venerdì, 26 Aprile 2024
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Il progetto di arte murale nel giardino di San Jacopino

Usanze, colori, tecniche e persino una realtà virtuale: tutte le curiosità sul grande progetto di arte murale realizzato da Lorenzo Tonda e Federico Niccolai all'interno del giardino di San Jacopino a Firenze

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Sarà inaugurato alla fine del mese di ottobre 2022 un grande progetto di arte murale realizzato all’interno del giardino di San Jacopino, in via Maragliano 19, nel Quartiere 1 di Firenze. Promosso dall’Associazione Giardino San Jacopino e finanziato dal Comune di Firenze, è realizzato dagli artisti Lorenzo Tonda e Federico Niccolai del collettivo Thauma, entrambi laureati all’Accademia di Belle Arti di Firenze.

L’opera pubblica di Lorenzo Tonda e Federico Niccolai

L’opera di arte murale di Tonda e Niccolai raffigura un vivace banchetto all’aperto, in un giardino, e prende spunto dal “Mangia come parli”: un’usanza spontanea dal carattere quasi paesano che, per molti anni, si è svolta proprio nel giardino di San Jacopino di Firenze, dove le persone che vivevano nel quartiere erano invitate a portare cibi tipici del loro paese di origine per condividerlo insieme agli altri.

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Se volessimo trovare un corrispettivo di questa opera nel passato, potremmo pensare alle “Nozze di Cana” del Veronese: una tavolata certamente non quieta, ma senz’altro festosa. Nel dipinto murale, si crea infatti un vivace intreccio di figure, i cui ruoli vengono dalla realtà ma gli interpreti sono quasi tutti “modelli” che si sono prestati per l’occasione. L’unica figura ben riconoscibile è quella di Antonio Imprescia, personalità a cui gli autori del murales si dimostrano molto legati, essendo la mente del progetto e colui che li ha sostenuti fino alla morte, avvenuta disgraziatamente un anno e mezzo fa. E proprio questa è la ragione per cui l’uomo è ritratto in bilico su una sedia, a sottolinearne la sua precarietà.

Arte murale e 3D: “l’esperimento” nel giardino di San Jacopino

Il disegno di base è realizzato interamente in 3d. Un lavoro iniziato a febbraio 2020 e che trova finalmente la sua diretta esecuzione su muro, ma le sorprese non finiscono qui. Il progetto artistico, oltre all’opera pittorica, prevederà infatti la realizzazione di uno strumento online di realtà virtuale, che permetterà di fruire del dipinto muovendosi al suo interno, trovando ma anche lasciando documenti, foto e video relativi alla storia del giardino. Questo speciale strumento di fruizione verrà reso disponibile, una volta finito il dipinto, grazie al lavoro dell’artista Federico Niccolai, specializzato in opere digitali in 3d e realtà aumentata.

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Murale Giardino San Jacopino

La storia del giardino di San Jacopino a Firenze

Il giardino di San Jacopino a Firenze si trovava nel plesso di una ex fabbrica che, negli anni Settanta, fu reclamato spontaneamente dalla cittadinanza che lo ha occupato e presidiato. Nel dipinto vediamo infatti un’arcata, allegoria del giardino chiuso ma al contempo aperto a tutti, uno “spazio ideale dalla testa ai piedi”: dalla pittura fino alla composizione. Il muro, per la sua particolare forma verticale, riporta alla mente gli antichi fregi: colonne e arcate scandiscono poi la dinamica composizione in un movimento quasi circolare, facendo sì che l’osservatore si senta al centro della scena e che i personaggi raffigurati nell’opera appaiano maggiormente dilatati nello spazio. L’architettura, dai tratti metafisici, riprende anche la bicromia di San Miniato, unita ad altri elementi tipici della cultura italiana, come il cotto e la tovaglia a scacchi.

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Le figure ai lati, perfettamente speculari all’estrema destra e sinistra dell’opera, sono i difensori dello spazio pubblico: persone che, attraverso la loro azione, proteggono la zona alzandosi e lanciando pietre che si trasformano, grazie al potente mezzo del dipinto, in sculture di argilla di piccole dimensioni. Non a caso, alla realizzazione dell’opera stanno prendendo parte anche bambini e ragazzi che frequentano abitualmente il giardino, realizzando degli elementi in argilla che saranno scannerizzati in 3d e riprodotti sul muro. E per finire, anche la vegetazione è ripresa da quella presente nel giardino.

Murale Giardino San Jacopino

L’arte murale di Tonda e Niccolai

Lorenzo Tonda e Federico Niccolai hanno utilizzato una pennellata tradizionale, a tratteggio e a campiture. Questa modalità di stesura del colore non permette di entrare troppo nei contrasti, ma lascia la libertà di giocare sui toni caldi e freddi, sulla forza dell’ombra e del colore. Quest’ultimo è tendenzialmente chiaro in tutto il dipinto, salvo qualche verde scuro e il nero in alcune zone della tenda rossa e sotto al tavolo.

Si tratta infatti di colori a base minerale, inventati alla fine del 1800 in Germania (e offerti per l’occasione dalla Arti&Mestieri di Firenze; ditta produttrice Keim): usualmente impiegati nell’edilizia di alto livello, in quanto molto costosi e di alta qualità, hanno lo straordinario potere di ammorbidire la visione d’insieme riportando alla mente l’effetto dato dall’affresco, altrettanto resistente. E così, tutto ciò che sembra perdersi nel colore, si recupera nella composizione, scandita da un disegno volumetrico e dinamico.

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