lunedì, 28 Luglio 2025
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Caso Siena, Rossi: ”Fuori dal partito chi ha messo in crisi la maggioranza”

“Chi ha messo in crisi la maggioranza  si è collocato automaticamente fuori dal partito”. E’ un commento durissimo quello che arriva dal presidente della Regione Enrico Rossi sul terremoto politico che da lunedì sta scuotendo il Comune di Siena e ha portato il sindaco Franco Ceccuzzi del Pd a rassegnare le dimissioni.

”ATTO GRAVE”. Rossi lancia il j’accuse dal suo blog ilsignorrossi.it con un post infuocato. Quello che è accaduto a Siena per il governatore “è un atto grave, di cui portano la responsabilità coloro che pur essendo stati eletti nelle liste del Pd hanno deciso di non votare il bilancio”. Nel mirino i sei consiglieri  provenienti dalla vecchia Margherita che hanno espresso voto contrario sul bilancio facendo cadere la maggioranza di centrosinistra. Una mossa la loro che secondo alcuni sarebbe in realtà  legata alla scelta dei nomi da presentare per il nuovo cda di Mps effettuata da Ceccuzzi un mese fa. Ceccuzzi, al momento delle dimissioni, non ha esitato a bollare i sei “ribelli” come “voltagabbana”, tirando esplicitamente in ballo anche Alberto Monaci, il presidente del Consiglio regionale a cui i consiglieri della Margherita “dissidenti” sono legati, accusato dal Pd senese di essere “la regia politica” dell’accaduto. 

”FUORI DAL PARTITO”. “Chi si rivolta contro il suo stesso partito e mette in crisi la maggioranza del Comune, specie in un periodo delicatissimo sul piano economico e sociale per la città –  secondo Rossi – si è automaticamente collocato fuori dal partito”.

PLAUSO A CECCUZZI.  Non solo.  “Se le ragioni – incalza ancora il presidente – come si legge sulla stampa, sono quelle della spartizione dei posti, del potere, dei seggi e delle nomine, il sindaco Ceccuzzi ha fatto bene due volte: non solo a promuovere il rinnovamento necessario al Mps, ma anche a non cadere nella trappola di compromessi e spartizioni”.

LA POLITICA COME SERVIZIO. Il presidente lancia l’appello a “una politica intesa come servizio” e non come “occupazione del potere”. “La gente – prosegue sul suo blog – è arcistufa di questo modo di fare politica. Anche la credibilità del Pd si costruisce  solo mettendo al centro il rigore e le competenze”.

RIPERCUSSIONI IN REGIONE.  Rossi esprime preoccupazione per il possibile commissariamento del Comune di Siena e auspica che “la situazione si possa rimediare senza compromessi deteriori e accordi al ribasso”. Ma se così non accadrà la parola passerà agli elettori. Se davvero finirà così, anticipa Rossi, “non potrebbero non esserci ripercussioni anche negli assetti della Regione”.

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Caso Ragusa, trovato nei boschi di Montaione un pigiama rosa

Un pigiama rosa a righe, una maglia, un reggiseno, slip, scarpe, un asciugamano ma anche una cravatta sono state trovate da una cercatrice di funghi in un bosco di Montaione, vicino a San Vivaldo. La scoperta è stata segnalata al quotidiano Il Tirreno.

NEL BOSCO. Una signora residente nel comune di San Miniato, mentre cercava funghi nei boschi di Montaione, a circa 45km di distanza da San Giuliano Terme, ha trovato, abbandonati tra le foglie e il fango, indumenti femminili: pantaloni di pigiama a righe rosa, delle scarpe, una maglia, degli slip, un reggiseno ed un unico indumento maschile: una cravatta. Gli abiti, in particolar modo il pigiama rosa, fanno subito pensare alla donna scomparsa la notte tra il 13 e il 14 gennaio scorsi, Roberta Ragusa. Per questo la signora ha subito segnalato alla redazione de Il Tirreno, la scoperta fatta nei boschi. Il materiale è stato acquisito dai carabinieri e verrà analizzato per capire se siano, realmente, gli abiti indossati dalla Ragusa l’ultima notte che è stata vista prima di scomparire nel nulla.

IL PIGIAMA ROSA. Ed è stato proprio questo pigiama rosa a righe, dettaglio mai trascurato dai media in questi ultimi quattro mesi, a far pensare alla donna che gli indumenti ritrovati, potessero essere quelli di Roberta. Secondo il marito della scomparsa, Antonio Logli, la figlia Alessia avrebbe visto sua madre per l’ultima volta, la sera del 13 gennaio, con indosso una tuta o un pigiama rosa.

