lunedì, 18 Agosto 2025
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Tra la gente del Giglio, cinque mesi dopo. ”Ci hanno stravolto la vita”

La Costa Concordia riposa lì da ormai più di cinque mesi. Dicono che la toglieranno, assicurano che prima possibile le acque del Giglio saranno liberate dalla sua tragica presenza, ma sull’isola sono in pochi a crederci.

SUL TRAGHETTO. Impossibile nasconderla, intanto, impossibile non vederla. Lo scafo è uno dei biglietti da visita per i passeggeri dei traghetti che partono da Porto Santo Stefano. E nonostante tutti i mesi trascorsi, nonostante ormai tutti abbiano negli occhi quelle immagini, quella immagine, trasmessa e ritrasmessa in tv, vederla dal vivo è tutta un’altra cosa. Per tutti. E infatti tutti i passeggeri del traghetto si accalcano sul lato destro per non perdere quel tremendo spettacolo. C’è chi si sporge pericolosamente, chi sale in piedi sulle panche del ponte per vederla meglio. “Scendete giù, siamo in virata”, ammonisce un membro dell’equipaggio. Ma ormai anche loro, i membri dell’equipaggio, devono averci fatto l’abitudine a quella scena. Le macchine fotografiche non la smettono di scattare click. “E pensare che io ci ho fatto una crociera, che spavento”, dice a bassa voce una signora fissando quel che resta della Concordia.

“PROTAGONISTA”. Sull’isola, poi, la Concordia si vede praticamente da dovunque. È così a Giglio Porto, è così lungo la strada in salita che porta a Giglio Castello. Gli abitanti del posto, dopo più di cinque mesi, ci hanno fatto l’abitudine, ma non troppo. E adesso non vedono l’ora che l’isola venga liberata.

ALLARME TURISMO. “C’è chi ci dice che in fondo questa storia ci ha portato più turisti – racconta una giovane albergatrice – e finora forse è stato anche vero. Ma chi lo sa quanti clienti perderemo questa estate? Chi saprà contarli? Alla fine la gente viene qua per godersi l’acqua e la natura, e basta”.

SUPERSTITI. Di quella notte, della tragica notte del 13 gennaio, si continua a parlare senza sosta, qui. Nei bar, per strada, in spiaggia. Dovunque. E sono tanti coloro che quel tragico giorno erano sulla nave e che ora tornano a ringraziare una popolazione che si è fatta in quattro per accoglierli. “Ma che altro potevamo fare? – si chiede l’albergatrice – tutti avrebbero fatto lo stesso. Quello che è successo quella notte è incredibile. In tanti tornano qui per ringraziarci, è bello”.

CAMERA CON VISTA. Dal suo albergo, così come da quasi tutto il resto del piccolo porto, si vede lo scheletro della Concordia. “Se volete vi do una camera con vista nave – scherza amaramente con alcuni clienti – dicono che in un anno riusciranno a toglierla, chi lo sa, speriamo”.

CostaSpiaggiaIL GRANDE RISCHIO. Al porto resta montata una tenda della guardia costiera, sull’isola ci sono sempre, da allora, vigili del fuoco e telecamere. “Ma quest’inverno non si riusciva nemmeno a passare da quanta gente c’era, tra soccorritori e giornalisti – racconta ancora l’albergatrice – quel fatto ha sconvolto questa isola, noi d’inverno ci riposiamo. Ma alla fine ci è andata bene, se si inquinava il mare per noi era finita, ce ne potevamo anche andare tutti”.

SCENARI. Il mare, invece, per fortuna continua a essere bellissimo, come è sempre stato, qui. E i turisti, per ora, non mancano. Turisti che parlano (quasi) solo della Concordia, turisti che chiedono informazioni a riguardo ad albergatori, negozianti, gente del posto. Chissà per quanto ancora tutto questo dovrà andare avanti.

La Porta del Paradiso va al museo. Il viaggio di notte

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La Porta del Paradiso si prepara al suo grande viaggio. Nella notte tra martedì 26 e mercoledì 27 giugno, dopo 27 anni di restauro, l’opera del Ghiberti lascerà l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze per essere trasferita al Museo di Santa Maria del Fiore. Avrà così inizio il viaggio di ritorno di quello che può essere considerato uno dei grandi capolavori del Rinascimento, la Porta del Paradiso del Battistero di Firenze, per essere esposta al pubblico l’8 settembre 2012.

