mercoledì, 10 Settembre 2025
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Inarrestabile Fiorentina Baseball

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La Fiorentina chiude il girone di andata con due vittorie contro l’Arezzo in terra aretina e si porta da sola al comando della classifica. Gara 1, caratterizzata da un sostanziale equilibrio tra le formazioni fino al 6° inning, ha visto la Fiorentina imporsi con un perentorio 14 a 3 grazie all’incisività dimostrata dai biancorossi nel nel box di battuta e all’ottima prestazione dei lanciatori Andrea Magnelli e Michele Coppi. Due i fuoricampo della Fiorentina messi a segno da Francesco Pinto uno al 6° da un punto e 1 all’8° da tre punti.

Molto più equilibrata gara 2 giocata, quasi per intero, sotto una fastidiosissima pioggia che ha disturbato notevolmente il gioco. La Fiorentina, grazie alla sua capacità di saper capitalizzare al meglio tutte le occasioni create, è riuscita a vincere per 10 a 8. Molto bene l’attacco con Giacomo Falciani 4 su 5 e Francesco Pinto che anche in gara 2 ha spedito, per la terza volta nella giornata, la pallina oltre la recinzione per un fuoricampo da 2 punti. Molto buona la prova offerta dai lanciatori che si sono alternati sulla pedana della Fiorentina Pietro Rossi, Mattia Rosati e Michele Coppi. “Sono molto soddisfatto di come la squadra ha affrontato questo difficilissimo impegno – commenta il manager Marco Duimovich – avevamo di fronte giocatori del calibro di Bindi, Patrone, Cappuccini, Weidner e non era facile per noi portare a casa due vittorie. Abbiamo saputo sfruttare al meglio tutte le occasioni, I nostri lanciatori hanno fatto un ottimo lavoro e anche l’attacco trascinato da Giacomo Falciani che ha chiuso con 6 su 9 la giornata e da Francesco Pinto 4 su 11 con ben 3 home-run ha fatto valere tutta la sua potenza”.

Adesso il campionato avrà una breve sosta si riprenderà il 21 giugno con la Fiorentina che affronterà in trasferta, nella prima giornata di ritorno, il CUS Messina.

A Firenze il vaccino contro l’Aids

1 – Una malattia dimenticata…
Telefonavamo nelle cabine con gli spiccioli da 100, 200 lire e il gettone. In discoteca ci andavano i paninari alle 10 di sera, la nazionale di Pablito Rossi aveva appena alzato nel cielo di Spagna la sua terza Coppa del Mondo di Calcio e in tv le italiane impazzivano per Gei Hard e Sue Ellen. Dall’altra parte dell’oceano Bill Gates era poco più di un ragazzo appena uscito dal suo garage e presidente degli Stati Uniti era ex attore dal ciuffo impomatato per cui si coniò il neologismo di edoniso reaganiano. Dall’altra parte del mondo, ad est, c’era la cortina di ferro, l’Unione Sovietica, gli scudi stellari, la guerra fredda agli sgoccioli e Reagan e Breznev si mostravano i muscoli a parole.
Erano i vanitosi e frivoli anni ’80. Quelli su cui cascò improvviso, lo spettro di una pandemia sanitaria mondiale. Quattro stronze lettere in fila sono state definite. In realtà trattasi di una sigla che ancor oggi terrorizza: Aids.

Con toni apocalittici fu chiamata la peste del ventesimo secolo. Un virus ignoto che faceva strage e su cui si montarono in fretta e furia inquietanti spot pubblicitari dall’alone viola. Calma, signori, si disse. Colpisce solo i tossicodipendenti ed i gay perché a morire come mosche sono solo loro. Una punizione divina? Mah, fose, l’importante è stargli alla larga. Il contagio avviene solo con contatto diretto di sangue? Mah, chissà, però è meglio non dargli nemmeno la mano e girarci alla larga.

Tanti bla, bla, bla sprecati, tanti esseri umani ghettizzati e così, dopo esser stati bollati anche loro come appestati, ci lasciarono nel silenzio anche personaggi del calibro di Rock Hudson, Freddy Mercury, Rudolf Nureyev ed Artur Ashe.
Il mondo era sconvolto, ma per fortuna quell’ex attore che faceva il Presidente yankee capì subito e dirottò sulla ricerca per combattere questo virus fiumi di dollari. Per capire, scoprire, cercar di trovare un rimedio, una cura, un vaccino…
Poi, passarono gli anni e in un mondo che tritura notizie alla velocità della luce, sul fenomeno Aids calò improvviso il sipario. Silenzio, meglio non parlarne.
Peccato che nel frattempo la ricerca avesse fatto passi da gigante mai visti nella storia dell’umanità e si fossero trovate le cure per almeno arginare il problema. La malattia non è stata debellata, intendiamoci, però si può tenere sotto controllo e allora perché parlarne?

Non è così. E questo inquietante silenzio fa si che oggi, anno di grazia 2008, non si parla più ai giovani di Aids, di prevenzione e soprattutto non si spiega che questo virus può colpire chiunque e chi ne è affetto può essere nostro padre, nostro fratello, nostro marito, nostro amico, etc… Pensate un attimo. Riuscireste a scansare queste persone considerandole degli appestati?

