sabato, 10 Maggio 2025
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Mercato viola, qualcosa si muove

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REBUS JOVETIC. Hanno fatto scalpore le ultime notizie apparse su La Gazzetta dello Sport sul futuro di Jovetic. Il gioiello viola ha molte offerte: lo vogliono sia Chelsea che Arsenal ma l’unica società che ha fatto concreti passi in avanti è proprio la Juventus. Il piano dei Campioni d’Italia è molto chiaro: soldi più contropartite. Il club bianconero potrebbe mettere sul piatto Quagliarella e uno tra Giovinco, Pepe e Matri.

IPOTESI CHAMAKH. L’attacco viola potrebbe essere tutto marocchino. Dopo El Hamdaoui sembrano concrete le possibilità di arrivare a Marouane Chamack dell’Arsenal. Secondo alcuni esperti di mercato la Fiorentina ha chiesto indiscrezioni sulla disponibilità del giocatore.

FINALMENTE VIVIANO. Mentre la situazione di Behrami potrebbe chiarirsi nei prossimi giorni col rinnovo del contratto (sempre più probabile) o un addio verso Napoli, sono quasi certi gli arrivi di Viviano e Della Rocca, in prestito, dal Palermo. Per Viviano, da sempre tifoso viola, la realizzazione di un sogno. Per i tifosi la garanzia di un ottimo portiere per la prossima stagione. Martedì dovrebbe essere il giorno di Roncaglia mentre rimane calda la pista che porta alla Roma per Borriello. Infine Ljajic. L’attaccante dovrebbe andare in prestito al Torino.

Torna la Nazionale di rugby contro l’Australia

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Torna la Nazionale di rugby a Firenze a due anni dal debutto allo stadio Franchi. E come allora gli avversari degli azzurri saranno i “Wallabies”, gli australiani. La data scelta per il nuovo incontro è il prossimo 24 novembre. Un fine settimana dove, comunque, la Fiorentina non avrebbe giocato in casa in quanto il giorno dopo si corre la Maratona. Tutto, quindi, senza alcun pericolo di sorprese dell’ultima ora.

La FIR ha già contattato la Fiorentina e gli amministratori di Palazzo Vecchio che hanno subito dato il via libera. Del resto Firenze è Capitale europea dello sport e la gara internazionale contro i “Wallabies” offre l’opportunità di chiudere l’anno con un evento di prestigio. Certamente contro l’Australia non sarà un déja vu in quanto, come accennato, alla guida tecnica dell’Italia c’è oggi il francese Jacques Brunel. Una filosofia di gioco diversa, rispetto all’anglo-sudafricano Mallet, che punta a far maturare il gruppo azzurro che ancora stenta nel “Sei Nazioni”.

Musica, sagre e Pride: gli eventi del weekend a Firenze e in Toscana

Il caldo continuerà a farsi sentire, ma per farsi forza e reagire ecco tanti eventi che animeranno Firenze e tutta la Toscana durante il fine settimana. Proposte che spaziano dalla musica alla buona cucina passando per feste tematiche. E, tra le iniziative più importanti, non si può non segnalare il Toscana Pride di Viareggio.

IN CITTÀ. Domani sera dalle 20 Grande festa del Centro Commerciale Naturale Notturna dell’Isolotto, con banchi di ogni genere e negozi aperti, gonfiabili per bambini, calcetto e mimi a rallegrare la serata. Venerdì alle 21,30 al caffè letterario delle Murate concerto di Terje Nordgarden, cantautore norvegese amante di Bruce Springsteen e Jeff Buckley, prodotto in passato da Paolo Benvegnù. Sempre al caffè letterario delle Murate sabato 7 luglio alle 21,30 Luca Forni & i Sientmamò presentano: “Non ci Tornano i Conti”, spettacolo che affronta i temi dell’attualità  nello stile del “teatro Canzone”.