IL VIAGGIO. Il trasporto – viene spiegato – inizierà alle 21 e terminerà presumibilmente alle 3 del giorno dopo. Saranno necessari due viaggi, uno per ogni anta, dalla sede dell’Opificio, in via Alfani, al Museo in Piazza Duomo. Alle 4 tonnellate di ogni anta si sommerà il peso delle “gabbie” metalliche progettate per sostenerla e proteggerla durante il trasporto, per un totale di circa 7 tonnellate a viaggio. Si tratta di un’operazione molto delicata, eseguita dalla ditta Arteria con il coordinamento dell’ufficio tecnico dell’Opera di Santa Maria del Fiore.

AL MUSEO. Come è noto, la Porta non tornerà al Battistero – sostituita dal 1990 con una copia donata dal mecenate Choichiro Motoyama e fusa a Firenze da Aldo Marinelli della Galleria Frilli – ma sarà esposta al Museo di Santa Maria del Fiore dentro una teca che si è resa necessaria per poterla conservare in condizioni di bassa e costante umidità, in modo che non si formino i fenomeni di degrado che causano la distruzione dell’oro di cui è realizzata la Porta insieme al bronzo.

LA PORTA. La Porta del Paradiso – alta cinque metri e venti, larga 3 metri e dieci – sarà collocata durante il mese successivo all’interno di una grande teca progettata appositamente dalla ditta Goppion, nel cortile coperto all’ingresso del Museo dell’Opera, in attesa di essere definitivamente esposta nel nuovo museo in via di realizzazione.

VISIBILE. Dall’8 settembre prossimo, la Porta del Paradiso del Battistero di Firenze tornerà visibile nel Museo dell’Opera del Duomo, dopo un restauro iniziato nel 1979 che non ha eguali per complessità e durata. Diretto ed eseguito dall’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, su incarico dell’Opera di Santa Maria del Fiore, il restauro è stato possibile grazie ai finanziamenti del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e al contributo dell’Associazione Friends of Florence.

L’annuncio. Torna visibile la Porta del Paradiso / FOTO

Radiohead, ecco quando potrebbe esserci il concerto a Firenze

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Superato lo ”shock” dell’annuncio del rinvio del concerto, ora le migliaia di fan che già si preparavano a prendere d’assalto il parco delle Cascine domenica prossima per lo show dei Radiohead sono in attesa di capire quando finalmente potranno assistere dal vivo allo spettacolo.

IN ATTESA DI NOTIZIE. Come annunciato sul sito della band, dovrebbe essere mercoledì 27 il giorno giusto per saperne qualcosa di più: quel giorno, infatti, dovrebbero essere comunicate le nuove date dei concerti slittati (non solo quello di Firenze, ma anche le altre date italiane e quelle in Germania e Svizzera), o al contrario per sapere – per chi non potesse essere presente – come richiedere il rimborso dei biglietti.

I “CALCOLI”. Ma intanto i fan della band fanno due calcoli, per cercare di prevedere quando finalmente i Radiohead si esibiranno a Firenze. Dopo la tragedia di Toronto e la serie di concerti “postponed”, la band ricomincerà a suonare a metà luglio. Prima in Europa, poi in Estremo Oriente.

IL CALENDARIO. Il fitto calendario dei concerti si ferma poi per un po’, per ripartire all’inizio di ottobre. Proprio dall’Europa. Sabato 6 i Radiohead sono attesi a Manchester, poi si esibiranno ancora nel Regno Unito, in Francia, Olamda, Germania e Belgio. Dopodiché, a novembre, la band partirà alla volta di Nuova Zeanda e Australia, per eventi live dall’altra parte del mondo.

FINE SETTEMBRE? Quando potranno venire in Italia, dunque? L’ipotesi più probabile sembra tra fine settembre e inizio ottobre, per unire questi concerti agli impegni già fissati. Impegni fitti, che vedranno la band esibirsi con concerti ravvicinatissimi, a distanza di due o addirittura un solo giorno l’uno dall’altro. Il momento buono, insomma, potrebbe essere la fine di settembre. Mercoledì 27 giugno, comunque, se ne saprà qualcosa di più. I fan sono in trepida attesa.

