Rapita da Al Qaida: audiomessaggio
Parla Maria Sandra Mariani, la turista fiorentina rapita a a inizio mese nel deserto dell’Algeria. L’audio-messaggio trasmesso dalla televisione araba.
Sosta selvaggia: automobilista finisce sotto processo
L’auto lasciata in divieto, potrebbe costargli cara. Nell’aprile 2008 bloccò il passaggio degli autobus per quasi un’ora, oggi si apre a Firenze il processo a carico del proprietario di un suv e Ataf presenterà un conto salato.
15MILA EURO DI DANNI. Durante la prima udienza, che vede sul banco degli imputati l’automobilista indisciplinato, l’azienda di trasporto pubblico si costituirà parte civile e chiederà conto dei danni materiali e di immagine, derivati dalla mancata erogazione del servizio, quantificati in ben 15mila euro.
IL CASO. La vicenda risale al 13 aprile del 2008 quando il suv parcheggiato in divieto di sosta alla rotonda Barbetti, in zona Porta al Prato, mandò in tilt la viabilità: bloccò il passaggio delle linee 9, 16 e 27. Dalle ore 10.45 alle 11.25 del 13 aprile 2008 saltarono 17 corse, molte furono deviate e si accumularono ritardi di oltre 45 minuti.
IL COMMENTO. “Ritardi, salti di corse e deviazioni sono un costo per l’azienda e soprattutto un danno per i nostri utenti. Chi ne è responsabile deve pagare”, ha commentato il presidente di Ataf Filippo Bonaccorsi, aggiungendo che da settembre 2010 ad oggi “sono circa 50 le denunce per illecita interruzione di pubblico servizio fatte dall’azienda contro altrettanti automobilisti indisciplinati”.
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Tav, la metà dei fiorentini vuole la ”stazione Renzi”
Solo il 16% dei fiorentini è a favore della stazione Foster, mentre il 46% preferirebbe la proposta di Renzi, cioè una stazione-fermata sotto Santa Maria Novella. Ecco cosa ne pensano (e ne sanno) i cittadini dell’Alta velocità. IL SONDAGGIO DELL’ISTITUTO FRENI.
IL SONDAGGIO. Il sondaggio, commissionato da Mario Razzanelli (Lega Nord) all’Istituto Freni, fotografa una cittadinanza molto informata in tema Tav. Molto di più rispetto alle prime rilevazioni, l’ultima delle quali effettuata l’anno scorso.
CENTRO COMMERCIALE, QUESTO SCONOSCIUTO. L’unica cosa di cui la stragrande maggioranza degli intervistati (circa l’80%) non ha mai sentito parlare è il centro commerciale di 25mila mq in programma all’interno della Stazione Foster.
TUNNEL SI’, TUNNEL NO. Sull’idea del sottoattraversamento la partita finisce quasi in pareggio. Tuttavia l’asticella pende dalla parte del no (53 a 47%). E i quartieri che esprimono la maggior contrarietà sono Campo di Marte e Rifredi, quelli più toccati dai cantieri.
FOSTER VS RENZI. Il 46% degli intervistati si dichiara contrario alla superstazione griffata da Foster, contro il 38% di favorevoli. Ma è “l’ipotesi Renzi” a fare consensi a man bassa: tra i due progetti il 46% sceglierebbe la soluzione del sindaco, mentre solo il 16% opterebbe per la Foster. (e il 32% si risparmierebbe entrambe le cose).
IN SUPERFICIE E’ MEGLIO. Più della metà degli intervistati non aveva idea che esistesse un progetto alternativo, con il passaggio in superficie dei treni ad Alta velocità. Ma una volta saputo, l’80% degli intervistati sarebbe favorevole. Quantomeno al fatto che venga preso in considerazione dall’amministrazione pubblica.
Cittadini contro AV: crepe nelle case
Cedimenti del terreno, crepe e lesioni nelle abitazioni, che sarebbero state provocate dai lavori del sottoattraversamento dell’Alta velocità. La denuncia arriva da due famiglie che vivono davanti al cantiere nella zona del Sodo, alla periferia ovest di Firenze.
Cantieri AV, ”Crepe nelle nostre case”: i cittadini lanciano l’allarme
Cedimenti del terreno, crepe e lesioni nelle abitazioni, che sarebbero state provocate dai lavori del sottoattraversamento dell’Alta velocità. La denuncia arriva da due famiglie che vivono davanti al cantiere nella zona del Sodo, alla periferia ovest di Firenze.
