domenica, 25 Maggio 2025
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Tragico incidente, muoiono nonni e nipoti

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Tragico incidente ieri pomeriggio in provincia di Livorno, lungo la vecchia Aurelia, tra Donoratico e San Vincenzo.

LA TRAGEDIA. Un’auto è finita contro un albero, per cause ancora da chiarire. A morire sono stati tutti gli occupanti della vettura: due nonni e i loro due nipotini.

LE VITTIME. In tre sono morti sul colpo: i due nonni, che stavano nei sedili anteriori, e uno dei nipoti, il più grande dei due. I soccorritori hanno tentato di rianimare uno dei bimbi per 45 minuti, ma anche lui non ce l’ha fatta.

Tutte le vittime erano originarie di Castagneto Carducci.

“Quella sera dorata” al Portico

Nel film vedremo Omar Razaghi, uno studente di origini iraniane diplomatosi all’università del Colorado al quale viene assegnata un borsa di studio per scrivere la biografia ufficiale dell’autore scomparso latino-americano Jules Gund. Ma, a sorpresa, la Fondazione Gund nega a Omar l’autorizzazione alle ricerche. Su consiglio della fidanzata Deirdre, il ragazzo si reca in Uruguay per incontrare gli eredi e chiedere all’esecutore testamentario di cambiare idea. Ma si ritrova coinvolto in un vespaio di intrighi, relazioni improprie e stravaganze.

La pellicola segna il ritorno del regista James Ivory assieme ad Anthony Hopkins, entrambi hanno già collaborato per pellicole come “Quel che resta del giorno” e “Casa Howard”. “Quella sera dorata” è tratto dall’omonimo best seller di Peter Cameron.
Il regista sarà a Firenze al cinema Portico il 27 settembre in occasione dell’anteprima del suo film. Per prevendita tel. 055/669930

Vivere fino a 150 anni, nel 2050 sarà possibile

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Vaccini anche agli anziani, chirurgia sempre meno invasiva grazie a laser e microrobot, maggiori investimenti sulla prevenzione: così, nel 2050, arriveremo a spengere 150 candeline. La ricetta per superare il secolo di vita arriva da Viareggio, dove è in corso il Festival della Salute.

LA VITA SI ALLUNGA. “Se nell’’800 l’aspettativa di vita media di un bambino nato a Viareggio era di 37 anni – spiega Bernardino Fantini, storico della scienza e docente presso l’Università di Ginevra – chi nasce oggi può vivere fino a 80 anni”. E nel 2050 potrebbe arrivare ben oltre. “La direzione in cui andare, per quanto riguarda la medicina, è contrassegnata da 3 ‘E’ – spiega Fantini -: Efficacia delle terapie, Efficienza nell’utilizzo delle risorse ed Equità nell’elargizione delle cure”.

LUNGIMIRANZA POLITICA. “Anche se per mettere in pratica tutto ciò servirebbe una classe politica più lungimirante”, sostiene Giovanni Boniolo, professore di Filosofia della Scienza all’Università di Milano, che ha aperto il Festival. Se infatti “a livello di prevenzione e di controllo delle malattie, come i tumori, possiamo fare già molto nei paesi sviluppati – come spiega il professor Alberto Mantovani, direttore scientifico dell’Istituto clinico Humanitas – nel mondo continuano a morire 3 milioni di bambini all’anno a causa di malattie per cui abbiamo già i vaccini”

RICERCA. Un ruolo fondamentale spetta alla ricerca. “In Italia ‘produciamo’ ricercatori di alto livello – sottolinea Carlo Castellano, presidente Esaote, azienda leader nella progettazione e produzione di macchinari sanitari ad alta tecnologia – ma l’85% della produzione di tecnologie mediche viene dall’estero. C’è una forte frattura tra il campo della ricerca e quello dell’industria della Salute”. “Basti pensare alle scelte etiche che ostacolano i progressi scientifici. In Italia 8mila persone lavorano nel campo della bioetica – conclude il professore – ma solo 3 sono conosciuti a livello internazionale. Eppure anche le altre 7.997 sono in grado di bloccare la ricerca, senza avere la cognizione di cosa succede nel mondo”.

Firenze come Roma, si va verso la Città metropolitana

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Si apre il dibattito sulla Città metropolitana. La prima riunione congiunta per discutere sul tema si è tenuta ieri a Palazzo Medici Riccardi. Presenti la commissione affari  istituzionali del consiglio comunale di Firenze, presieduta da Valdo Spini e la commissione speciale per la città metropolitana del consiglio  provinciale di Firenze presieduta da Federico Tondi.