La malattia è trasversale: non legge carte d’identità, non seleziona sessi, ceti d’appartenenza o religioni. Se ne frega del nostro nascondere la testa sotto terra come struzzi. Basta dire che il 45% delle prostitute italiane dichiara di avere dai clienti richieste di sesso non protetto…

Un grido dall’allarme su questo silenzio così urlato che ha fatto impennare negli ultimi anni il numero delle persone infettate, è uscito dal sesto piano dell’Ospedale Santa Maria Annunziata di Firenze, più noto come Ponte a Niccheri. Questo grido è uscito da una bocca importante quella del Dott. Francesco Mazzotta, Direttore del Reparto di Malattie Infettive e luminare di chiara fama internazionale con un curriculum lungo pagine e pagine.

No di Il Reporter abbiamo raccolto questo grido scopendo a Firenze un centro d’eccellenza mondiale dove lavora ed opera uno staff di medici e ricercatori che curano sempre col sorriso sulle labbra e girano il mondo per far sapere a tutti cosa hanno scoperto nei loro microscopi.
Come entri nell’ascensore di Ponte a Niccheri e il tuo compagno di salita ti chiede: “che piano”e tu rispondi “il sesto” ti può capitare di vederti scivolare addosso un’occhiata bieca e intuire che quello cerchi di fuggire dall’ascensore. Sgradevole sensazione davvero che ti fa brutalmente capire cosa provano tutte quelle persone che come te schiacciano il bottone numero 6.
Arrivi su e la sensazione è invece molto diversa. E’ più che piacevole considerando pur sempre che siamo in un ospedale. Un day hospital caldo, vivace, con tanto via vai e molti giovani come te, in jeans e sorridenti, che si danno del tu con medici ed infermieri. Il primario ti viene incontro anch’esso sorridente ti accompagna, mettendoti subito a tuo agio, nel suo studio satollo di libri e carte e inizi a parlare…

2- Intervista col Professor Francesco Mazzotta

Professor Mazzotta, abbiamo letto in dei flash d’agenzia che state reclutando persone per sperimentare un candidato vaccino anti-Aids. Detto così sembrava quasi un casting, ma siccome il tema è molto serio ed oggi di Aids se ne parla poco volevamo approfondire…

Eccoci. Partiamo proprio da qui. Ci terrei molto a dire proprio che oggi, l’hiv è una malattia dimenticata!

Ma come se n’è parlato così tanto in passato e anche a sproposito e poco adesso?

Ribadisco che oggi l’hiv è una malattia dimenticata perché passa l’idea che si guarisca, ma non è così. Anzi, sta succedendo che proprio per la scarsità d’informazione oggi ci siano più persone che s’infettano rispetto a qualche anno fa e il fatto più grave è che tante di queste persone nemmeno hanno coscienza di essere sieropositivi. Oggi una persona su due si presenta in ospedale quando ormai è in Aids ed allora è più difficile tamponare.
Prima si facevano più controlli, da noi in ospedale venivano molte più persone a fare i test. C’era più paura è vero, ma c’era anche più consapevolezza quando ad esempio, si azzardava un rapporto a rischio non protetto, almeno le persone si ponevano il problema!
Oggi non è più così. Badi bene che questo è anche un grosso costo sociale perché i farmaci anti hiv in Italia sono garantiti dal sistema sanitario, per cui facendo più prevenzione si può abbattere anche questa voce di spesa. Anche fra di voi della stampa non si trovano più tante persone che si pongano il problema di informare su questa malattia.

Parliamo di vaccini. In questi anni ne saranno stati provati moltissimi immagino?

Sì, ma purtroppo ancora non abbiamo individuato quello giusto. Nessuno si è dimostrato fin’oggi in grado di prevenire o curare l’infezione.

Voi vi state occupando direttamente di vaccini?

Sì, stiamo lavorando su due candidati vaccini. Uno è quello che parte da uno studio nostro e si basa sull’osservazione di un gruppo numeroso di soggetti che si sono esposti per propria volontà all’hiv, sia in Italia che in Africa. Abbiamo osservato alla fine che alcuni di questi soggetti non si sono contagiati. E’stato allora interessante studiare e cercare di capire perché queste persone, pur essendo entrate in contatto diretto col virus, non si fossero infettate.
Quale la loro caratteristica di difesa naturale che gli differenzia dagli altri soggetti? Da questa domanda è partita la nostra ricerca, che è stata finanziata dalla Regione Toscana e siamo arrivati alla deduzione che in questi soggetti c’è una particolare risposta al virus a livello delle vie genitali: nelle donne a livello della vagina e negli uomini a livello dell’uretra. Qui ci sono degli anticorpi, detti di mucosa, che bloccano il virus.
Allora ci siamo chiesti perché questo avvenisse in alcune persone ed in altre no? Così siamo andati avanti cercando di capire se ci fosse qualche gene particolare a determinare questa cosa. Del resto, per assonanza una cosa analoga era capitata in una sperimentazione su dei topolini e lì si era scoperto il gene responsabile del fenomeno. Così la nostra clinica ha operato insieme agli immunologi del professor Clerici di Milano che hanno individuato questa particolare risposta e poi ci siamo appoggiati agli scienziati di genetica dell’Università di Osaka e alla fine siamo riusciti a trovare sull’uomo quel gene che, come sul topo, caratterizza questa risposta immunitaria. Se questo verrà accertato dalla comunità internazionale è chiaro che da quel momento potrà partire una ricerca più mirata per capire come utilizzare questa scoperta. Come creare un vaccino, che attraverso dei preparati da iniettare ad esempio localmente nelle persone che si espongo al rischio d’infezione, si possa stimolare la produzione di quegli anticorpi.
Non è una corsa facile. Ad oggi la nostra scoperta è già stata accertata da una rivista di un certo valore e adesso siamo in attesa della risposta di Nature Medicine. Speriamo vada bene, per noi sarebbe un conforto importante ai nostri studi ed uno stimolo ad andare avanti. Gli scienziati sono entusiasti, ma noi medici siamo sempre più prudenti.
Siamo ad una svolta perché poi da lì , potremmo partire con una sperimentazione che come sa passa attraverso più fasi.

