domenica, 22 Dicembre 2024
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Come ti adotto un giardino

Alla periferia di Firenze un gruppo di genitori si è rimboccato le maniche, per ripulire il giardino di un centro diurno per disabili. "Il sogno è adesso crearci un orto didattico", dicono.

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Quando l’erba inizia a essere troppo alta e gli alberi hanno bisogno di una bella potata, è facile vederli all’opera in via dei Sabatelli, vicino a via Modigliani, all’Isolotto. Lo fanno gratuitamente, “con tanta buona volontà, usando i nostri strumenti  per il giardinaggio”, dice orgoglioso Paolo.

Suo figlio Alessandro da 16 anni è ospite del centro diurno per diversamente abili “L’albero vivo”, struttura che nel giardino curato da Paolo e da altre 4 persone svolge attività e laboratori grazie agli operatori dell’Azienda sanitaria di Firenze. È da fine aprile che questo gruppetto di giardinieri-volontari, genitori e familiari degli ospiti del centro, ha preso in gestione il fazzoletto di erba, 500 metri quadrati sul retro dell’edificio, grazie a un accordo con la Asl.

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Non ci sono soldi: allora il giardino lo ripulisco io

Gli stessi vertici dell’Azienda sanitaria, proprietaria dell’area verde, hanno mandato una lettera di ringraziamento ai volontari. “Purtroppo non c’erano risorse per curarlo costantemente, ma solo poche volte l’anno. Ci siamo fatti avanti in modo tale che i nostri ragazzi potessero usufruirne sempre”, spiegano i genitori. “Non ci faccia caso  – osserva Paolo sorridendo –  continuiamo a chiamarli ‘ragazzi’, nonostante alcuni abbiano anche 50 anni”.

Ottenuti i permessi burocratici, i volontari sono entrati in azione, hanno potato gli ulivi e gli alberi, tagliato l’erba alta mezzo metro e rimesso a posto lo spazio all’aperto. Ora sognano di migliorarlo.

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I progetti per il giardino dell'Albero vivo

“Da qui al prossimo anno vorremmo piantare nuovi alberi da frutto – racconta Alessandro, altro volontario del gruppo – e realizzare un orto didattico con piccole coltivazioni”. “L’albero vivo” esiste dalla fine degli anni Novanta in via Modigliani ed è un punto di riferimento per 14 disabili e per le loro famiglie. Molti sono presenti nel centro fin da quando ha aperto i battenti e si sono affezionati al luogo, oltre che al personale.

Fino all’anno scorso, insieme agli utenti del centro di socializzazione “Il Giaggiolo” e ad alcuni giovani del quartiere, salivano sul palco per un laboratorio teatrale organizzato con il Q4 e il Comune. Dopo 8 anni di spettacoli, nel 2015 sono mancati i soldi, quindi niente show finale al teatro cantiere Florida. I genitori però non si sono dati per vinti: si sono autotassati per trovare le risorse e hanno lanciato un appello per individuare sponsor privati. La speranza è di arrivare, la prossima primavera, ad alzare il sipario su un nuovo spettacolo.

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