Il Free Cinema, Cinema libero, è l’unica nuova ondata di rinnovamento cinematografico che ha stabilito le linee con un programma scritto nel 1956.
Il cinema britannico non è nuovo per l’indipendenza dall’industria dominata dagli USA; già nell’immediato secondo dopoguerra produsse in proprio ottime opere, vanno ricordati i film di Powell e Pressburger e le commedie con Alec Guinnes.
A cavallo tra gli anni’50 e ’60 il Free Cinema apre il dirompente corso delle nuove ondate, venendo definito per i lungometraggi fiction il “Cinema degli arrabbiati” che prende le sue prime mosse dai testi teatrali di John Osborne.
La rosa dei registi è ampia. Tony Richardson e Karel Reisz, i pionieri, vanno dal corto “Momma don’t Allow” firmato insieme a “Gioventù, amore e rabbia” e “Sabato sera, domenica mattina” per approdare a “Frontiera” e “La donna del tenente francese”. John Schlesinger da “Billy il bugiardo e Darling”, presentato in versione integrale con i nudi di Julie Christie, a “Il maratoneta”, Richard Lester da regista dei Beatles al secondo e terzo episodio della saga “Superman”.
Nel contesto degli arrabbiati è stato inserito, fuori programma (venerdì 4, sabato 5, domenica 6 aprile alle 21.30), “La Rabbia” di Louis Nero, giovane autore e produttore dell’attuale cinema indipendente italiano che racconta in una fiction tra reale e surreale le imprese per produrre e girare un film. Gli attori sono personaggi della storia del cinema da Tinto Brass a Faye Dunaway, da Franco Nero a Lou Castel e Philippe Leroy, da Corso Salani a Giorgio Albertazzi. Il film viene presentato in prima visione per Firenze.