venerdì, 16 Maggio 2025
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Edison, presidio dei librai sotto Palazzo Vecchio

Un presidio per manifestare tutta la loro preoccupazione e per chiedere garanzie.

PREOCCUPAZIONE. E’ quello organizzato venerdì 29 giugno, alle 9, sotto Palazzo Vecchio dai librai Edison. “E’ arrivata la sentenza della Cassazione sulla causa Edison contro Feltrinelli per la proprietà dell’immobile di piazza della Repubblica. Ed è a favore del gruppo Feltrinelli. Come lavoratori della Libreria Edison siamo a questo punto molto preoccupati riguardo il futuro della libreria e dei nostri posti di lavoro”, spiegano.

IL PRESIDIO. Per “manifestare tale preoccupazione e chiedere delle garanzie”, dunque, ecco l’iniziativa in programma venerdì 29 alle 9 in piazza della Signoria. “Tutta la cittadinanza è invitata”, dicono.

IL VOLANTINO. Le lavoratrici e i lavoratori della Libreria Edison hanno anche stampato un volantino per esprimere tutta la loro preoccupazione. “La preoccupazione è tanta – si legge – non solo riguardo al destino della Libreria Edison e dei suoi (quasi quaranta) dipendenti che di punto in bianco perderanno il loro posto di lavoro, ma anche per la stessa città di Firenze, che sta per perdere l’ennesima libreria, naturalmente sempre più a discapito della pluralità. Alla luce dei nuovi fatti abbiamo bisogno di risposte precise. Quali sono le intenzioni del gruppo Feltrinelli riguardo l’immobile di piazza della Repubblica? Quali sono le intenzioni del gruppo Feltrinelli riguardo i dipendenti della Libreria Edison?”.

La sentenza. Edison soccombe a Feltrinelli. A ottobre giù la saracinesca

Bilancino, continua l’emergenza idrica: risorse di nuovo al minimo / VIDEO

Bilancino torna a preoccupare: l’emergenza idrica continua.

SICCITA’. Il 2011-12 si conferma ormai da mesi come il periodo più siccitoso dell’ultimo secolo. Le risorse idriche locali (falde, torrenti, pozzi) dopo una breve parentesi dovuta alle piogge tra i mesi di aprile e maggio, sono tornate al minimo o secche, e continua l’allerta per il periodo più caldo dell’anno, con afa record e consumi oltre la media. L’invaso di Bilancino, perno del sistema che disseta le province di Firenze, Prato e Pistoia, è oggi al livello di 247,74 metri sul livello del mare, che equivale a 48 milioni di metri cubi sui 69 totali della diga. Lo stesso giorno nel 2003 e 2007 (le altre due siccità degli ultimi 10 anni) conteneva rispettivamente un livello di 69 e 63 milioni di metri cubi di acqua.

“SPRECARE MENO”. A fare il punto della situazione sull’emergenza idrica, in vista anche della Commissione Tutela delle Acque che si riunirà lunedì prossimo, sono stati in una conferenza stampa il presidente di Publiacqua Erasmo D’Angelis e la segretaria dell’Autorità di bacino del Fiume Arno Gaia Checcucci. “Abbiamo ridotto ferie e permessi per poter affrontare il periodo più duro della siccità più rischiosa dell’ultimo secolo con investimenti straordinari e piani di prevenzione. Le piogge di aprile e maggio – spiega Erasmo D’Angelis – ci hanno sicuramente dato una grossa mano ma continua a pesare l’assenza quasi totale di piogge dell’autunno, dell’inverno e dell’inizio primavera scorsi. Monitoriamo continuamente la capacità delle nostre risorse idriche di falda e sotterranee e l’estate è salva se riusciremo tutti ad evitare i grandi sprechi di acqua potabile per usi impropri (lavaggio auto, annaffiamento e altro) e non idropotabili o per l’igiene personale. La differenza con le ultime siccità la stanno facendo le infrastrutture e gli impianti moderni, ma dobbiamo impegnarci a sprecare meno per poter bere tutti. La nostra media di consumo – conclude D’Angelis – è di 220 litri d’acqua a testa al giorno, siamo terzi nel mondo ed è un po’ troppo, si può vivere bene tranquillamente con 150 litri. Senza dimenticare i settori dell’agricoltura e dell’industria che utilizzano l’80 per cento dell’intera acqua potabile erogata e sono necessariamente chiamati a modificare tecniche e tecnologie utilizzando sistemi alternativi”.

