sabato, 2 Agosto 2025
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Montolivo ufficiale al Milan. E la Juventus torna su Jovetic

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Inizia ufficialmente oggi la nuova “vita” calcistica di Riccardo Montolivo. Il centrocampista, che la scorsa estate aveva annunciato la sua intenzione di non rinnovare il contratto con la Fiorentina (perdendo così la fascia di capitano), è ufficialmente un giocatore del Milan.

MONTOLIVO. “Per la gioia di papà Marcello, grande tifoso di Gianni Rivera, e di tutta la sua famiglia milanista da sempre come molte nella Bergamasca, Riccardo Montolivo è un giocatore del Milan. Dopo aver militato nella Fiorentina della famiglia Della Valle, Riccardo, capitano viola per scelta dello spogliatoio dal gennaio 2010 quando Dario Dainelli lasciò Firenze, fa il suo ingresso nel Club più titolato al Mondo. Nazionale azzurro, fra i migliori nella non fortunata spedizione azzurra ai Mondiali del 2010 in Sudafrica, Montolivo ha totalizzato fino ad oggi 331 partite ufficiali nel grande calcio fra Italia, Fiorentina e Atalanta, con 32 gettoni in particolare in maglia azzurra. Capitano viola anche durante le due partite di Champions League contro il Bayern nel 2010, in cui la Fiorentina avrebbe meritato la qualificazione ai Quarti di finale, con questo trasferimento Montolivo trova l’ambiente competitivo e le sensazioni che sognava da tempo”: questo il comunicato ufficiale apparso sul sito del Milan, con cui il club rossonero dà il suo benvenuto al nuovo arrivato.

JOVETIC. Ma se la sua partenza era cosa risaputa, diverso è il caso di Jovetic. Secondo molti, il talento montenegrino sarebbe la base attorno a cui dovrebbe essere costruita la nuova Fiorentina. Ma nelle ultime ore ci sarebbe stato un forte ritorno di fiamma della Juventus nei suoi confronti. I bianconeri, si sa, sono alla ricerca di un top player, un attaccante di razza per affrontare la prossima stagione, quella che segnerà il ritorno in Champions League del club di Torino. Tanti (e tutti di primissimo piano) i nomi accostati in questi ultimi giorni alla Juventus: da Cavani a Higuain, da Van Persie a Suarez. Nomi che avevano fatto “dimenticare” quello di Jovetic, circolato con insistenza qualche mese fa. Poi la cavalcata trionfale in campionato aveva spinto la società bianconera a “osare” di più, cercando di raggiungere un giocatore già avvezzo alla prestigiosa competizione internazionale. Ma le difficoltà incontrate sul percorso (Cavani difficilmente partirà da Napoli se se ne andrà Lavezzi, Mourinho vuol tenersi tretto Higuain, su Van Persie hanno messo gli occhi tutti i più ricchi club europei, ecc…) hanno spinto la Juventus a riprendere in considerazione la “vecchia” pista Jovetic. Una pista, a questo punto, più che mai aperta.

L’anticipazione: Fiorentina, si apre il caso Jovetic

Toto-allenatore: Per la panchina è sempre più Ranieri

Cinghiali sui viali, lo strano avvistamento in città

Uno strano risveglio per gli abitanti di viale Giannotti alla periferia sud di Firenze.

I CINGHIALI. Poco dopo le cinque di questa mattina un’insolita scena si è presentata nella zona di viale Giannotti. Qui, alcuni residenti, hanno avvistato due cinghiali che scorrazzavano fra le auto parcheggiate. I due animali potrebbero essersi allontanati dalle vicine campagne durante la notte e, in cerca di cibo, sarebbero arrivati fino in città.

I VIGILI. Sul posto è intervenuta una volante della polizia ma per riuscire a circondare i cinghiali e a spingerli di nuovo verso le campagne fiorentine, è stato necessario anche l’ausilio di una pattuglia della polizia municipale. I cinghiali poi, si sono addentrati nei boschi che costeggiano l’Arno.