ESPOSTO IN PROCURA. I cittadini hanno presentato un esposto in procura per segnalare “i gravi disagi che dall’inizio dei lavori di scavo si vedono costretti a subire a causa dei cedimenti del terreno sottostante la loro abitazione”, si legge in una nota diffusa dal loro avvocato, Walter Cabras.
LA VICENDA. Le prime crepe, secondo quanto riferito dal legale, sono comparse tra la primavera e l’estate 2008, a seguito dell’inzio delle opere di scavo per l’alta velocità. Con passare dei mesi, “le loro abitazioni sono state interessate da una serie di crepe e lesioni di vario genere – si legge ancora nella nota – che sono andate via via aggravandosi e moltiplicandosi”.
GUARDA LE FOTO. Queste alcune foto dei danni, che sono state fornite a Il Reporter.it dall’avvocato Walter Cabras.
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VIDEO / La monoposto sfreccia, nel cortile dell’università
L’Università di Pisa sfreccia a bordo delle sue monoposto. Si chiamano ET2ev e la ET3: sono i due veicoli da corsa messi a punto degli studenti e dai dottorandi della facoltà di Ingegneria. In cantiere c’è lo sviluppo di una nuova vettura la ET-4.
FORMULA STUDENT. Dal 2007, l’ateneo pisano si è dotato di una squadra di Formula Student, competizione che coinvolge studenti e università di tutto il mondo. L’ E-team, questo il nome del gruppo pisano, conta ben 41 persone attive più 8 membri di supporto e un supervisore. La squadra è al vertice tra i team italiani e al nono posto della classifica mondiale.
L’ESIBIZIONE. Nei giorni scorsi, l’E-team ha svolto una dimostrazione nel piazzale esterno della facoltà di Ingegneria. Tante le persone che hanno assistito alle corse, tra cui anche il rettore Massimo Augello.
GUARDA IL VIDEO.
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O l’aeroporto o l’inceneritore, la rivolta dei sindaci della Piana
Aeroporto, the day after. Il governatore Enrico Rossi non fa in tempo a dare il via libera alla pista parallela che i sindaci della Piana si ribellano. “La nuova pista va a discapito del parco – attacca Gianassi, primo cittadino di Sesto – , l’unica compensazione all’inceneritore di Case Passerini. La Regione scelga, o l’uno o l’altro”. “Non accettiamo ricatti”, replica Rossi.
PISTA VS AUTOSTRADA. La variante del Pit, approvata solo un paio di giorni fa a Palazzo Panciatichi, mette in campo due possibili scenari: o l’attuale nastro d’asfalto di Peretola si allunga fino a raggiungere i 2 km (interrando l’autostrada, probabilmente), oppure si procede alla pista parallela all’autostrada. Esclusa così l’ipotesi della pista obliqua, il compromesso che avrebbe potuto trovare d’accordo (forse) i sindaci dei comuni della cintura urbana.
SCONTRO INTERNO. Al di là delle acredini con Renzi, da sempre favorevole all’implemento dello scalo fiorentino, di cui la coppia Chini-Gianassi, rispettivamente sindaci di Campi e Sesto, non ha mai fatto mistero, all’interno del Pd si è aperto un nuovo fronte: con il presidente della Regione Enrico Rossi. A poco è servito l’appello dello stesso partito a moderare i toni, Chini e Gianassi non le mandano a dire.
RICATTO. “Non accettiamo ricatti – replica Rossi – piuttosto entriamo nel merito”. “Non sono per fare sconti sul piano della tutela della salute e dell’ambiente – prosegue il presidente – e credo che quando è necessario bisogna fermare il traffico e prendere i provvedimenti del caso. Ma non si può impedire a scelte di sviluppo di andare avanti quando sono adottate con tutte le tutele e le garanzie necessarie”.
LA TRIPLICE PROVINCIA. “Il termovalorizzatore è una priorità, frutto di una pianificazione ormai decennale”. A prendere posizione oggi sono gli assessori all’ambiente delle province di Firenze, Prato e Pistoia. “L’obiettivo dell’autosufficienza dell’Ato Toscana Centro nello smaltimento dei rifiuti – affermano gli assessori – non è rinviabile, pena il rischio di ritrovarsi tra pochi anni in una situazione di emergenza o di continuare ad esportare rifiuti in altri territori, con un aggravio economico sulle spalle di cittadini ed imprese”.