IL NUOVO SPOT DI PUBLIACQUA:

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SICCITA’. “È senza dubbio la peggior siccità degli ultimi 60 anni, in alcune aeree addirittura degli ultimi 100 anni – ha spiegato Gaia Checcucci Segretario Generale dell’Autorità di bacino del fiume Arno – confermiamo l’allarme sulla difficile situazione idrica che abbiamo lanciato nei mesi passati. Siamo costretti a ricordare che siamo in emergenza da settembre dello scorso anno e che dopo le piogge di aprile c’è stato un calo del livello di attenzione su questo problema. Le analisi dei dati mostrano un quadro preoccupante: l’indice SPI, indice di piovosità europeo, mostra come negli ultimi sei mesi la fotografia del bacino dell’Arno evidenzi un territorio afflitto da bassissime precipitazioni. Le nostre elaborazioni sulla quantità di acqua presente nel territorio dell’Arno, compreso Bilancino che serve oltre un milione di abitanti, ci dicono che nei prossimi mesi dobbiamo prepararci ad affrontare situazioni di forte criticità sull’intero bacino. Le alte temperature di questi giorni e le scarse precipitazioni previste nei prossimi mesi non fanno sperare in un miglioramento delle riserve di acqua. Un grande aiuto deve arrivare dalle ordinanze delle Amministrazioni di Province e Comuni per limitare l’utilizzo di acqua e dai comportamenti dalle persone, a partire dai piccoli gesti quotidiani risparmiando ed evitando gli sprechi di acqua”. Infine, D’Angelis e Checchucci informano che “visto il perdurare dell’attuale carenza idrica i tecnici di Autorità di bacino dell’Arno e di Publiacqua, di supporto all’attività della Commissione tutela delle acque, seguiranno costantemente e in tempo reale l’evolversi della situazione”.

ORDINANZE E SPOT. Come è emerso dall’assemblea svoltasi ieri all’Anconella con amministratori dei 49 Comuni, sono state emesse ordinanze contro gli sprechi di acqua e verrà rafforzata la vigilanza. Per rafforzare il messaggio anti-spreco, dal 1 luglio partirà la seconda fase della campagna di comunicazione “Acqua usiamola a modino!” con testimonial d’eccezione Paolo Hendel e Chiara Francini. Hendel vestirà i panni di Leonardo da Vinci con spot per giornali, radio, tv e internet tutti dedicati al risparmio idrico e all’uso corretto dell’acqua. Nel corso della conferenza stampa sono stati presentati, oltre ai dati dell’invaso di Bilancino e lo stato del bacino dell’Arno, anche gli investimenti straordinari che Publiacqua ha messo in campo per gestire questa emergenza idrica. Si tratta di circa 40 milioni euro per il triennio 2012-2014, anticipando, in alcuni casi, la realizzazione di interventi programmati per annualità future o inserendo nel piano opere non previste precedentemente. Gli interventi riguardano tutto il territorio gestito dall’azienda nelle province di Firenze, Prato, Pistoia e Arezzo per l’ottimizzazione dei sistemi idrici, l’interconnessione tra schemi idrici diversi, la riduzione delle perdite con il rafforzamento delle squadre notturne e la realizzazione di nuovi pozzi e collegamenti tra impianti e serbatoi.

Goletta Verde al Giglio: ”Un dovere scongiurare il rischio ambientale”

Goletta Verde di Legambiente, la campagna in difesa del mare e delle coste italiane, ha fatto tappa all’Isola del Giglio.

CONCORDIA. “Dal naufragio della Concordia, all’inabissamento di bidoni tossici a largo della Gorgona persi dalla Grimaldi Lines, al ritrovamento di contenitori con acido cloridico nelle acque di Montecristo e l’incidente della Mersa all’isola d’Elba, l’emergenza è sempre la stessa. Una zona tra le più belle d’Italia, l’Arcipelago Toscano, rischia di diventare un luogo contaminato da sostanze tossiche e relitti messo sotto l’assedio dei pirati del mare. La priorità è limitare il più possibile l’impatto ambientale e garantire la massima sicurezza per la popolazione e per il prezioso quanto fragile ecosistema che la ospita attraverso un monitoraggio e controllo pubblico, efficiente e trasparente. Questi i presupposti indispensabili anche per gestire la rimozione del relitto della Costa Concordia e mettere la parola fine a questa tragedia”: questo il messaggio contenuto in una nota.

AL GIGLIO. Messaggio lanciato oggi in conferenza stampa all’Isola del Giglio alla quale hanno partecipato Vittorio Cogliati Dezza, Presidente Nazionale Legambiente, Giorgio Zampetti, Responsabile scientifico Legambiente, Angelo Gentili, Segreteria Nazionale Legambiente, Sergio Ortelli, Sindaco di Isola del Giglio, Leonardo Marras, Presidente della Provincia di Grosseto e Giampiero Sammuri, Commissario responsabile per la filiera dei rifiuti di nave della Concordia. Durante la conferenza Legambiente ha consegnato al Sindaco Ortelli la targa di riconoscimento alla comunità gigliese per il grande senso civico dimostrato in occasione della tragedia.