Torna ”All’improvviso Dante, 100 canti per Firenze” negli angoli della città

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Sta per tornare ”All’improvviso Dante, 100 canti per Firenze”, la performance popolare dedicata alla Divina Commedia che trasforma cittadini comuni e personalità di spicco, scolaresche e detenuti, in appassionati lettori dell’opera dantesca dando voce ai 14.233 endecasillabi che compongono l’intera opera.

QUANDO. L’evento, ideato dall’associazione Culter in partnership con Toscana Energia, Comune di Firenze e Ente Cassa di Risparmio di Firenze è in programma per il prossimo 19 maggio a Firenze. La lettura si svolgerà in una fascia orario più ristretta rispetto alle precedenti edizioni. I cantori, centinaia in arrivo da tutta Italia, invaderanno gli angoli della città con i versi danteschi, a partire dalle 16.30 e tre repliche dell’intera Divina Commedia alle 17.30, 17.45 e 18 per poi riunirsi alle 19.30 con la lettura corale del XXXIII Canto del paradiso sul sagrato della Basilica di Santa Maria del Fiore. Quest’anno l’evento sarà onorato della medaglia di rappresentanza conferita dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

CINQUEMILA PERSONE. Dal 2006, anno della prima edizione, sono state oltre cinquemila le persone che vi hanno partecipato. L’edizione 2012 è stata possibile grazie all’impegno di Toscana Energia che ha finanziato gli incontri di formazione alla lettura dei Canti. “La lettura della Divina Commedia nel centro della città è una delle più belle iniziative culturali degli ultimi anni – sottolinea il Presidente di Toscana Energia Lorenzo Becattini – e la nostra società, che attribuisce alla cultura un grande valore formativo è lieta di poter sostenere questa manifestazione.”

NEL CUORE DI FIRENZE. “Riportare la Divina Commedia nel cuore di Firenze – ricorda Rosa Maria Di Giorgi, assessore comunale all’Educazione – non è solo un evento culturale capace di coinvolgere persone di ogni età e estrazione sociale, ma rappresenta il rinnovarsi del legame inscindibile fra la città e Dante. Una manifestazione che, grazie all’opera di Culter, viene vissuta da centinaia di appassionati dell’opera dantesca come un momento di festa in cui vivere Firenze, riscoprendo alcuni dei suoi luoghi più affascinanti all’insegna del poeta forse più rappresentativo del nostro patrimonio letterario”. “Questo appuntamento di Firenze con Dante – spiega Enrica Maria Paoletti, dell’associazione Culter – è ormai entrato davvero nel cuore della città e dei suoi abitanti. Per questo ringraziamo tutti coloro che ci hanno sostenuto permettendo, anche quest’anno, il ripetersi di una iniziativa che è allo stesso tempo uno straordinario evento di popolo e un grandissimo gesto di amore di Firenze nei confronti di uno dei sui più grandi poeti”.

I PASSANTI. “E’ davvero singolare vedere cantori, giovani e adulti di ogni provenienza sociale, leggere Dante con la loro gestualità e sensibilità, dopo avere seguito incontri di formazione e preparazione con il direttore artistico della performance – aggiunge Jacopo Mazzei presidente di Ente Cassa di Risparmio di Firenze – La condivisione dell’immortale bellezza della Divina Commedia avviene tra tutti i compagni di questa lunga avventura e coinvolge il palcoscenico dell’intera città: all’improvviso ogni passante si trasforma in spettatore e assiste, con sincero stupore e in un solo pomeriggio, alla lettura di uno dei più grandi capolavori della letteratura mondiale. Una testimonianza tangibile di come questo testo immortale possa tornare ad essere vivo nel cuore e nella mente di tutti noi, soprattutto se letto e declamato nei luoghi in cui è nato”.

Torna il concorso letterario Lo Scrittoio, la ”sfida” a colpi di penna

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Torna il concorso letterario ”Lo Scrittoio”, giunto ormai alla sua decima edizione.