Quanti anni ci vorranno?

Dal momento in cui siamo adesso si può dire dieci/quindici anni, però tutto dipenderà dall’entità dei finanziamenti. Del resto deve sapere che nell’hiv è successa una cosa mai successa prima in medicina. Gli investimenti fatti sui farmaci e la diagnostica hanno portato in tempi brevi a scoperte enormi che hanno avuto grosse ripercussioni su tutta la medicina. Oggi per qualsiasi ricerca ci si rifà sempre ai cosidetti metodi indiretti generati dalla ricerca sull’hiv.
L’hiv in medicina corrisponde più o meno allo sbarco dell’uomo sulla Luna. Un’avvenimento epocale che ha avuto ampie ripercussioni. Se a questo si aggiunge l’entità degli investimenti si può affermare che è stato possibile in pochi anni, portare avanti ricerche che in altri tempi avrebbero richiesto molti più anni.

E l’altro vaccino? Quello di cui state cercando candidati volontari alla sperimentazione?

In questo caso siamo in una fase più avanzata dei lavori. E’ questo il vaccino dell’Istituto Superiore di Sanità della dottoressa Barbara Ensoli che si basa su una proteina che inibisce la replicazione virale. Per questo candidato vaccino è stata già brillantemente superata la fase I (non è tossica) e la fase II (cercare il dosaggio giusto). Ora siamo ad una fase che si chiama II b, ovvero di allargamento di sperimentazione a tre a dieci italiani in tutto. Praticamente si cercano le conferme dei grandi numeri.
Adesso stiamo cercando di individuare chi ha determinati anticorpi per stimolarli. Può sembrare una contraddizione il cercare soggetti che abbiamo già questi anticorpi, detti neutralizzanti, ma se questi sono presenti in persone sieropositive vuol dire che non stanno funzionando.
Probabilmente ne hanno una quantità non sufficiente ed ecco così che il vaccino sarà utilizzato nei sieropositivi per stimolare la produzione di questi anticorpi. In questo caso quindi, il vaccino sarà quindi teraupetico.
Dopo questa prima fase di screening, fra due/tre mesi circa, partiremo con la sperimentazione vera e propria.

Come recutate queste persone?

Con un numero telefonico dedicato che abbiamo attivato insieme all’Istituto Superiore di Sanità, dove personale specializzato risponderà ai sieropisitivi che vogliono informazioni e prendere poi magari un appuntamento.

Non sarà un vaccino anche preventivo allora?

In questo momenti sono due gli studi in atto. Quello che si svilupperà qui da noi in Italia che gli ha appena illustrato.
Un altro parte invece in Africa e arriverà qui da noi solo in un secondo momento. Si tratterà di stimolare anche su soggetti sieronegativi questa risposta immunitaria per dimostrare che con questa protezione naturale, quando s’incontra il virus hiv non ci s’infetta.
Ecco perché lo studio adesso viene fatto solo in Africa dove, ahimè non c’è accesso ai farmaci e l’unica possibile forma di prevenzione è questa. Anzi, ci tengo a dire che il mio gruppo è stato richiesto dall’Istituto Superiore di Sanità anche per operare in Africa perché qui da noi ci sono molti medici che oltre ad essere bravi sono abituati a gestire, avendoci lavorato anni, anche le relazioni in quel continente.

Professore ci credete molto a questo candidato vaccino?

Come saprete questo progetto della Ensoli è ed è stato molto contestato culturalmente sia adesso che in passato, ma noi ci crediamo molto. Concettualmente l’approccio ci piace. Non so se segneremo il gol, ma sono certo che non sarà aria fritta.

E’ nostra intenzione seguirvi nella sperimentazione. Possiamo farlo?

Siete i benvenuti almeno di hiv si parlerà con più costanza e non buttando la solo qualche notiziola ogni tanto.