IN PROVINCIA. Venerdì 6 luglio al Castello dell’Acciaiolo di Scandicci nuovo appuntamento con Stazioni Lunari, il progetto ideato e diretto dal musicista Francesco Magnelli, che consiste in una serie di concerti speciali in cui si incontrano musicisti diversi per generazione, approccio e stile, incrociando i propri repertori con la musica tradizionale interpretata da Ginevra Di Marco. Stavolta tocca a  Erriquez (Bandabardò) e Daniele Sepe, per la prima volta insieme alla band Pippo e i suoi Pinguini Polari. Ingresso gratuito. Per chi invece vuole mangiare bene e all’aperto non mancano sagre nei dintorni come quella del Tortello e della Bistecca presso il nuovo campo sportivo di Vicchio, con tante specialità del territorio. Sabato dalle 19, a Marradi, appuntamento con “Castagneto in musica”, concerto-spettacolo con merenda e vendita di prodotti tipici organizzato dalla Strada del Marrone del Mugello di Marradi. Domenica 8 luglio invece, dalle 23, presso il Circolo Le Piagge di Lecore a Signa, viene rievocata la “battitura del grano” con i mezzi, i modi e gli abiti dei tempi di una volta.

TOSCANA PRIDE. Grande attesa per il Toscana Pride di Viareggio, la prima manifestazione regionale dell’orgoglio gay. La partenza del corteo è prevista alle 18 da piazza Dante Alighieri, l’arrivo, invece, in piazza Giacomo Puccini (di fronte all’hotel Principe di Piemonte). Ad attendere carri e persone al termine del corteo, organizzatori e personalità politiche si alterneranno dal palco allestito per l’occasione. I saluti lasceranno infine il posto alla musica dell’artista ospite della manifestazione: Neja, che si esibirà, tra l’altro, con la sigla dell’estate gay torrelaghese. Per la notte, infine, è prevista la festa ufficiale che si svolgerà nei locali della marina di Torre del lago e a seguire alla discoteca Frau Marlene.

NEL RESTO DELLA TOSCANA. Secondo appuntamento con il Lucca Summer Festival sabato 7 luglio, con il concerto di Laura Pausini in piazza Napoleone, dalle 21,30: posto in piedi, costo 40 euro.  Al via la XXII edizione della Festa Medievale di Monteriggioni, borgo vicino alla città di Siena: nel centro storico andrà in scena un ricco programma di spettacoli selezionati dal direttore artistico Gabriele Tozzi di Jobel Teatro con l’obiettivo di ricreare l’atmosfera e l’ambientazione di un villaggio medievale.

Musica e non solo. Dente, Califano e sagra della zuppa: gli ingredienti del Reality Bites Festival

L’iniziativa. Tanti auguri Pinocchio: Firenze festeggia il burattino più famoso

Lo spettacolo. A Fiesole il Rocky Horror Live Concert Show

Il meteo. Sole, sole e ancora sole. E caldo

Scattano i saldi: sessanta giorni di sconti e promozioni

Sta per concludersi il conto alla rovescia in vista dei saldi estivi.

SESSANTA GIORNI. Anche per questo 2012, l’inizio dei saldi estivi è previsto per il primo sabato di luglio (quindi sabato 7 luglio) e per la durata di sessanta giorni. Sessanta giorni di vendite ribassate e di caccia agli affari, sessanta giorni durante i quali i commercianti sperano di risollevarsi almeno un po’.

PER I CLIENTI. Per gli acquirenti, dunque, torna la possibilità di comprarsi il vestito o le scarpe tanto desiderati a un prezzo un po’ più basso. Ma attenzione: come sempre in tempi di saldi c’è da stare attenti alle fregature, attenti che magari qualcuno non decida di approfittarne per liberarsi dei resti di magazzino. Ma le persone ormai questo lo sanno bene. Il modo più sicuro, come sempre, è quello di fare (o a questo punto di aver già fatto) un giro pre-saldi fra i negozi, per segnarsi prezzi e prodotti ed essere così sicuri dell’effettivo sconto.

PER I COMMERCIANTI. Dal punto di vista dei commercianti, che continuano in linea generale ad attraversare un momento non facile, la speranza è che questo periodo possa servire per fare un po’ di cassa, cosa sempre più complicata durante altri periodi dell’anno.

LA “PROVA DEL FUOCO”. La “prova del fuoco” sarà subito il primo giorno, fatto cadere proprio di sabato, da sempre il giorno dedicato agli acquisti (per chi può). Qualcuno si prepara all’assalto dei clienti, altri sperano nell’onda lunga di questi saldi. Staremo a vedere.