IL CONCORSO. Il concorso, nato dieci anni fa, è rivolto a tutti gli appassionati di carta e penna dotati di fantasia, autenticità e cultura letteraria. Quest’anno, la sfida a colpi di inchiostro, sarà divisa in quattro sezioni: Poesia e Narrativa a tema libero, sezione Narrativa con incipit di Marco Malvaldi e sezione Narrativa rivolta ai bambini con incipit ideato da Angelo Petrosino. Gli elaborati dovranno essere inviati all’associazione entro e non oltre il 30 giugno 2012. Malvaldi e Petrosino sono i due scrittori famosi scelti per l’edizione di quest’anno, come autori dell’incipit. Inoltre, i due, si impegnano a leggere i racconti ricevuti. Negli anni, il concorso ha visto la partecipazione di altri scrittori già affermati come Marco Vichi, Emiliano Gucci, Simonetta Tassinari e Simona Baldanzi. Per tutte le informazioni legate al programma, scadenze e modalità di partecipazione è online il bando.

L’ASSOCIAZIONE. Il concorso letterario è il cavallo di battaglia dell’associazione de ”Lo Scrittoio” nata 14 anni fa a Borgo San Lorenzo, tramite un corso di scrittura organizzato dalla cartolibreria ”Parigi&Oltre” i cui partecipanti, da allora, non hanno più smesso di scrivere e dare sfogo alla loro fantasia. Da pochi giorni, inoltre, l’associazione ha aperto anche la sua pagina ufficiale su Facebook.

ALTRI EVENTI. Un altro appuntamento fisso dell’associazione senza scopo di lucro, è ”Itinerario nell’arte”, una serata che si svolge a metà giugno da sei anni, dedicata all’arte in tutti i suou aspetti e forme. Coinvolgendo la partecipazione di altri associazioni, scuole e laboratori locali nella splendida location di Villa Pecori Giraldi sempre a Borgo, l’evento mette al suo centro poesie, recitazione, danza, musica, canto, foto ogni anno con una copertina diversa. L’associazione ha poi organizzato varie serate di letture di racconti propri, ha partecipato a feste paesane mettendo in scena opere appositamente create, come nel maggio scorso nella manifestazione “Estemporanea” a S. Piero a Sieve o ad alcune feste dell’unità a Borgo S. Lorenzo e in tante altre occasioni. Fiori all’occhiello sono anche i quattro spettacoli teatrali, scritti dall’Associazione (“La Sivigliana”, “Omicidio al parco”, “Attento che cadi” e “Di strega in strega”) con la partecipazione del cast di tanti mugellani tra cui si trovano anche Michela Stellabotte e Matteo Timori.

Sotheby’s, venduto all’asta il diamante rosa che brillò su Maria de’ Medici

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Il ”Beau Sancy”, lo straordinario diamante rosa pezzo forte della collezione di gioielli andato all’asta a Ginevra da Sotheby’s e appartenuto nel 1610 alla regina di Francia, Maria de’ Medici, è stato venduto per 9,04 milioni di franchi (in dollari 9,7 milioni).

L’ASTA. Lo straordinario diamante rosa che brillò sulla testa di Maria de’ Medici è stato aggiudicato all’asta Sotheby’s per 9,04 milioni di franchi, cinque volte il prezzo di stima, tra i 2 ai 4 milioni di dollari. Taglio a pera e quasi 35 cariti, dopo aver brillato sulla testa di Maria de’ Medici, è stato di proprietà di altre quattro famiglie reali. L’anonimo compratore se l’è aggiudicato in 8 minuti, in un’asta in cui la gemma è stata esposta per la prima volta. La vendita giunge a conclusione di un tour internazionale che ha visto il Beau Sancy fare tappa a Hong Kong, New York, Roma (19 aprile), Parigi, Londra e Zurigo. Negli ultimi 50 anni era stato esposto solo quattro volte.

IL BEAU SANCY. Il diamante è stato di proprietà di quattro famiglie reali e, come spiegato da Daniela Mascetti, esperta del dipartimento internazionale di Alta Gioielleria di Sotheby’s, ha ”pedigree ed una storia eccezionali. E’ la prima volta che un diamante con un tale pedigree compare sul mercato delle aste” nei tempi recenti. All’asta, è stato messo dalla Casa di Prussia. Passato in proprietà a famiglie reali di Francia, Gran Bretagna, Prussia e Casa di Orange, la gemma è testimone di ben 400 anni di storia reale europea. Nel 1610 ha ornato la corona di Maria de’ Medici nel giorno della sua incoronazione a regina consorte di Enrico IV. ”La storia del Beau Sancy è inoltre perfettamente ricostruibile, praticamente dal momento in cui è stato tagliato, nel 1580 circa, fino ad oggi. Questo è un fenomeno molto raro”, ha detto Mascetti.

