lunedì, 16 Giugno 2025
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La due giorni di Atletica

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24 società a contendersi il primato e la possibilità di rappresentare l’Italia alla Coppa Europa per Club nel 2009. La classifica femminile è stata vinta dalle ragazze dell’Esercito mentre le Fiamme Gialle si sono imposte in campo maschile. Gare tutte nel pomeriggio afoso e quindi non grandissime prestazioni. Anche il pubblico non è stato delle grandi occasini. Dispiace. L’evento era importante e meritava una cornice più dignitosa. Se tutto si fosse svolto di sera, ci sarebbero stati molti più fiorentini.

Alla fine si è registrato solo il nuovo primato italiano nei 400 metri femminili grazie alla bella prova della cubana, naturalizzata italiana, Libiana Martinez Grenot, ed il pass olimpico conquistato da Clarissa Claretti nel lancio del martello femminile. Sempre nel martello, vittoria scontata per Nicola Vizzoni che, comunque, aveva già conquistato l’accesso a Pechino e che ha vinto senza forzare troppo con un lancio non particolarmente importante.

La mostra di Armodio a Fiesole

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In rassegna, una trentina di lavori realizzati fra la fine degli anni Ottanta e il 2007. Macchine da caffè, scarpe, libri, in pratica le vite silenti che abitano la metafisica pittura di Armodio. Scrive Giovanni Faccenda nella sua presentazione in catalogo: «L’incontro con la pittura di Armodio coincide ogni volta con un misterioso rituale: il tempo, nella mente di chi guarda, improvvisamente rallenta, ad un tratto si arresta in un attimo indeterminabile; poi, con una certa circospezione, indietreggia fino alla soglia di interni dove regna una calma imperturbabile. Olimpica, diresti. In quelle stanze profondamente enigmatiche, abitano oggetti, che sono, in realtà, soggetti di una rappresentazione immaginaria, continuamente suscitata da un’arcana vocazione animistica. Scarpe, libri, caffettiere e quant’altro concerne una intimità domestica, che indovini soprattutto memoriale, accendono di palpitazioni l’atmosfera, potentemente evocativa, nella quale albeggiano letture, storie, ricordi, naturalmente rivisitati con un’ermetica impronta personale. Gli ingredienti prediletti da Armodio sono la luce, il silenzio, la polvere, quell’odore antiquato di muffa che i libri esalano ogni volta che li recuperi dai loro scaffali, quando cominci a svoltarne lentamente le pagine, pensando con curiosità alle mani che avevano compiuto quel gesto semplice prima delle tue. […] L’aura di raccoglimento che avvolge queste sibilline entità si arricchisce di una sug-gestione: il bagliore adamantino che hanno le cose rivelate. Cose che non sono cose, ma presenze, vive, salutari, significanti, riaffiorate come per magia da un cosmo incombente, nel quale Armodio si addentra come un moderno Diogene, non più interessato agli uomini e al loro destino, ma all’anima nascosta di esistenze invisibili. Perché aveva ragione Morandi: si può dipingere tutto, basta soltanto saperlo vedere.»
Armodio. Presente remoto A cura di Giovanni Faccenda
Fiesole, Basilica di Sant’Alessandro Orario: 10-12,30/16-18,30 (chiuso martedì)
Ingresso gratuito Dal 1° al 27 luglio 2008
Informazioni: Call Center 055055 e tel. 0555961293 [email protected].

