lunedì, 18 Agosto 2025
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Scuola: quasi 900 insegnanti in meno in Toscana

Da settembre in Toscana saranno tagliati 898 posti di insegnante rispetto al 2010 e c'è preoccupazione per i servizi nelle scuole primarie e nelle aree montane. Alto anche tasso di dispersione scolastica che si attesta al 17 per cento.

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Da settembre in Toscana saranno tagliati 898 posti di insegnante rispetto al 2010 e c’è preoccupazione per i servizi nelle scuole primarie e nelle aree montane. Alto anche tasso di dispersione scolastica che si attesta al 17 per cento.

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A RISCHIO SCUOLE NEI PICCOLI CENTRI. A causa della diminuzione del corpo docente ci saranno particolari difficoltà per le scuole dei piccoli centri (comuni di montagna e isole) dove la scommessa è quella di mantenere aperti gli istituti scolastici nonostante il numero di studenti iscritti sia al di sotto delle previsioni ministeriali (classi di almeno 27 alunni).L’Ufficio scolastico regionale ha disposto una ricognizione delle richieste per il tempo pieno, per capire quante ne rimangono inevase rispetto ad un’offerta che, assicura il direttore dell’ufficio scolastico regionale Angela Palamone, rimarrà invariata rispetto al 2010.

DATI DEL 2011. Sono oltre 450 mila gli iscritti, secondo i numeri dell’ufficio scolastico, che registra per il 2011 un aumento così distribuito: +1,41 per la scuola dell’infanzia e +0,09 per la primaria; 1,52 sulla scuola di primo grado e 1,24 per quella di secondo grado.

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CONTRO LA DISPERSIONE. Sull’alta dispersione scolastica, oggi al 17%, secondo il presidente della commissione cultura Nicola Danti (Pd) “Bisogna focalizzare l’attenzione sui percorsi di istruzione e formazione professionale, perché dobbiamo assolutamente aiutare ad inserirsi i giovani tra i 15 e i 20 anni che non studiano e non lavorano”. Per contrastare gli abbandoni l’Ufficio scolastico propone di investire di più su cultura tecnica e professionale e sull’innovazione tecnologica, anche come settore di specifico intervento della Regione.

PIU’ QUALITA’. La Palamone, facendo il punto della situazione, ha definito il livello dell’istruzione scolastica in Toscana “buono ma con poche eccellenze e troppe insufficienze e per questo – ha aggiunto – serve un lavoro sulla qualità”.

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