sabato, 2 Agosto 2025
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Coniugi trovati morti in casa, confermato l’omicidio-suicidio

Omicidio-suicidio. L’autopsia eseguita sui corpi dei due coniugi trovati senza vita venerdì scorso nella loro casa di Prato sembra confermare quella che fin da subito è stata la pista seguita dagli inquirenti.

L’AUTOPSIA. I primi risultati dell’autopsia sembrano infatti confermare l’ipotesi investigativa iniziale, ovvero quella dell’omicidio-suicidio. Secondo la ricostruzione di quanto avvenuto effettuata dagli inquitenti, l’uomo, un operaio tessile di 37 anni, avrebbe ucciso la moglie, una commessa di 34, con un coltello da cucina.

LA FIGLIA. Poi, dopo aver avvertito i carabinieri, avrebbe usato la stessa arma contro se stesso per suicidarsi. Al momento della tragedia la figlia della coppia, di soli 4 anni, si trovava in casa. La piccola è stata trovata sana e salva dai soccorritori e dalle forze dell’ordine accorsi sul posto.

Uccide la moglie e si spara, salva la figlia

No alla privatizzazione, ”Ataf deve rimanere pubblica”

 

Adesivi anti-Renzi, fischietti, palloncini color arancione-bus e scioperi. Le proteste made in Ataf hanno dato fondo a tutte le iniziative possibili per combattere l’annunciata privatizzazione. Tra cortei e volantini la città ha assistito anche a una biciclettata di protesta, guidata dalle rappresentanze sindacali.

NEWCO. Ma fermare l’operazione vendita sembra quasi impossibile. La cosiddetta newco che sarebbe dovuta nascere dallo “spacchettamento” dell’azienda è già stata inserita nel Registro delle Imprese. “Fin dallo scorso dicembre”, spiega con sconforto il consigliere comunale Tommaso Grassi (Spini per Firenze). Ben prima, dunque, dell’annuncio ufficiale del presidente Filippo Bonaccorsi, ma soprattutto prima che il consiglio comunale stesso potesse consultarsi e discutere la faccenda nel merito.

PDL. “Queste decisioni spettano al consiglio comunale – ribadisce dai banchi dell’opposizione Marco Stella (Pdl) – vorremmo ricordare a Bonaccorsi che Ataf è una società interamente pubblica, partecipata dal Comune di Firenze che detiene l’82% delle quote azionarie. Tale configurazione societaria impone che le scelte strategiche dell’azienda, e in particolare la vendita di quote azionarie, passino attraverso una decisione che deve essere presa dal consiglio”. Eppure non solo la società che dovrebbe andare in mano ai privati esiste già, ma è stato anche pubblicato un bando per individuare l’advisor a cui affidare la procedura, un’operazione che da sola costerà 90mila euro alle casse dell’Ataf. In assenza di qualsiasi atto ufficiale che indichi da parte del Comune di Firenze o degli altri soci la volontà di procedere allo spacchettamento.

GRASSI. “L’amministrazione comunale – dichiara Grassi – ci aveva garantito che ancora nessun passo formale era stato fatto. Se fosse appurata un’illegittimità il presidente Bonaccorsi ed eventualmente coloro che hanno autorizzato la scelta sostituendosi al consiglio, dovrebbero rassegnare immediatamente le proprie dimissioni”. Sotto accusa la giunta intera e in particolare l’assessore al bilancio Angelo Falchetti, che dell’operazione avrebbe dovuto essere a conoscenza e riferire nel Salone dei Duecento.

AUTISTI. Questioni burocratiche e politiche che in realtà poco o nulla interessano ai dipendenti Ataf, tra cui ormai serpeggia lo spauracchio dei licenziamenti. “Quando Sip è diventata Telecom i dipendenti sono passati da 120mila a 55mila – dichiara Alessandro Nannini dei Cobas – e andatelo a chiedere ai pendolari se sono stati penalizzati o no dalla privatizzazione delle Ferrovie”. “L’ingresso dei privati nei trasporti – gli fa eco un autista Ataf – non ha mai portato benefici, ma semmai un peggioramento nella qualità del servizio e nelle condizioni di lavoro”.

Ataf ai privati, il fronte del sì

O i privati o la morte. Lo ha detto a chiare lettere il presidente Filippo Bonaccorsi. “Se non apriamo a un partner industriale Ataf rischia di fallire entro 4-5 anni”. E vendita sia: il 40% delle quote sarà messo all’asta questa estate.