RIMOZIONE DEL RELITTO. “Da gennaio scorso il lavoro svolto dal Ministero dell’Ambiente, dal Dipartimento della Protezione Civile, dagli Enti locali e dalle forze dell’ordine coinvolte nella gestione dell’emergenza e dello svuotamento dei serbatoi si è dimostrato all’altezza della situazione. Resta ora da risolvere la parte più complessa, ovvero la rimozione del relitto. Il progetto presentato dalle società Titan Micoperi è stato oggetto di una serie di indicazioni da parte della commissione Via (Valutazione di impatto ambientale) del Ministero dell’Ambiente volte a minimizzare il più possibile le conseguenze sul delicato ecosistema in cui verranno attuati gli interventi. Si tratta però di raccomandazioni che sono vincolanti il cui recepimento deve essere attentamente verificato dalle Autorità Pubbliche”, spiega ancora Goletta Verde.

AMBIENTE. “La questione della rimozione del relitto della Concordia, con tutte le criticità ambientali che ne conseguono e che pendono sull’integrità dell’ecosistema marino e della qualità ambientale dell’Isola, sono una sfida per il nostro Paese – afferma Vittorio Cogliati Dezza, Presidente Nazionale Legambiente – . Le risposte che ci arrivano dal Ministero dell’Ambiente e dal Dipartimento della Protezione Civile evidenziano la grande attenzione con cui si stanno seguendo tutte le operazioni, tuttavia, rimangono ancora aperte alcune questioni. Sin dal principio- continua Cogliati Dezza –  la richiesta di Legambiente è stata che il controllo ed il monitoraggio siano costanti durante tutte le fasi di rimozione della Concordia e che tali attività vengano svolte dalle strutture della pubblica amministrazione e dalle forze dell’ordine. Va in questa direzione l’Osservatorio istituito sotto il coordinamento della Regione Toscana, che però ha bisogno di risorse finanziarie certe che garantiscano anche un presidio permanete intorno al cantiere in grado di svolgere attività di verifica e monitoraggio anche sottomarine. Chiediamo – conclude Cogliati Dezza – che tutte le operazioni siano ispirate al massimo della trasparenza e assicurino il coinvolgimento dei cittadini e delle comunità locali”.

ROTTE. Dopo il naufragio della Costa Concordia, Legambiente ha rilanciato con forza le sue denunce contro il trasporto di sostanze pericolose e le grandi navi da crociera sottocosta e nelle vicinanze delle isole minori ed in prossimità delle Aree marine protette. In particolare, l’associazione del cigno verde manifesta insoddisfazione per il contenuto del Decreto rotte, con il quale si dovrebbe porre fine a questi inutili rischi per l’ambiente e per gli abitanti ma che in realtà permette di concedere deroghe e permessi speciali. “Non è possibile che un Decreto nazionale fissi dei parametri per ragioni di sicurezza e poi, per le stesse ragioni, questi limiti vengano ridotti -, afferma Angelo Gentili, Segreteria Nazionale Legambiente -. È fondamentale applicare il recente Decreto rotte integrandolo con norme ancora più severe, estendendolo a tutta la costa ed a tutte le isole minori, gioielli naturalistici di gran pregio come ad esempio le coste non protette dell’isola di Capri, quelle di Pantelleria, di San Pietro o delle Eolie. Per venir fuori dalla situazione difficile che l’arcipelago toscano sta attraversando- , continua  Gentili -, occorre adottare una strategia efficace per la tutela ambientale e la sicurezza dei cittadini, favorendo lo sviluppo di un turismo sostenibile che mantenga e moltiplichi economie e posti di lavoro adottando misure in chiave eco- energetica per rendere le isole aree a bassa emissione di CO2. In questo senso, riteniamo che ora più che mai sia urgente l’istituzione delle Aree marine protette dell’Arcipelago toscano, che fissi una volta per tutte, dei parametri cautelativi ben precisi e che impedisca che altre parti del ricco patrimonio di biodiversità locale vengano distrutte o contaminate da nuovi disastri. E’ fondamentale- conclude Gentili – istituire in modo concreto e non solo sulla carta il Santuario dei Cetacei affinché, con il coinvolgimento delle Istituzioni competenti, si possa garantire la tutela e la conservazione di una delle aree più belle e ricche di biodiversità del pianeta”.

