giovedì, 12 Dicembre 2024
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“Non pensiamo alla Coppa”

Il tecnico viola Cesare Prandelli parla alla vigilia della prima partita contro l'Inter. "Sono due sfide importanti, ma ora pensiamo al campionato. Le scelte saranno solo in funzione della disponibilità che mi daranno i giocatori". Da valutare le condizioni di Zanetti e Vargas.

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La prima delle due gare ravvicinate contro l’Inter è ormai alle porte, e alla vigilia, come consuetudine, ha parlato il tecnico Cesare Prandelli. Che chiarisce subito una cosa: “Non penso alla coppa Italia, ma solo al campionato”.

“La squadra è in forma, si è allenata bene, ci sono giocatori in dubbio come Zanetti e Vargas: vediamo l’ultimo allenamento, vediamo se riusciranno a darci la loro disponibilità. La partita di domani è fondamentale anche per preparare quella di martedì: le scelte – spiega il mister viola – saranno solo in funzione della disponibilità che mi daranno i giocatori, non penso alla coppa Italia. Sono due sfide importanti, per obiettivi diversi. Ma ora pensiamo al campionato”.

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Al Franchi arriva l’Inter, impegnata nella lotta per lo scudetto e appena qualificata per le semifinali di Champions. “Incontriamo una delle squadre più forti a livello europeo, ci vorrà una Fiorentina attenta, coraggiosa e capace di leggere le situazioni durante la partita – dice Prandelli – Mourinho? E’ spontaneo, sincero, mai banale, diretto. Ha messo in piazza problemi che noi allenatori tendevamo a nascondere: ha portato a una svolta, per questo lo apprezzo”.

Poi il discorso scivola sulla classifica dei viola e sulla corsa per l’Europa: “Pensiamo partita dopo partita, cercando di fare più punti possibili. Ci sono tanti punti a disposizione e altrettanti scontri diretti”.

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Ma cosa ne pensa Prandelli di Bayern e Lione in semifinale di Champions? “Sono squadre che noi abbiamo battuto – risponde – dando una bella immagine della Fiorentina in Europa”. E di Calciopoli? “Penso che dovremmo avere più riguardo verso una persona che non c’è più. Per il resto ci sono tante interpretazioni da poter dare, può anche essere un modo per rileggere gli ultimi quattro anni”.

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