3 – Testimonianze di chi vive con l’hiv

Ho scoperto persone fantastiche ed ho ricevuto vere lezioni di vita da coloro che gli idioti guardano storto o rifuggono come appestati. Ragazzi, ragazze, donne e uomini sensibili e fieri che hanno molto amore da dare e tanto da insegnare, specie ai giovani che ridacchiano quando sentono dire: Aids.
Che questa sia una malattia dalle forti valenze sociali lo conferma il fatto che quasi tutti i sieropositivi si dichiarino”fantasmi” e che nessuna donna abbia voluto raccontare la sua storia. Questione di pregiudizi obsoleti, di sensi di colpa tipicamente femminili, anche perché, purtroppo l’Aids è sempre più una malattia femminile che colpisce ignare madri di famiglia, spose di mariti che prendono la vita troppo allegramente.

Ho 27 anni, non sono italiano, ma vivo qui da nove anni. Ho scoperto di essere hiv positivo recentemente, nel giugno del 2007. Mi ero recato in ospedale per fare una biopsia a un linfonodo e quando il medico mi ha detto l’esito di quella biopsia, beh, ho avuto una doccia fredda! Fu un momento terribile e in quel frangente mi è stata vicina solo la mia ex compagna. I miei genitori invece, che vivono nel mio paese, non sanno niente. Del mio stato del resto, ne sono a conoscenza soltanto tre amici fidati che mi sostengono sempre.
Devo dire che all’inizio non ho avuto piena coscienza di quello che stesse succedendo nel mio corpo, fino a quando sono andato alla prima visita in ospedale e mi sono sottoposto ad una serie di esami atti a capire in che fase fosse la malattia.
Purtroppo come succede per molti, a causa della diffidenza che c’è nei nostri confronti, sono costretto ad essere “invisibile” e ad andare a fare le visite di controllo alle 7,30 di mattina e per fortuna che ho trovato un medico che riceve a quell’ora! Così non sono costretto a dare troppe giustificazioni sul posto di lavoro, faccio l’impiegato amministrativo e se capita che arrivo tardi, do sempre la colpa ai treni dei pendolari…Tra un mese comincerò la terapia e mi auguro di non aver troppi problemi visto che, specie all’inizio, sono un po’ pesanti. Spero che il mio corpo metabolizzi bene questi nuovi farmaci che migliorano la qualità della nostra vita.
La scoperta dell’hiv mi ha cambiato totalmente la vita e devo dire che oggi apprezzo di più anche le più piccole cose della vita, quelle che solitamente trascuriamo con molta leggerezza. Ovvio che ho dei momenti di sconforto in cui lascio andare a pianti di sfogo.
Quello che mi sento di dire agli altri è di avere cura della propria salute e di fare sempre l’amore con la testa sulle spalle. Prima di tutto bisogna amare se stessi e poi amare chi ci sta al fianco.

Ho 39 anni e sono sieropositivo dal 1997. L’ho scoperto recandomi in ospedale per degli accertamenti. Ho dentro di me quello che, confidenzialmente chiamo “il baco”. Lì per lì non ci volevo credere. Non era possibile mi dicevo, che potesse essere capitato proprio a me. E’ stata dura e molto tempo è passato prima che riuscissi ad accettare la situazione. Poi grazie all’affetto dei familiari più stretti e soprattutto di mia moglie, che non finirò mai di ringraziare per essermi sempre al fianco senza fare domande, ho accettato la mia nuova situazione.
La mia vita da quel giorno è in parte cambiata, come negarlo. Qualche anno fa sono stato anche vittima di un incidente automobilistico che fortunatamente non ha influito sul mio stato generale di salute, ma anzi, è come se mi avesse dato la forza di reagire ed apprezzare di più anche le più piccole cose della vita. Certo capita che qualche volta mi senta più solo, più stanco, giù di morale o più nervoso, ma a chi non capita. Mica tutti i giorni ci alziamo col piede giusto!
I farmaci che assumo regolarmente, anche se sono delle “bombe” li tollero abbastanza bene, l’unico inconveniente è che sudo più di prima. Ma vado al mare, prendo il sole e sopratutto faccio molto sport. Faccio più o meno quello che fanno tutte le persone “normali”.
Al lavoro – sono un impiegato – nessuno sa della mia situazione a causa della diffidenza che c’è nei nostri confronti e sono anch’io un fantasma, costretto dai pregiudizi degli altri a nasconde il mio segreto. Questo è un aspetto negativo, l’altra faccia della medaglia è che questo ti da modo di selezionare bene la cerchia degli amici veri!
Il consiglio che mi sento di dare a chi è sieropisitivo è di non arrendersi. Oggi per fortuna l’hiv non è più quello di vent’anni fa, però è importante curarsi e volersi bene. A tutti gli altri dico solo di non abbassare mai la guardia, l’Aids esiste ancora e quindi prendete sempre le giuste precauzioni quando fate la cosa più bella del mondo: l’amore. Un profilattico non diminuisce né il desiderio nè i sentimenti, ma salva la vita!