La campagna. Goletta Verde, doppio blitz all’isola d’Elba / FOTO

Il naufragio. Uno studio legale americano: ”La Costa Concordia non era sicura” Isola del Giglio, l’Università di Siena calcolerà il danno ambientale

Effetto concerti, boom di turisti in città

Il turismo fiorentino ringrazia Bruce Springsteen e Madonna.

TURISMO BOOM. Boom di presenze in città, infatti, in occasione dei (e grazie a) i grandi concerti che si sono tenuti al Franchi. Ventimila presenze turistiche in più a giugno (+2% rispetto a un anno fa) a Firenze, 15mila delle quali attratte dai due grandi concerti rock di Bruce Springsteen e Madonna. Una strategia che dunque ha funzionato e che la Regione, in collaborazione con gli altri soggetti che hanno permesso la realizzazione dei due eventi, punta a replicare in futuro.

E NON E’ FINITA. “Ci piace sottolineare – ha spiegato l’assessore regionale al turismo Cristina Scaletti – la straordinarietà dei risultati raggiunti nella sinergia per l’organizzazione di questi grandi eventi musicali, i turisti che arrivano per gustarsi la grande musica pop e rock creano grandi benefici alle strutture ricettive. Grazie alla collaborazione con Prg e Nozze di Figaro, attraverso i social network, le newsletter, gli avvisi sul portale e gli info-point siamo riusciti ad interagire con il pubblico dei concerti. Hanno ricevuto informazioni su altri eventi, sulle offerte e su tutto quello che può invogliarli a tornare a Firenze e in Toscana. E nei prossimi giorni la stessa cosa succederà per chi arriverà per le esibizioni di Chris Cornell (domani), Ludovico Einaudi e Orchestra della Notte della Taranta (martedì 3 luglio), Morrissey (mercoledì 11 luglio), Alanis Morissette (venerdì 20 luglio) e Damien Rice (sabato 28 luglio). E questo ci lascia ben sperare per il futuro”.

B&B PER BRUCE, HOTEL PER MADONNA. Ma quest’anno sono stati i due mega concerti del 10 e 16 giugno, ospitati nello stadio Franchi, a creare una ricaduta molto positiva per le strutture ricettive del capoluogo toscano. Secondo un’indagine del Centro Studi Turistici sarebbero state infatti 15mila in più le presenze a Firenze dovute ai due concerti. Per il concerto di Springsteen il settore che ne ha tratto più beneficio è stato quello extralberghiero, in primo luogo bed & breakfast. Una volta saturata questa offerta in alcune zone della città, il pubblico ha indirizzato la propria scelta verso le strutture alberghiere, fino ai 4 stelle. Il pubblico di Madonna invece si è orientato maggiormente verso il settore alberghiero.

NON SOLO FIRENZE. I due concerti hanno attirato prevalentemente un pubblico nazionale (non toscano) e internazionale. I dati forniti dal Prg-Nozze di figaro evidenziano infatti, per il concerto di Springsteen, 35.590 biglietti venduti dei quali soltanto 12.500 sono stati venduti in Toscana (poco più di 7.200 a Firenze). Tutti gli altri sono stati acquistati nel resto d’Italia (21.300) e all’estero (quasi 1700). Per quello di Madonna, su quasi 39 mila tagliandi venduti, oltre la metà (quasi 21 mila) sono stati acquistati in Toscana (11.100 a Firenze) ed il resto in altre regioni italiane e all’estero. “Questi dati – ha concluso l’assessore Scaletti – ci confermano che abbiamo fatto la scelta giusta con questa sperimentazione che ha portato la Regione e Toscana Promozione a collaborare con gli organizzatori degli eventi fiorentini. E’ una strada che vogliamo proseguire in futuro e allargare all’intera Toscana”.

L’iniziativa. Da Jovanotti ai Litfiba, i big della musica in concerto per l’Emilia

Radiohead, il sospiro di sollievo del web. ”Come un concorso pubblico rinviato…”

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Il grande sollievo, dopo la grande paura. Il web reagisce così all’annuncio ufficiale delle nuove date del tour dei Radiohead, le date (tra cui tutte quelle italiane) rinviate dopo la tragedia avvenuta a Toronto, con il crollo del palco.

L’ANNUNCIO. Proprio come promesso, ieri, 27 giugno, la band ha annunciato il nuovo calendario. Non una data saltata: per i fan, insomma, ci sarà soltanto da pazientare qualche mese in più, ma alla fine Firenze, Roma, Bologna e il Friuli potranno godersi dal vivo lo spettacolo.

