzata dal consigliere Brogi e altri, ma una formulazione più estensiva e rispettosa di quanto già definito dalla tabella ministeriale”.

LA SPERIMENTAZIONE. E’già previsto un progetto sperimentale con lo stabilimento chimico farmaceutico militare per realizzare in Italia questi farmaci.

Il quartiere che si sveglia presto

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C’è un quartiere che si sveglia presto la mattina, un pezzo di città che alza il bandone alle prime luci dell’alba o a quell’ora si prepara a rincasare. LEGGI L’ARTICOLO

Il presidente del Q1, ”Sciopero della sete finché non parlo con Renzi”

 

Sciopero della fame e della sete, rifiuto delle cure per il diabete, occupazione dell’aula del consiglio comunale. Sembra di essere tornati all’epoca dell’occupazione di Donzelli&Co. della Sala dei Duecento, invece no, non siamo più nell’era Domenici e a protestare stavolta è il presidente del Quartiere 1 Stefano Marmugi.

ARROGANZA. E’ entrato nel Salone sventolando un foglietto, il presidente del Q1, mentre era in corso il consiglio comunale. Sopra c’era scritto “Ho chiesto la parola e mi è stata negata. Da adesso comincio lo sciopero della fame e della sete contro l’ennesimo sgarbo fatto a me ma soprattutto al quartiere e in generale a tutti i consiglieri dei quartieri”. Alla fine, però, il presidente del consiglio Eugenio Giani, la parola gliel’ha data. “Manifesto contro due anni di arroganza da parte dell’amministrazione comunale – ha dichiarato Marmugi – in due anni il sindaco non ha mai pronunciato la parola quartiere. E ora non me ne vado da qui finché non si presenta qui con il capo di gabinetto Lucia De Siervo”.

LA GOCCIA. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la reazione della De Siervo di fronte alla richiesta (“presentata rispettando tutte le procedure”, ribadisce Marmugi) di utilizzare gli spazi di piazza Annigoni per le attività estive del Q1. “Hanno tentato di rubarmi l’ennesima piazza – dichiara Marmugi – ma si tratta solo di un episodio all’interno di due anni di arroganza. Il sindaco non ci ascolta”. Un disagio già manifestato in passato anche dagli altri presidenti di quartiere, seppur con gesti meno plateali, solidali, comunque, con il gesto di Marmugi.

INSULINA. “Sono insulinodipendente – ammette il presidente del Q1 – non resisterò molto senza bere, né mangiare, né insulina”. Il sindaco però non è sceso in consiglio. In compenso è arrivato Bruno Cavini, eminenza grigia di Palazzo Vecchio. E si porta via il Marmugi dritto dritto nella stanza del sindaco. A pochi minuti dalla fine della seduta. Nessuna nuova occupazione dell’aula: per ora.

Firenze costa cara a Ibra: (altri) tre turni di stop

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Vittoria “pesante” quella di domenica sera del Milan al Franchi. In tutti i sensi. Sicuramente per la classifica dei rossoneri, insidiati da molto vicino dal Napoli, ma anche per le conseguenze della gara.

CARTELLINO ROSSO. Nel finale di partita, infatti, Ibrahimovic è stato espluso (peraltro dopo essere stato già ammonito, cosa che gli avrebbe lo stesso fatto saltare la prossima partita): e il giudice sportivo ha deciso per una squalifica di tre turni.

RECIDIVO. La “particolarità” della questione sta nel fatto che lo svedese era tornato proprio in occasione della partita del Franchi da una analoga squalifica di tre giornate (rimediata in occasione della gara del Milan contro il Bari, finita 1-1). Appena 90 (o poco meno) minuti in campo, e ora lo svedese dovrà star fermo per altri 270 minuti. Sicuramente non uan bella notiza per il Milan, in piena volta scudetto.

LA MOTIVAZIONE. Ecco la motivazione del giudice sportivo:

“CALCIATORI ESPULSI SQUALIFICA PER TRE GIORNATE EFFETTIVE DI GARA
IBRAHIMOVIC Zlatan (Milan): per comportamento scorretto nei confronti di un avversario; già diffidato (Ottava sanzione); per avere inoltre, al 42° del secondo tempo, rivolto ad un Assistente un’espressione ingiuriosa”.

Stadio a Castello, derby Renzi-Marson

 

Lo stadio a Castello? Non è nei piani della Regione. Lo ha accennato il governatore Rossi, lo ha ribadito questa mattina l’assessore Anna Marson, ascoltata in commissione a Palazzo Vecchio. “La Marson faccia il suo mestiere e pensi a portare la variante del Pit in consiglio regionale – replica il sindaco Matteo Renzi – la scelta sullo stadio non spetta a lei”.

DERBY. E’ ormai aperto il duello sullo stadio a Castello, un braccio di ferro che va avanti da mesi tra la Regione e il Comune di Firenze, che continua a non gradire le interferenze regionali. “La Marson fa l’assessore regionale e ha competenza su alcune questioni – ribatte Renzi – ma poi le scelte le fa il sindaco e le fa il Comune”.

