martedì, 23 Aprile 2024
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Mani e ricordi

E anche stavolta Gilardino è riuscito a rubare la scena. Sabato scorso, in casa contro la Reggina, il suo ingresso in campo con doppietta ha oscurato il ritorno al gol di Giampaolo Pazzini; nel posticipo di domenica a Palermo il suo “colpo di mano” ha messo in secondo piano la doppietta di Mutu, una bella vittoria in trasferta e soprattutto una bella partita di calcio. Peccato.

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Non aggiungiamo altro al dibattito sulla involontarietà del fallo di mano, sulla squalifica di Gilardino e sulle repliche e i ricorsi. Ci soffermiamo, semmai, sui corsi e ricorsi storici: dalla “mano de Dios” di Maradona nella revancha argentina contro l’Inghilterra (ma lì c’era di mezzo l’assurda guerra delle Malvinas-Falkland) alla mano di Piola, nel 1939, sempre ai danni degli inglesi: allora non c’era la prova televisiva e l’attaccante azzurro confessò 15 anni dopo.

Antonio Matarrese, presidente della Lega Calcio, ha detto: “Gilardino ha voluto imitare Maradona”. Matarrese è titolato a fare il confronto, dato che era presidente della Lega Calcio anche 22 anni fa, ai tempi della “mano de Dios”…

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Mentre prende forma questa puntata di “Violetta mia”, mancano poche ore alla nona giornata del campionato di serie A. Il turno infrasettimanale presenta un Fiorentina-Inter da alta classifica.

Tutto scorre, il tempo lava tutto (Matarrese rimane), la palla rotola, Gilardino sconterà le due giornate di squalifica e sarà pronto e riposato per la sfida di Champions League contro il Bayern. Come disse una volta il mitico Trapattoni, “ Quello che è stato fatto va dimenticato come un bel ricordo…”.

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