BILANCIO. Ci eravamo lasciati che l’azienda era in pareggio per la prima volta dopo 52 anni e ci ritroviamo con una che rischia il fallimento. La ragione sta nel vecchio parco macchine, che necessitano di essere urgentemente sostituite. Una prima tranche di vetture sono già state cambiate (54), ma ne mancano ancora due terzi e ognuna costa oltre 200mila euro. Impossibile pensare di rastrellare i 40 milioni necessari dai Comuni soci, già alle prese con conti esangui. Meglio far intervenire un privato, prima che sia troppo tardi, sostiene Bonaccorsi.

BAD COMPANY. In sostanza Ataf sarà divisa in due aziende, una delle quali rimarrà pubblica, mentre l’altra farà capo a un privato (si è vociferato di Ferrovie dello Stato e di Ratp, già coinvolta nella gestione della tramvia). Di proprietà pubblica rimarranno solo gli immobili e i depositi, mentre i bus passeranno al privato, così come la gestione del personale. Che passerà da 1.400 a 1.100 dipendenti circa. Il primo “sfoltimento” si avrà già quest’anno, a suon di incentivi all’esodo, “tutti autofinanziati”, assicura Bonaccorsi. Da qui i timori dei sindacati e dei lavoratori stessi, scesi più volte in piazza contro la privatizzazione. Anche se, compreso nel pacchetto, ci dovrebbe essere una clausola sociale, in grado di garantire i livelli occupazionali fino alla fine del contratto.

GARA REGIONALE. Chi partecipa alla gara dovrà inoltre mettere già nero su bianco un investimento di 10 milioni per il rinnovo dei bus. La contropartita? Sta nella gara unica per la gestione del Tpl in tutta la Toscana, messa in cantiere dalla Regione. Già l’anno prossimo il trasporto pubblico su gomma dovrebbe far capo a una sola azienda (o associazione temporanea di impresa o consorzio), un piatto appetitoso per un qualsiasi operatore del settore. La prospettiva, solo rimandata, è poi quella di integrare il servizio su gomma con quello su ferro, rendendo ancor più efficiente la macchina. Chi entra in Ataf oggi, dunque, entra in Toscana domani. Basterà ad attirare investitori? Molto probabilmente sì e anche di un certo calibro.

TIMORI. Non basta invece a rassicurare dipendenti e finanche cittadini che dei bus ne usufruiscono ogni giorno e che già si sono visti scippare corse e pezzi di linee nei mesi scorsi. Che succederà dando il servizio in pasto a un privato? “Con la privatizzazione di Enel e di Autostrade o della Sip non sono scomparse le autostrade, non viviamo al freddo e al buio e non facciamo i segnali di fumo per comunicare a distanza – ironizza il presidente Ataf – chi l’ha detto che il trasporto pubblico debba essere fornito esclusivamente da un’azienda pubblica? A Prato succede già e circa un quarto dei servizi della stessa area fiorentina sono gestiti da Linea, che è per il 66% privata”.

LAVORATORI. Insomma non sempre pubblico è meglio. Ma lo è sicuramente per chi ci lavora. Basta mettere a confronto le differenze di contratto tra i dipendenti Ataf e quelli di Cap, Lazzi, Sita e la stessa Linea. La mensa, tanto per dirne una, è inclusa per gli uni ma non per gli altri, così come i trasferimenti sono compresi nel turno per Ataf e non per gli altri. Infine chi lavora per i compagnie private deve essere a disposizione un’ora in più al giorno e matura una ventina di giornate libere in meno. Privilegi? Chi è abituato al traffico cittadino forse non è d’accordo.

Si appartano con le fidanzate e poi le lasciano in auto per andare a rubare

 

Si sono appartati con le fidanzate in un luogo poco frequentato, ma poi hanno abbandonato in auto le dolci metà per introdursi in un asilo e compiere un furto. Protagonisti della vicenda due pratesi.

BRAVATA. Il fatto è avvenuto ieri sera, quando due coppie di amici si sono allontanati in auto per cercare un po’ di intimità nei pressi di un asilo di Prato. Pochi minuti dopo, però, i due uomini, 29 e 37 anni, hanno deciso di fare una bravata e di entrare nell’edificio per portarsi via qualcosa di valore.

ARRESTO. A dare l’allarme è stato un abitante della zona, che ha chiamato la polizia. I due pratesi sono stati trovati in possesso di uno stereo, due sedie e due fax sottratti all’asilo e sono stati arrestati dagli agenti. Le loro fidanzate hanno poi raccontato di aver cercato di dissuaderli.

Vinicio Capossela, bis al Verdi

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Doppio appuntamento al Teatro Verdi per Vinicio Capossela, questa e domani sera, 10 e 11 maggio. Capossela festeggia i suoi primi vent’anni in musica con un doppio album di inediti, che ha debuttato al secondo posto in classifica, dietro solo a Vasco.