Clet, l’artista dei cartelli si racconta / FOTO
Arriva dal mare energico e tempestoso della Bretagna, vive da 5 anni a Firenze e ha fatto della street-art la sua missione. E' Abraham Clet, in arte Clet, e da qualche tempo sorprende i fiorentini trasformando i segnali stradali in curiose opere d'arte. La sua giustificazione? “A Firenze ci sono due tipi di street-art: il Rinascimento e i cartelli stradali. Ma mentre il Rinascimento compone la città, i cartelli stradali la invadono. Ed è per questo che io mi permetto di intervenirci”. Non solo segnali stradali, però: Clet è un artista a 360 gradi, basta sbirciare nel suo studio in via dell'Olmo per farsene un'idea.
La sua opera più discussa è 'L'uomo comune'. Posizionata dallo stesso artista su un pilone di Ponte alle Grazie e successivamente rimossa dagli operai del comune, è la scultura stilizzata di un uomo che, con un piede sospeso sul fiume, sta per compiere un passo alquanto rischioso.
Nella tua concezione originaria qual era il suo messaggio?
L'uomo comune è ognuno di noi. E il passo che fa è uno stimolo al dinamismo, all'andare sempre avanti. Sotto di lui sta il fiume, il baratro, o forse una strada ancora da tracciare. Lui sta lì, fermo in un passo che non compirà mai. Sta allo spettatore e quindi ad ognuno di noi terminare l'opera e decidere se cadere nel fiume o continuare a camminare.
E'stata organizzata una raccolta firme per riposizionarlo nel luogo per cui era nato, su Ponte alle Grazie.
Sì. E la cosa mi rende molto felice. E' la risposta migliore che si potesse dare alla sua rimozione. Il mio scopo è comunicare con il pubblico e se la petizione è nata dal pubblico ciò non può che rendermi felice. La mia arte nasce per essere capita da tutti e questa è la conferma che effettivamente è così.
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Sei qui da 5 anni ormai. Quindi la tua notorietà è arrivata recentemente. Forse grazie alla tua avventura da street-artist?
Sì, sicuramente. Se fossi rimasto chiuso nel mio studio solo pochi si sarebbero accorti della mia esistenza. Inoltre ci tengo a chiarire che il concetto di street-art non è un concetto nuovo, anzi: anche il David di Michelangelo può essere definito un'opera di street-art. La street-art esiste da sempre e parte dalla necessità dell'artista di comunicare con il proprio pubblico, un pubblico il più possibile vasto.
Dove pensi stia il confine tra street-art e atto vandalico?
La street-art dà sempre qualcosa e non toglie mai. E' costruttiva, tende sempre al nuovo e all'alternativa. Se la prerogativa è creare, costruire e non distruggere allora si può parlare di arte. L'arte porta sempre un messaggio. Altrimenti parliamo di vandalismo.
L'ultima domanda: cosa pensi riguardo alla chiusura di Firenze all'arte contemporanea?
Chi ha dei privilegi come sempre cerca di tenerseli. Ma in questo modo rinuncia alla naturale evoluzione di ogni cosa. L'esposizione dell'opera “For the Love of God” di Hirst in Palazzo Vecchio è stato una bella iniziativa. Ma rimarrà sterile se non si crea una rete di iniziative di questo tipo che riguardi prima di tutto i fiorentini e Firenze. Hirst in Palazzo Vecchio e gli artisti fiorentini in periferia? E' paradossale.
Disco: Fat Boy Slim a Firenze
Evento per la movida fiorentina. Domenica prossima arriva in città per un attesissimo dj set Fat Boy Slim, alias Norman Cook, autore di hit dance come “The Rockafeller Skank” e “Praise You”.
LA SERATA. Il dj inglese, impegnato in un tour europeo, arriva al Tenax per l’unica data italiana. Uno special event per la celebre discoteca in via pratese. Per la serata è consigliato acquistare i biglietti in prevendita (30 euro + diritti di prevendita).
IL NUOVO ALBUM. Fat Boy Slim rilancia la sua carriera da dj, dopo un lungo silenzio discografico, con un nuovo progetto nato in collaborazione con David Byrne e in uscita il 6 aprile. Si tratta di un cofanetto con doppio cd, dvd ed un book di cento pagine che vede la presenza di artisti di talento tra cui Cindy Lauper, Tori Amos e Florence Welch di Florence and the Machine.
LA HIT PIU’ CONOSCIUTA. Intanto per chi vuole “gustarsi” le note dei successi passati, ecco il video di “The Rockafeller Skank”.
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