La New York Film Academy sceglie Firenze come ”casa” in Europa

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La New York Film Academy sceglie Firenze per la sua sede europea. La prestigiosa scuola di cinema, che ha sedi in tutto il mondo, apre una nuova sede nel capoluogo toscano, in piazza San Lorenzo 2. Qui fino a 150 studenti potranno prendere parte ai corsi di regia, sceneggiatura, recitazione, montaggio e fotografia della Nyfa. Attualmente gli studenti sono una quarantina tra italiani, turchi, russi, mediorientali e statunitensi, ma già entro l’anno diventeranno un centinaio: a dirlo è stata la direttrice dei programmi internazionali della NYFA Diana Santi (fiorentina doc, ma abitante della Grande Mela) alla conferenza stampa di presentazione dell’evento. Firenze ha così battuto la concorrenza di Parigi e Londra, inizialmente scelte insieme al capoluogo toscano dalla direzione americana della NYFA per ospitare la sede europea.

“VITTORIA PER FIRENZE”. “E’ una vittoria per Firenze e la Toscana – ha affermato l’assessore regionale alla cultura Cristina Scaletti – la NYFA diventerà un elemento essenziale del progetto regionale che stiamo costruendo intorno allaCasa del Cinema della Toscana e al rilancio del Teatro della Compagnia. In questo contesto, l’Accademia è una decisiva tappa di avvicinamento alla conclusione di questo iter. La Toscana diventa sempre più internazionale, grazie a questo ponte privilegiato con New York. Ci stiamo affermando nel mondo come terra che crea cultura, che alleva talenti e incoraggia la creatività. Questa rinnovata immagine della Toscana viaggerà anche grazie ai lavori di questi giovani ambasciatori. Avere qui la NYFA porterà inoltre benefici economici e ricadute positive a tutto il territorio. Ed è senza dubbio un importante segnale per i mercati internazionali: la Toscana è in grado di attrarre ottimi investimenti, ed è al centro dell’interesse culturale internazionale”. L’approdo nel capoluogo toscano della NYFA, si calcola, porterà un investimento stimato intorno a 1 milione di dollari, e un flusso di centinaia di studenti, che da ogni parte del mondo raggiungeranno Firenze per frequentare i corsi estivi di regia e recitazione cinematografica, di 4 o 6 settimane, oppure i corsi annuali, a partire da settembre, di regia, recitazione cinematografica e fotografia.

LA SCUOLA DI CINEMA. La NYFA è stata fondata nel 1992 dal produttore cinematografico attivo a Hollywood, Jerry Sherlock, con l’intento di creare un nuovo modello di scuola di cinema, con un approccio all’apprendimento molto pratico, basato sul motto ’learn by doing’, ovvero imparare facendo. La presenza a Firenze della NYFA è iniziata nel 2007, quando l’allora Mediateca Regionale Toscana ha ospitato i primi corsi estivi della scuola. Si concretizza oggi con l’istituzione di una sede permanente di rilevanza europea, grazie ad una sempre più stretta collaborazione con Regione Toscana e Fondazione Sistema Toscana. In particolare quest’ultima ha agevolato l’individuazione della nuova sede e coadiuvato la scuola nelle fasi operative di start up.

APPROCCIO CONCRETO. “I nostri corsi hanno un approccio estremamente concreto e sono una palestra di apprendimento sul campo – spiega Diana Santi – in coerenza con l’ideologia che ha ispirato la scuola fin dalla sua fondazione. Nei corsi estivi, ad esempio, in quattro settimane ogni studente scrive, dirige e monta tre cortometraggi a testa, e collabora nel ruolo di direttore della fotografia, cameraman e attrezzista su altri nove cortometraggi girati dai propri colleghi. Una formula che si è rivelata vincente, dal momento che il 70 per cento dei nostri studenti in America lavora nel cinema, con ottimi risultati”.