Mi chiamo Luca Negri, ho 45 anni e da 6 sono sposato con Silvia, anche lei hiv positiva e conosciuta casualmente grazie al network di persone sieropositive a cui lavoro.
Sono sieropositivo da 22 anni e da 15 assumo regolarmente i farmaci che, oltre ad avermi salvato la vita, me ne consentono anche una qualità quasi paragonabile a quella di una persona “normale”. Dico quasi perché, naturalmente sono soggetto a periodici controlli medici, devo ricordarmi di assumere la terapia e talvolta possono insorgere problemi di effetti collaterali coi farmaci stessi, anche se personalmente grossi problemi non ne ho mai avuti.
La mia vita è cambiata da quando ho deciso di essere visibile come sieropositivo. Mi sono licenziato dal lavoro che facevo, il tornitore e ho accettato la proposta di gestire uno sportello informativo su Hiv e Aids presso un Sert per 2 giorni a settimana. Per il resto della settimana dedico il mio tempo libero alle mie passioni, fra cui quella di lavorare sul pc,, che comunque è anche un lavoro per me, perché dall’attività al Sert si è generato anche un sito dedicato alle persone con hiv.
A chi ci guarda con sospetto non ho proprio niente da dire, è un problema loro. Da parte mia cerco sempre di spiegare tranquillamente le cose e quelli che comunque non riescono a capire vuol dire che hanno dei pregiudizi e allora non ho certo interesse ad averci niente a che fare. Del resto, anche se sono visibile, non racconto del mio stato, a meno che non si tratti di una persona a cui comincio a tenere particolarmente, ma fino ad adesso in questi casi non ho mai avuto problemi.
A chi vive come me con l’hiv, dico solo che è questa una malattia curabile come un’altra e suggerisco di parlarne con le persone care e con gli altri di vedere strada facendo.
E’ comunque fondamentale avere sempre persone con cui poterne parlare ed in questo cosa i siti come quello che gestisco io, si rivelano un utilissimo trampolino per uscire dalla solitudine.

4 – Per saperne di più sul candidato vaccino in fase di sperimentazione


Cos’è: è il candidato vaccino italiano dell’Istituto Superiore di Sanita basato sulla proteina Tat messo a punto dalla Dr. Barbara Ensoli


Stato della sperimentazione: siamo nella Fase II b: test su un vasto numero di volontari.


Dove: Ospedale di Santa Maria Annunziata di Ponte a Niccheri, Unità di Malattie Infettive diretta dal Dr. Francesco Mazzotta.


Per chi è interessato: chiamare il martedì e il venerdì dalle ore 14.00 alle ore 16.00 al numero di tellefono dedicato: 055 641487


Per ogni informazioni sul vaccino e la malattia: Telefono Verde AIDS dell’Istituto Superiore di Sanità: 800 861 061 – www.hiv1tat-vaccines.info

 

Una nuova opera d’arte per Siena

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La nuova opera d’arte, che la società Siena Parcheggi con il contributo della Banca Monte dei Paschi dei Siena ha ideato, è stata inaugurata nella mattina di oggi, venerdì 6 giugno 2008 diventando così parte del patrimonio artistico cittadino ed arricchendo la risalita meccanica che da via Baldassare Peruzzi raggiunge la basilica di San Francesco.

A fare gli onori di casa sono stati il Presidente di Siena Parcheggi, Alberto Flori, il vicepresidente della Banca Monte dei Paschi di Siena, Ernesto Rabizzi, il dirigente il vicepreside dell’Istituto d’Arte Duccio di Bonsinsegna, il dirigente scolastico dell’Istituto d’arte Duccio di Buoninsegna Antonio Vannini, i docenti dell’Istituto d’Arte Duccio Boninsegna Fabio Mazzieri e Monica Putti, curatori dell’opera, e Marco Fedi in rappresentanza del Comune di Siena.

“È con piacere ed interesse che Banca Monte Paschi di Siena – ha dichiarato il Vice Presidente della Banca Monte dei Paschi Ernesto Rabizzi – ha aderito alla richiesta di supporto da parte di ” Siena Parcheggi ” per la realizzazione dell’opera “Risalita 500″, innovativo progetto d’arte ideato e realizzato per la città con il contributo di artisti legati in vario modo a Siena . La nostra Banca, che da sempre sostiene e preserva l’arte e la cultura senese, con questa iniziativa si conferma ancora una volta attenta alle nuove espressioni di arte contemporanea.”

Si tratta di un nuovo impegno di Siena Parcheggi, dopo l’intervento al parcheggio il Campo dello scorso anno, per arricchire le proprie strutture con opere di arte contemporanea.

“Con questa opera, che segue il Campo Stellare del Parcheggi il Campo – ha detto il presidente Flori – facciamo la parte dei mecenati. I parcheggi sono spesso luoghi di passaggio, strutture funzionali che noi ci impegniamo a rendere belli arricchendoli. In questo caso grazie all’apporto della Banca, degli studenti dell’Istituto d’Arte e di molti artisti internazionali”.

L’intero progetto è stato pensato e predisposto da Fabio Mazzieri e Monica Putti dell’Istituto d’Arte Duccio di Boninsegna di Siena ed è composto da cinquecento mattonelle, ciascuna della misura di 20 per 20 centimetri realizzate in parte dagli studenti ed in parte da artisti professionisti provenienti da tutto il mondo.

A completamento dell’intervento all’ingresso della risalita in via Baldassare Peruzzi è stata installata un’altra opera realizzata da Fabio Mazzieri e denominata “Cielo Klee”. Si tratta di un’ellisse di 7 metri per 2 posta sul soffitto della struttura e stampata su forex.