Lo specchio di Diotima alla Biblioteca Nazionale

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Dopo un saluto di Antonia Ida Fontana, direttrice della BNCF, introdurrà la mostra Sergio Risaliti.
Saranno presenti alcune delle donne ritratte fra cui Vittoria Franco, Anna Mitrano, Beatrice Paolozzi Strozzi, Annamaria Petrioli Tofani, Patrizia Guarnieri.*
Venticinque ritratti fotografici in bianco e nero, di donne legate al mondo della cultura italiana e in particolare fiorentina, tutti ambientati (con l’unica eccezione del ritratto di Margherita Hack) nella Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze. Volti noti e meno noti, dalla Sovrintendente del Polo Museale Cristina Acidini, alla giornalista di Repubblica Beatrice Manetti, a Nicoletta Livi Bacci dell’Associazione Artemisia, alla direttrice della Biblioteca Nazionale Antonia Ida Fontana, all’attrice Pamela Villoresi e ancora la crocerossina Ilaria Sebregondi insieme ad altre quattro crocerossine, Roberta Mazzanti della casa editrice Giunti e tante altre. Una costellazione femminile, declinata da personalità che esprimono, ciascuna nel proprio ambito, una riconosciuta eccellenza, ma che spesso restano, per il mondo dell’arte e della comunicazione, ancora in-visibili. La scelta dell’ambientazione nei suggestivi spazi della Biblioteca Nazionale ne sottolinea la valenza di ‘casa ideale’, luogo del sapere e del sapere di non sapere, luogo della parola e del silenzio, luogo che emblematicamente dispensa conoscenza, accoglie e tutela.
E nel nome di Diotima e del suo maiuetico insegnamento di riscatto di una femminilità relegata alla sua antica assenza, ad una concezione parziale del proprio essere, ai ritratti principali quasi circoscritti entro la propria rappresentazione di sé, si affiancano sequenze di videostill, più o meno lunghe.

“Terre d’Arno” a Seravezza (LU)

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Dalle preziose incisioni seicentesche dedicate alle vedute di Firenze ai capolavori dei protagonisti del movimento macchiaiolo intenti a ritrarre la vita e il lavoro sulle rive del fiume, Terre d’Arno rivela la storia di un bacino fluviale che da sempre è stato soggetto privilegiato di artisti e paesaggisti.
L’Arno che Per mezza Toscana si spazia (Purgatorio, XIV) si trasforma in elemento iconografico, palcoscenico e fondale per alcune tra le più significative espressioni culturali di tutti i tempi, attraversando lungo il suo percorso città cariche di fascino e di storia come Firenze e Pisa di cui si presentano in mostra tele di grande bellezza e suggestione del periodo otto e novecentesco.
Il percorso espositivo
Terre d’Arno vuol essere un ideale viaggio tra gli spazi che avvolgono il principale fiume della regione, immagini e modelli di ideazione storica rivisitati attraverso la sensibilità artistica.
Luogo simbolo delle trasformazioni culturali sulle sue direttrici principali, quella pisana e quella fiorentina, il patrimonio delle terre d’Arno è un patrimonio grandioso, stratificato storicamente in una memoria collettiva diffusa, che comunica ancora, con forza, l’intreccio appassionante di vicende secolari di uomini.
Ancor prima che gli uomini e i popoli che abitano lungo il suo corso, il fascino del fiume dal sussurrare continuo delle acque correnti (Aldous Huxley) ispira artisti e paesaggisti provenienti da ogni parte d’Europa.
Nel vivace clima culturale di fine Seicento si comincia ad apprezzare la pittura di paesaggio e la scena di genere, Pandolfo Reschi polacco di Danzica venuto a Firenze nella seconda metà degli anni ’60 dipinge grandi tele come la Veduta dell’Arno alle Cascine in cui l’esattezza ottica e la ricchezza descrittiva richiamano le vedute fiorentine del Van Wittel, vero fondatore del vedutismo in Italia.
Con Veduta di Firenze dal Pignone del 1694 Gaspar Van Wittel ci restituisce un immagine del fiume e della città reale, quotidiana, colma di serenità e di freschezza vitale, i punti di vista scelti per i suoi quadri sono quelli ormai conclamati dalla tradizione della grafica fiorentina.
L’Arno viene riscoperto dopo essere stato ignorato dagli artisti dell’epoca precedente che privilegiano le vedute di rovine archeologiche del periodo romano.
Le opere di Pandolfo Reschi, Gaspar Van Wittel, Filippo Napoletano, Thomas Pach, Gabriele Gherardi, sono rappresentazioni di luoghi precisi, con i loro edifici ancora oggi rintracciabili e visibili nel tessuto urbano delle città toscane, rese con una rigorosa costruzione prospettica.
Solo nella seconda metà dell’Ottocento la tematica di vita e di lavoro sull’Arno diventa dominante nell’opera di alcuni tra i più grandi artisti dell’epoca, esponenti di spicco di importanti movimenti culturali. Opere quali I renaioli sull’Arno di Stanislao Pointeau, Bilancia a Bocca d’Arno di Niccolò Cannicci, La pesca di Egisto Ferroni, Accampamento di zingari sull’Arno di Giovanni Fattori, rendono con straordinario realismo un’importante testimonianza dell’epica di un mondo contadino ormai scomparso, quadri dove troviamo barcaioli, renaioli, tiratori di alzaie, tintori, protagonisti di lavori umili e faticosi ai quali ancora appartiene il fiume che conserva il proprio fascino già velato di una densità espressiva anacronistica.
Al movimento macchiaiolo si deve anche la visione delle Terre d’Arno come paesaggi dell’anima, luoghi d’elezione nelle pitture di Lorenzo Gelati, Giuseppe Abbati, Telemaco Signorini e Nino Costa, che crea una vera e propria enclave artistica nel rifugio di Bocca d’Arno, lembo di terra continuamente riproposto e studiato dal pittore romano.
Di forte suggestione anche la produzione della prima metà del Novecento, dove artisti come Benvenuto Benvenuti La barca rossa, Spartaco Carlini Fosso dei Navicelli, Lorenzo Viani Uomo sul ponte, Ulvi Liegi Il ponte vecchio, Silvio Pucci Terzolle, reinterpretano il paesaggio dell’Arno con tratti di grande modernità.
Sul comune sfondo di suggestivi scorci fluviali ritroviamo nelle sale di Palazzo Mediceo le tele di Sineo Gimignani, Arturo Checchi, Achille Lega, Guido Spadolini, che ci accompagnano fino alle soglie del secondo conflitto mondiale quando il fiume con i suoi ponti minati e distrutti dalle truppe d’occupazione tornerà ad essere una delle immagini simbolo della guerra.