Da Rignano alla semifinale di “Veline”. Sognando di diventare attrice

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Tutta Rignano ha fatto il tifo per lei, e tutta Rignano è pronta ad appoggiarla nuovamente quando i giochi si faranno duri. Benedetta Rossi, 22 anni da compiere, iscritta al secondo anno del Dams di Firenze, sta vivendo il suo grande sogno.

LA VITTORIA. Ha vinto la puntata di Veline di Acqui Terme andata in onda ieri sera, staccando così l’ambitissimo pass per la semifinale del programma, che si terrà a fine agosto. Allora se la dovrà vedere con le altre agguerritissime “more” provenienti da tutta Italia, tutte con lo stesso sogno, ma intanto si gode il suo momento magico.

SOGNANDO IL CINEMA. “Ho deciso di partecipare sotto il consiglio degli amici”, racconta. Un consiglio sicuramente azzeccato, visto il risultato che ha ottenuto. “Il mio sogno – spiega Benedetta a Il Reporter – è quello di fare cinema, di diventare attrice, e oggigiorno concorsi come Veline e Miss Italia sono i migliori trampolini di lancio. Per me questa è innanzitutto una vetrina, certo che se dovessi diventare davvero velina…”. Mentre parla il suo cellulare è bollente: tanti, tantissimi gli sms ricevuti ininterrottamente da ieri sera. “Non me l’aspettavo, davvero, e in tantissimi ora mi stanno chiedendo l’amicizia su Facebook”, dice. E’ il “prezzo” della celebrità.

MISS ITALIA. Quella di ieri, comunque, non è stata la sua prima volta. Aveva già partecipato a un altro prestigioso concorso, Miss Italia, nel 2008. A neanche 18 anni, Benedetta si era classificata 14esima. “Da allora non ho più partecipato al concorso perché per me Miss Italia è un’esperienza da fare una sola volta, non voglio sciupare il ricordo che ho di quell’avventura”, spiega. Un’esperienza fatta davvero da giovanissima. “Sì, ero piccola – racconta ora – ma mi ha fatto crescere di colpo”.

FAMIGLIA E FIDANZATO. Da allora Benedetta ha continuato a studiare, ha frequentato la scuola di cinema e immagine a Firenze, ha indossato i panni della protagonista del film “L.over.S” di Alex e Gabriele Marchi e recitato in vari cortometraggi. Perché Benedetta ha le idee chiare: vuole fare l’attrice. Punto e basta. “Veline la sto vivendo con la maturità giusta. Se anche dovessi arrivare fino in fondo sono preparata a tutto, so che non mi monterò la testa e che quello sarebbe un lavoro che può portarmi a realizzare il mio sogno – dice – i miei genitori sono contenti di quello che sto facendo. Ho cominciato a fare la modella a 14 anni per dare una mano in casa. Loro mi hanno sempre appoggiato”. E il fidanzato cosa ne pensa di questa sua carriera? “E’ contento per me – risponde sicura Benedetta – anche se dovessi diventare velina tra noi non cambierà nulla: noi due sappiamo quello che proviamo l’uno per l’altra, e ne siamo sicuri”.

RIGNANO. Sullo sfondo, poi, c’è Rignano. Il paese in cui Benedetta ha sempre vissuto. “La gente mi ha seguita più di quanto pensassi”, confida Benedetta. Ma dopo il trionfo a Veline è stata “assalita” per strada dai suoi concittadini? “Ancora non sono uscita…”, ride.

Schettino libero, ma barricato in casa. ”Non esce per l’assalto dei media”

Adesso può uscire di casa, ma ancora non l’ha fatto. Francesco Schettino, l’uomo che era al comando della Costa Concordia nella sciagurata notte del 13 gennaio scorso, è barricato nella sua abitazione a Meta di Sorrento.

BARRICATO IN CASA. Dopo la decisione del gip di Grosseto di revocargli gli arresti domiciliari, fuori di casa ancora Schettino non si è visto. Le finestre della sua abitazione sono chiuse, il portone sbarrato, al telefono non risponde nessuno.

“NESSUNA ESULTANZA”. Insomma, gli arresti domiciliari sono stati revocati, ma per lui è come se fossero ancora validi. “Non credo che il comandante ora esca di casa, si vuole evitare l’assalto mediatico”, spiega al telefono il legale del comandante. Che racconta anche il clima che si starebbe vivendo in queste ore in casa Schettino. Sarebbe un clima “tranquillo”, ma “”nessuna esultanza, è stata una tragedia e nessuno ha voglia di esultare”.

