giovedì, 5 Dicembre 2024
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Fringe Benefit 2022: bonus dipendenti fino a 3000 euro, come funziona

Con il decreto aiuti quater il governo ha innalzato il tetto per i fringe benefits erogati ai dipendenti fino a 3000 euro per il 2022. Vediamo di cosa si tratta e chi può beneficiarne

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Fringe benefit 2022: arriva il nuovo bonus per i lavoratori dipendenti fino a 3000 euro (ma  non per tutti). Il governo ha innalzato con il decreto aiuti quater, varato per far fronte al caro energia, la soglia limite per i fringe benefit 2022, portata da 600 fino a 3000 euro. Si tratta di una misura valida, al momento, solo per l’anno di imposta 2022, per i beni e servizi non corrisposti in denaro dai datori di lavoro ai lavoratori dipendenti o assimilati. Una misura facoltativa che tuttavia costituisce un importante bonus per i dipendenti per far fronte al carovita e in particolare alle bollette di luce e gas. Vediamo meglio di cosa si tratta e come funziona il cosiddetto “bonus 3000 euro”.

Fringe benefit 2022: cosa sono e chi ne ha diritto

Quando si parla di “fringe benefit”, si fa riferimento a una retribuzione aggiuntiva corrisposta dal datore di lavoro ma dispensata sotto forma di beni e servizi, che è quindi esente da tassazione e non concorre a formare il reddito di lavoro dipendente. Importante è dunque capire che non sono contributi economici statali erogati in base alla propria situazione reddituale, come ad esempio il bonus 150 euro.

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Come dicevamo, si tratta di una retribuzione accessoria e quindi facoltativa per il datore di lavoro: l’azienda può infatti scegliere se erogare il bonus e non è obbligata ad erogare l’intera somma di 3000 euro (il tetto massimo). E’ inoltre possibile riconoscere importi diversi ai vari lavoratori, o erogare il bonus solo ad alcuni e non a tutti. I fringe benefits sono generalmente legati alla mansione svolta dal dipendente e sono pensati proprio per agevolarlo nel portare a termine il proprio lavoro.

Solo per fare qualche esempio, i fringe benefits più “tradizionali” sono l’auto aziendale (da calcolare con le relative tabelle), il cellulare, il pc, i buoni acquisto e i buoni pasto, il servizio mensa, le polizze assicurative, l’assistenza sanitaria, i prestiti personali e gli immobili. In pratica, tutte quelle agevolazioni che compongono il cosiddetto “welfare aziendale”, che varia ovviamente molto da azienda ad azienda.

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Il rialzo dei fringe benefit: tetto del “bonus” a 3000 euro per il 2022

I fringe benefits dunque sono sempre esistiti, la novità sta nel fatto che fino ad oggi, e per valori ben più bassi di 3000 euro, concorrevano alla formazione del reddito (con conseguente tassazione). Con il decreto legge numero 176/2022 (decreto aiuti-quater), il cosiddetto “fringe benefit 2022” prevede un bonus dipendenti fino a 3000 euro. In altre parole, la soglia “defiscalizzata” dei fringe benefit passa da 600 euro (come da decreto aiuti-bis di agosto) a 3.000 euro. Questo innalzamento dà un valore ancora più concreto a questo strumento come supporto immediato ed effettivo contro il carovita.

Sono dunque state confermate nel bonus dipendenti 3.000 euro per il 2022 anche le somme erogate o rimborsate ai lavoratori per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale. È questo forse l’aspetto più interessante e da considerare con maggiore attenzione.

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Fringe benefit per le bollette: come funziona

Conosciuto come “Fringe Benefit 2022” o “bonus dipendenti 3000 euro”, talvolta, questa misura viene anche identificata come “bonus bollette 3000 euro“. Pur non essendo una terminologia corretta (come abbiamo visto i fringe benefits non si riferiscono solo alle bollette), è vero che queste agevolazioni possono coprire anche questo tipo di spesa. Il bonus è previsto per tutte le utenze domestiche di immobili ad uso abitativo appartenenti a un dipendente, o ai suoi familiari, indipendentemente che vi abbia o meno la residenza o il domicilio.

A tal riguardo, dipendenti e datori di lavoro devono rispettare le seguenti regole:

  • le spese o i rimborsi erogati con fringe benefit bollette devono riguardare gli immobili posseduti o detenuti dal dipendente, dal coniuge o dai suoi familiari, anche se il lavoratore non risiede né è domiciliato in quell’immobile, ma deve essere il dipendente stesso a sostenere i pagamenti delle utenze (bollette intestate a chi riceve il bonus, quindi);
  • al fine di permettere l’erogazione del fringe benefit da parte del datore di lavoro, l’ammontare delle spese sostenute deve essere provato attraverso documenti ufficiali o autocertificazioni compilate dal lavoratore;
  • il datore di lavoro deve acquisire e conservare, per eventuali controlli futuri, la documentazione che giustifichi la somma spesa e l’inclusione nel limite del valore di 3.000 euro del fringe benefit bollette;
  • il datore di lavoro deve acquisire una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà del dipendente in grado di attestare che le spese non siano già state oggetto di richieste di rimborso, non solo presso il medesimo datore di lavoro ma anche presso altri;
  • Il dipendente è tenuto a conservare tutta la documentazione necessaria per attestare la regolarità delle fatture in caso di controllo;
  • Il datore di lavoro può anche erogare somme ai dipendenti nel 2022, o entro il 12 gennaio 2023, che fanno riferimento in realtà a fatture che saranno poi emesse nel 2023. L’importante è siano comunque relative ai consumi del 2022.

È opportuno sottolineare che l’aumento della soglia di esenzione relativa ai fringe benefit può essere considerato alla stregua di un “bonus smart working“, dal momento che rappresenta un’opportunità per i lavoratori in casa, costretti a sostenere costi maggiori, in termini di utenze, rispetto ai dipendenti che si recano in ufficio. Infine ricordiamo che per far fronte al caro-bollette è previsto il bonus sociale per luce e gas (qui i dettagli), che prevede uno sconto in fattura per le famiglie con redditi bassi.

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