Gli artisti professionisti di fama internazionale hanno partecipato all’opera collettiva offrendo la loro personale mattonella in completa libertà, ma obbligatoriamente a colori. Si tratta di 164 artisti trovati tra docenti ed ex docenti dell’istituto, ex studenti che frequentano le Accademie di Belle Arti di tutta Italia, ceramisti, fotografi, grafici da tutto il mondo, tra di loro Loris Cecchini, Ro Convertino, Gabriella Furlani, Alessandro Grazi, Vittorio Fosi, Franca Marini, Gabriele Perugini, Antonio di Tommaso, Giuseppe Calonaci, Plinio Tammaro, Piergiorgio Balocchi e americani come Neil Tetkowski.

Gli studenti dell’istituto hanno contribuito con 200 mattonelle con i colori del bianco e del nero e con immagini libere. Oltre ad aver dipinto la cornice dell’opera con motivi decorativi delle antiche ceramiche senesi.

Le tecniche utilizzate sono diverse tra di loro ed originali. Alcuni artisti hanno preferito la tecnica figurativa, altri l’astratto. Nell’insieme spiccano anche alcune mattonelle “sonore” e frammenti di ceramica. Interessante la scelta di chi ha inviato un file fotografico che successivamente è stato stampato sul supporto ceramico da Immagine Studio di Lido Corbelli di Monteroni d’Arbia.

Polimoda, nuova sede a Scandicci

Dall’inizio dell’anno accademico 2008/2009, circa 300 metri quadri del castello (conosciuto anche come villa Carcherelli) saranno destinati al corso triennale post diploma in Design Calzature e Accessori, al master in Fashion Footwear Design e ai master executive courses del Polimoda, corsi rivolti in particolar modo alle aziende ed ai professionisti. L’Acciaiolo ospiterà, oltre a due uffici, quattro laboratori organizzati su quattro aule capaci di accogliere giornalmente circa 80 studenti.

La scelta di Scandicci di ospitare i master per aziende, professionisti e manager è strategica – ha commentato Tiziana Marchi, Vicedirettore di Polimoda -. E’ importante poter sviluppare questo tipo di formazione in un distretto fortemente caratterizzato dall’attività produttiva nel settore”. Soddisfazione è stata espressa anche dal sindaco Simone Gheri, che ha ricordato come “con la collaborazione tra noi e Polimoda possiamo raggiungere l’obiettivo fissato da tempo: fare del Castello dell’Acciaiolo un punto di eccellenza del nostro sistema moda“.

A Scandicci sono presenti oltre 350 aziende pellettiere, di piccola e media dimensione, che impiegano professionalità di livello che necessitano di costante aggiornamento per le sfide della competizione ed i cambiamenti tecnologici sempre più rapidi. Ma, soprattutto, il sistema della pelletteria e della moda necessita di alta formazione e di profili professionali nuovi e sempre più qualificati.

Derby al vertice Arezzo-Fiorentina

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Il doppio incontro che si giocherà domenica 8 giugno (gara 1 ore 11.00 – gara 2 ore 15.30) sul campo S. Martini di Arezzo vede infatti di fronte le squadre che condividono il primo posto in classifica. Sulla carta si prevede di assistere a due belle gare tra due squadre che fino ad oggi hanno espresso un baseball giocato ad ottimi livelli.

Sia la Fiorentina che l’Arezzo guidano la classifica con 15 partite vinte su 16 disputate e hanno creato un vuoto alle loro spalle tanto che le seconde si trovano a 11 partite vinte. I biancorossi scenderanno in campo con la formazione tipo, unico assente dovrebbe essere il dominicano Elby Francisca che ancora necessita di riposo per uno strappo muscolare. <Duimovich – per fare nostro il risultato. Siamo però consapevoli che ci troveremo davanti un avversario di tutto rispetto con un organico il cui livello tecnico è decisamente da categoria superiore; ma questo non ci spaventa, come sempre faremo la nostra parte e anche se non riuscissimo a portare a casa due vittorie non sarà un gran danno dato che, nella peggiore delle ipotesi, rimarremo secondi con tre partite di vantaggio dalle dirette avversarie per l’accesso ai play-off>>.

Classifica del girone D: Fiorentina e Arezzo 937, Viterbo e Messina 625, Catania Montefiascone e Padile 437, Jolly Roger 250, Massa Carrara 187, Roma 125.

Le altre partite in programma in questo week-end.
Padule – Jolly Roger
Viterbo – Catania
Messina – Montefiascone
Massa Carrara – Roma

Torna “Sport per tutti”

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Domenica 8 giugno, dalle 10 alle 18, nel parco di Villa Demidoff a Pratolino di Vaglia si svolge “Sport per tutti”. Punto di forza, come ogni anno, i cosiddetti “prova sport” grazie al coinvolgimento degli enti di promozione sportiva, federazioni e società sportive, dei gruppi sportivi delle forze dell’ordine e militari nonché di alcuni dopolavori.

Si potranno provare golf, tennis, calcio, atletica, volley, basket, scherma, danza, karate, equitazione, scacchi, boomerang, tiro con l’arco, tiro a segno, ping pong, mini quad, aeromodellismo, pesca, boxe e mountain bike. Un’occasione per le famiglie e per coinvolgere chi vuole fare sport all’aria aperta.

