venerdì, 27 Dicembre 2024
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5 domande (e 5 risposte) sul progetto per la Manifattura Tabacchi

Arriva l’ok del Consiglio comunale al piano di recupero della Manifattura Tabacchi di Firenze. Ecco cosa prevede il progetto per creare una cittadella della formazione, della cultura e del turismo

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Via libera al futuro volto della Manifattura Tabacchi di Firenze. Il Consiglio comunale ha dato il suo ok alla variante urbanistica per l’immenso complesso tra piazza Puccini e il parco delle Cascine, compiendo così un passo in avanti verso il recupero dell’area. Bocciati gli oltre 200 emendamenti presentati dall’opposizione.

Ma vediamo in dettaglio come cambierà questo esempio di archeologia industriale, che per decenni è rimasto per buona parte in stato di abbandono e che negli ultimi tempi ha iniziato ad ospitare eventi.

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Quali edifici saranno demoliti (e cosa sarà costruito)?

Quattro edifici andranno giù per i lavori: verranno demoliti i fabbricati più recenti, per circa 6mila metri quadrati, senza alcun valore storico. Il resto del complesso monumentale sarà mantenuto e recuperato.

Verranno poi costruiti 3 nuovi edifici, che però non potranno superare i 30 metri d altezza: uno a fianco del Teatro Puccini, il secondo lungo via Tartini dopo l’edificio residenziale che già esiste, il terzo sarà un nuovo asilo nido che sorgerà in fondo a via Tartini.

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Cosa prenderà posto nella nuova Manifattura Tabacchi di Firenze?

La Manifattura Tabacchi di domani sarà una cittadella che unirà palazzi residenziali, formazione, cultura, turismo e artigianato. La maggior parte dello spazio sarà dedicato alle residenze e agli uffici: il 33% sarà destinato a case, il 38% a uffici. Prenderanno posto qui anche alberghi e strutture ricettive (nel 18% dei volumi),  piccoli e medi negozi (8%) e laboratori artigiani (2%).

Secondo il piano di recupero, il Teatro Puccini diventerà di proprietà comunale. Saranno realizzati anche un asilo nido con giardino, che aprirà i battenti prima dei lavori nel complesso monumentale,  e un parcheggio interrato. Entrambe le strutture saranno sempre di proprietà pubblica.

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Manifattura Tabacchi Firenze progetto variante piano urbanistico rendering

Cosa prevede il piano di recupero?

Secondo il piano, creato un nuovo boulevard alle spalle della Manifattura tra via Tartini (quella che costeggia il Mugnone) e la ferrovia, mentre saranno aperte al pubblico la piazza dell’Orologio (il grande cortile che si trova varcando l’ingresso principale alla Manifattura) e la futura “strada degli artigiani” che nascerà nel cuore del compresso.

Saranno poi create anche 3 piste ciclabili (una lungo via delle Cascine, una sulla strada tra via Tartini e la ferrovia e l’ultima sul Fosso Macinante), arriveranno due nuovi ponti di legno, uno sul Mugnone e uno sul Fosse Macinante, sarà riqualificato quello già esistente sul Mugnone e piazza Puccini sarà messa a nuovo.

Qual è la superficie interessata dai lavori?

I piano interessa una superficie di 98mila metri quadrati: 79mila mq saranno interessati da ristrutturazione edilizia, su 19mila mq invece verranno costruiti i nuovi edifici.

Come cambierà la Manifattura Tabacchi di Firenze?

L’intera area è al centro di un recupero nato dalla joint venture tra la  società immobiliare del Gruppo Cassa Depositi e Prestiti e dal fondo di investimento PW Real Estate III LP che fa capo a Aermont (qui il nostro articolo sul progetto per la Manifattura Tabacchi di Firenze). Nel complesso prenderà posto anche il Polimoda che ha sottoscritto con la proprietà un accordo per l'apertura di una nuova sede operativa.

“Non è solo un recupero ma un ridisegno di un pezzo di città – ha commentato dopo l’ok del Consiglio comunale l’assessore all’Urbanistica Giovanni Bettarini – Un intervento che mette insieme cultura, formazione e turismo in una visione innovativa. L’obiettivo è quello di trasformare il complesso della ex Manifattura Tabacchi, oggi dismesso, in un nuovo polo di opportunità aperto a tutta la città. In breve tempo, saremo in grado di ricucire questo complesso tessuto urbano sia da un punto di vista geografico che culturale e di dare un nuovo centro di gravità al quartiere”.

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