Dal 5 luglio al 12 ottobre 2008

Impressionisti a Palazzo Strozzi

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La mostra intitolata “Dipingere la luce. Le tecniche nascoste di MOnte, Renoir e Van Gogh”, aperta a Palazzo Strozzi dall’11 luglio, raccoglie oltre sessanta capolavori di Matisse, Van Gogh, Signac, Sisley, Berthe Morisot,Renoir e altri, provenienti dalla Wallraf-Richartz Museum & Foundation Corboud di Colonia e da altri musei.
Gli impressionisti non furono solo pionieri di stile, ma anche i primi e più avanzati innovatori nella tecnica. Questa mostra interattiva invita il visitatore a guardare i dipinti con l’ausilio delle moderne tecnologie – con microscopi ad alta potenza, sotto luce infrarossa e ultravioletta – per scoprire i segreti di impressionisti e postimpressionisti. Viene esplorato come gli artisti riuscissero a rendere la qualità della luce nelle differenti ore del giorno, quali condizioni li ispirassero di più, quali materiali e metodi di lavoro fossero da essi utilizzati, il luogo di realizzazione del quadro (per esempio, uno dei dipinti presenta sabbia nel colore, e ciò conferma che venne eseguito en plein air) e la storia dei dipinti.
Curatori dell’evento espositivo sono Iris Schaefer, Katja Lewerentz, Caroline von Saint-George.
Info in mostra: 055/2645155
Orari: tutti I giorni 9,00 – 20,00
Giovedì ore 9,00 – 23,00
Accesso in mostra consentito fino a un’ ora prima dell’orario di chiusura
Ingresso: Intero € 10,00 Ridotto € 8,50, € 8,00, € 7,50 Scuole € 4,00

Il 10° Festival di Villa Basilica (LU)

