sabato, 14 Giugno 2025
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Bici portata via? Riprenderla costa meno

In realtà, a parte quella riferita alle biciclette, le tariffe non sono cambiate. E’ stata soltanto inserita, dove prima non era compresa nel costo, l’Iva che comunque veniva pagata dal cittadino al momento del ritiro. Un lavoro quindi di omogeneizzazione delle tariffe. L’unica vera novità riguarda appunto le biciclette: finora erano assimilate a un veicolo fino a 1,5 tonnellate, come gli scooter e le auto, e quindi era prevista la tariffa piena composta dal costo dell’intervento del carroattrezzi e da quello della custodia in depositeria.

D’ora in poi, invece, verrà applicata una tariffa omnicomprensiva di 10 euro che coprirà tutte le voci, custodia compresa. Si ricorda che l’eventuale sanzione amministrativa va comunque pagata. “Finalmente possibile riprendere la bici in depositeria non si dovrà più pagare 60 ma soltanto 10 euro – ha commentato soddisfatto l’assessore all’ambiente Claudio Del Lungo -. Vogliamo così di alleviare l’irritazione di quei ciclisti che hanno visto rimossa la loro bici dal carroattrezzi. Inoltre insieme alla polizia municipale abbiamo individuato un elenco di priorità per le rimozioni: in cima alla lista le bici ostruiscono il passaggio dei disabili e dei pedoni sui marciapiedi e a quelle che restano sulle rastrelliere quando viene effettuata la pulizia periodica”.

“Inoltre – ha concluso l’assessore Del Lungo – speriamo che questa tariffa molto contenuta consenta anche di ridurre il numero di bici rimosse che poi non vengono ritirate dai proprietari: si tratta ogni anno di 1.000-1200 velocipedi che finiscono per restare in depositeria”.

Piccioni, il Comune va “all’attacco”

Tutti i risultati dell’ultimo censimento, insieme al nuovo piano di gestione dei colombi appena approvato dalla Giunta, sono stati presentati dall’assessore all’ambiente di Palazzo Vecchio Claudio Del Lungo che nel dettaglio ha spiegato le varie azioni (in tutto 10) del Piano fra le quali è prevista anche la cattura e l’abbattimento (in questo caso ci vuole il parere dell’Istituto nazionale di fauna selvatica e dell’Asl). Un Piano che di fatto mette al bando la nicarbazina, l’antifecondativo usato negli anni passati dal Comune per contrastare le nascite e che non ha prodotto risultati efficaci come anche ha sottolineato il parere dell’Istituto nazionale per la fauna selvatica (INFS) che ribadisce “la difficoltà di stabilire l’efficacia di questa sostanza che è poco appetibile e viene assunta in quantità insufficiente dai colombi”.

“La situazione generale non è allarmante, ma la concentrazione dei colombi nel centro storico è notevole – ha detto l’assessore Del Lungo – Il miglior modo di contrastare e tenere sotto controllo il fenomeno dei colombi in città è la prevenzione attraverso l’ informazione e la diminuzione drastica degli alimenti. Rimane infatti sempre in vigore l’ordinanza di divieto di somministrazione del cibo sul suolo pubblico e nelle aree private per motivi di igiene pubblica. E’ infatti importante non lasciare tracce di cibo anche fuori dai ristoranti, tenere il più possibile pulito. Sono contrario all’abbattimento, che è inefficace”.

L’assessore ha poi sottolineato alcuni luoghi critici in città dove maggiore è la concentrazione di colombi fra i quali San Lorenzo nei pressi del mercato, dove i piccioni entrano e tendono a rimanere perché trovano il modo di alimentarsi. Le azioni previste che verranno portate entro luglio in consiglio comunale per l’approvazione prevedono appunto una serie di interventi da decidere a seconda della situazione non solo ora, ma anche negli anni futuri, nel caso si verificassero situazioni più allarmanti di quella di oggi. Il Piano prevede che il censimento dei piccioni venga effettuato ogni due anni con le stesse metodologie per garantire una giusta comparabilità dei dati, la distribuzione di materiale informativo e divulgativo ai cittadini allo scopo di fornire elementi per una corretta prevenzione, un sondaggio fra i residenti per analizzare problemi e fornire informazioni adeguate. Le azioni vere e proprie sono l’utilizzo di dissuasori meccanici, la bonifica e la chiusura delle cavità idonee al ricovero e nidificazione dei piccioni, il controllo della somministrazione degli alimenti, i dissuasori ottici e acustici, l’introduzione di predatori naturali come allocchi, gufi che si mangiano circa 20 piccioni l’anno. E quest’ultimo sistema è già stato introdotto dal Comune di Firenze insieme ai dissuasori elettrici.