MARINAI E PROFETI. “Marinai, profeti e balene” contiene diciannove brani, tutti sul filo conduttore del viaggio per mare, del mito e della letteratura. “La letteratura di mare è quella che espone di più l’uomo al contatto col suo destino – ha raccontato il cantautore – un mare di carta in cui ritrovare indicazioni utili alla rotta della nostra vita”.

CASTELLO. Ma il mare non è solo la fonte di ispirazione dell’album, ci entra prepotentemente dentro: voce e piano sono state registrate a Ischia, dove Capossela aveva fatto portare un pianoforte a coda degli anni ’30. La registrazione è avvenuta all’interno del Castello Aragonese, “tra lo stridio dei gabbiani e gli spettri del mare”.

INFO. Spettacolo ore 20.45, biglietti da 28,75 a 51,75, acquistabili a questo punto solo presso la biglietteria (se ce n’è rimasto qualcuno).

Pitti e Tornabuoni pedonali, ”Ataf perderebbe 2-3 milioni di euro”

 

Pedonalizzazione di via Tornabuoni e piazza Pitti, dopo la proposta lanciata dal sindaco Renzi e il sopralluogo con il comandante della municipale e il presidente di Ataf, la città continua a dividersi sull’ipotesi. E gli stessi autisti di Ataf non ci stanno.

COSTI. “Pedonalizzare anche via Tornabuoni e piazza Pitti – dichiara Americo Leoni della Faisa Cisal – significa allontanare ulteriormente i mezzi pubblici dal centro e lasciare a piedi una zona popolosa, allungando ancora di più i nostri tragitti”. Così facendo “aumenterebbero solo i costi, mentre l’utenza diminuirebbe”, sostiene Leoni, provocando una perdita quantificabile in “due o tre milioni di euro”.

ABBONAMENTI. Secondo Leoni gli abbonamenti sono già diminuiti con la pedonalizzazione di piazza Duomo. “Il debito Ataf è di 12 milioni e il bilancio in pareggio dell’azienda – continua – è riferito solo al 2010. Se si aggiungono altri due o tre milioni di mancati introiti, Ataf rischia di chiudere. Il sindaco rifletta su questo”.

”NUMERI BUONI PER IL LOTTO”. Non si è fatta attendere la replica del presidente Ataf Filippo Bonaccorsi. “Le ipotetiche perdite di soldi causa pedonalizzazione sono completamente campati in aria – dichiara – i numeri dei sindacati sono buoni per il lotto”. Secondo il presidente Ataf l’operazione sarebbe invece pro Ataf. “Anche al tempo della pedonalizzazione del Duomo – continua – il solito sindacato, che era lo stesso contrario a far salire le mamme con i passeggini aperti sui bus, sparò numeri a casaccio di perdite vertiginose nei conti e disastroso calo dei passeggeri. Invece nel 2010 abbiamo aumentato i passeggeri del 3% rispetto al 2009 e sempre nel 2010 abbiamo chiuso il bilancio in pareggio, cosa che non accadeva da 58 anni”. Ma “i numeri inventati – avverte Bonaccorsi – hanno le gambe corte, anzi cortissime”.

SONDAGGIO. Il nostro sondaggio, lanciato tra i fan e gli amici di Facebook di IlReporter.it, ha invece registrato un netto favore dei cittadini nei confronti dell’ipotesi di aree pedonali in piazza Pitti e via Tornabuoni. La consultazione va avanti su Facebook.

Quello che gli uomini vogliono: cibo e sonno più del sesso

Gli uomini pensano solo al sesso? Sembrerebbe proprio di no. E questa volta a dirlo non è un rappresentante della categoria in cerca di difesa o giustificazioni, ma addirittura una ricerca della Ohio State University di Mansfield, pubblicata su LiveScience.

PENSIERI SUL SESSO 18 VOLTE AL GIORNO. Dallo studio, guidato dal professor Terri Fisher, è emerso che se è vero che gli uomini pensano al sesso più spesso delle donne (18 volte al giorno contro 10), non è questo il pensiero che fanno più spesso. Al sesso, infatti, gli uomini sembrano preferire cibo e sonno.

MA LE “PREOCCUPAZIONI” SONO ALTRE… Secondo quanto emerso dalla ricerca, condotta su studenti maschi e femmine dell’università, gli uomini penserebbero al sesso poco più di una volta ogni ora, mentre le donne circa la metà. Ma in cima ai loro pensieri, come e più del sesso ci sarebbero appunto altre “preoccupazioni”: mangiare e dormire.