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Nel suo decimo anniversario, il Festival Nazionale del Cinema, Teatro, Televisione di Villa Basilica ha deciso di assegnare nella sua serata finale sabato 12 luglio oltre 60 premi a volti noti che hanno segnato la storia di ieri e di oggi dello spettacolo e dell’informazione, non dimenticando anche personaggi scomparsi, insigniti col premio alla memoria: Corrado, Enzo Tortora, Paolo Valenti, le attrici Sarah Ferrati, Rina Morelli, Nora Ricci, gli attori Macario, Alighiero Noschese, Beppe Ghiglioni.
“Anche quest’anno – spiega il sindaco di Villa Basilica, Giordano Ballini – con il Direttore Artistico del festival, il giornalista Franco Mariani, abbiamo puntato sulla qualità e la cultura. Dopo il successo delle scorse edizioni in questo nostro decimo compleanno non potevamo far di meno e abbiamo selezionato grandi personaggi che hanno segnato la vita di tutti noi. Come sempre il premio è intitolato a “Giulia Ammannati”, la madre di Galileo Galilei nostra concittadina, che rivivrà sul palco per premiare i nostri illustri e prestigiosi ospiti”.
Tra i premiati figurano alcuni rappresentanti dell’informazione, come il Centro televisivo Vaticano, prima tv straniera premiata al Festival, la struttura Rai-Vaticano per l’informazione religiosa su Rai Uno, diretta dal Vaticanista del TG1 Giuseppe De Carli, il programma settimanale cattolico di padre Rainero Cantalamessa, predicatore della Casa Pontificia, la Messa domenicale e il programma “A sua immagine” di RAI UNO.
Premiato anche Forum, lo storico programma che ha portato la giustizia in tv e che quest’anno è tornato in un orario di punta su Canale 5. Al Festival parteciperanno tutti i giudici, Ferdinando Imposimato, Luigi Di Majo, Maretta Scoca, Beatrice Dalia, diventati volti noti nelle case degli italiani. Premio alla memoria anche al giudice Tina Lagostena Bassi, recentemente scomparsa, che sarà ritirato dalla figlia.
Il tradizionale premio Maestri del cinema quest’anno va, per la prima volta, a una donna, la regista Cinzia TH Torrini, che ha firmato anche la regia di numerosi sceneggiati televisivi come “Elisa di Rivombrosa”.
I premi alla carriera vanno a Enrico Beruschi, Margherita Fumero (sua moglie a “Drive In” e allieva di Macario), Laura Efrikan, Roberto Chevalier, Patrizia Rossetti, al regista dei musical Saverio Marconi, Anna Longhi (moglie cinematografica del grande Alberto Sordi).
Anche il Senatore a vita Giulio Andreotti rientra tra i premiati del mondo dello spettacolo, e che sicuramente vanta un primato, il politico con maggiori apparizioni, e imitazioni, televisive. Con la sua dialettica, ha cambiato il modo di presentare la politica al grande pubblico.
Premi anche per alcuni esponenti del giornalismo televisivo italiano: Romano Battaglia (La Versiliana), Cesare Cadeo (Mediaset), Francesco Giorgino (TG1), On. Alberto Michelini, Andrea Vianello (Mi manda Rai Tre), Leonardo Romanelli (La7), Gabriele Parenti (Rai), Fabrizio Borghini, Riccardo Bigi (testo teatrale su Santa Maria Maddalena de Pazzi), Gigliola Caridi (Occhio al cinema di ToscanaTv), Pier Paolo Dainelli (B-Movie di Tvr).
Un premio speciale va al meteo in tv, che tanto successo sta registrando negli ultimi anni, grazie al lavoro di uomini dell’aeronautica che hanno saputo spiegare alla gente le previsioni meteo. Ritireranno il premio il maggiore Guido Guidi e il colonnello Costante De Simone, come rappresentante dell’arma azzurra e responsabile del servizio meteo.
Premio rivelazione dell’anno per la televisione a Mara Maionchi, Produttrice discografica, impostasi al grande pubblico con il recente “X factor”.
Nell’elenco delle persone premiate, il Comune di Villa Basilica ha voluto inserire anche dei nomi di giovani promesse dello spettacolo che si sono già fatti notare, ma soprattutto rappresentano una promessa per il futuro del cinema e del teatro italiano, come il regista Duccio Chiarini, l’attrice Chiara Francini, alcuni protagonisti di “High school musical” della Walt Disney, di “Romeo e Giulietta” di Riccardo Cocciante, di “Scooby Doo” della Warner Bros.
Premio per la Tv dei ragazzi a Oreste Castagna.
Ma il festival di Villa Basilica avrà nel 12 luglio solo il suo capitolo finale. Nei cinque giorni della manifestazione, dall’8 al 12 luglio, si alterneranno sul palco spettacoli, musica e filmati.
Grazie al lavoro del Direttore Artistico, dell’Associazione Firenze Promuove, e alla collaborazione di RAI Teche – premiata la direttrice storica, Barbara Scaramucci – sono stati ritrovati alcuni filmati storici della televisione Rai degli anni ’70.
Nelle giornate dell’8 e 9 luglio, saranno proiettati sceneggiati come “Le Sorelle Materassi”, “Gallina Vecchia”, varietà come “Doppia Coppia”, “La Biblioteca di Studio 1 – Quartetto Cetra”, e due eventi storici della Tv dei Ragazzi quali i mitici “I Ragazzi di Padre Tobia” e “Le avventure di Ciuffettino”, riproponendoli integralmente con proiezioni nel capoluogo toscano presso lo storico Studio A della Rai.
I protagonisti dei “Ragazzi di Padre Tobia” e “Ciuffettino”, Sandro Acerbo e Maurizio Ancidoni, saranno alla serata finale del Festival.
Tutti gli artisti premiati saranno presenti la sera di sabato 12 luglio per il Gran Gala e per regalarci una serata indimenticabile nella migliore tradizione del nostro Festival.