Caso Ragusa, non è lei la donna avvistata in Liguria

Con la stessa velocità con cui è arrivata la segnalazione, arriva la smentita. La donna avvistata in Liguria a fine aprile, non sarebbe Roberta Ragusa. Si spegne così, di nuovo, la speranza di ritrovarla viva.

LA DONNA AVVISTATA. Sarebbe una senza fissa dimora, la donna avvistata il Liguria lo scorso 27 aprile dalla titolare di una scuola guida di Pietra Ligure. e da un albergatore di Borghetto, sempre nel savonese. Non si tratta quindi di Roberta, la donna scomparsa da più di quattro mesi da Gello in provincia di Pisa. I carabinieri di Pietra Ligure e della compagnia di Albenga hanno infatti rintracciato la donna avvistata e hanno constatato che si tratta di un’altra persona. La conferma è arrivata anche dagli inquirenti pisani. Il riconoscimento è avvenuto nella trada mattinata di ieri. La speranza di ritrovare Roberta viva, svanisce nel nulla, così com’è scomparsa lei.

LA PANDA VERDE. Si segue ancora con più convinzione, dopo gli ennesimi avvistamenti riscontrati negativi, la pista dell’omicidio. Sul caso, l’unico indagato per omicidio volontario e occultamento di cadavere, resta Antonio Logli, marito di Roberta, che aveva una relazione segreta con la segretaria, babysitter dei suoi figli e ”amica” di sua moglie. Antonio Fusi invece, l’uomo che dichiarò di aver dato un passaggio ad una donna che somigliava molto alla scomparsa nella notte del mistero, non è più iscritto al registro degli indagati. Anche i minimi sospetti su Fusi, 62 anni di Pontedera, sono crollati dopo i risultati della comparazione del Dna. Le tracce biologiche isolate sulla panda del pontederese non appartengono a Roberta.

QUELLA SCRITTA SULL’AGENDA. Quello che resta un indizio importante e da non sottovalutare, è proprio quella scritta lasciata da Roberta sulla sua agenda, un diario in cui era solita annotare le cose da fare in futuro e non avvenimenti accaduti. E allora perchè segnare alla data di martedì 10 gennaio ”Tragedia. Caduta dalle scale della soffitta”?. Perchè annotare una caduta? C’è forse altro da sapere? E perchè tragedia? Nasce spontaneo chiedersi anche se non sia accaduto realmente qualcosa di tragico quel giorno come un incidente provocato e non, appunto, accidentale. Una tragedia che, probabilmente, presagiva qualcosa di ancor più tragico: la scomparsa.

LA LISTA DELLA SPESA. La sera in cui Roberta è svanita nel nulla, senza lasciare sue tracce nel buio della notte tra il 13 e il 14 gennaio scorsi, un altro fatto lascia perplessi: la lista della spesa. Roberta, come ogni venerdì sera, stava annotando su un foglietto le cose da comprare il giorno dopo, per la spesa della settimana. Inizia a stilare la lista con una penna blu, scrivendo chiaramente le varie cose da acquistare. Poi la penna cambia, la scrittura di fa frettolosa e bruscamente si interrompe. Perché? Cos’ha scoperto Roberta? Come ipotizzato dalla criminologa Immacolata Giuliani durante l’ultima puntata di Chi l’ha visto?, forse Roberta mentre stava scrivendo la lista della spesa normalmente, come ogni venerdì, ha scoperto il marito a telefono con l’amante. Così potrebbe aver interrotto la lista per ”spiare” quella conversazione segreta che andava a confermare i suoi sospetti. Poi Logli potrebbe essersi accorto della presenza di sua moglie chiudendo la conversazione. Così Roberta torna alla lista, prende la prima penna che le capita sotto mano e continua a scrivere – si spiegherebbe così il cambiamento di scrittura e di colore. Poi la lista si interrompe, finisce a metà. E’ in quel momento che Logli esce di casa per recarsi ”una mezzoretta” nella sua autoscuola? Se così fosse, Roberta potrebbe essersi infilata le scarpe da ginnastica, continuando ad indossare il pigiama, per seguire il marito e scoprire, finalmente, l’identità della donna. Da quel momento, Roberta potrebbe essere sparita. Cos’è accaduto quella sera?.

