Al termine di un anno in cui sono stati numerosi i casi di alimenti
pericolosi finiti sul mercato e sulle tavole degli italiani, come la
famigerata mozzarella blu, Mukki ha pensato di raccontare alla gente per
filo e per segno come si fa il latte con la “L” maiuscola.
La sicurezza, alla Centrale del Latte, è ritenuta un pre-requisito senza il
quale neanche si avvia il processo produttivo: è così dal 1954, quando
Giorgio La Pira inaugurò il primo stabilimento, e da allora mai si è
registrato un incidente nella qualità e nella sicurezza degli alimenti
prodotti. Un perchè c’è, e quel perchè Mukki ha voluto raccontarlo insieme
a docenti dell’Università di Firenze, esperti dell’Istituto Zooprofilattico
Sperimentale e con il sindaco di Firenze Matteo Renzi.
Sicurezza uguale qualità e qualità uguale sicurezza: intorno a questa
semplice regola ruota il mondo Mukki.
Un buon processo produttivo tende a conservare la qualità intrinseca delle
materie prime utilizzate; è altamente improbabile, infatti, che un ottimo
prodotto finito sia ottenuto da una materia prima di scarsa qualità. Per
questo, ogni nuovo fornitore viene qualificato attraverso severi controlli
prima dell’inizio del rapporto; esistono rapporti decennali con i
principali fornitori e accurati controlli su tutte le materie prime
utilizzate.
Solo l’utilizzo di personale competente e motivato assicura il rispetto di
procedure e controlli; soltanto adeguati impianti e macchinari consentono
di rispondere ai sempre più elevati standards imposti dalle normative e
richiesti dal mercato. Per questo lavora alla filiera personale con
specifiche conoscenze e costantemente formato e aggiornato; impianti e
macchinari sono moderni e tecnologicamente avanzati.
I controlli vengono svolti in tutte le diverse fasi che compongono la
filiera: produzione agricola, trasporto, lavorazione e distribuzione.
Sicurezza e qualità secondo Mukki, alcuni dati:
– gli addetti alla produzione sono 60, quelli al controllo qualità 9
– nel 2010 sono stati presi 77.200 campioni per 482.500 analisi
effettuate (55.200 microbiologiche e 427.300 chimico-fisiche)
– di queste analisi oltre 50.000 sono state fatte presso i produttori,
275.000 alle materie prime, 118.000 ai prodotti finiti, 22.200 durante il
processo produttivo, 15.300 sono di controlli qualità interni
– la catena del freddo è garantita nel trasporto da 183 automezzi con 6
anni di vita media
– nel 2010 sono state 8 le visite della Asl per un totale di 72
prelievi
– certificazioni: sistema di gestione qualità, sistema di gestione del
laboratorio, sistema di gestione ambientale, sistema di gestione etico,
sistema di sicurezza e salute sul luogo di lavoro, bilancio di
sostenibilità
Le tante persone intervenute hanno ascoltato alcune buone regole per
migliorare l’utilizzo e la conservazione in casa dei prodotti. Preziosi i
suggerimenti e le considerazioni sul latte dello chef Fabio Picchi.
L’incontro di oggi è stato quindi un’occasione irrinunciabile per
informarsi e per acquisire maggiore consapevolezza sul diritto del
consumatore di acquistare solo prodotti sicuri e genuini per la propria
tavola.