giovedì, 12 Dicembre 2024
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Si apre il sipario sul 75esimo Maggio Musicale. Sul podio Zubin Mehta

Va in scena oggi pomeriggio la prima del Festival fiorentino. In scena Der Rosenkavalier di Richard Strauss, con l’atteso ritorno del regista Eike Gramss.

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Va in scena oggi pomeriggio alle 18 il primo titolo della 75esima edizione del Festival del Maggio Musicale Fiorentino, Der Rosenkavalier di Richard Strauss, con l’atteso ritorno di Eike Gramss, regista già noto e applaudito a Firenze per Il Ratto del Serraglio di Mozart allestito al Teatro Comunale nel 2002, poi ripreso nel 2010.

MEHTA E LE ATMOSFERE VIENNESI. Le scene di questa nuova produzione sono state affidate a Hans Schavernoch, i costumi a Catherine Voeffray le luci a Manfred Voss. Sul podio Zubin Mehta, che debutta nel titolo dirigendo un cast internazionale. Protagonisti e vati in questo allestimento sono il sogno, la melanconia, l’atmosfera fantastica, o fantasmagorica – come ama definirla Eike Gramss -, di una Vienna che dall’epoca di Maria Teresa d’Austria guida gli spettatori ai primi del Novecento, quasi a presagire il primo conflitto mondiale, di valzer in valzer: un ballo, un simbolo dell’Austria felix, che viene rielaborato da Richard Strauss, ora con ironia, ora per trasmettere con toni struggenti il ricordo e la decadenza dell’Impero Asburgico.

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I PERSONAGGI. La psicologia dei personaggi emerge in maniera delicata e sofisticata, e ad ogni protagonista è affidato il compito di rappresentare una situazione, il cambiamento ed il tempo, il mutarsi delle cose, gli eventi che si susseguono.

COMMEDIA MA NON OPERA COMICA. Una ‘commedia per musica in tre atti’ ma non un’opera comica. È la quarta volta (1942 – 1955 – 1989) che Der Rosenkavalier viene allestito nella storia del teatro fiorentino, ma è la prima produzione originale del Maggio Musicale.

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LUCI, SPECCHI E PROIEZIONI. Nel pieno rispetto della tradizione viennese, per costumi e arredi, la mise en scène è brillante e moderna, con un gioco di specchi, luci e proiezioni ad esaltare la musica di Richard Strauss (1864-1949), gli intrighi della trama e la complessa introspezione, incisa nei caratteri descritti da Hugo von Hofmannsthal (1874-1929), secondo quell’ironica e melanconica sensibilità mitteleuropea, che precedeva di pochi anni lo sfaldarsi dell’Impero Asburgico.

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