L’avvistamento: Roberta Ragusa avvistata anche a Borghetto. E’ ancora viva?

La scritta: Una tragedia ”scritta” sul diario. Il cerchio si stringe?

”Undici idee per l’Italia” al Salone dei Dugento

E’ in programma oggi pomeriggio alle 18.30, la seconda edizione di ”11 idee per l’Italia” al Salone dei Dugento a Palazzo Vecchio.

L’APPUNTAMENTO. Oggi alle 18.30, il Salone dei Dugento a Palazzo Vecchio ospiterà la seconda edizione delle ”11 idee per l’Italia” dedicate ai temi del lavoro, della crescita e dello sviluppo. L’incontro è realizzato dalle Officine Democratiche in collaborazione con il Comune di Firenze e con Agi – Associazione Giuslavoristi Italiani.

IL LIBRO. Inoltre, Pietro Ichino, presenterà il libro “Inchiesta sul lavoro” con Matteo Renzi e Stefania Saccardi. Interverranno tra gli altri anche Andrea Marcucci, Giorgio Del Ghingaro, Andrea Del Re, Andrea Di Benedetto, Leonardo Bassilichi, Mauro Fuso e Sandro Piccini. Coordinano l’evento Paolo Ermini, Giuliano Gasparotti e Guido Ferradini. Chi volesse intervenire può scrivere a [email protected].

La Concordia sarà ”recuperata” nel porto di Piombino

La Concordia sarà ”recuperata” nel porto di Piombino.

PIOMBINO. La decisione di effettuare tutte le operazioni di cantiere utili alla rimozione al recupero della Concordia a Piombino, è stata comunicata ieri dal gruppo incaricato ai lavori, la Titan-Micoperi che, durante la Conferenza dei servizi, ha verificato il progetto e ne ha dichiarato la fattibilità. I lavori avranno inizio nei prossimi giorni.

IL PORTO. Nei prossimi giorni saranno anche individuati, di comune accordo con l’Autorità portuale di Piombino, i piazzali e le banchine necessarie all’apertura del cantiere. Il porto, che si trova sulla Costa degli Etruschi in provincia di Livorno, sarà il punto di riferimento per tutti i mezzi coinvolti nel recupero, quali navi, rimorchiatori e pontoni.

IL PROGETTO. Il progetto sarà approfondito in corso d’opera per le fasi attuative e dovrà tenere conto delle prescrizioni indicate dalla Conferenza dei servizi che si è espressa sui documenti trasmessi e depositati dall’armatore e che monitorerà passo passo il progetto in ogni sua fase di attuazione.

LE FASI. La prossima settimana inizieranno le indagini geologiche del fondale marino su cui è arenata la Costa Concordia in modo da definire il dimensionamento delle palificate utili al recupero della nave. Subito dopo sarà perforato il terreno, messi i pali necessari e legato lo scafo con cavi di acciaio. A questo punto la Costa Concordia sarà messa in sicurezza è affronterà senza preoccupazioni l’eventuale peggioramento delle condizioni meteo e del mare in autunno. Terminata la messa in sicurezza, presumibilmente tra ottobre e novembre, la nave sarà raddrizzata attraverso il posizionamento di cassoni sul lato sinistro. Entro l’anno la nave sarà rimessa in galleggiamento grazie ad altri cassoni posizionati a dritta.

AL GIGLIO. Tra gennaio e marzo del 2013 l’armatore Costa insieme al gruppo Titan-Micoperi, ripristinerà la situazione dell’ecosistema preesistente al naufragio per garantire all’Isola del Giglio il naturale svolgimento della stagione turistica.

Figline aspetta il Giro e avvista i cerchi nel grano

Due grandi cerchi nel grano hanno accolto ieri il passaggio del Giro d’Italia in un campo lungo la strada regionale 69 a Figline Valdarno.