Fra i provvedimenti, anche il controllo della riproduzione attraverso la raccolta delle uova, la sterilizzazione chimica e chirurgica. E poi il trappolaggio e la cattura con reti per l’allontanamento di almeno 50 chilometri dal luogo del prelievo e infine la cattura e la soppressione. Quest’ultima azione può essere effettuata soltanto in casi specifici o di emergenza per zone limitate e con problematiche particolari come gli ospedali, le scuole, gli aeroporti, le Rsa. Tutte le misure fra queste che il Comune intende prendere devono poi essere concordate con la Asl, l’Ordine dei medici veterinari, le associazioni della consulta degli animali e le varie istituzioni come università, ospedali che di volta in volta sono coinvolte nei luoghi in cui viene deciso di applicare il provvedimento. L’ultimo censimento della popolazione dei piccioni è stato effettuato alla fine del 2007 dalla Lipu. Secondo questo censimento i colombi sono quasi il 65 per cento dell’intera comunità ornitica, un valore inferiore all’81 per cento di Livorno e del 90, 2 per cento nel centro storico di Torino.

Incontro per capire il cancro

Affrontare il cancro non è facile – ha scritto il professor Lucio Luzzatto nel suo libro “Capire il cancro” – perché in questo tipo di malattia la minaccia non viene dall’esterno, ma dal nostro stesso organismo”. Forse è anche per questo, oltre che per l’oggettiva e crescente rilevanza della patologia, che l’opinione pubblica manifesta sempre una attenzione e un interesse particolare per tutto ciò che concerne lo studio e la cura dei tumori. E’ quindi una iniziativa di grande interesse quella organizzata dall’Istituto Toscano Tumori, nell’ambito del simposio internazionale “Cancer genotypes and cancer phenotypes”, per venerdì 4 luglio (ore 17) nel salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze: un incontro aperto al pubblico nel corso del quale uno studioso del calibro di Pier Paolo Pandolfi, lo straordinario scienziato italiano che da anni svolge negli Stati Uniti, ad Harvard, ricerche di punta sui tumori, parlerà sui recenti progressi nella cura e nella prevenzione dei tumori e risponderà alle domande del pubblico.

Dopo il saluto del sindaco Leonardo Domenici e l’intervento di Pandolfi, prenderanno la parola Donatella Carmi Bartolozzi, presidente della associazione di leniterapia File, e alcune persone che hanno vissuto direttamente sulla loro pelle, o in loro familiari, l’esperienza di vivere con la malattia tumore. Nel ruolo di moderatori ci saranno Livia Azzariti, conduttrice televisiva, e Guglielmo Pepe, direttore di Repubblica Salute.

“Lo studio dei tumori – afferma il professor Luzzatto – è ormai una delle sfide più importanti non solo per gli oncologi, ma per tutti i biologi; al tempo stesso è uno dei problemi più pressanti per tutti. Mentre ci sono stati progressi straordinari nel comprendere la natura del cancro, e progressi notevoli nelle cure di molti tipi di cancro, dobbiamo ammettere umilmente che in altri casi siamo ancora indietro, e molta strada resta da fare. Nel frattempo, vi è stato
un cambiamento graduale nella consapevolezza del pubblico. Da un lato, libri rivolti al pubblico, ma soprattutto internet, hanno aumentato enormemente l’accessibilità per tutti delle informazioni su ogni tipo di tumore; dall’altro, ancor oggi non sempre la comunicazione al singolo paziente viene fatta nel modo corretto e con l’appropriato sostegno psicologico. Data l’importanza scientifica del convegno scientifico che si svolge a Firenze il 4 e 5 luglio, l’ITT vuole cogliere questa occasione unica per evidenziare la sua missione: capire, curare e prevenire il cancro al meglio per tutti. Questo è il significato profondo dell’iniziativa aperta a Palazzo Vecchio”. “Questa iniziativa – dice il direttore operativo dell’ITT Gianni Alunni – completa il quadro dell’attività dell’ ITT che a maggio ha presentato la valutazione della qualità nel percorso assistenziale delle persone malate di tumore”.

