martedì, 20 Maggio 2025
Home Blog Pagina 2622

Buco Asl 1 di Massa, Rossi chiede 400 mln di danni ai direttori generali

Va avanti l’indagine sul buco di bilancio dell’Asl 1 di Massa, attualmente stimato attorno ai 270 milioni. E oggi il presidente della Regione Enrico Rossi ha firmato le diffide per chiedere i danni direttamente a chi doveva vigilare, circa 400 milioni in tutto.

DIRETTORI GENERALI. Le diffide sono state inviate all’ex direttore generale della Asl di Massa e Carrara Antonio Delvino, all’ex dg della stessa Asl (oggi direttore generale a Pistoia) Alessandro Scarafuggi, all’ex direttore amministrativo Ermanno Giannetti e ai componenti dei tre collegi sindacali che si sono succeduti dal 2005 al 2010. Circa 319 milioni di euro la cifra complessivamente richiesta a titolo di risarcimento danni. Altri 95 milioni erano già stati richiesti all’azienda Deloitte, l’agenzia che certificò il bilancio 2008 della Asl. “Voglio ricordare – dichiara Rossi – che io per primo ho denunciato il buco di bilancio alla Procura e che nel marzo dell’anno scorso interruppi la campagna elettorale per convocare tutti i direttori generali e chiedere loro i conti. La Asl di Massa e Carrara dichiarò allora un disavanzo tendenziale tra i 700 e i 900 mila euro, tale da non indurre preoccupazioni. Continuiamo a lavorare per fare piena chiarezza. Siamo decisi ad ancora fino in fondo”.

Mercato delle opportunità, borse tricolore in regalo

Quattromila borse per la spesa in tela verde, bianca e rossa per i clienti del Mercato delle opportunità. E’ l’iniziativa di Mercafir per celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia, presentata oggi in Palazzo Vecchio dall’assessore alle politiche sociosanitarie Stefania Saccardi e dal presidente Valdemaro Nutini. A partire da domani e nei giorni di apertura del Mercato delle opportunità (martedì e venerdì, dalle 12.30 alle 18, ingresso via dell’Olmatello) a tutti gli acquirenti verrà regalata la sporta con la scritta “1861-2011 150° anniversario Unità d’Italia” che campeggia su uno sfondo tricolore.

L’INIZIATIVA. “Si tratta di una bella iniziativa e dalla duplice valenza – ha sottolineato l’assessore Saccardi –. Da un lato Mercafir ha voluto rispondere all’appello delle istituzioni per celebrare degnamente questo importante anniversario e dall’altro si contribuisce alla riduzione dei sacchetti per la spesa, riutilizzando la borsa che verrà distribuita. Voglio quindi ringraziare Mercafir per questo e per la creazione del Mercato delle opportunità che ha aperto la struttura di Novoli non solo ai commercianti, ma anche alla cittadinanza con prodotti di qualità a prezzi convenienti”.

IL MERCATO. Nel corso della presentazione di questa iniziativa il presidente Nutini ha ricordato alcuni “numeri” che riguardano il Mercato delle opportunità dal momento della sua apertura (marzo 2006): 453 sono stati i giorni di mercato, 1.795.578 i colli venduti, 228.900 gli scontri emessi; dal novembre 2008 oltre all’ortofrutta è stato aperto anche il mercato del pesce con 225 giorni di apertura, 140.440 kg di venduto con 50.551 scontrini. “Un successo – ha detto il presidente di Mercafir – che ci riempie di soddisfazione perché, in tempi di crisi, crediamo possa fornire un aiuto concreto alle famiglie. E per migliorare ancora la fruibilità nei giorni di mercato abbiamo deciso di anticipare alle 12.30 l’orario di apertura e di predisporre dei bagni, compreso uno per portatori di handicap. Vorrei anche ricordare che il prezzo medio di una cassa di frutta o verdura che nel 2006 era di 3 euro e 46 centesimi, nel 2010 è sceso di 20 centesimi. Un piccolo, ma significativo segnale”.