AVVISTAMENTO MARZIANO. Mentre i figlinesi aspettavano il passaggio del Giro d’Italia lungo la strada regionale 69 nel comune del Valdarno, hanno notato qualcosa che aveva un aspetto decisamente marziano. Ad accogliere i ciclisti in corsa, infatti, due grandi cerchi nel grano ricavati, a quanto pare, appiattendo le piante. I due cerchi, apparsi in un campo, sono uno più grande e l’altro, all’interno, più piccolo: in mezzo, il grano è alto e forma un anello.

I CERCHI NEL GRANO. I cerchi nel grano sono aree di campi di cereali o simili, in cui le piante sono appiattite uniformemente e formano figure geometriche ben visibili dall’alto. Molti dei cerchi realizzati in tutto il mondo, sono di origine umana come quelli creati da Doug Bower, Dave Chorley e John Lundberg, Bower e Chorley. Sono stati proprio loro a dar vita alla moda del diegno nei campi di grano in Inghilterra negli anni Ottanta. Nel 1992 furono anche insigniti del Premio Ig Nobel per aver ideato questa ”curiosa” burla.

UFO. L’origine umana dei cerchi non è messa in dubbio da alcuna prova che dimostri un’altra origine anche se esistono varie ipotesi – prive di riscontri scientifici – che ricollegano l’origine dei disegni geometrici, ad una spiegazione paranormale: quella degli ufo.

APPARIZIONI. Le prime apparizioni dei cerchi di grano, risalgono agli anni Ottanta con i primi tre disegni in Inghilterra. Da allora si è iniziato a parlare di manifestazione marziana ed il fenomeno ha cominciato ad intensificarsi sempre di più nelle campagne inglesi. Poi la burla, nel 1991, quando Doug Bower e Dave Chorley iniziarono a creare i loro cerchi. Con il passare degli anni, il fenomeno si è allargato a più parti del mondo, anche in Italia, fino ad arrivare al caso di ieri, quella di Figline Valdarno.

Lusi: ”Ho dato soldi anche a Renzi”. Il sindaco replica: ”Mai preso una lira”

Lusi torna a parlare. L’ha fatto ieri, nella sua audizione alla Giunta delle immunità di Palazzo Madama.

LUSI. Secondo quanto si apprende, il senatore della Margherita avrebbe rivelato che Renzi aveva chiesto dei soldi, 120mila suddivisi in tre fatture, poi Rutelli avrebbe chiesto a Lusi di non pagargli la terza e così quest’ultimo avrebbe dato a Renzi solo 70mila euro. Queste alcune delle rivelazioni che Lusi avrebbe fatto. Nella Margherita, avrebbe detto ancora Lusi, lui faceva semplicemente quello che gli veniva detto.

RENZI. E non si è fatta attendere la replica di Renzi. “Leggo sui siti solo adesso che Lusi due la vendetta – ha scritto su Facebook il sindaco di Firenze – torna alla carica e riprova a coinvolgermi nella vicenda dello scandalo ex Margherita. Dice di avermi dato dei soldi. Due mesi fa erano 140mila euro. Oggi siamo scesi a 70mila. Sarà la crisi… Torno a chiedere ciò che dico dall’inizio di questa vicenda. Lusi e la Margherita pubblichino sul sito tutte le fatture e tutto ciò che è stato finanziato. Tutto. A quel punto non c’è trucco, non c’è inganno. E vediamo chi dice bugie. Quanto a me, non solo confermo che non ho mai preso una lira, come è facilmente riscontrabile dai bonifici, dagli assegni e dai documenti. Ma continuo a dire come faccio dalla Leopolda 2010 che il finanziamento ai partiti va abolito, subito. Se qualcuno pensa di usare di mezzucci per mandare messaggi in codice, sappia che mi hanno insegnato che si deve aver paura di tante cose, ma mai dei ladri. E che il posto dei ladri non è (o non dovrebbe essere) il Parlamento…”: queste le parole pubblicate da renzi sulla sua pagina Facebook.