I TIMORI. Nonostante questo, fino al momento dell’annuncio ufficiale erano molti i fan che temevano che alla fine qualche data potesse saltare: “Sento ‘concerto Radiohead’ e mi scappa da piangere”, scriveva un fan su Twitter. Così, al momento dell’annuncio dei nuovi concerti non sono mancati i sospiri di sollievo.

RINGRAZIAMENTI. “Grazie!”, hanno semplicemente commentato in tantissimi sui social network, da Facebook a Twitter. E in molti, calendario alla mano, hanno cominciato a riorganizzarsi per le nuove date, ma il tempo c’è.

BATTUTE. E c’è poi chi, come sempre, ha trovato il modo di scherzarci su. “Più che un concerto dei Radiohead, sembra un concorso pubblico rinviato di mese in mese”, provoca qualcuno su Twitter. “Grazie Radiohead per questa nuova data formato matrimonio”, commenta qualcun altro.

BIGLIETTI. C’è poi chi chiede come comportarsi con i biglietti, se quelli vecchi siano ancora validi o se invece ci sia da rifare tutto da capo. Ma il web tranquillizza il web. Biglietti validi, validissimi, ci mancherebbe altro.

TORONTO. Infine ci sono i fan di Oltreoceano, quelli di Toronto. Che sulla pagina ufficiale dei Radiohead chiedono che anche quel maledetto concerto venga recuperato. “Please come back to Toronto”, chiedono in molti. Ma là la situazione è diversa, perché la tragedia successa non è facile da dimenticare.

Fini a Firenze, tra Palazzo Vecchio e Pitti Bimbo

Giornata fiorentina per il presidente della Camera Gianfranco Fini.

LA VISITA. Fini era oggi in visita a Firenze. In mattinata ha avuto un colloquio privato col sindaco Matteo Renzi, poi il presidente della Camera, nella Sala di Lorenzo, ha incontrato nuvamente il sindaco con il  presidente del consiglio comunale Eugenio Giani e ai capigruppo di tutti i partiti. Fini è stato accompagnato da Giani sui ponteggi nel Salone dei Cinquecento per la ricerca della Battaglia di Anghiari, nello studiolo di Francesco 1 e all’ingresso del Museo di Palazzo Vecchio, dove sono stati allestiti in modo permanente gli scranni parlamentari dove sedettero dal 1865 al 1871 Bettino Ricasoli, Ubaldino Peruzzi e Adriano Mari quando Firenze divenne Capitale d’Italia e sede della Camera dei Deputati.

DIALOGO. “Il presidente Fini – ha detto Giani – è stato molto colpito dall’importanza del lavoro che stanno effettuando sulla battaglia d’Anghiari. E’ stato bello – ha aggiunto Giani- che, grazie alla presenza di Fini, sia sia creata un’occasione di dialogo fra le due assemblea rappresentative, la Camera dei Deputati e il Consiglio comunale”.

PITTI BIMBO. Fini ha poi visitato Pitti Bimbo, la manifestazione in corso alla Fortezza da Basso.

Pendolari, ”il nostro inferno quotidiano. E con ‘Caronte’ sarà ancora peggio”

I pendolari tra ritardi e preoccupazione per la nuova ondata di calore.

“UN INFERNO”. “Un inferno è stato ieri pomeriggio il rientro dei pendolari del Valdarno: treni senza aria condizionata, in ritardo per le interferenze dei Frecciarossa sulla Direttissima, e anche un treno per Roma deviato sulla linea lenta per Pontassieve e con il raddoppio dei tempi di percorrenza”: questa la nuova protesta di Maurizio Da Re, portavoce del ”Comitato Pendolari Valdarno Direttissima”.

ARIA CONDIZIONATA E RITARDI. “Sui treni interregionali per Foligno ancora non funziona l’aria condizionata – accusa Da Re – anzi funzionerebbe, ma sulle carrozze di prima classe, che i pendolari sono costretti dai capitreno ad abbandonare per poi stare in piedi e accaldati nella seconda classe, e col treno in ritardo per le interferenze dei Frecciarossa sulla direttissima”. Ieri – sostiene una nota del comitato – anche il treno 2317 delle 19.12 per Roma aveva i climatizzatori mal o non funzionanti. “Dopo la fermata alla stazione di Firenze Campo di Marte – continua Da Re – il treno ha sostato ancora sui binari e poi non ha preso la linea direttissima, ma è stato deviato sulla linea lenta per Pontassieve, senza alcuna comunicazione a bordo, arrivando nel Valdarno con circa 30 minuti di ritardo e raddoppiando così i tempi di percorrenza previsti”.