L’anticipazione: Radiohead, il concerto slitta a settembre?

L’annuncio: Radiohead, è ufficiale. Salta il concerto fiorentino del 1° luglio

Aiuti ai terremotati emiliani, Province e Comuni toscani uniscono le forze

Un sistema unico di aiuti per i terremotati dell’Emilia Romagna, che farà convergere le forze degli enti locali su San Possidonio, Concordia e Cavezzo:è quanto è stato messo a punto stamattina dalla Regione, in collaborazione con Upi e Anci.

IL SISTEMA. Nel corso di un incontro coordinato dall’ufficio di presidenza, che si è tenuto stamani in palazzo Strozzi Sacrati,  Regione, Upi e Anci hanno elaborato un sistema per coordinare e proseguire l’impegno e l’opera di soccorso già avviata dalla Toscana per i terremotati emiliani. Secondo la modalità stabilita, Province e Comuni toscani uniranno le forze e le indirizzeranno su San Possidonio, Concordia e Cavezzo, rispondendo alle principali necessità del territorio.

L’OBIETTIVO. San Possidonio, Concordia e Cavezzo sono tre dei comuni maggiormente danneggiati dal sisma. Fin dai primi giorni successivi al sisma la Toscana ha allestito proprio a San Possidonio un campo di accoglienza. Gli aiuti della Regione puntano a rispondere a quelle che sono le priorità dei cittadini: ricostruire gli edifici pubblici o i centri riferimento della comunità, come scuole, palestre, sedi del Comune, teatri, chiese e fornire personale amministrativo di supporto agli uffici comunali o agenti di polizia municipale. Proseguono anche gli impegni già presi e fino alla fine di luglio dal settore prevenzione antisismica della Regione e dal Genio civile delle province e dei comuni, arriveranno a Mirandola e nei comuni limitrofi tecnici specializzati nella verifica di agibilità degli edifici.

Nuvole e (soprattutto) caldo all’orizzonte: l’estate continua

Nuvole e (soprattutto) caldo all’orizzonte: continua l’ondata di caldo e bel tempo che da giorni caratterizza la situazione in Toscana.

OGGI. Oggi, secondo il Lamma, nella nostra regione il tempo previsto è “parzialmente nuvoloso in mattinata con tendenza a schiarite. Nel pomeriggio poco nuvoloso con modesti addensamenti cumuliformi a ridosso dei rilievi appenninici. Temperature in lieve diminuzione nei valori massimi”.

DOMANI. Domani, martedì 26 giugno, il tempo sarà “sereno o poco nuvoloso con tendenza nel corso della mattina ad aumento della nuvolosità sulle zone settentrionali e in particolare sull’Appennino, dove saranno possibili locali rovesci. Temperature: massime in calo sulle zone appenniniche, in aumento lungo le aree costiere e sulle zone occidentali in genere”.

MERCOLEDI’. Si arriva così a mercoledi 27, quando secondo il Lamma il cielo sarà “sereno o poco nuvoloso con modesto sviluppo di nubi cumuliformi sui rilievi nelle ore più calde. Temperature: stazionarie o in lieve rialzo”.

GIOVEDI’ E VENERDI’. E le temperature continueranno a salire anche nei giorni successivi. Il tempo previsto in Toscana per giovedì 28 è “sereno o poco nuvoloso con passaggio di nubi alte e sottili. Temperature in ulteriore lieve aumento nelle zone interne”. Venerdì 29 giugno tempo sereno o poco nuvoloso, con le temperature “in lieve aumento con punte intorno a 35 gradi nelle zone interne”.

Litigano in un negozio per il cane: muore un’anziana

Accusa un malore dopo una lite e muore.

CANE AL GUINZAGLIO. E’ successo a Livorno, dove un’anziana (78 anni) era entrata in un negozio di alimentari tenendo il suo cane al guinzaglio. Non sarebbe stata la prima volta che la 78enne entrava in quel negozio con il suo cane.