A pesca di rifiuti, un continente di plastica nel Tirreno

L’isola in fondo al mare? È di plastica. Secondo uno studio effettuato da Arpa Toscana in collaborazione con Arpa Emilia Romagna, sui fondali del mar Tirreno c’è una quantità di rifiuti che supera quella presente nell’Oceano Atlantico.

LO STUDIO. Secondo la ricerca, presentata questa mattina in Senato, la plastica rappresenta il principale rifiuto rinvenuto nei mari, con punte del 90-95%.

PESCA DI RIFIUTI. Un dato per tutti: nell’arcipelago toscano in un’ora di pesca con reti a strascico sono stati “pescati” 4 chili di rifiuti, di cui il 73% costituito da sacchetti, bicchieri e altri residui di plastica.

500 TONNELLATE. Ammonta a 500 tonnellate, invece, la quantità complessiva di rifiuti di plastica che complessivamente galleggiano nel mar Mediterraneo. La concentrazione più alta si trova proprio nel nord del Tirreno: quello che dovrebbe essere il Santuario dei Cetacei è invaso da 892mila frammenti plastici, contro una media di 115mila.

OCEANI. Non avremo a che fare con il Plastic Vortex, insomma, ma le nostre acque rimangono decisamente malate. Rimane grave la situazione negli oceani: secondo l’Unep e l’Agenzia di protezione ambiente svedese, di 115 specie di mammiferi marini 49 sono a rischio intrappolamento o ingestione di rifiuti marini. I cetacei e i mammiferi marini vengono attratti da questi materiali, spesso di colore acceso. Dai monitoraggi è emerso che elefanti marini, delfini, capodogli, lamantini, 111 specie di uccelli marini su 312 hanno ingerito rifiuti di plastica. Circa 100.000 mammiferi marini, di cui 30.000 foche,un numero consistente di tartarughe, 700.000 – un milione di uccelli marini rimangono uccisi ogni anno dalla plastica, per soffocamento o intrappolamento

RIPULIRE I FONDALI. Per ripulire i fondali si sta pensando proprio di coinvolgere i pescatori. Il progetto transfrontaliero Gionha che coinvolge le regioni Liguria, Toscana, Sardegna e Corsica, e di cui la nostra Arpat è capofila, ha tra le proprie finalità, quella di avviare un progetto pilota che a Livorno dovrebbe coinvolgere tutti i pescatori professionisti della marineria a strascico, gli unici operatori in grado di effettuare una concreta pulizia dei fondali marini.

Picasso, Mirò e Dalì. Giovani… e ribelli!

0

Picasso, Mirò e Dalì, stili diversi ma una costante: la ribellione. L’arte, si sa, per chiamarsi tale deve avere prima di tutto qualcosa da dire. Ed avevano sicuramente tante cose da dire, forse da ‘urlare’, questi tre grandi artisti. Basti pensare a come hanno sconvolto le convenzioni artistiche dell’epoca e a come seppero tracciare il confine – sempre incerto, questo è sicuro – tra stile classico e moderno, senza però dimenticare mai che le grandi tradizioni vanno onorate e che serve sempre un fertile ‘vecchio’ per poter piantare un valido ‘nuovo’.

GIOVANI E RIBELLI. Più di sessanta opere della produzione giovanile di Picasso, Mirò e Dalì e oltre cento schizzi picassiani provenienti dai più importanti musei spagnoli saranno esposti dal 12 marzo al 17 luglio nelle splendide sale di Palazzo Strozzi con la mostra “Picasso, Mirò, Dalì. Giovani e arrabbiati: la nascita della modernità”. La rassegna, in un percorso a ritroso dal 1926 (anno della presunta visita di Dalì a Picasso a Parigi) a prima del 1900 (con l’arrivo del giovanissimo Picasso nella capitale francese), esplora i percorsi dei tre grandi pittori alla ricerca della propria strada in un cammino fatto di incontri e incroci tematici e formali.