LA SVOLTA?. E dopo le ultime segnalazioni provenienti dalla Liguria e da Miami, adesso la scoperta di questo pigiama rosa in mezzo ad un bosco, insieme ad latri indumenti femminili e ad una cravatta, unico accessorio maschile in mezzo al fango e alle foglie cadute dagli alberi, fanno correre, forse anche troppo velocemente, la fantasia. Siamo forse, questa volta, di fronte ad una svolta?. Se le analisi sui vestiti confermeranno che si tratta degli abiti indossati dalla Ragusa l’ultima sera che ha passato in casa, non ci saranno più dubbi sulla pista da seguire: quella dell’omicidio. Ma, in tal caso, dove sarebbe stato nascosto il corpo? Montaione è relativamente vicino all’abitazione dei Logli, dato che vi dista 45km, circa un’ora di auto. Una strada breve per una passeggiata domenicale, ma fin troppo lunga per un assassino che vuole far sparire un cadavere. Ma niente è escluso. E anche nei cuori delle amiche di Roberta, esplodono emozioni contrastanti.

Leggi anche: Caso Ragusa, consegnata in Procura la relazione dettagliata delle ricercheSi cerca nel pozzo di casa LogliRoberta Ragusa, una tragedia ”scritta” sul diario. Il cerchio si stringe?

Pisa, disagi all’aeroporto per avaria su mezzo militare

Un’avaria tecnica ad uno dei motori di un areo militare greco In volo sulla tratta Elefsis-Eindhoven, ne ha costretto l’atterraggio di emergenza presso l’aeroporto di Pisa, rallentandone il traffico civile.

ATTERRAGGIO D’EMERGENZA. Il velivolo C-130 dell’aeronautica greca che trasportava materiale bellico, ha effettuato un atterraggio di emergenza presso l’aeroporto di Pisa, avviando tutte le procedure di sicurezza previste dai protocolli internazionali che hanno interessato anche lo scalo civile.

RALLENTAMENTI. Dal momento che la zona di sicurezza predisposta attorno al velivolo militare occupava anche una parte della pista civile, alcuni voli commerciali per i quali erano previsti atterraggi su Pisa, sono stati dirottati verso Firenze, Bologna, Genova e Forlì. L’aereo greco, dopo alcuni controlli e interventi di riparazione, è ripartito ed è attualmente in volo verso l’Olanda. Il traffico civile del Galilei sta tornando alla normilatià.

Stop ai rifornimenti: il 6 giugno protesta per dire no al caro benzina

Il prossimo 6 giugno si attuerà il primo sciopero della benzina, indetto dall’Automobile Club d’Italia per lanciare un forte segnale di protesta contro i continui aumenti fiscali che gravano sui carburanti e più in generale sull’auto. 

LO SCIOPERO. “Gli automobilisti non faranno rifornimento il 6 giugno – ha dichiarato il presidente dell’Automobile Club di Firenze, Silvano Berlincioni – per dire coralmente basta agli aumenti dei prezzi alla pompa, saliti di oltre il 20% in un anno. Il problema sta nelle troppe accise, che continuano a rappresentare la forma di tassazione preferita dallo Stato perché immediata, ineludibile e senza costi gestionali per l’Erario”.

LE SPESE PER L’AUTO. L’Aci sottolinea l’insostenibilità economica e sociale dell’attuale pressione fiscale sui veicoli che ha scatenato una raffica di aumenti: una famiglia spenderà per l’auto nel 2012 1.680 euro in carburante, ai quali vanno aggiunti 715€ per l’assicurazione, 270€ per la manutenzione, 220€ per parcheggi e garage, 190€ per pedaggi, 120€ per le multe e un insieme di altri costi per un totale complessivo di oltre 3.500 euro a fronte dei 3.278€ del 2011.

IL CALO NELLE IMMATRICOLAZIONI. “La nostra iniziativa non è un muro contro muro – spiega Berlincioni – perché il dialogo è più importante della protesta per far comprendere al Governo la conseguenza delle scelte compiute sull’auto che stanno mettendo in ginocchio un settore strategico per il Paese. I dati 2012 indicano uno spaventoso calo delle immatricolazioni, ma quello che più ci preoccupa è l’aumento della disaffezione all’uso dell’automobile”.

L’ESPERIENZA USA. Negli Usa una analoga iniziativa generò nel 1997 una riduzione del costo della benzina fino a 30 centesimi di dollaro in 24 ore. Un risultato difficilmente replicabile oggi, ma che comunque dimostra l’efficacia di una risposta corale degli automobilisti contro l’eccessivo carico fiscale sui carburanti.

Gelato: arriva la crema del pastore… Dedicata al Papa

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Con il Firenze gelato Festival arriva anche il gusto dedicato a Benedetto XVI da una gelateria di Sansepolcro

Picchiano un 23enne americano, cercava di difendere tre ragazze

Due uomini stavano importunando tre ragazze americane così, un ventitreenne connazionale delle vittime, è intervenuto in loro difesa.

L’AGGRESSIONE. Un ragazzo americano 23enne è intervenuto in difesa di tre ragazze connazionali che venivano importunate da due uomini in pieno centro. Ma i due lo hanno preso a pugni facendolo cadere violentemente a terra. Il ragazzo ha perso i sensi ed è finito in ospedale.