TRENI PER FOLIGNO. E ora c’è anche insoddisfazione dei pendolari del Valdarno per quello che considerano il mancato appoggio della Regione Toscana. “Ieri sera è arrivata per email la risposta del presidente regionale Enrico Rossi alla nostra richiesta di intervento – racconta il portavoce del comitato – infatti una settimana fa avevamo scritto a Rossi e all’assessore Ceccobao, invitandoli a intervenire nei confronti della Regione Umbria, competente per i treni per Foligno e quindi per i relativi climatizzatori non funzionanti”. Insufficiente, secondo Da Re, la risposta di Rossi. “Il presidente ci ringrazia per la segnalazione dei treni Foligno senza aria condizionata – afferma Da Re – e ribadisce che la Regione Toscana sta rafforzando i controlli sui treni di propria competenza e che sanzionerà Trenitalia in caso di disservizi, ma non fa alcun cenno di intervento sui treni per Foligno e sulla competente Regione Umbria”.

ONDATA DI CALORE. Cresce perciò la preoccupazione dei pendolari del Valdarno. “Con l’arrivo dell’ondata di calore ‘Caronte’ e senza aria condizionata sugli interregionali per Foligno e per Roma – conclude Da Re – sarà un nuovo inferno nei prossimi giorni per i pendolari del Valdarno, se la Regione Toscana non interviene subito anche sui nostri treni”.

Firenze, sfratti sospesi per tre mesi

Stop agli sfratti per tre mesi a Firenze, dal primo di luglio al 30 settembre. Lo ha stabilito il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, che si è riunito ieri a Palazzo Medici Riccardi per verificare quali soluzioni adottare per fronteggiare una situazione fortemente aggravata dagli sfratti per morosità, sempre più numerosi a causa della cngiuntura economica.

LA DECISIONE. All’incontro, presieduto dal prefetto Luigi Varratta, hanno partecipato i responsabili provinciali delle Forze dell’ordine, l’assessore provinciale Antonella Coniglio, il vice sindaco di Firenze Dario Nardella e l’assessore Stefania Saccardi. Dopo aver esaminato la disponibilità delle strutture di accoglienza comunali che sono risultate tutte al limite della capienza e non possono dare ulteriore ricovero alle persone sfrattate, il Comitato ha disposto di sospendere per tre mesi l’esecutività degli sfratti in programma e di verificare, attraverso la costituzione di un gruppo di lavoro (di cui faranno parte Prefettura, Forze dell’ordine e Comune di Firenze) le situazioni connotate da maggior criticità economica, sia da parte degli inquilini che dei proprietari degli alloggi sotto sfratto, per l’assegnazione della quota riservata agli sfrattati degli alloggi in edilizia residenziale pubblica.

IL PREFETTO. “Abbiamo valutato con attenzione la situazione  – ha detto il prefetto Luigi Varratta al termine della riunione –  con il preciso intento di tutelare gli sfrattati ma anche i proprietari delle case, per i quali gli affitti sono spesso indispensabili fonti di reddito. La sospensione è stata decisa per consentire al nuovo gruppo di lavoro di bilanciare le esigenze di tutti”.

SUNIA. A esultare per questa decisione è il Sunia di Firenze. “Una giusta e provvidenziale decisione, se confermata, che il Sunia invocava e per la quale lottava da tempo. In città la programmazione, oggi caotica, degli sfratti deve essere profondamente analizzata e meglio coordinata tra le istituzioni interessate ,Comune, Prefettura, Tribunale, Corte d’Appello”, commenta il segretario generale Simone Porzio. “Un plauso quindi al neo Prefetto Luigi Varratta e al neo assessore alla casa Stefania Saccardi per aver condiviso questa scelta che auspico possa consentire una gestione che consenta alle famiglie in difficoltà, che ne hanno il diritto, un non traumatico ‘passaggio da casa a casa’ e ai proprietari di riottenere la disponibilità del proprio bene senza tensioni. Se non ci fosse stato questo provvedimento – continua Porzio – ben presto ci saremmo trovati di fronte a episodi e atti di disperata gravità”.

I viola nell’intreccio Diamanti-Ramirez. Con un occhio a Borriello

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L’estate scorsa era stato un sogno acacrezzato a lungo, ora potrebbe diventare realtà. Ai viola Gaston Ramirez piace, eccome.

RAMIREZ. Il giocatore, in forza al Bologna, ha molti pretendenti. Anche la passata stagione è stato uno dei protagonisti dell’ottimo campionato dei rossoblù, e l’interesse nei suoi confronti (data anche la sua giovane età) è lievitato. Così, in queste ore si fanno i nomi di grandi club (Napoli e Juventus su tutti, solo per rimanere in Italia) pronti a spendere cifre importanti pur di accaparrarselo.

