Cresce l’attesa delle prossime tappe di X Factor 2018, per scoprire se il cammino dei BowLand andrà avanti. La giovane band di origine iraniana, ma ormai di casa a Firenze, è stata accolta da un’ovazione del pubblico e dai quattro sì dei giudici, durante le audizioni del talent in onda su Sky Uno. Di lì in poi hanno conquistato i bootcamp e poi gli home visit, fino ad arrivare al live show.
Un sound “erotico”, ha detto Mara Maionchi dopo aver sentito la cover di “Get Busy” di Sean Paul, quasi irriconoscibile nella nuova versione.
La biografia dei BowLand
Ma chi sono i tre ragazzi che hanno “stregato” X Factor 2018 e che ora si giocano la partecipazione al live show? La formazione è composta dalla cantante Lei Low e da Pejman Fa e Saeed Aman, tre giovani iraniani che si sono conosciuti a Teheran durante gli anni del liceo e che poi si sono spostati a Firenze per proseguire i loro studi.
Il progetto musicale è nato nel 2015 e ha fatto di un particolare stile trip-hop il suo marchio di fabbrica, tra elettronica, influenze orientali, atmosfere eteree e “incursioni sonore” di rumori vocali e strumentali. Il gruppo musicale, tra le tante ispirazioni, fa riferimento a Massive attack, Cocorosie, Nicolas Jaar e Gorillaz. In genere cantano in inglese, anche se sul palco della X Factor Arena i Bowland si sono dovuti confrontare anche con un brano in italiano.
Il nome
Perché si chiamano BowLand? Questo nome deriva dalla lingua persiana: in Farsi BowLand significa, “alto”, “forte”. Nel 2016 la formazione ha vinto il contest musicale “Toscana100band”, promosso dalla Regione, grazie al quale è riuscitia a portare in studio e a far uscire nel 2017 il primo album “Floating trip”, titolo che evoca proprio i sound “fluttuanti” della formazione.
Foto: Soroush Jebelli – pagina Facebook BowLand
A Firenze la band è piuttosto conosciuta: ha partecipato a vari festival musicali, tra cui la Festa della musica di Chianciano Terme, e si è esibita in vari locali di Firenze, come il Glue Alternative Concept Space e il circolo culturale urbano BUH! Di Rifredi in occasione del Middle East Now festival.