“Patto” per i lavoratori atipici

A fronte di un quadro toscano che evidenzia ancora zone di debolezza e precarietà del mercato del lavoro, la Regione sta moltiplicando i suoi sforzi per contrastare la precarietà del lavoro, coinvolgendo attorno a questo obiettivo tutti i soggetti sociali ed economici della società toscana. Un importante passo, il primo del genere a livello nazionale, viene realizzato grazie all’intesa con le organizzazioni sindacali.

L’intesa, la prima a configurarsi come un vero e proprio patto per i lavoratori atipici, è stata siglata oggi dall’assessore all’istruzione, formazione e lavoro Gianfranco Simoncini per la Regione Toscana e dal segretario della Cgil regionale Alessio Gramolati, della Uil Vito Marchiani e dal rappresentanti della segreteria regionale Cisl Cino Recce. “In un momento nel quale – sottolinea l’assessore Simoncini – ripartono, anche con iniziative del governo, spinte alla deregolamentazione del mercato del lavoro, è di grande importanza riaffermare un impegno comune della Regione e delle organizzazioni sindacali a favore dei lavoratori atipici e ribadire il fatto che, per noi, il contratto di lavoro standard è quello a tempo indeterminato”. Nell’ultimo decennio – spiega ancora l’assessore – l’estensione del lavoro temporaneo, incluse le forme di lavoro dipendente con contratti a termine e il lavoro atipico propriamente detto, ha inciso profondamente sulla qualità del lavoro. In particolare è stata rilevata la tendenza di questi contratti a protrarsi oltre la fase di inserimento occupazionale e quindi a trasformarsi in lavoro precario, con tutte le difficoltà, economiche e sociali del caso, in particolare per i lavoratori più giovani. Per i lavoratori adulti, spesso vittime di crisi aziendali, i lavori a termine costituiscono spesso una soluzione di ripiego nella speranza di una nuova ricollocazione a tempo indeterminato o della pensione”.

“La Regione – ha ricordato l’assessore – ha già attivato da tempo strumenti per contrastare l’uso distorto della flessibilità, combattendo la precarizzazione del rapporto di lavoro (incentivi alle imprese che trasformano contratti a termine in tempo determinato; fondo di garanzia per i lavoratori atipici; misure di formazione continua; sportelli per orientamento e consulenza), affiancandoli agli interventi strutturali per i servizi per l’impiego e sui sistemi di istruzione, formazione e orientamento”. Con il Patto firmato oggi la giunta si impegna, di comune accordo con le organizzazioni sindacali, a sviluppare sistematicamente programmi coerenti con le politiche di contrasto alla precarizzazione. Punti di riferimento della sua azione, condivisi dai sindacati, sono: la definizione di programmi coerenti con politiche di contrasto alla precarizzazione e di sostegno alla stabilità e continuità dei rapporti di lavoro; garantire (per il 2008-2013) una rete di sportelli in materia di lavoro, orientamento e formazione per i lavoratori con tipologie contrattuali a termine; emanare bandi specifici per il settore degli atipici in attuazione del programma operativo del Fondo sociale europeo; rafforzare le competenze professionali e le capacità imprenditoriali e negoziali attraverso la creazione di accessi specifici ai Servizi per il Lavoro; potenziare gli strumenti di analisi e di monitoraggio del fenomeno; potenziare azioni di orientamento finalizzate a rafforzare le conoscenze dei giovani e delle giovani, dei lavoratori e delle lavoratrici, e delle persone non occupate sui cambiamenti e sulle opportunità del mercato del lavoro; favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro attraverso la programmazione di interventi mirati nei servizi integrati per l’impiego; prevedere un sistema di formazione permanente in grado di sostenere percorsi formativi individuali e azioni di tutoraggio e supporto all’imprenditorialità; sostenere iniziative mirate alla formazione qualificata finalizzate allo sviluppo tecnologico delle imprese; sostenere iniziative di assistenza tecnica in collaborazione tra Centri per l’Impiego, sindacati, associazioni di categoria, Università, Scuole e Camere di Commercio; prevedere indirizzi, nei piani di programmazione regionale per i servizi a domanda individuale, per l’assimilazione dei lavoratori atipici a quelli dipendenti.