DIAMANTI. La Fiorentina, però, potrebbe riuscire a entrare nei giochi e a realizzare (seppur con un anno di ritardo) il sogno di vederlo giocare al Franchi in maglia viola. In che modo? Il Bologna difficilmente, nonostante la sua volontà e le dichiarazioni ufficiali, riuscirà a tenersi sia Ramirez che Diamanti. L’italiano si sta mettendo in luce in Nazionale, l’uruguaiano potrebbe fare altrettanto alle prossime Olimpiadi.

STRATEGIA. E allora, ecco che nel caso in cui il Bologna decidesse di tenersi l’azzurro (come dichiarato dalla società in questi giorni, e su cui tra gli altri c’è l’interesse della stessa Fiorentina), ecco che per Ramirez si aprirebbe un inevitabile spiraglio. Napoli e Juventus sono sulle sue tracce, è vero, ma l’impressione è che entrambe le società lo considerino un obiettivo “di riserva”, nel caso in cui non riuscissero ad arrivare a quegli primari. Che hanno i nomi altisonanti di Van Persie e Suarez, tanto per intendersi.

JOVETIC. Così, se la Fiorentina si mostrerà decisa i giochi per il suo acquisto potrebbero essere non così impossibili. Con quali soldi? In Inghilterra si intensificano le voci su un reale interessamento del Chlsea di Abramovich e Di Matteo a Jovetic. Andrea Della Valle nelle scorse settimane aveva ribadito l’incedibilità del giocatore, ma quando c’è di mezzo il Chelsea (e i suoi tanti soldi) nulla è impossibile.

BORRIELLO. Soldi che quindi potrebbero essere investiti sul gioiello del Bologna, ma anche su un altro attaccante di grande esperienza: Marco Borriello. Il giocatore non rientra nei piani né della Juventus né della Roma, e non vuole affrontare un atra stagione da panchinaro. Il nodo, in questo caso, è l’ingaggio, molto alto. Ma in questo senso la Fiorentina potrebbe riuscire a trovare un accordo col giocatore e con la società che ne detiene il cartellino, che pur di non pagare lo stipendio intero a un giocatore destinato a vivere una stagione tra panchina e tribuna potrebbe decidere di “dare una mano” ai viola.

Il programma. Le amichevoli estive della Fiorentina

Calvana, la Diocesi: ”Chiesto subito l’elicottero”. La versione del 118

Non si arresta l’eco di dolore e di polemiche per la morte del bambino di 11 anni in seguito alla gita con la parrocchia sulla Calvana.

LA TRAGEDIA. L’episodio, avvenuto martedì, ha scosso sia coloro che erano presenti (bambini, ragazzi e accompagnatori) che l’intera comunità, oltre ad aver distrutto una famiglia, quella del bambino stroncato da un arresto cardiaco. Si cerca di capire cosa sia successo, se qualcuno abbia sbagliato (ed eventualmente chi) e se quella tragedia potesse essere evitata.

LA DIOCESI DI PRATO. Ieri sulla questione era intervenuta in prima persona la Diocesi di Prato, per “fare alcune precisazioni” rispetto a quanto scritto da giornali e siti web e da quanto raccontato in tv. “Don Carlo Gestri, parroco di Paperino, presente ieri (martedì, ndr) alla escursione, molto scosso dall’accaduto non vuole rilasciare dichiarazioni ma ha spiegato le esatte dinamiche della vicenda. Pertanto la Diocesi tiene a precisare che la gita prevedeva un cammino di poche ore lungo un percorso conosciuto, non solo dagli animatori responsabili del gruppo, ma anche dai bambini e ragazzi partecipanti. Negli anni scorsi infatti la quasi totalità aveva partecipato ad una escursione con lo stesso percorso di quella organizzata nella giornata di ieri”, spiega la Diocesi in una nota.

LA GITA. “La gita sul monte – continua la Diocesi – ha avuto la sua partenza dai Cappuccini. Tutti erano equipaggiati, con acqua, pranzo al sacco e berretto, secondo le istruzioni richieste dagli animatori nei giorni scorsi. La sosta per il pranzo, dopo una prima a Casa Bastone, era prevista a Cavagliano, località dove ci sono case abitate e la possibilità di dissetarsi ad una fontana. Infatti quando il gruppo ha raggiunto tale luogo tutti hanno riempito borracce e bottiglie e si sono dissetati. Nessuno dunque era disidratato. Il percorso è stimato in poche ore e il programma prevedeva di compierle nell’arco di una intera giornata. Il tratto che tutti hanno percorso fino a che la gita non è stata interrotta per il tragico evento, era per la maggior parte riparato e ombreggiato. La giornata di ieri inoltre aveva il cielo velato. Il sito della Provincia di Prato stima il tratto da Bifolchi a Casa Bastone in soli ’45 minuti e lo classifica come ‘facile’. Il ragazzo di undici anni, F.L., che è morto tragicamente in seguito ad arresto cardiaco, si è sentito male a poca distanza da Cavagliano, all’altezza del bivio tra i sentieri segnati Cai 20 e 28. Il ragazzo non ha accusato alcun malore fino a quel punto della camminata. È falso dunque, come riportato da alcuni quotidiani, che il ragazzo avesse detto o mostrato di sentirsi male in altri tratti del percorso. Ed è importante sottolineare che nessun altro ragazzo si è sentito male”.

