Titoli di coda per il cinema Variety, in via del Madonnone. Al posto delle cinque sale sorgeranno una trentina di appartamenti, negozi e posti auto. A meno che Palazzo Vecchio non intervenga in tempi utili.
IN VENDITA. La vendita dei locali risalirebbe in realtà a un paio di anni fa. Il progetto di ristrutturazione, però, fu all’epoca bloccato dalle norme anti-Quadra. Al proprietario dell’immobile non restò altro da fare che prolungare il contratto d’affitto con i gestori del cinema. Secondo quel piano al posto della multisala dovrebbero sorgere una trentina di appartamenti (in media 45 metri quadri l’uno), ma anche attività commerciali e posti auto interrati.
CHIUSURA. Adesso il contratto di affitto è scaduto e gli ultimi spettacoli sono in programma per il 31 gennaio, poi sul Variety calerà definitivamente il sipario. A meno che Palazzo Vecchio non riesca a bloccare la trasformazione, il che però al momento appare improbabile se non impossibile.
REAZIONI. Eppure proprio da Palazzo Vecchio si alzano le prime voci contrarie. “La chiusura del cinema Variety – dichiara oggi il consigliere Pd Michele Pierguidi – è una brutta notizia per Firenze. Non c’entra nulla la crisi del cinema, né una crisi della gestione”. L’attività del cinema, infatti, va a gonfie vele. “E’ il secondo a Firenze per incassi – chiarisce Pierguidi – e le presenze negli ultimi anni sono state in crescita. Sembra invece che a determinare la chiusura dell’attività sia la scadenza del contratto d’affitto, la volontà della proprietà di non rinnovare ai gestori la locazione dei locali per tentare la strada della variante urbanistica e richiedere all’amministrazione comunale la possibilità di realizzare con i volumi dell’immobile dei mini appartamenti. Insomma, si tenta una speculazione immobiliare che di fatto affossa un’impresa culturale con profonde radici nella storia della città e del quartiere 2”.
BATTAGLIA. A proposito della trasformazione urbanistica Pierguidi si prepara a dare battaglia in consiglio comunale. “Sicuramente mi sento di anticipare la mia opposizione verso ogni trasformazione urbanistica che invece di rappresentare un’occasione di riqualificazione della città e di nuove opportunità culturali ed occupazionali contribuisce invece a far morire un’attività sana da un punto di vista economico, culturale e sociale”. E’ pronto a scendere in campo anche il presidente del Q2 Gianluca Paolucci. “La possibile eliminazione di un così importante elemento di aggregazione – dichiara – per ricavarne miniappartamenti e spazi commerciali, in un area peraltro già satura, non può essere lasciata cadere nell’indifferenza e passività. Bene quindi ha fatto l’amministrazione comunale a congelare la richiesta di variante urbanistica presentata dai proprietari, atto indispensabile per cercare poi una soluzione che permetta al Variety di sopravvivere. Da parte nostra – conclude il presidente – ci adopereremo nelle forme possibili per evitare che un altro pezzo di storia recente di questo quartiere venga cancellato dalle ruspe”.