Un ulteriore blocco o una riapertura agli spostamenti tra regioni in vista del Natale 2020, anche per consentire di raggiungere i congiunti “oltreconfine”: sul tavolo del governo ci sono varie ipotesi per il nuovo Dpcm che entrerà in vigore per le feste, rivoluzionate dall’emergenza Covid. I governatori chiedono un allentamento delle restrizioni, proprio a partire dagli spostamenti fuori regione, e una revisione dei parametri per la classificazione in zona rossa, arancione e gialla, ma ancora non c’è nulla di deciso.
No al cenone e al veglione 2020: il Natale al tempo del Covid e il nuovo Dpcm
L’esecutivo guidato da Giuseppe Conte fa appello sempre alla prudenza e al buon senso: “dobbiamo prepararci a passare le festività in modo sobrio”, ha detto il premier nel suo intervento all’assemblea dell’Anci, l’associazione nazionale dei Comuni italiani. Un piano di massima c’è già. A Natale e Capodanno vietate le feste nei locali e gli assembramenti, resteranno chiusi teatri, cinema, discoteche e palestre, cenone e veglione saranno probabilmente permessi solo tra (pochi) congiunti e parenti stretti, mentre il nuovo Dpcm anti-Covid di Natale potrebbe prevedere novità per negozi e ristoranti.
Non un “libera tutti”, dice coordinatore del comitato tecnico scientifico sul coronavirus, Angelo Miozzo, bensì un periodo limitato di “semi-normalità”. Tra le ipotesi la riapertura nei weekend dei centri commerciali e orari più lunghi per i negozi, in modo di evitare affollamenti nel periodo tradizionalmente riservato agli acquisti natalizi, lancette avanti anche per i ristoranti in zona gialla e arancione con deroghe al coprifuoco di qualche ora.
Spostamenti tra regioni a Natale e la questione dei congiunti fuori regione
In vista del nuovo Dpcm di dicembre, a tenere banco è soprattutto la questione degli spostamenti interregionali in vista del Natale, tanto cari a chi ha parenti o congiunti a migliaia di chilometri di distanza in una regione diversa, finita in zona rossa o arancione. Nonostante le richieste pressanti di alcuni presidenti di Regione, il governo al momento è intenzionato a confermare il meccanismo delle tre zone (rossa, arancione e gialla) e a evitare la riapertura degli spostamenti da e verso le regioni caratterizzate da un alto rischio per il Covid: in zona rossa resterà il blocco, per la zona arancione si sta discutendo il da farsi.
Chi sostiene la linea dura vuole evitare nel periodo natalizio gli errori già fatti durante l’estate, quando una gestione più “leggera” della crisi ha portato alla diffusione sottotraccia del virus in tutto il paese per poi far esplodere questa seconda ondata.
Terza ondata a Natale?
A pesare sugli spostamenti tra regioni, sul cenone e sulle feste con i congiunti sarà quindi la situazione epidemiologica, anche perché il Natale non getti le basi per una terza ondata di Covid di cui sentiremo gli effetti a inizio 2021. Il premier Conte ha detto che adesso si stanno osservando i primi effetti positivi delle restrizioni, ma “il governo non ha la palla di vetro, nemmeno gli scienziati si avventurano a dire quale sarà l’andamento della curva epidemiologica a Natale. Dobbiamo arrivare in prossimità e capire come dosare gli interventi”.