Lavori al mercato centrale

Gli interventi al primo piano del Mercato Centrale di San Lorenzo riguarderanno: lavori di ristrutturazione del piano ammezzato, il rifacimento del pavimento in mattonelle di basalto, dei servizi igienici, gli impianti luce, acqua, gli scarichi fognari ed il sistema delle griglie di scolo delle acque reflue. Le obsolete strutture dei banchi saranno sostuituite con dei nuovi realizzati secondo un preciso progetto già approvato. Inoltre, per migliorare l’accessibilità al mercato in corrispondenza delle scale, sul lato di via dell’Ariento, sarà rialzato il pavimento per eliminare il dislivello esistente col restante piano e verranno demolite le attuali scale di ferro contrapposte che saranno sostituite con scale mobili.

Il progetto dei lavori si articola in due lotti e la procedura per la loro assegnazione scade il prossimo 19 giugno. Dopo l’esame delle proposte, il 30 settembre saranno aggiudicati i lavori alla ditta vincitrice che, dal 1° ottobre, avrà a disposizione l’area per la realizzazione del progetto.Il primo lotto di lavori, che durerà sette mesi, è stato già approvato dalla giunta di Palazzo Vecchio per un importo di 1 milione di euro. Per il secondo lotto di lavori, che saranno approvati a settembre e per i quali saranno necessari sei mesi, sono stati stanziati 800.000 euro.

“Finalmente siamo giunti alla conclusione di un lungo percorso di concertazione durato oltre sei anni che ha riguardato i lavori di restauro e messa in sicurezza del Mercato Centrale – hanno sottolineato gli assessori Silvano Gori e Paolo Coggiola – Il rifacimento del primo piano, una volta terminato, darà la possibilità all’intero mercato di compiere un ulteriore passo in avanti per la sua completa riqualificazione”.

“Il prossimo intervento – ha aggiunto l’assessore Gori – prevederà anche la realizzazione di una piazza al primo piano che permetterà di dar vita ad innumerevoli iniziative per valorizzare le attività e la vita nel mercato. Saranno iniziative legate sia alla promozione dei prodotti venduti all’interno, (con dimostrazioni e corsi di cucina a tema), sia a carattere ludico e culturale, in grado di richiamare fiorentini e visitatori. Quanto prima inizieremo ad esaminare, con il Consorzio e le categorie economiche, la questione di come riempire gli spazi che si renderanno liberi al piano terra, sempre nell’ottica del miglioramento qualitativo dell’offerta e dell’immagine del mercato stesso”.

 

 

LAVORI AL MERCATO CENTRALE, CONCLUSI ENTRO IL 2009. ASSESSORI GORI E COGGIOLA: “INTERVENTI PER UNA MIGLIORE FRUIBILITÀ DEGLI SPAZI DA PARTE DI TUTTI”

Non ci sarà nessuna chiusura per i 32 verdurai che attualmente lavorano al primo piano del Mercato Centrale di San Lorenzo: durante l’esecuzione dei lavori di ristrutturazione saranno spostati in parte al piano terreno, in parte all’esterno ed in parte in altri mercati rionali.
I lavori, per un totale di 1 milione ed 800.000 euro, inizieranno entro gennaio 2009 e dovranno terminare entro la fine dello stesso anno.
È quanto è stato deciso al termine dell’incontro al quale hanno partecipato gli assessori alle attività produttive ed ai lavori pubblici, i rappresentanti della Confesercenti e del Consorzio del Mercato Centrale.
“Finalmente siamo giunti alla conclusione di un lungo percorso di concertazione durato oltre sei anni che ha riguardato i lavori di restauro e messa in sicurezza del Mercato Centrale – hanno sottolineato gli assessori Silvano Gori e Paolo Coggiola -. Il rifacimento del primo piano, una volta terminato, darà la possibilità all’intero mercato di compiere un ulteriore passo in avanti per la sua completa riqualificazione”.
I lavori riguarderanno la riqualificazione del primo piano del Mercato Centrale, con l’eliminazione delle attrezzature obsolete e superflue che saranno sostituite da nuovi banchi con una superficie espositiva tra i 23 ed i 30 metri quadri.
Questi interventi, seguono quelli eseguiti tra il 2006 ed il 2007 per la bonifica del guano dei piccioni, il rifacimento del tetto, il ripristino dell’impianto elettrico del sottosuolo e della fognatura del mercato, gli interventi alle pescherie ed alle porte automatiche al piano terreno.
“Il prossimo intervento – ha aggiunto l’assessore Gori -, prevederà anche la realizzazione di una piazza al primo piano che permetterà di dar vita ad innumerevoli iniziative per valorizzare le attività e la vita nel mercato. Saranno iniziative legate sia alla promozione dei prodotti venduti all’interno, (con dimostrazioni e corsi di cucina a tema), sia a carattere ludico e culturale, in grado di richiamare fiorentini e visitatori. Quanto prima inizieremo ad esaminare, con il Consorzio e le categorie economiche, la questione di come riempire gli spazi che si renderanno liberi al piano terra, sempre nell’ottica del miglioramento qualitativo dell’offerta e dell’immagine del mercato stesso”.
Il progetto dei lavori al primo piano si articola in due lotti e la procedura per la loro assegnazione scade il prossimo 19 giugno.
Dopo l’esame delle proposte che saranno presentate, il 30 settembre saranno aggiudicati i lavori alla ditta vincitrice che, dal 1° ottobre, avrà a disposizione l’area per la realizzazione del progetto esecutivo.
Il primo lotto di lavori, che durerà sette mesi, è stato già approvato dalla giunta di Palazzo Vecchio per un importo di 1 milione di euro (di cui 747.000 euro per i lavori, 74.700 euro di iva al 10%, 28.6000 euro di spese varie ed allacciamenti, 150.000 euro per gli incarichi professionali).
Per il secondo lotto di lavori, che saranno approvati a settembre e per i quali saranno necessari sei mesi, sono stati stanziati 800.000 euro.
Secondo il crono programma, il secondo lotto dovrebbe iniziare prima che sia finito il primo, così da velocizzare gli interventi: presumibilmente, i due lotti di lavori dovrebbero essere contemporanei tra aprile e luglio 2009.