Ecopolis Mobility Point, un progetto di Arval

 

Il progetto Ecopolis Mobility Point della Arval, azienda leader nel noleggio auto, nasce come sfida: riuscire a coinvolgere tutti coloro che ruotano intorno al mondo dell’auto per rendere concreto lo sviluppo sostenibile. Il primo passo è la creazione degli Ecopolis Mobility Point: centri di eccellenza in termini di mobilità sostenibile, impegnati nella promozione di best practice per il rispetto dell’ambiente. Gli Ecopolis Mobility Point sono officine e carrozzerie sparse sull’intero territorio italiano e scelte da Arval attraverso severi criteri di selezione: oltre agli standard qualitativi elevatissimi e al rispetto delle normative ambientali, è imprescindibile il possedere auto sostitutive ecologiche. L’opportunità è riservata ad ogni imprenditore del settore che scelga di fare propri i principi Arval di impegno sostenibile e voglia concretizzarli nell’attività quotidiana, facendo evolvere la propria officina o carrozzeria attraverso un percorso che porta da Officina Convenzionata Arval, sinonimo di qualità e rispetto dei requisiti di legge in materia di ambiente e sicurezza, ad Arval Mobility Point, garanzia di mobilità grazie all’auto sostitutiva Arval, per arrivare all’Ecopolis Mobility Point, vero e proprio centro di eccellenza per qualità del servizio e sostenibilità ambientale.
Un’opportunità per gli imprenditori in direzione di un futuro che, Arval immagina, unico possibile: far evolvere il proprio business secondo principi di responsabilità sociale e in maniera compatibile con l’ambiente, un’idea di sviluppo che considera il rispetto per le persone e per l’ambiente criteri fondamentali.
Ecco, quindi, un network di officine selezionate all’interno della più vasta rete Arval che lavora e pensa “sostenibile”: punti logistici prioritari per la manutenzione dei veicoli dell’Ecopolis Fleet, gli Ecopolis Mobility Point si differenziano dagli altri per la scelta di uno ‘stile di lavoro’ rispettoso dell’ambiente, delle persone e della società.
Gli Ecopolis Mobility Point mettono in pratica comportamenti rispettosi dell’ambiente, adottano un manuale etico-comportamentale sul luogo di lavoro (tutela dei lavoratori, sicurezza), utilizzano strutture, impianti e attrezzature a basso impatto ambientale, si fanno promotori attivi nella diffusione di una cultura di responsabilità sociale con comunicazioni ad hoc sul punto vendita, incentivano nuove soluzioni di mobilità come l’offerta ai propri clienti di auto sostitutive Bi-fuel/a basso impatto ambientale o diventano centro servizi per la rottamazione e, quindi, la sostituzione di veicoli inquinanti con veicoli “puliti” in noleggio a lungo termine.
Arval offre strumenti di comunicazione ed informazione ad hoc per gli Ecopolis Mobility Point così da facilitare il loro impegno nello sviluppo ecosostenibile. Il Prontuario normativo, in particolare, li aiuta a “decifrare” le normative vigenti in materia di ambiente e sicurezza che riguardano officine, carrozzerie e gommisti con uno strumento leggibile e di facile consultazione. Un apposito ‘Manuale’, inoltre, presenta una serie di “buone pratiche” ambientali che gli Ecopolis Mobility Point devono applicare o promuovere così da ispirare ogni singolo professionista del settore ad agire concretamente per una maggiore sostenibilità delle proprie attività.
La mattina di lavori del 26 giugno 2008 all’Hotel Hilton Metropole di Firenze si è conclusa con la ‘laurea’ dei primi Ecopolis Mobility Point selezionati sulla penisola: si concretizza, dunque, il network di officine e carrozzerie sostenibili sognato da Arval. Il motore del cambiamento, da oggi, si è messo in moto in tutta Italia.