PARCO VS CITTADELLA. Secondo l’assessore regionale Marson il Parco della Piana avrebbe la priorità. “Lo stadio non rientra nel nostro piano di sviluppo”, ha dichiarato oggi la Marson in Palazzo Vecchio. “Il Pit non tocca l’area dove dovrebbe nascere lo stadio – risponde Renzi – ma solo quella dell’aeroporto e del Parco della Piana. Nessuno ha messo in discussione gli 80 ettari del Parco – continua il sindaco – ma la Marson non può interferire sulla destinazione urbanistica di un’area già destinata ad essere edificata. Non spetta alla Marson decidere dove realizzare lo stadio di Firenze”.

Gli Uffizi, ”stretti stretti” tra auto e cantieri / FOTOGALLERY

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Mentre il neo ministro della Cultura Giancarlo Galan ”strizza l’occhio” agli Uffizi e scongela 12 milioni per il finanziamento dei lavori, l’assessore alla Mobilità Massimo Mattei chiede alla Sas di revocare i permessi che consentono di parcheggiare davanti alla Galleria. Ma intanto…

MACCHINE E GRU. Ma intanto, tra macchine parcheggiate e cantieri almeno apparentemente infiniti, gli Uffizi sembrano quasi ”soffocare”. Transenne e macchine sono un po’ da per tutto e la torre di Palazzo Vecchio sembra competere con le gru.

ECCO LE FOTO di come appare oggi il piazzale della Galleria.

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Il quartiere da vivere all’aperto, oggi e domani. Tra pregi, difetti e progetti

Una questione urbanistica tra le più importanti è senza dubbio quella della “razionalizzazione” degli spazi verdi. Secondo il nuovo piano strutturale, la predisposizione di aree verdi e spazi pubblici è indicata come priorità, soprattutto per quanto riguarda il quartiere 5.

LA QUESTIONE. Come segnalato più volte dai cittadini e dalla presidenza del Quartiere, infatti, la carenza di aree verdi è una problematica sentita e da risolvere. Attualmente i giardini e le aree verdi funzionali e attrezzate si contano sulle dita di una mano. Per chi volesse intraprendere un “itinerario verde” all’interno delle aree urbanizzate del quartiere ci sono tuttavia alcuni spazi da segnalare. Di recente costruzione è il parco di San Donato, situato tra viale Guidoni e via di Novoli, dotato di vialetti, fontane e qualche gazebo. Si tratta di un parco “alternativo” alle storiche Cascine, aperto da circa tre anni e in fase di ultimazione. La pista ciclabile che costeggia l’Arno collegando le Cascine ai Renai, pur carente di manutenzione in alcuni tratti, consente di pedalare o passeggiare nel verde (o quasi) attraversando buona parte del quartiere, e costituisce un’alternativa ai collegamenti viari canonici. Purtroppo, però, nel Q5 non esistono altri tratti ciclabili collegati funzionalmente, che consentano di percorrere la circoscrizione in modo continuo e sicuro.

QUALCHE ESEMPIO. Il parco del Museo Stibbert è un’altra delle poche oasi verdi a disposizione dei cittadini del quartiere 5: si tratta di un vero e proprio parco all’inglese, dotato di tempietti, fontane e grotte, in cui è situata la Limonaia, recentemente ristrutturata. Oltre a questi spazi, ci sono poi i giardini veri e propri, più o meno dotati di attrezzature per il gioco e lo sport: tra i più frequentati, il giardino di via del Pesciolino alle Piagge, i giardini di via Allori e quelli di via Lippi e Macia, le Medaglie d’Oro, il giardino di via Forlanini e quello di via di Marignolle. E ancora, il giardino del Lippi, i giardini di piazza Leopoldo e di piazza Giorgini e i giardini di via Sestese. Si tratta di aree verdi che troppo spesso contano carenze sia dal punto di vista della manutenzione che delle attrezzature, tuttavia il rinnovato interesse dell’amministrazione comunale verso le piazze e le necessità di riqualificazione delle aree verde sembra trovare riscontro in due provvedimenti: l’imminente realizzazione di un giardino nell’area ex Caterina de’ Medici in viale Guidoni e la recente approvazione in Consiglio di un provvedimento sull’ex Meccanotessile, che dispone di rendere utilizzabile in tempi brevi l’area verde di fronte a via Lombroso con l’apertura al pubblico di un giardino e di un parcheggio.

VIALE GUIDONI. Per quanto riguarda la realizzazione del giardino in viale Guidoni, come spiega Pietro Rubellini, direttore della Direzione Ambiente del Comune, “stiamo lavorando a uno studio di fattibilità che ci consenta, con il minimo impegno economico, di ottenere il massimo del risultato in termini di fruibilità del giardino. L’idea è quella di realizzare un’area non particolarmente strutturata ma invece molto ben attrezzata”. Riguardo all’ex Meccanotessile, di cui Il Reporter si era occupato anche nel numero scorso, è da segnalare come gli indirizzi del piano strutturale impongano particolare attenzione al collegamento del complesso con il contesto circostante, alle dotazioni pubbliche e alla destinazione d’uso dell’area, con specifico riferimento alla funzione culturale e sociale.