Lavori conclusi in tre strade

Lunedì 30 giugno e ieri, martedì 1° luglio, si sono svolti invece i lavori di fresatura e nuova asfaltatura della carreggiata in via Veracini (tratto fra via Galliano e via Toselli) e in via Lulli (tratto fra via Galliano e via Monteverdi).

Italia Wave: Livorno è rock

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 Un parterre d’eccezione, come sempre. Dai Verve, ai Chemical Brothers fino ai milanesi Elio e le storie tese e a Tricarico, solo per citare alcuni dei più importanti. Una tre giorni, dal 16 al 19 luglio, ricca di eventi – in tutto 185 – sparsi nei quattro angoli della città. Cinque palchi per accontentare le voglie di ciascuno spettatore. Dal rock alla musica elettronica.

E poi una Livorno trasformata nella capitale della cultura. Cafè letterari, incontri, reading e quant’altro nel quartiere della Venezia, novello crogiuolo di giovani artisti in cerca di fortuna. Ospiti d’eccezione Carlo Lucarelli e Giuliano Sangiorgio dei Negramaro. Poco più in là, spazio a Comics Wave, festival parallelo già quasi sold out. 

L’emergenza caldo non si ferma

Oggi è l’undicesimo giorno critico consecutivo: una situazione che è il frutto della morsa di caldo che, secondo le previsioni, dovrebbe proseguire almeno fino a venerdì. Per quanto riguarda oggi e domani, la colonnina dovrebbe attestarsi sui 34 gradi. Da segnalare anche il numero di ore con disagio da caldo, ben 16. Si rinnovano quindi i consigli per gli anziani e le persone fragili in generale: evitare di uscire o di fare attività fisica all’aria aperta nelle ore più calde della giornata, non rimanere sotto il sole a lungo.

Ancora fare una colazione abbondante e pasti leggeri, bere più acqua e mangiare molta frutta e verdura, utilizzare vestiti chiari e leggeri. E in caso di bisogno telefonare al numero verde 800/801616 per avere un aiuto concreto nella vita di tutti i giorni. Sono infatti sempre in funzione i servizi di sostegno del pacchetto “Aiuto anziani”, la cosiddetta sorveglianza passiva: si può chiamare per essere accompagnato a sbrigare commissioni o a visite mediche, per avere assistenza domiciliare, per avere compagnia, per avere qualcuno che porta la spesa a casa e per ricevere il pasto a casa.

Sempre in funzione anche la “sorveglianza attiva”, ovvero il servizio rivolto agli anziani agli over 75 anni la cui condizione a rischio viene segnalata e che modulata sulla base delle effettive condizioni climatiche. Da non dimenticare, poi, i “Pasti in amicizia” a Montedomini per i residenti a Firenze over 65 anni. Per prenotare chiamare i numeri 055/2339600 e 055/2339601 oppure al numero verde 800/801616.

Infine, sono partite a pieno regime anche le iniziative di socializzazione e di svago organizzate da Ancescao, Auser e Uisp. Per esempio i pranzi gratis al centro Il Quercione alle Cascine per tutti gli over 60 organizzati dall’Ancescao o la ginnastica nei parchi a cura dell’Uisp. Per informazioni contattare l’Ancescao (055/2343021), l’Auser (055/674573) e l’Uisp (055/6583523).

Tentano furto, due in manette

I due, cittadini polacchi, G.B. e F.M., sono stati processati ieri per direttissima: il giudice ha confermato l’arresto e condannato gli uomini a due mesi di reclusione. L’episodio è accaduto lunedì intorno alle 18 in un negozio in via di Novoli. I due cittadini polacchi hanno preso dei capi e si sono diretti verso il camerino di prova ma il loro comportamento ha insospettito un dipendente del negozio.