Il III convegno di giustizia tributaria

Con il Decreto Legislativo 545/92, viene disciplinato l’Ordinamento degli organi speciali di giurisdizione tributaria ed organizzazione degli uffici di collaborazione , in attuazione della delega al Governo, contenuta nell’articolo 30 della Legge 413/91. In pratica gli organi di giurisdizione in materia tributaria previsti dal DPR 636/72, cono riordinati in Commissioni Tributarie Provinciali , aventi sede nel capoluogo di ogni provincia , ed in Commissioni Tributarie Regionali, aventi sede in ogni Capoluogo di Regione; vengono modificate le originarie denominazioni, rispettivamente Commissione Tributaria di 1° grado e di 2° grado.
Il 1992, è l’anno di rifondazione della Giustizia Tributaria, la quale, per dimostrare la propria professionalità, nei dieci anni successivi emette oltre 6 milioni di sentenze, rendendo la giurisdizione, l’unica allineata con i dettami sanciti dai dettami costituzionali riportasti nell’articolo 111, in merito al cosiddetto “giusto processo”. I Giudici Tributari, in Italia, sono poco meno di 4.900. In Toscana operano 230 Giudici Tributari presso le Commissioni Provinciali e 118 Giudici Tributari presso la Commissione Tributaria Regionale.
Oggi, dal momento di presentazione del ricorso, passano sei mesi per ottenere la sentenza di primo grado e dal momento di presentazione di un eventuale appello, intercorrono altri sei otto mesi per la definizione della sentenza di secondo grado. Mediamente quindi, tra i diciotto ed i ventiquattro mesi,vengono estinti i due gradi di giudizio di merito.
Il termine Giustizia Tributaria ha un accezione troppo vasta per essere utilmente applicato all’attività delle commissioni tributarie. Infatti, nel significato corrente, la giustizia tributaria abbraccia anche l’oculato impiego delle risorse che il gettito tributario assicura ed il perseguimento degli scopi di giustizia sociale diversi a seconda delle scelte politiche che il Governo persegue. Dopo il Governo Prodi che ha fatto della lotta all’evasione ed all’elusione fiscale una uno dei principali obiettivi da perseguire anche derogando da quanto sancito dallo “statuto del contribuente” ed a volte anche dalla stessa Carta Costituzionale (basta ricordare , per tutte, la questione delle cosiddette “cartelle mute”), i contribuenti si aspetterebbero oggi, dal Governo Berlusconi, la realizzazione di un riassetto dell’equilibrio tra il comparto “accertamento” e quello della “difesa dei diritti del contribuente”. Anche ai fini di quel principio del diritto alla difesa e di quelle “condizioni di parità”, garantiti dalla Costituzione. Proprio quella Costituzione la cui modifica in termini di riconoscimento dello statuto del contribuente e della giurisdizione della giustizia tributaria, viene auspicata sia dai contribuenti che dagli operatori del settore oltre che, come ovvio, dagli stessi Giudici Tributari.
Le commissioni tributarie, in questo quadro, hanno il compito di portare giustizia nel rapporto tra fisco e contribuente, là dove non giunge il garante del contribuente ed il disaccordo sfocia nel contenzioso. In questo ambito, la giurisdizione delle commissioni è generale, perché non vi è tributo che sia sottratto al loro controllo, non c’è atto di imposizione , ove si riferisca ai tributi, che sfugga la loro giudizio, che, è importante ricordare, si esprime anche nel potere di disapplicare, incidentalmente, ogni atto generale, sia o meno tributario, che incida sulla decisione della controversia.
Lo scorso 25 aprile, su Il Sole 24 Ore, è comparsa la notizia di una cifra enorme, 366 milioni di euro, che era stata messa a disposizione dei funzionari e dirigenti dell’agenzia delle entrate che si occupano di accertamento, quale “premio di produzione” per gli obiettivi raggiunti nell’anno di imposta 2006. Dalla divisione è stata lasciata fuori sia la Guardia di Finanza che i team legali delle stesse agenzie che difendono l’operato dei propri colleghi di fronte alle Commissioni tributarie.
Pensare che per garantire uno “stipendio” decoroso ai Giudici Tributari, basterebbero appena 66 milioni euro.
Ancora oggi, infatti, il Giudice Tributario, mediamente è difficile che percepisca importi superiori ai 6 – 7.000 euro l’anno.
Ma vediamo chi è il Giudice Tributario.
E’ ordinariamente un professionista o un magistrato che per motivi di prestigio e per spirito di servizio, operano nelle sezioni che compongono le Commissioni Tributarie. Le sezioni sono costituite da non meno di tre Giudici, tra i quali il Presidente che quasi sempre è un Magistrato. I componenti delle sezioni, sono invece professionisti che esercitano in ambito locale ma che non possono operare in ambito fiscale e tributario. Infatti, ogni anno, il Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria, trasmette a tutti i Giudici un questionario da restituire compilato in ogni sua parte, dall’esame del quale deve emergere che non viene svolta attività in ambito fiscale e che altro e tanto facciano i propri parenti più prossimi. Pena la decadenza dall’incarico. La specializzazione dei professionisti nominato Giudici Tributari e la loro distribuzione funzionale nelle varie sezioni determina il punto di forza della Giustizia Tributaria. Il magistrato, garantisce l’applicazione della procedura, l’avvocato la conoscenza in ambito contrattuale, il dottore in economia, la interpretazione dei dati portati in bilancio, il tecnico la determinazione del valore “normale” per gli immobili e la determinazione dei parametri che intervengono a quantificare la rendita catastale. Questa composizione, pensata fino dalle origini più remote, ha fatto della giustizia tributaria, una giustizia rapida ed efficace, con percentuali minime di appelli. Negli ultimi dieci anni, i Giudici Tributari, sono stati oggetto di veri e propri tour de force, sia per l’azzeramento dell’arretrato, sia per la formazione professionale continua, che si è concretizzata grazie soprattutto alle Associazioni sindacali di categoria, che si sono organizzate per realizzare corsi di formazione ed aggiornamento professionale quale quello che si svolgerà proprio in questi giorni a Firenze.

