Escherichia coli (per intendersi, il “batterio killer”), negative le indagini effettuate in Italia.
INDAGINI NEGATIVE. Lo rende noto il Ministero della Salute, secondo cui “sono risultate negative le prime indagini effettuate nel nostro Paese sull’Escherichia coli, il cosiddetto ‘batterio killer’ dei cetrioli e i Nas hanno conseguentemente dissequestrato le prime partite di cetrioli, compresi i 9 quintali provenienti dall’Andalusia, da cui erano stati prelevati i campioni analizzati nel Laboratorio di Prevenzione di Milano e all’Istituto Zooprofilattico di Bologna”.
FAZIO. “I risultati tranquillizzanti dei laboratori di Milano e Bologna – ha spiegato il ministro della Salute Ferruccio Fazio – sembrano confermare le conclusioni delle autorità sanitarie di Amburgo, secondo cui la contaminazione che ha colpito i cittadini tedeschi e i turisti di altri Paesi europei che hanno soggiornato in Germania, non deriverebbe dai cetrioli importati dalla Spagna, ma da altre cause ancora sconosciute presenti in Germania. Ribadisco in ogni caso che per fugare ogni rischio basta attenersi agli elementari criteri di igiene: lavare bene i cetrioli o le altre verdure e lavarsi le mani”.
I CONSIGLI. Ma ecco alcuni consigli per non correre rischi. Per frutta e verdura, la contaminazione può avere origine da acqua contaminata o fertilizzanti naturali. “Il patogeno può essere trasmesso anche con la preparazione dei cibi. La contaminazione può essere diretta o indiretta attraverso le mani, l’attrezzatura, i coltelli e/o altri utensili di cucina”. Per ridurre i rischi di infezione, è fondamentale innanzitutto rispettare le comuni regole di igiene: prima della preparazione di cibi o dopo il contatto con alimenti crudi, lavarsi accuratamente le mani con acqua e sapone e asciugarle bene; conservare e preparare la carne cruda separatamente dagli altri cibi (frutta e verdura), ad esempio in caso di barbecue usare taglieri, piatti e pinze separati; pulire accuratamente, sciacquare con acqua calda e asciugare le superfici e gli oggetti dopo un contatto con alimenti crudi, i suoi involucri o l’acqua di condensa; lavare accuratamente frutta e verdura crude prima del consumo (possibilmente con acqua calda, strofinandole energicamente per almeno 30 secondi) e, se necessario pelarle; lavare e sbucciare successivamente frutta e verdura, pur non eliminando completamente i germi, riduce la carica batterica e quindi il rischio di infezione.
Il batterio può essere eliminato con il calore della cottura: la temperatura di 70°C al centro dell’alimento deve essere raggiunta e mantenuta per almeno due minuti. Il comune processo di riscaldamento per la produzione di confetture e conserve porta all’inattivazione del batterio; anche nel caso di cetrioli in salamoia, la combinazione di trattamento termico, il basso pH e il contenuto salino costituiscono una sufficiente garanzia.
I CASI. Finora, sono circa duemila i casi registrati in Europa, dove sono morte 18 persone.
Cetrioli e batterio killer, rischio per una nuova psicosi