sabato, 20 Aprile 2024
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Fase 4 Covid, cosa significa e cosa prevede in Italia lo scenario di tipo 4

In Italia l'epidemia di Covid-19 entra in una nuova fase: si avvicina lo scenario 4 ipotizzato dagli esperti con il rischio collasso degli ospedali?

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Fase 4 per Covid, ci siamo: in Italia si va verso la massima allerta per i contagi da coronavirus, il tanto temuto “scenario di tipo 4” indicato dall’Iss, l’Istituto superiore di Sanità, ecco cosa prevede il documento realizzato dagli esperti in caso di alto rischio e cosa significa nella pratica questa classificazione in fasi diverse.

Cosa dice il documento dell’ISS

Il dossier, pubblicato a metà ottobre dall’ISS e dal Ministero della Salute, ha cercato di prevedere quanto potranno reggere gli ospedali italiani tra l’autunno e l’inverno in base a diversi scenari, numerati da 1 (basso rischio) a 4 (rischio molto alto), indicando anche le possibili misure per ogni fase: dalla chiusura mirata delle attività, alle zone rosse comunali, fino all’ipotesi di un nuovo lockdown generalizzato se la situazione degli infetti sfuggisse di mano come già successo a marzo.

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Lo studio è stato effettuato per valutare l’impatto sul sistema sanitario nazionale di una situazione inedita e potenzialmente molto pericolosa soprattutto per i soggetti più fragili: la circolazione in contemporanea di due patologie con sintomi molto simili, il virus SARS-CoV-2 e la “normale” influenza.

Scenario di tipo 4 in Italia: cosa significa?

È proprio la “fase 4” del Covid a preoccupare di più, ossia la situazione peggiore prevista dagli esperti dell’ISS in Italia. Ecco cosa significa scenario 4: circolazione incontrollata del coronavirus a livello nazionale, valori di Rt nelle diverse regioni sopra l’1,5 e l’impossibilità di tracciare i nuovi contagi. In questo caso si prevede il rischio del collasso degli ospedali nel giro di un mese o di un mese e mezzo al massimo, per la crescita esponenziale dei ricoverati.

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L’Rt è l’indice di contagio, ossia la capacità che ha un virus di replicarsi nel corso del tempo, e dà informazioni su quanto si può diffondere il contagio: un Rt sopra 1,5 – come quello indicato nello scenario di tipo 4 – significa che un positivo in questa fase può infettare in media una persona e mezzo. In tale situazione è molto difficile protegge i più fragili, come gli anziani, dice l’Istituto Superiore di Sanità.

Cosa prevede il documento per la fase 4 del Covid

In base a questo grave scenario, gli esperti suggeriscono anche delle possibili restrizioni anti-Covid per limitare la circolazione del virus nella fase 4, modulando le scelte in base al grado di rischio: si va da ulteriori chiusure delle attività, fino – nel caso più preoccupante – di un nuovo lockdown generalizzato.

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Ecco nel dettaglio le misure consigliate:

  • Rischio settimanale moderato:  misure più stringenti anche su territori limitati (come in province o regioni specifiche), maggiori controlli sul rispetto delle regole, chiusura di attività commerciali e limitazioni degli spostamenti in aree mirate, come in province o comuni specifici;
  • Rischio Covid settimanale alto o molto alto: per questo tipo di scenario, i suggerimenti per la fase 4 prevedono attività e scuole chiuse con ricorso alla DAD (didattica a distanza), zone rosse, blocco degli spostamenti a livello provinciale e regionale dove i contagi sono fuori controllo o su larga scala, smart working al 100% e – in ultimo – anche un nuovo lockdown

Si tratta di suggerimenti degli esperti, che non sono però vincolanti: è il governo a prevedere le misure idonee per la fase 4, con una valutazione politica dello scenario epidemiologico e con strumenti come quelli dei Dpcm (decreti del presidente del Consiglio) finora adottati.

Fuori dalla fase 4, gli altri scenari in Italia

Prima di arrivare allo scenario 4 della pandemia di Covid, ci sono altre 3 fasi con un grado di rischio minore per la tenuta del servizio sanitario nazionale. Lo scenario di tipo 1 è sostanzialmente quello che si è verificato in estate, tra luglio e agosto, con focolai molto localizzati, l’Rt sotto 1 e bassa incidenza del virus Covid-19. Lo scenario 2 è in pratica quello a cui abbiamo assistito all’inizio dell’autunno, in cui il numero di contagi aumenta in modo significativo (Rt tra 1 e 1,25) ma i ricoveri in ospedale e in terapia intensiva – seppur in crescita – sono ancora limitati e la situazione è gestibile nel breve e medio periodo.

Maggiori rischi per la tenuta degli ospedali sono quelli dello scenario di tipo 3 con il Covid che circola in modo molto sostenuto portando l’Rt tra 1,25 e 1,5 causando il possibile sovraccarico del sistema sanitario nel giro di 2-3 mesi. Qui è possibile scaricare il documento dell’ISS (pdf), con la definizione dei 4 diversi scenari e delle diverse fasi.

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