DalLA RIBELLIONE, IL FILO COMUNE. L’arte giovanile di Picasso rifletteva spesso le sue forti convinzioni politiche. Nel 1901 fondò con un suo amico la rivista “Arte Joven” (Arte Giovane) con vignette firmate dallo stesso Picasso che rappresentavano la condizione dei poveri, con la quale solidarizzava. Anche Mirò intese l’arte come un aspetto della politica, come attesta la sua affermazione che “l’assassinio della pittura” deriva da un’avversione per l’arte borghese. Allo stesso tempo, Dalì, che era molto più giovane di Picasso e Mirò essendo nato nel 1904, fu espulso dall’Accademia poco prima degli esami finali, poiché sosteneva che nessuno all’interno della facoltà era abbastanza competente per poterlo esaminare.

Tre risposte diverse ad una stessa questione: cambiare. Cambiare l’arte perché poi lei, con la forza che storicamente le viene riconosciuta, tenti di cambiare la realtà.

FOTO IN QUESTA PAGINA:
A destra
: Pablo Picasso – La stiratrice [La Repasseuse] 1901, New York, The Metropolitan Museum of Art, Alfred Stieglitz Collection, 1949, 49.70.2 @2010. Image copyright The Metropolitan Museum of Art/Art Resource/Scala, Firenze.
A sinistra
: Salvador Dalí – Composizione con tre figure. Accademia neocubista (Il marinaio. Accademia neocubista) 1926, Museu de Montserrat, Donato da Josefina Cusí, R. N.201.390.

Per informazioni riguardo ad orario e prezzo del biglietto www.palazzostrozzi.org

Piazza Nobili, il benzinaio chiude, la soap continua

Piazza Nobili, capitolo secondo, o meglio epilogo e nuovo inizio. Dopo anni di serrata battaglia tra i residenti e l’amministrazione comunale, condotta anche attraverso Il Reporter, il benzinaio lascia la piazza. O meglio, la lascerà non appena l’area sarà bonificata dai residui dell’impianto. Si apre il secondo round tra cittadini e Comune. E c’è anche un po’ da ridere.

FUMI. “L’impianto ha ufficialmente cessato l’attività con l’inizio del nuovo anno – dichiara Paolo Santarelli – residente nel condominio dietro al distributore – ma rimane il problema dei fumi e dei miasmi residui. E’ necessario intervenire subito per la bonifica”. Con i fumi delle pompe di benzina i residenti ci fanno i conti da anni e da anni combattono per ridurre la pericolosità di questa situazione. “Oltretutto – suggerisce Santarelli – nel momento in cui la cisterna sarà smontata, il Comune potrebbe cogliere l’occasione per installare qui un’isola ecologica con cassonetti interrati”.

CASSONETTI. E con questo veniamo al problema numero due della piazza: i cassonetti al centro, da entrambi i lati di via Marconi, numerosi e pericolosi. L’incrocio, infatti, soffre di scarsa visibilità ed è spesso scenario di sinistri. Per questo i cittadini (così come alcuni consiglieri di quartiere) hanno ripetutamente chiesto all’amministrazione di rivedere l’assetto della piazza, possibilmente cambiando posto ai cassonetti.

PRIMO PASSO. Un primo cambiamento è in effetti avvenuto il mese scorso, ma con risultati che il consigliere comunale Pdl Alberto Locchi, autore di un’interrogazione in merito a Palazzo Vecchio, definisce esilaranti. “Tre cassonetti sono stati spostati dal lato benzinaio – racconta – ma gli altri due sono rimasti addossati all’incrocio con via Inghirami, lasciando inalterata la questione della visibilità. Per di più, nello spazio rimasto vuoto hanno cominciato a sostare le auto, aggravando la situazione”.

SECONDO TEMPO. Qualche settimana dopo la soluzione “finale”: i due cassonetti residui sono stati spostati all’inizio di via Inghirami e al posto della sfilza di bidoni è stata installata una rastrelliera per le bici. “Inizialmente per quello spazio era stato pensato un parcheggio per motorini – continua Locchi – ma i residenti si sono infuriati contro questa ipotesi”.