LA DECISIONE. Il comandante, insomma, ancora non è uscito di casa. E chissà quando lo farà, dopo che ieri mattina era arrivato il parere positivo del gip Valeria Montesarchio alla richiesta della difesa del comandante, secondo cui le esigenze cautelari erano venute meno.

La decisione. Concordia, Schettino è libero. Il gip revoca gli arresti domiciliari

E’ partita la nuova stagione viola. Ma all’appello mancano i tifosi

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E’ ufficialmente cominciata la nuova stagione della Fiorentina.

VIA ALLA STAGIONE. Questa mattina, con le visite mediche per l’idoneità agonistica che si sono svolte al centro di medicina sportiva di Careggi, diretto dal professor Giorgio Galanti, è partita la nuova annata viola, la prima targata Vincenzo Montella dopo la brutta stagione in cui sulla panchina gigliata si erano alternati Mihajlovic, Delio Rossi e Guerini.

TEST, PROVE E CONTROLLI. Per alcuni giocatori della rosa questa mattina è stata la volta di visite approfondite per essere valutati: una parte del gruppo ha infatti svolto tutta test, prove e controlli. Domani toccherà ad altri calciatori.

AL CENTRO SPORTIVO. Questo pomeriggio, poi, tutti al lavoro sul campo, al centro sportivo viola. Insomma, per la Fiorentina parte unanuova annata, così come sta succedendo alla spicciolata per le diverse squadre di Serie A.

MA I TIFOSI? Soltanto una cosa mancava questa mattina al raduno della squadra: i tifosi. I supporter non si sono infatti fatti vedere dalle parti dello stadio. E questa deve essere la prima missione di Montella: recuperare il rapporto con il pubblico. Che a Firenze, anche più che altrove, è fondamentale.

Fuga di gas, chiusa via D’Annunzio

Via D’Annunzio chiusa per una fuga di gas.

STRADA CHIUSA. La strada è chiusa da ieri, mentre gli addetti di Toscana Energia sono al lavoro per riparare la conduttura in modo da riaprire la strada alla circolazione quanto prima.

DIVIETI. Oltre al divieto di sosta e transito in via D’Annunzio (l’intervento è in corso all’altezza del numero civico 152), sono stati istituiti anche ulteriori provvedimenti in via Giovanni Papini (che diventa strada senza uscita e dove sono in vigore divieti di sosta), via del Gignoro (divieti di sosta) e via della Torre (divieti di sosta e divieto di transito per veicoli superiori ai 3,5 tonnellate eccetto bussino Ataf).

Atterrano le Stazioni Lunari. ”Una sfida agli artisti che invitiamo a esibirsi”

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In occasione della nona edizione di Open City, il cartellone estivo di appuntamenti culturali della città di Scandicci iniziata lo scorso primo luglio, atterra stasera al Castello dell’Acciaiolo “Stazioni Lunari”, che vede come ospiti d’eccezione per questo concerto Erriquez della Bandabardò, Daniele Sepe e i giovani Pippo e i suoi Pinguini Polari, che divideranno il palco con Francesco Magnelli e la “padrona di casa” Ginevra Di Marco. Accompagnati dal gruppo di “Donna Ginevra”, Erriquez, Daniele Sepe e i Pinguini interpreteranno canzoni dal proprio repertorio riarrangiate per l’occasione e canzoni attinte dal vasto repertorio della musica tradizionale, contribuendo ognuno liberamente alle musiche dell’altro, per dar vita a un concerto che diventa una festa.

L’INTERVISTA. Stazioni Lunari nasce da un’idea di Francesco Magnelli (membro fondatore dei C.S.I. e PGR), pianista, compositore, arrangiatore. Spinto dalla profonda necessità interiore di interagire con altre esperienze musicali, decide di creare un “porto”, un punto di attracco per tutti quegli artisti (siano essi musicisti, cantanti o esponenti delle forme d’arte più varie) che hanno la spinta e la curiosità di confrontarsi con gli altri. E’ un progetto fra teatro e musica dove Ginevra, unico elemento in movimento da una stazione all’altra, determina successioni e movimenti e favorisce incontri fra i diversi mondi musicali. Sul palco quattro stazioni, lunari, quattro stanze disegnate con legno e luce, una luce graffiata che traccia nel buio il perimetro irregolare dei luoghi contenenti gli ospiti.