LA LITE. Questa volta, però, la cosa non sembra essere piaciuta a un’altra cliente, una donna sui quaranta anni, che in quel momento si trovava nel negozio. Proprio per la presenza del cane tra le due sarebbe scoppiata un’accesa lite, alla fine della quale la quarantenne avrebbe anche dato una spinta all’anziana.

IL MALORE. Poi la 78enne ha accusato un malore e si è accasciata davanti al bancone. A quel punto sono scattati i soccorsi, ma per l’anziana non c’è stato niente da fare: è morta al pronto soccorso. La polizia starebbe ora cercando l’altra protagonista della lite, la quarantenne.

La Fiorentina si tuffa su Diamanti

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Diamanti e Viviano. Comincerebbe a prendere forma la prima Fiorentina targata Montella. A prendere forma, quantomeno, sono gli obiettivi del club viola, impegnato nella ricostruzione della squadra.

DIAMANTI. Confermato Jovetic da Andrea Della Valle, il nome su cui la società gigliata ora punterebbe forte è quello di Alessandro Diamanti. Che è diventato nei giorni scorsi un giocatore tutto del Bologna, ed è dunque ora più facile imbastire una trattativa.

IN NAZIONALE. Diamanti, che ieri ha messo a segno il rigore decisivo che ha permesso all’Italia di Prandelli di eliminare l’Inghilterra e di approdare alle semifinali, si sta mettendo in luce anche con la maglia della Nazionale. Prandelli lo ha gettato nella mischia sia ieri che nella precedente gara contro l’Irlanda, entrambe partite decisive per il cammino deli azzurri agli Europei.

TEMPI. E Diamanti non ha certo deluso le aspettative, anzi. E’ per questo che la Fiorentina sembrerebbe interessata a stringere i tempi, prima che altri club mettano gli occhi addosso al giocatore.

VIVIANO. Più vicino è il portiere Viviano. Lui, tifosissimo della Fiorentina, sembra davvero a un passo dal coronare il suo sogno: quello di passare dalla curva Fiesole al prato del Franchi da protagonista. Sembra proprio che sarà lui il numero uno viola nella prossima stagione.

KUCKA. Pradè, intanto, continua a lavorare anche su altri obiettivi. A centrocampo il nome caldo è sempre quello di Kucka, anche lui diventato un giocatore tutto del Genoa. Anche in questo caso, la trattativa può decollare.

Calcio storico: trionfano i Bianchi, trentuno anni dopo / FOTO

Calcio storico 2012, trionfo dei Bianchi.

LA FINALE. E’ stato il rione di Santo Spirito ad aggiudicarsi la finale di questa edizione, sconfiggendo gli Azzurri in modo netto (quattro cacce a zero) e dando via a una festa che mancava da ben 31 anni.

LO SPETTACOLO. Lo spettacolo non è certo mancato in piazza Santa Croce nel giorno di San Giovanni. Sulle tribune (stracolme, la partita aveva fatto registrare il tutto esaurito) le tifoserie dei due colori hanno dato spettacolo con cori e coreografie, scaldando l’atmosfera in attesa dell’inizio della partita.

LA PARTITA. Poi, quando è stato il momento di giocare, i calcianti delle due squadre non si sono tirati indietro. Alla fine l’hanno spuntata i Bianchi, autori di un grande finale di gara nonostante l’inferiorità numerica (due espulsi tra i bianchi, uno tra gli azzurri).

LA FESTA. Per Santo Spirito è così potuta cominciare la festa a lungo attesa, per gli Azzurri (che avevano vinto il torneo lo scorso anno) l’appuntamento è rimandato al prossimo anno. Quando – c’è da scommetterci – proveranno a riprendersi il titolo.

LE IMMAGINI:

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E ora? Fiorentini indecisi tra supplementari e ”fochi”

E ora? E’ questa la domanda che ieri sera si sono fatti centinaia e centinaia di fiorentini, quando l’arbitro ha fischiato la fine dei tempi regolamentari del quarto di finale degli Europei tra Italia e Inghilterra.

