La procura di Grosseto lo voleva in carcere, la difesa voleva restituirgli la libertà. A solo un giorno dall’udienza, il tribunale del riesame di Firenze ha confermato la decisione del gip, Schettino resta quindi ai domiciliari. Su di lui grava l’accusa di abbandono della nave e di omicidio plurimo colposo in seguito al naufragio dello scorso 13 gennaio.
SCHETTINO. Dopo la conferma degli arresti domiciliari, Schettino ha dichiarato ai suoi difensori di sentirsi sereno ”Ora sono piu’ tranquillo. Adesso pensiamo più serenamente a soffermarci sull’esame di quanto avvenuto”. Il presidente di Costa Crociere, Pierluigi Foschi, tornerà all’Isola del Giglio il prossimo 9 febbraio, per incontrare la popolazione. Gli isolani vogliono risposte concrete per quanto riguarda i tempi della messa in sicurezza ambientale e della rimozione del relitto.
IERI. Ieri a Firenze, in aula era presente la procura che chiede il fermo in carcere per Schettino mentre la difesa mira all’annullamento dei domiciliari, quindi alla libertà per Schettino. Secondo i calcoli pubblicati negli ultimi giorni da alcuni quotidiani sulla base della richiesta della procura di far tornare il cella Schettino, la semplice somma per determinare l’ammontare della pena arriverebbe a 2.697 anni di carcere. E questo andrebbe ad avvalorare il pericolo di fuga.
L’INCIDENTE PROBATORIO. Sempre ieri, il gip del tribunale di Grosseto, su alcuni quotidiani, ha fatto pubblicare l’annuncio diretto alle 4.200 persone offese, dell’incidente probatorio fissato per il 3 marzo, sulla scatola nera della Concordia e che si terrà al Teatro Moderno di Grosseto dalle 9.30. La notifica a mezzo stampa è stata necessaria visto il numero elevato di passeggeri e dei membri dell’equipaggio. La pubblicazione è stata fatta anche sul sito della Regione Toscana.
A Carnevale? Ogni (coriandolo con) Schettino vale