Fiorentina Baseball: esame Viterbo

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I laziali sono l’unica formazione che è riuscita a vincere una partita sia contro la Fiorentina sia contro l’Arezzo. L’appuntamento si preannuncia quindi molto importante per i biancorossi per continuare a mantenere il primato in classifica. Il manager fiorentino Marco Duimovich dovrà, quasi sicuramente, fare a meno del seconda base Filippo Ristori che in settimana ha accusato un dolore alla schiena e necessita quindi di un periodo di riposo.

Il Viterbo si trova al terzo posto in classifica con 5 partite perse e un risultato positivo lo potrebbe riportare in piena lotta per un posto nei play-off. La Fiorentina fino ad oggi si è dimostrata una squadra molto compatta, capace di reagire in modo positivo anche quando il rendimento non è al massimo, come successo sabato scorso a Messina quando i bianco rossi si trovavano in svantaggio a metà gara e poi hanno chiuso la partita in vantaggio di dieci punti. Quello contro Viterbo si preannuncia uno scontro molto importante per entrambe le formazioni e lo spettacolo sarà sicuramente assicurato. (Gara 1 ore 15.30 – Gara 2 ore 20.30).

Vargas in viola per 5 anni

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“Vargas ha un accordo verbale attraverso la mia procura con la Fiorentina per i prossimi 5 anni – ha detto – Prima di questo c’era già l’accordo tra Fiorentina e Catania. Manca solo la firma di Manuel che dovrà certificare l’accordo verbale. Tutto avverrà nei prossimi giorni col suo arrivo a Firenze. Ha firmato per uno dei più grandi club europei: è il progetto calcistico più interessante tra quelli che ci sono stati sottoposti”.

L’ormai ex terzino sinistro del Catania è atteso a Firenze per le visite mediche di rito e per la firma del contratto: “E’ un un accordo molto vantaggioso per lui e per la sua famiglia”, ha concluso Delgado.