SOCCORSI. “Improvvisamente – viene spiegato ancora – alle 12,45, il ragazzo ha mostrato segni preoccupanti di sofferenza e l’animatrice che si trovava con lui, persona che ha frequentato un corso di primo soccorso e dunque capace di apportare un primo intervento, ha chiamato il 118. Contemporaneamente ha prestato i primi soccorsi. Il parroco, che si trovava alla testa della fila, ha immediatamente raggiunto il ragazzo. Già nella prima chiamata al 118 l’animatrice ha chiesto l’invio di un elicottero, visto che si trovavano a mezza costa sul monte. Nel frattempo il resto del gruppo ha raggiunto Cavagliano. Prima dell’arrivo dell’elisoccorso dei Vigili del Fuoco e del medico insieme ai volontari Vab arrivati via strada, sono state fatte quattro telefonate con richiesta di aiuto al 118 e una ai Pompieri. I soccorsi sono stati prestati alle 14,30, un’ora e mezzo dopo la prima chiamata”.

LA RICOSTRUZIONE DEL 118. Questa la versione della Diocesi rispetto a quanto accaduto. Ma sempre ieri, il giorno dopo la tragedia, anche i responsabili del 118 di Firenze, Lucia De Vito, e di Prato, Simone Magazzini, hanno voluto ricostruire la cronologia dei soccorsi. “Nonostante la Calvana sia in territorio pratese – spiega Lucia De Vito – le prime chiamate fatte dai cellulari hanno agganciato la centrale di Firenze, che le ha immediatamente dirottate su quella di Prato: la prima alle 13.08, le successive alle 13.16, 13.33, 13.46″. A proposito delle dichiarazioni rilasciate da una mamma, sul fatto che al figlio la centrale del 118 avrebbe chiesto l’indirizzo, Lucia De Vito precisa: “Prima di tutto, a chiamare erano persone adulte, non bambini. E poi si chiede sempre la localizzazione: quanto più i posti sono impervi, tanto più la localizzazione è importante, per riuscire a raggiungerli nel più breve tempo possibile”. Non appena la prima chiamata, quella delle 13.08, è stata inoltrata dalla centrale di Firenze a quella di Prato (13.09) – viene spiegato – sono partiti i soccorsi via terra. “Nel giro di pochi minuti – informa Simone Magazzini – abbiamo mandato un’ambulanza e una jeep a quattro ruote motrici. Voglio precisare che le prime richieste di soccorso parlavano di ‘colpo di calore’, e come localizzazione davano Casa Bastoni, una località che si raggiunge facilmente con i mezzi. Quando i mezzi sono arrivati a Casa Bastoni, i soccorritori si sono resi conto che il gruppo era invece quasi in cima alla Calvana, dove si può arrivare solo a piedi. Quindi hanno lasciato i  mezzi e hanno proseguito a piedi”. Nello stesso momento – prosegue la spiegazione – la centrale operativa di Prato ha chiesto a quella di Firenze l’invio dell’elisocorso, e l’intervento del Soccorso alpino e dei Vigili del fuoco. I soccorsi a piedi sono arrivati alle 14.28, e i medici hanno cominciato il massaggio cardiaco. “Alle 14.08 la centrale di Prato ha fatto a quella di Firenze la richiesta dell’elicottero – ricostruisce Lucia De Vito – Il Pegaso, partito dall’ospedale Santa Maria Annunziata a Ponte a Niccheri, Bagno a Ripoli, è arrivato sul posto alle 14.33. Il medico dell’elisoccorso ha trovato già i colleghi giunti a piedi impegnati nelle manovre rianimatorie, che sono proseguite, finché, alle 15.22, il bambino è stato messo sull’elicottero e portato a Careggi, dove il Pegaso è arrivato alle 15.26″.

La tragedia. Tragedia in gita, muore un bambino di undici anni. I compagni sotto choc Tragedia della Calvana, il giorno dopo. Una città sotto choc / FOTO – VIDEO