Arriva il Bonus elettrodomestici 2025, un contributo fino a 200 euro per comprare nuovi apparecchi ad alta efficienza energetica (come lavastoviglie, lavatrice e frigorifero): potranno richiederlo le famiglie anche senza effettuare una ristrutturazione. La novità è stata introdotta dall’ultima manovra finanziaria per incentivare la rottamazione degli apparati più obsoleti e per sostenere l’industria del settore. Ma come funziona il Bonus elettrodomestici?
Chi può usufruire del Bonus elettrodomestici (senza ristrutturazione) e cosa comprende
Il governo ha stanziato per questa misura 50 milioni di euro, con le risorse che saranno gestite dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Il contributo è previsto dai commi 107-111 dell’articolo 1 della legge di bilancio, approvata lo scorso dicembre. Mentre per il Bonus Mobili (spesa massima nel 2025 pari a 5.000 euro) è necessario effettuare una ristrutturazione, per richiedere il Bonus elettrodomestici non è indispensabile effettuare lavori nella propria abitazione.
Attenzione, però, il contributo viene riconosciuto sull’acquisto di un solo elettrodomestico per ogni nucleo familiare durante il corso dell’anno, in base a questi requisiti:
- Classe energetica B o superiore;
- Apparecchio prodotto nel territorio dell’Unione Europea.
Inoltre bisognerà “rottamare” il vecchio apparecchio, smaltendolo in modo corretto. A quanto ammonta il Bonus elettrodomestici 2025? Viene riconosciuto fino al 30% del costo dell’elettrodomestico e comunque fino a un massimo di 100 euro (che passano a 200 euro se si ha un Isee sotto i 25.000 euro l’anno).
Come funziona il Bonus elettrodomestici 2025 e come richiederlo
Come spesso succede però la legge di bilancio non ha previsto nel dettaglio le norme di funzionamento del Bonus elettrodomestici 2025 né le modalità per richiederlo. A fissare le regole sarà un decreto attuativo del Ministero delle Imprese e del Made in Italy e del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Questo atto dovrà arrivare entro 60 giorni dall’entrata in vigore della manovra, quindi entro il 2 marzo, se non ci saranno ritardi.
Il documento preciserà anche la lista degli elettrodomestici per cui si potrà ottenere il bonus, tuttavia sembra ovvio che comprenderà quelli con il consumo più alto, per assicurare una maggiore efficienza energetica (lavatrice, lavastoviglie, frigorifero, forno, ecc.). Probabilmente sarà necessario conservare la fattura per il Bonus elettrodomestici 2025 e forse anche una certificazione del corretto smaltimento del vecchio apparecchio, ma non è ancora chiaro se ci sarà un click day per richiederlo. Fatti due conti, saranno almeno 250.000 le famiglie che potranno godere di questo sostegno.
E le differenze rispetto al bonus mobili
Regole diverse invece per il Bonus Mobili 2025, che comprende anche i grandi elettrodomestici ad alta efficienza energetica (come forno, lavatrice, frigo, congelatore, ecc.) e scatta solo in caso di ristrutturazione edilizia dell’immobile. Nella dichiarazione dei redditi, viene riconosciuta una detrazione Irpef, spalmata in 10 anni, pari al 50% della spesa per la mobilia e gli elettrodomestici di grande dimensione destinati alla nuova abitazione, fino a una spesa massima di 5.000 euro in un anno. Questo tetto fino al 2023 era fissato in 8.000 euro, mentre è intenzione del governo eliminare l’agevolazione dal 2026 in poi. L’Agenzia delle Entrate sul suo sito mette a disposizione una guida pratica.