I SOCCORSI. Il 23enne è stato immediatamente soccorso dal personale del 118 ed è stato portato all’ospedale di Santa Maria Nuova. Al momento si trova ricoverato in prognosi riservata per il forte trauma cranico subito, ma non sarebbe in pericolo di vita. Sull’episodio indaga la polizia.

Pinocchio, il burattino spegne 131 candeline

 

131 anni e non sentirli. Per l’anagrafe è un vecchietto, ma per tutti rimarrà sempre il burattino birbantello che con la sua attitudine a dire le bugie non riesce a stare fuori dai guai. Nato nel 1881 dalla fantasia di Carlo Lorenzini, Pinocchio compie 131 anni. Al suo compleanno questo sabato il paese di Collodi (in provincia di Pistoia) dedicherà un’intera giornata di festa.

BUON COMPLEANNO PINOCCHIO. Il Parco di Pinocchio accoglierà migliaia di bambini con spettacoli, animazioni e banchetti organizzati dalla Fondazione Nazionale Carlo Collodi.

IL PREMIO.  Si aggiunge la premiazione per il concorso ”Pinocchio, l’ Italia e il ciclismo”. Non a caso il burattino è stato scelto come mascotte ufficiale per i prossimi mondiali di ciclismo su strada che si terranno proprio in Toscana nel 2013.  Ad aprire la giornata (alle 10.30 del mattino) la polizia locale di Milano con una lezione di educazione stradale con un “vigile grillo parlante”.

TIRO CON L’ARCO E READING. Tra le iniziative in programma anche la dimostrazione della Federazione italiana di tiro con l’ arco. Presenti tra gli altri, Elisabetta Scala del Moige, Luigi Filippo Bona della Fondazione Fossati – Museo Wow, Alberto Contri di Pubblicità Progresso. Infine, a chiudere la festa di compleanno, un reading recitato  Pinocchio con Massimiliano Finazzer Flory.

Ubriaco sfreccia accanto alla polizia: scatta l’inseguimento

Alle 2 di notte una moto di grossa cilindrata è sfrecciata accanto ad una pantera della polizia e buca un semaforo rosso.

LA MOTO. Sono le 2 di notte e mentre gran parte della città dorme, una moto di grossa cilindrata sfreccia accanto ad una pantera della polizia, bucando un semaforo rosso all’incrocio tra via Leonardo da Vinci e via Fra’ Bartolomeo. Scatta così un inseguimento tra strade contromano, semafori rossi, circolazione e marciapiedi.

IL FERMO. Dopo qualche minuto di concitazione, la volante ferma la corsa spericolata della motocicletta proprio di fronte alla Prefettura, in via Giacomini. Il conducente, ubriaco, dopo un vano tentativo di resistenza contro gli agenti, viene bloccato. Si tratta di un fiorentino di 35 anni che in poco tempo aveva collezionato nove violazioni del codice della strada con oltre duemila euro di multe verbalizzate. Invitato a sottoporsi all’alcol test, si è rifiutato, prendendosi così anche una denuncia. Per il 35enne è scattato anche il ritiro della patente e il sequestro del mezzo.

I fiorentini confessano: uno su dieci ha compiuto un atto vandalico

L’8% dei fiorentini hanno confessato di aver compiuto atti vandalici su un’altra auto.

ATTI VANDALICI. Un fiorentino su dieci (8%) ha confessato di aver compiuto atti vandalici su un’altra auto. C’è chi ne ha danneggiato la carrozzeria (6%) e chi ha ammesso di aver squarciato le gomme di una macchina (2%).

L’INDAGINE. I dati emergono da un’indagine del Centro Studi e Documentazione Direct Line. Secondo i risultati, il 92% dei fiorentini assicura di non aver mai causato volontariamente danni ad un altro mezzo. Nel 2012 le denunce per atti vandalici in Italia, hanno raggiunto un +22%.

Quell’asteroide che da oggi porta il nome di Falcone

Poterà il nome di Giovanni Falcone l’asteroide scoperto dall’astronomo lucchese Matteo Santangelo. L’intitolazione arriva oggi, alla vigilia del ventennale della Strage di Capaci, in cui il giudice perse la vita insieme alla moglie Francesca Morvillo e ai tre uomini della scorta. 

LA DEDICA. Una dedica speciale, deliberata mesi fa dalla Small Bodies Names Committee, la commissione internazionale competente in materia, ma resa nota solo oggi, alla viglia dell’agguato mafioso in cui il giudice Falcone rimase ucciso il 23 maggio del ’92. Da oggi l’asteroide abbandonerà il suo vecchio nome provvisorio – 1999 Vr11 – e prenderà quello del magistrato siciliano.

L’ASTRONOMO. La richiesta di intitolare l’asteroide a Falcone era stata avanzata nel 2010 dal suo scopritore, l’astronomo Matteo Santangelo, direttore scientifico dell’osservatorio astronomico di Capannori, in provincia di Lucca. La denominazione completa dell’asteroide adesso è 60183 Falcone, così come è stata deliberata dalla Sbnc.