Ataf, proclamato un nuovo sciopero. Ma in viale dei Mille è già protesta

 

Sarà un lunedì di passione, anziché un venerdì, stavolta. I dipendenti Ataf scendono nuovamente in piazza il 23 maggio prossimo, per uno sciopero di 24 ore contro la vendita di una parte delle quote ai privati. Ma in viale dei Mille c’è già un presidio di protesta: in camper.

CORTEO. Già messo in programma anche un nuovo corteo, che da viale dei Mille raggiungerà Palazzo Vecchio, dove gli autisti Ataf cercheranno di parlare con il sindaco.
 

CENE E MUSICA. Ma la mobilitazione dei dipendenti a rischio vendita è già cominciata: oggi e domani sono previsti dibattiti, musica, cene aperte ai cittadini per sensibilizzare il fiorentino medio sulla questione “privatizzazione”. Tutto ciò grazie a un presidio permanente davanti alla sede di viale dei Mille, dove è stato parcheggiato un camper su cui campeggia una foto di Renzi sormontata dalla scritta “L’Ataf non si (s)vende”.
 

SCIOPERO. Lo sciopero del 23 maggio avrà inizio alle 6 e saranno garantite solo le fasce intoccabili per legge: bus a rischio dalle 9.15 alle 11.45 e dalle 15.15 fino al termine del servizio.

NO AI PRIVATI. “Affidare Ataf ai privati – secondo i rappresentanti della Rsu – vuol dire servizio più scadente e ridotto per i cittadini e peggiori condizioni per i lavoratori. Nessuna decisione però è passata per ora dal Consiglio comunale” e “dietro la privatizzazione ad oggi c’è solo la volontà di fare cassa”.

DEPOSITO. Secondo i sindacati anche il futuro del deposito di viale dei Mille sarebbe a rischio,  “il numero dei bus sarà ridotto e il grande deposito non sarà più necessario. L’area potrebbe essere destinata a scopi immobiliari”. Intanto è già stato individuato l’advisor che dovrà trovare un acquirente del 40% di Ataf entro giugno e condurre la trattativa.

Farfalle d’oro per la Fondazione Bacciotti

Una linea speciale di gioielli in oro e smalto per sostenere la ricerca sui tumori infantili. Nomination, la nota azienda orafa fiorentina (quella dei braccialetti componibili), ha creato una serie di pendenti e bracciali a sostegno della Fondazione Tommasino Bacciotti.

I GIOIELLI. La linea comprende un bracciale Composable (il modello icona del marchio inventato da Paolo Gensini nel 1987) decorato con la farfallina colorata logo della Onlus (in oro e smalto) e quattro pendenti in acciaio a forma di farfalla. I proventi derivanti dalla vendita dei gioielli saranno interamente devoluti alla Fondazione per la realizzazione del progetto ”Case Accoglienza Tommasino”, che prevede la ristrutturazione di appartamenti a Firenze concessi in forma gratuita alle famiglie dei bambini ammalati che devono soggiornare in città per le cure.

CASE ACCOGLIENZA. Oltre alla prima casa accoglienza sul Lungarno Ferrucci, la Fondazione sta ristrutturando altri cinque appartamenti in via delle Gore, nella zona di Careggi.

 

10 maggio, ore 10: via al ”viaggio-impresa” Erfurt-Firenze

Ieri un giro di riscaldamento e la revisione delle bici, oggi la preparazione dei bagagli e le ultime messe a punto: Michele Mastrosimone e Lorenzo Passagnoli sono pronti a partire per il loro viaggio-impresa, che li porterà da Erfurt (Germania) a Firenze, da Duomo a Duomo. Come? Rigorosamente in bicicletta.

LA PARTENZA. La partenza è in programma martedì 10 maggio alle 10 dal duomo di Erfurt. La prima tappa andrà da Erfurt a Hofheim in Unterfranken, in Bayern (Bavaria), ed è lunga 120 km. Il percorso si preannuncia prevalentemente pianeggiante con qualche collinetta più impegnativa, ma niente di speciale. Insomma, giusto un “riscaldamento” per quello che attenderà i due nelle tappe successive.

EQUIPAGGIAMENTO. Le bici ora montano le ruote fini da strada, i due ciclisti hanno circa 20 kg di bagagli ciascuno e tenda al seguito.  Durante le prime due tappe, infatti, dormiranno in tenda. Per quanto riguarda i pasti è previsto un piatto caldo a pranzo e forse anche a cena. Per colazione, invece, frutta, yogurt e barrette energetiche.

TUTTO PRONTO. Tutto è pronto, insomma. Non resta che salire in sella alla bici e iniziare a pedalare.