Com'è correre all'inferno? Fango, polvere, salite sfiancanti, salti nel vuoto, stagni da superare a nuoto, sole cocente. È quello che aspetta gli oltre 2mila iscritti alla Inferno Run, la corsa su un percorso “indiavolato” di 10 chilometri in programma il 9 maggio nel parco dei Renai, a Signa.
Nel mezzo del cammin di nostra vita
Una corsa così nella città di Dante non poteva che ispirarsi al poeta che meglio di ogni altro uomo ha raccontato l'Inferno. E allora partenza dall'Acheronte, di corsa fino alla Città di Dite, poi l'incontro con le tre fiere, la Selva Oscura, Caronte e così via, lungo le 16 tappe – e gli altrettanti ostacoli – da superare nel circuito della discesa agli inferi.
300 metri cubi di fango
Due passaggi a nuoto, due container, circa 600 pneumatici, 60 balle di fieno, 40 quintali di ghiaccio, muri, palizzate e 300 metri cubi di fango: è questo quello che aspetta i partecipanti in arrivo da tutta Europa e dagli Stati Uniti.
Prevista anche una gara competitiva valida per il primo Campionato italiano Mud Run con 260 iscritti. Sarà l'unica corsa italiana a qualificare 20 uomini e 20 donne per il Campionato mondiale in programma a ottobre negli Usa.
La Inferno Run, giunta alla seconda edizione, è promossa dall’associazione Italian Sport Lab, con il patrocinio del Comune di Signa, del Comune di Firenze, della Regione Toscana e della Città metropolitana di Firenze.