Riapre la biblioteca di Parte Guelfa

La biblioteca ha 101 anni ma ora, dopo gli interventi di rinnovamento e messa in sicurezza, non li dimostra. I lavori che hanno interessato la struttura fanno parte di un restyling complessivo del Palagio di Parte Guelfa (costo 1.250.00 euro) che ospita anche gli uffici della cultura, delle feste e tradizioni popolari fiorentine, della polizia municipale e dell’ufficio elettorale mandamentale. In dettaglio sono stati installati due ascensori e sono stati realizzati nuovi servizi igienici (anche per disabili). Si è proceduto poi al rifacimento dell’impianto elettrico e di climatizzazione. Inoltre, in considerazione dell’alto rischio degli ambienti della biblioteca, è stata realizzata una protezione che, in caso d’incendio, isola gli altri locali del palazzo.

“Dopo un anno circa – ha commentato l’assessore Gozzini – rientriamo in possesso della biblioteca rinnovata e con una miglior fruibilità per gli utenti. Il nostro scopo è quello di sempre: far sì che sempre più fiorentini possano varcare questa porta, leggano più possibile e stiano bene in questo luogo“. Per festeggiare la riapertura, da oggi al 30 giugno saranno in mostra i manifesti cinematografici e i fumetti di Georges Simenon. La biblioteca è aperta tutti i giorni feriali dalle 9 alle 22 e il sabato dalle 9 alle 13. Nei mesi di luglio e agosto scatterà l’orario estivo che prevede l’apertura nei giorni feriali dalle 9 alle 14 e il sabato dalle 9 alle 13.

Creata nel 1907 come “biblioteca circolante per gli operai” dell’associazione Pro Cultura, la struttura è poi passata alla storia come biblioteca dell’Università Popolare. Nel 1976-1977 il suo patrimonio documentario passò al Comune di Firenze assumendo la denominazione attuale. I posti sono 125 distribuiti su due sale (quella di lettura e l’emeroteca), i volumi oltre 35mila tra patrimonio corrente e storico, 93 periodici con 25 quotidiani italiani e stranieri. A disposizione anche sezioni speciali dedicate alla pedagogia, psicologia e sociologia, il fondo storico della ex Biblioteca dell’Università Popolare e il collegamento internet gratuito Wi-Fi. E nel settore “Non solo libri”, dedicato al giallo d’autore, spazio anche a Dvd&fumetti.

L’Europeo in piazza Ghiberti

L’iniziativa è resa possibile dalla collaborazione tra gli assessorati allo sport e alla cultura e il consiglio di quartiere 1.

Questo il programma (tutte le partite alle 20.45): Portogallo-Turchia (7 giugno), Germania-Polonia (8), Olanda-Italia (9), Olanda-Francia (13), Austria-Germania (16), Francia-Italia (17), Russia-Svezia (18), poi i quarti di finale (19, 20, 21, 22) la semifinale (26) e la finalissima (29).

Le proiezioni cominceranno tutte alle 20.45. L’ingresso è libero.

 

Riparte il calcio storico fiorentino

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 “Sarà la partita delle stelle. Invito quindi fiorentini e turisti a non perdere questo appuntamento che onorerà il Calcio Storico Fiorentino e San Giovanni, patrono di Firenze”. Queste le parole del presidente del Calcio Storico Michele Pierguidi in vista della partita di Calcio Storico Fiorentino fra i Bianchi e gli Azzurri in programma il 24 giugno alle ore 19 in piazza Santa Croce.

“Chi assisterà a questa partita – ha aggiunto il presidente Pierguidi – vedrà due squadre vere che si affronteranno col vero spirito della manifestazione e dove le cacce, e quindi lo spettacolo, prevarranno sulla violenza. Scenderanno in campo i migliori calcianti che dimostreranno tutta la bellezza e il fascino di questa nostra tradizione che deve tornare ai fasti di un tempo”.

I biglietti possono essere acquistati presso il Box Office. I prezzi dei biglietti: Tribuna d’onore (settore A) 39 euro; tribuna numerata (settore C) 28 euro, tribune (settori B e D) 21 euro.