TRE PUNTI. Ma non solo: il sindaco ha poi replicato più dettagliatamente alle ultime parole di Lusi. “Rispondere alle accuse di Lusi – ha spiegato Renzi – non è difficile. È umiliante, casomai. Perché il giochino è chiaro: si vuol far credere che siamo tutti uguali. E che anche quelli che chiedono di abolire il finanziamento pubblico ai partiti sono come gli altri. Anzi, peggio degli altri. Vogliono farci passare da ladri, e per di più da ladri di polli. Era già accaduto un paio di mesi fa, prima con un pezzo di Franco Bechis su Libero e poi con un’intervista al tesoriere della Margherita da Michele Santoro. Oggi si torna alla carica, con la notizia che ‘Lusi ha dato 70mila euro a Renzi’. A dire il vero erano 140mila euro tre mesi fa e oggi sono diventati la metà: neanche i titoli di stato greci hanno perso così tanto. Ma ovviamente non è questo il punto. Tre considerazioni molto semplici.

1 – I miei soldi. Credo alla trasparenza assoluta, come dovere di un pubblico amministratore. Possiedo insieme a mia moglie una casa acquistata con un mutuo acceso presso la Cassa di Risparmio di Firenze, muto che termineremo di pagare nel 2034. Mia moglie ha una Volkswagen Sharan, io mi muovo in bici o con l’auto elettrica del Comune. Non ho titoli azionari, non ho seconde o terze case, non ho patrimonio da dichiarare. In banca in questo momento ho 23.147 euro, comprensivi dell’anticipo del mio libro. Non tutti sono uguali: c’è chi usa i soldi del partito per comprarsi la casa, c’è chi ha la paghetta, c’è chi compra la laurea. Io faccio come tutti gli italiani: se ho da comprarmi la casa, faccio il mutuo. Se ho da laurearmi, vado all’università. Vivo (bene) con il mio stipendio di circa cinquantamila euro netti all’anno e con lo stipendio di mia moglie, insegnante precaria della scuola pubblica.

2 – Le mie iniziative politiche. Per le campagne elettorali (primarie e amministrative) e per gli eventi (a partire dalle due Leopolde) non ho ricevuto un centesimo né dal PD, né dalla Margherita, né dai DS. Vorrei essere chiaro, come ho già detto tante volte: se me li avessero dati li avrei presi volentieri. Perché i soldi del finanziamento pubblico servono (o dovrebbero servire) alle campagne elettorali, non alle case dei tesorieri. Ma non me li hanno dati. Anzi. I soldi li ho dati io – come tutti gli amministratori – alla Margherita, finché ero iscritto a quel partito (circa 5.000 euro di contributo) e al PD, subito dopo (circa 6.000 euro di contributo). Visto come li spendono penso di aver fatto male a contribuire, ma era un obbligo statutario e le regole si rispettano, sempre, anche quando non siamo d’accordo. Siccome su questo punto qualcuno mente, faccio una proposta: tutti i tesorieri (Margherita, DS, IDV, An, Forza Italia, Lega, Rifondazione, eccetera) eliminino ogni dubbio. Mettano on-line tutti i soldi che hanno dato e a chi, con fatture, bonifici e assegni. Così vediamo chi spara balle.

3 – Le mie idee. Io propongo da mesi l’abolizione totale del finanziamento pubblico ai partiti. Lo dicevo alla Leopolda, l’ho scritto in Stilnovo, lo ripeto oggi. Abolire tutto, abolire subito. Porteremo anche questo tema nella campagna elettorale delle primarie – se ci saranno, come spero – perché sul punto specifico sono certo che gli elettori del PD siano molto più avanti dei loro rappresentanti.

Il Senatore Lusi avrebbe il dovere di dimettersi immediatamente visto che è reo confesso di furto. Se un cittadino ruba un portafoglio va dentro, se un parlamentare ruba milioni di euro si fa scudo dell’immunità. Questo atteggiamento è insopportabile. Ma io non avevo paura dei ladri neanche da bambino. Non inizierò certo adesso. Possono usare tutti i messaggi in codice che vogliono. Io vado avanti a viso aperto, sapendo che le insinuazioni passano, la realtà dei fatti resta”.