E infatti quando questi si è avvicinato al camerino ha sentito il rumore inequivocabile causato dalla rottura del dispositivo antitaccheggio. G.B., fuori dal camerino, ha cercato di distrarre il commesso mentre F.M. usciva dal camerino disfacendosi dell’indumento con disinvoltura. Il dipendente mentre stava rimettendo il capo di abbigliamento al suo posto ha visto i due uomini buttare parte del dispositivo antitaccheggio danneggiato. Ha quindi cercato di fermarli ma i due si sono allontanati velocemente uscendo dal negozio e dandosi alla fuga. A questo punto il commesso si è rivolto ad alcune pattuglie della polizia municipale ferme in via Novoli e impegnate nel rilievo di un incidente stradale.

Dopo aver raccontato il fatto, il dipendente del negozio ha fornito agli agenti dettagli utili per identificare i malviventi e li ha indicati mentre si stavano allontanando dal luogo del tentato furto. Le pattuglie hanno quindi chiamato la centrale operativa che ha contattato due agenti motociclisti che con difficoltà sono riusciti a bloccare i due in piazza Elba. Nell’inseguimento uno degli agenti è rimasto infortunato. A questo punto il commesso ha identificato nei due fermati le persone che avevano tentato il furto nel negozio. Inoltre nel camerino è stato trovato il secondo pezzo del dispositivo antitaccheggio dell’indumento.

Da accertamenti inoltre è risultato che G.B. e F.M. erano già noti alle forze dell’ordine e che erano appena usciti dal carcere di Sollicciano. Per i due, che hanno tenuto un atteggiamento ostile e violento nei confronti degli agenti, è scattato l’arresto. Arresto che è stato convalidato ieri nel processo per direttissima. G.B. e F.M. hanno patteggiato, sono stati condannati a due di reclusione e portati a Sollicciano.

Vigili, interrogazione di Ciulli

Ciulli è membro della Commissione Affari Istituzionali di Palazzo Panciatichi competente in materia di polizia locale. Nell’interrogazione, Ciulli rappresenta l’importante opportunità offerta alle amministrazioni locali dalla legge regionale 12 del 2006, che ha profondamente innovato l’organizzazione della polizia locale, proprio dalla costituzione dei corpi, non più vincolata ad un numero minimo di addetti ma alla tipologia del servizio, che prevede inderogabilmente due turni giornalieri per tutto l’anno e la prestazione di un turno serale-notturno per la vigilanza del territorio per almeno 120 giorni anche non continuativi. Un’opportunità che comporta però costi aggiuntivi, che, nell’attuale situazione di finanza pubblica, coi tagli realizzati e previsti ai trasferimenti erariali, possono diventare per i Comuni, specie per quelli più piccoli, un vero e proprio ostacolo alla realizzazione del progetto.

“La legge regionale di riorganizzazione del servizio di polizia municipale – spiega Ciulli – prevede espressamente il sostegno della Regione alla creazione diffusa dei corpi di polizia municipale, prevedendo il ricorso alle risorse stanziate annualmente per le politiche per la sicurezza. Sulla base di questa specifica previsione vorrei quindi conoscere quali iniziative la Giunta intenda mettere in campo, e in che tempi, per poter sostenere i Comuni di minori dimensioni in questa importante operazione”.

L’Ateneo cerca 46 volontari

Il bando nazionale è reperibile, con tutte le ulteriori informazioni necessarie (progetti, personale di riferimento, modulo di domanda ecc.) all’indirizzo: www.unifi.it/servizio_civile.

Potranno usufruire di questa importante opportunità i giovani (uomini e donne) che, alla data di presentazione della domanda, abbiano compiuto il diciottesimo e non superato il ventottesimo anno di età. Per il periodo di servizio civile, che è valutabile nei concorsi pubblici ed utile ai fini previdenziali, gli studenti universitari potranno ottenere da 2 a 10 crediti formativi.

Le domande di partecipazione potranno essere presentate fino al 7 luglio 2008 alle 14 all’Ufficio Gestione del Rapporto di Lavoro del Personale Tecnico Amministrativo e dei Collaboratori ed Esperti Linguistici – Area Risorse Umane (Stanza 73, 2° Piano in piazza San Marco, 4), aperto lunedì, mercoledì e venerdi dalle 9 alle 13 e martedì e giovedì dalle 15 alle 16,30.