I vertici della plurititolata contrada dell’Oca sospendono per sempre trenta donne che hanno fatto ricorso alla giustizia ordinaria per far estendere i diritto di voto a tutte le donne dell’Oca.
I VERTICI. “Questa decisione serva per capire che tutto ciò che riguarda le contrade deve risolversi al loro interno – ha spiegato Antonio Degortes, figlio del popolare fantino ‘Aceto’ e vicario alle pubbliche relazioni della contrada – se la prima volta abbiamo considerato giustificabile che queste signore si rivolgessero al tribunale, la seconda no. Tutte erano coscienti perfettamente che questo sarebbe stato il risultato finale non è una minaccia contro di loro ma una tutela per il futuro, affinché le discussioni avvengano dentro le contrade e non nei tribunali”.
IL FATTO. Risale a inizio dicembre, la decisione dell’assemblea dell’Oca di allargare anche alle donne l’elettorato attivo e passivo, dopo un dibattito durato tre anni. Nel 2008 le contradaiole erano uscite sconfitte da un referendum interno. Nel 2010 il giudice aveva respinto una loro richiesta, spiegando che un gruppo ristretto non poteva chiedere il diritto di voto per tutte le donne, comprese quelle che non avevano fatto ricorso in tribunale. Prima che il cambiamento epocale arrivasse dall’interno, le 30 hanno presentato un secondo ricorso. La sospensione è però arrivata lo stesso.