LA DECISIONE. Partita ferma, inchiodata sullo 0-0. Supplementari, dunque. E forse (così come poi è effettivamente stato) rigori. Per molti però questo è stato anche il momento di scegliere. Perchè la partita di ieri coincideva con il Santo Patrono di Firenze, e Santo Patrono vuol dire fuochi. Anzi, ”fochi”. Il cui orario di inizio, dopo giorni di discussioni e polemiche, era stato fissato alle 22,30, minuto esatto della fine dei tempi regolamentari. “Tanto Prandelli mi ha assicurato che l’Italia vince prima”, aveva scherzato il sindaco Renzi. Non è andata così, ma alla fine per gli azzurri e per i suoi tifosi è andata bene lo stesso.

SAN GIOVANNI PARTICOLARE. “Magari, ora che siamo veramente arrivati ai supplementari, aspettano a farli cominciare”, si lascia andare qualche tifoso speranzoso. I rimbombi che si cominciano a sentire fuori dicono il contrario. Fochi partiti, in contemporanea con l’inizio del primo tempo supplementare. C’è dunque chi ha preferito non rinunciare alla tradizione ed è partito in direzione lungarni per non perdersi lo spettacolo pirotecnico, chi la partita proprio non l’ha guardata ed ha dovuto aspettare una mezzoretta in più per godersi i fochi, e chi non se l’è sentita di lasciare la tv proprio sul più bello. Comunque sia andata, quello di ieri è stato senza dubbio un San Giovanni particolare per Firenze e i fiorentini. Ma tutto è bene quel che finisce bene: i fochi sono stato lo spettacolo di sempre, l’Italia di Prandelli ha raggiunto la semifinale.

VOI COSA AVETE FATTO? Spiegateci la vostra scelta su Facebook

La notte magica di Prandelli (e Montolivo)

Alla fine sarà stato più felice Cesare Prandelli, che ha trascinato alla semifinale dell’Europeo un’Italia partita tra le mille polemiche di scommessopoli, o Riccardo Montolivo, che rischiava di far tornare a casa gli azzurri dopo aver sbagliato il suo calcio di rigore? Difficile, davvero difficile dirlo. Ma non c’è dubbio che entrambi, così come tutti gli altri componenti della truppa azzurra in Polonia e Ucraina, alla fine felici lo fossero davvero.

L’IMPRESA. L’impresa è stata compiuta, l’Italia ha dominato gli inglesi e li ha battuti (giustamente) ai calci di rigore solo perché in campo continua (e questo rischia di diventare un serio problema) a non finalizzare, ma il gioco targato Prandelli c’è, eccome. Ora, dunque, sotto con la Germania. L’appuntamento è giovedì sera, con il ricordo di tutti che va a sei anni fa, quando al Mondiale giocato in terra tedesca si trovarono di fronte proprio Italia e Germania. E tutti sappiamo come è andata…

montolivoPRANDELLI. “Abbiamo giocato una grande partita e meritavamo di vincere. Quando poi arrivi ai rigori ci vuole anche un pizzico di fortuna. Abbiamo giocato con il cuore, con il carattere e con le idee. Siamo stati bravi a non far ripartire l’Inghilterra”, ha spiegato ieri Prandelli a caldo, come si legge sul sito della Figc. “Cosa ho pensato quando ha sbagliato il rigore Montolivo? Soltanto che mi dispiaceva e che aveva giocato una grande partita”, ha poi detto il ct in conferenza stampa. Giovedì ci aspetta la Germania, ben più riposata degli azzurri. “La Germania non la scopro certo io. Con la Spagna sono i favoriti dell’Europeo, noi abbiamo festeggiato solo per dieci minuti e già ci stiamo concentrando su di loro. Hanno dimostrato di avere un grande impianto di gioco”, ha spiegato Prandelli, già al lavoro per trovare la migliore formazione anti-tedeschi.

NAPOLITANO. A fine partita il presidente Giorgio Napolitano ha chiamato il presidente del Coni Giovanni Petrucci e il presidente della Figc Giancarlo Abete per fare i complimenti a tutto il gruppo Azzurro. “Che grande emozione mi hanno dato i ragazzi – ha detto Napolitano – mi hanno ricordato Berlino 2006. È un successo meritato, l’Italia ha dominato e per questo avrei chiamato anche se avesse perso”, riporta la Figc su suo sito.