Come nasce Stazioni Lunari?

E’ un progetto nato nel 2001, ma partito ufficialmente nel 2002 con Fabbrica Europa, quando mi venne chiesto di organizzare qualcosa di diverso per l’evento: doveva essere un’unica data e invece, ad oggi, abbiamo 80 date alle spalle di quello che non è un concerto ma la creazione di uno spettacolo vero e proprio, nato dalla curiosità di sperimentare un nuovo modo di fare musica, mettendo gli artisti nella condizione di confrontarsi sul palco, mischiando i loro generi e stili, dove la musica è la vera e unica protagonista.

Come si sviluppa lo spettacolo che proponete?

Lanciamo una sorta di sfida agli artisti che invitiamo a esibirsi, provenienti anche da ambiti musicali diversi, cui affidiamo una scaletta ben precisa, e sulla base di questa si improvvisa, e ciò fa sì che la forza di Stazioni Lunari stia nella differenza, perché è qui che accadono le cose vere. Alla base della performance c’è il gruppo di Ginevra di Marco, che funge da collante, e le ‘comparse’ che si trovano su quattro isole diverse del palco, si liberano del peso del loro personaggio e della loro storia, uscendo dalla logica del marketing: arrivano con la conoscenza e consapevolezza di se stessi, e se all’interno dello spettacolo riescono a lasciarsi andare e legarsi con gli altri membri, condividendo e mescolando il proprio mondo musicale con quello dell’altro, unendosi come si dice in gergo ‘a braccio’ e creando un unico grande gruppo. Tra gli artisti, c’è chi suona, chi contrappunta, chi armonizza con la voce, chi improvvisa, chi semplicemente sorride o si concentra nell’ascolto dell’altro: in sostanza, diamo loro la possibilità di fare ciò che normalmente nelle loro serate non farebbero mai. Stazioni è anche un invito all’ascolto: i nostri ‘ospiti’ prima di unirsi devono ascoltare, e solitamente chiedo loro di rimanere sul palco una volta terminata la loro esibizione.

Dai CSI cosa vi siete portati dietro tu e Ginevra?

Sicuramente l’approccio con la musica e il pubblico, ma si è cercato di deviare dal percorso dei CSI. Inizialmente, con Ginevra, si fecero due dischi che erano una fotocopia dei lavori con Giovanni Lindo Ferretti, e non andarono molto bene: cinque e passa anni con lui, ci hanno fatto capire il significato delle parole, e soprattutto le sue di parole sono state un ‘peso’ e non ce la siamo sentita di scrivere ancora. Da qui abbiamo fatto partire il nuovo percorso, andando a ricercare testi di vecchie canzoni che avessero un forte peso e un forte impatto, pescando nel vastissimo bacino della tradizione mediterranea: riarraggiando le musiche e attualizzandole, benché andando totalmente in altra direzione, siamo riusciti ad avvicinare anche il pubblico che seguiva i CSI.

Perché la scelta è caduta sulla canzone popolare?

La canzone popolare non va cantata solo perché appartiene al passato: il messaggio che manda un singolo brano deve essere importante e avere un forte peso nel momento specifico in cui si esegue, permettendo allo spettacolo di plasmarsi nel luogo in cui ci troviamo in quel preciso momento. A me personalmente la musica popolare come stile non interessa: suono il pianoforte e la tastiera, che con questo genere non c’entra niente, perché l’elemento fondamentale è l’approccio che si ha con la canzone, che è un approccio d’istinto, di cuore e di anima. Un esempio può essere ‘Malarazza’, canzone popolare siciliana che risale all’ottocento e che eseguiamo da sei anni: rispecchia pienamente i nostri tempi moderni, e avendola ripresa in mano, avendola riarrangiata, abbiamo fatto in modo di avvicinarla alle nuove generazioni.