Gesso e cimosa? No, fischietto e paletta. In cattedra sale il “professor vigile” per insegnare le regole della sicurezza stradale a piccoli pedoni e ciclisti in erba. Come comportarsi in bici, dove guardare prima di attraversare la strada, cosa fare per essere dei passeggeri modello: tanti gli argomenti d’esame.
Da 35 anni la polizia municipale di Firenze ha un “nucleo speciale”, Vigilandia, preparato per una missione: entrare nelle scuole. “Qua iniziamo a far crescere adulti consapevoli”, spiega Carlo Rinaldi, uno dei due “agenti scelti” della sezione Vigilandia. Alla coppia di vigili-professori si affiancano altri 55 colleghi, in servizio nei reparti convenzionali e formati per fare lezione.
Migliaia di bambini a lezione
Tra il 2015 e il 2016 sono stati coinvolti circa 5mila bambini e anche durante quest’anno scolastico il team entrerà nelle terze, quarte e quinte delle scuole primarie di Firenze. Prima la teoria, poi
la pratica: due ore in classe per capire le basi e poi una mattinata di attività nel campo-scuola allestito a San Salvi. Si tratta di una cittadella della sicurezza stradale dove i piccoli inforcano la bici e si muovono lungo un percorso protetto che riproduce una strada, con cartelli e semafori a dimensione naturale per imparare le regole grazie a un obiettivo: raccogliere le dieci lettere, presenti
sul tracciato, che compongono la parola “Vigilandia”. Ognuna vale dieci punti.
Attenzione però alle multe: ogni infrazione “costa” 15 punti. Un esempio: per i bimbi di quinta non segnalare con il braccio la svolta comporta una penalità. “Più che un gioco è una vera e propria
attività di educazione – fa notare l’agente Rinaldi – sulla strada non si scherza”. Questo autunno i vigili entreranno anche in alcune scuole dell’infanzia fiorentine, per insegnare ai bambini di 5 anni
come essere buoni passeggeri e pedoni attenti.
Per finire, non resta che indicare la regola principe per chi cammina lungo le strade. “Quando si attraversa – precisa Carlo Rinaldi – è bene guardare prima a sinistra e poi a destra, differentemente da come spesso viene insegnato”.