BONIFICA. Per quanto riguarda invece la bonifica dell’impianto di benzina, invece, si è mossa Stefania Saccardi in persona. L’assessore all’ambiente ha garantito che i resti del distributore spariranno dalla piazza in tempi brevissimi. La cisterna sotterranea potrebbe essere invece riempita con sabbie che assorbano i fumi residui. Niente cassonetti interrati per ora, dunque.

RIASSETTO. Ma il famoso progetto di riassetto generale della piazza che fine ha fatto? “Lo abbiamo chiesto al sindaco con un’interrogazione urgente – dichiara il consigliere comunale Emanuele Roselli (Pdl) – ma un progetto dettagliato per quella piazza ancora non c’è”. Eppure se ne sente parlare da anni: riassetto dei posti auto, allontanamento dei cassonetti dal centro, addirittura una rotonda per limitare la velocità su via Marconi e il numero di incidenti in zona. Solo idee, niente di concreto. Per il momento i residenti dovranno accontentarsi della prima vittoria: la scomparsa dalla piazza di un elemento di rischio per le case vicine.

Furti nelle case, sgominata una banda

Furti in appartamento, sgominata una banda dalla polizia.

ARRESTI. Questa mattina, alle prime ore dell’alba, è scattata con una serie di arresti la fase conclusiva di un’operazione di polizia condotta dagli uomini del Commissariato di Empoli, diretti dal dottor Maurizio Di Domenico in collaborazione con la Squadra Mobile di Firenze, il Reparto Prevenzione Crimine Toscana, i Commissariati di Viareggio (LU) e Fiumicino (RM).

L’OPERAZIONE. L’operazione, denominata “bandoni” (“imbroglioni” in dialetto empolese), ha permesso di far luce su una lunga serie di reati contro il patrimonio compiuti da gruppi criminali appartenenti a famiglie “sinti” da tempo stanziati sul territorio dell’Empolese Valdelsa e nella vicina provincia di Pisa. In particolare, nella mattinata sono stati catturati otto soggetti – di età compresa tra i 21 e i 41 anni, residenti a Empoli (FI), San Miniato (PI), Altopascio ( LU) e Camaiore (LU) – ritenuti gravemente indiziati di far parte di un’associazione a delinquere finalizzata ai furti in appartamento e in esercizi commerciali, oltre ai reati di ricettazione e uso indebito di carte di credito. L’attività investigativa del Commissariato di Empoli ha inoltre portato alla denuncia di altre 18 persone che, a vario titolo, avrebbero concorso nei singoli episodi di furto e ricettazione.

INDAGINI. Le indagini erano iniziate nel mese di marzo dello scorso anno, a seguito di un tentativo di furto in un’abitazione a Empoli, e nei mesi a seguire sono state supportate da intercettazioni ambientali e telefoniche che hanno permesso di monitorare l’attività delittuosa di un gruppo di soggetti di etnia “sinti”, individuando una vera e propria associazione a delinquere finalizzata alla consumazione di reati contro il patrimonio quali la ricettazione, i furti in abitazione ed esercizi commerciali, furti di motoveicoli e perfino di rame.

FURTI. Secondo gli inquirenti, sono attribuibili al gruppo criminale almeno 25 furti consumati nella provincia di Firenze in ditte, abitazioni e ville, tra casseforti, gioielli e armi; episodi criminali consumati prevalentemente tra il marzo e il giugno 2010 oltre ad alcuni risalenti addirittura al 2008. Nel corso dell’attività, la polizia ha recuperato e restituito ai legittimi proprietari diversa refurtiva consistente in preziosi, valori e motoveicoli per un ammontare complessivo di quasi 40mila euro. Questo importante risultato operativo si inserisce nel quadro di intensificazione dei servizi di Polizia disposti dal Questore Francesco Zonno nell’ambito del contrasto al fenomeno dei furti in appartamento.

“Ho mangiato il mio cane”: macabra scoperta nella periferia fiorentina