SULLA CARTA. La Città metropolitana è un ente amministrativo finora rimasto sulla carta e non organicamente disciplinato, anche se negli ultimi tempi il dibattito intorno a questo organismo si è riacceso con la nascita di Roma capitale.

COMUNE E PROVINCIA UNITI. Si è trattato, secondo Spini, di  “due ore di confronto serrato, dal quale è scaturita la collaborazione tra Comune e Provincia sul tema, con la  prospettiva condivisa di non trasformare il dibattito sulla Città  metropolitana in un laboratorio tra addetti ai lavori. Si tratta piuttosto  di far emergere i benefici concreti che tutto il territorio potrà cogliere  da un nuovo assetto di governo metropolitano, con una semplificazione di  procedure e di costi da una parte e dall’altra con risposte mirate a  problemi e sfide che i cittadini vivono già su scala extracomunale”.

Prossimo passo, una seduta congiunta dei due Consigli provinciale e comunale di  Firenze che consentirà di arricchire il confronto di nuovi elementi di  valutazione, anche in ordine al rapporto con i governi nazionale e  regionale.

SULL’ESEMPIO DI ROMA. “Dopo  l’approvazione del decreto per Roma capitale e l’insediamento dell’assemblea capitolina – ha detto Spini – bisogna darsi una smossa altrimenti rimarremo indietro. D’altro canto sono le stesse cittadine e gli stessi cittadini della nostra città  metropolitana con i loro spostamenti e le loro pendolarità a dirci che i  problemi sono comuni”.

Gianni Colombo alla Galleria Il Ponte

All’interno di questo capovolgimento di fronte, che ha coinvolto e influenzato gran parte dell’arte contemporanea, si inserisce la retrospettiva dedicata a Gianni Colombo dalla galleria Il Ponte ad apertura della stagione autunnale, attraverso un nucleo di oltre venti opere che ripercorrono i momenti salienti del percorso dell’artista. Dai Rilievi intermutabili e dalle Strutturazioni pulsanti (1959), attraverso le Strutturazioni fluide (1960), le Cromostrutture (1961-70), le Strutturazioni ritmiche (1964-70) e gli Spazi elastici (1974-77), fino agli Spazi curvi (1990). E’ un racconto sintetico dove per gli ambienti percettivi vengono presentati attraverso alcuni modelli progettuali che, a distanza di oltre quarant’anni, rappresentano sicuramente gli elementi di maggior ascendenza sul successivo sviluppo dell’arte.
Gianni Colombo nasce a Milano nel 1937. Frequenta i corsi di pittura tenuti da Achille Funi all’Accademia di Belle Arti di Brera. Degli anni Cinquanta gli esordi, a cominciare dai lavori in ceramica per il Concorso Nazionale di Faenza e la Mostra Nazionale di Gubbio (presentati dal 1955 al 1961). Sensibile al lavoro dei nuclearisti, alla ricerca di Lucio Fontana e degli spazialisti, nel 1959 fonda il Gruppo T – con Giovanni Anceschi, Gabriele De Vecchi e successivamente Grazia Varisco – che progetta un’arte cinetica, programmata, ottica, dove il nuovo protagonista dell’opera è lo spettatore. Nel 1959 espone lavori polimaterici e rilievi monocromi in feltro alla Galleria Azimut di Milano – al centro di un fervore artistico di livello europeo. Le sue prime opere cinetiche animate elettromeccanicamente: Superfici in variazione, Rilievi intermutabili, Strutturazioni pulsanti, sono esposte nella personale Miriorama 4 del ’60 alla Galleria Pater. L’idea dell’opera “aperta” con la quale lo spettatore entra direttamente in contatto diventa il suo tema costante. Ambienti praticabili e opere che vanno ad interferire sullo stato psico-fisico del fruitore sono i protagonisti di importanti esposizioni pubbliche, tra cui Strutturazione cinevisuale abitabile al Musée des Arts Décoratifs del Louvre, Parigi (1964) e Strutturazione cinevisuale ambientale per Nova tendencija a Zagabria (1965). Degli stessi anni, After-Structures, Roto-Optic, After-Points sono sperimentazioni attraverso giochi di luce di strutture a movimento rapido e immagini create da flash ritmici. Tra gli innovativi ambienti Spazio elastico del 1967, presentato in occasione di Trigon 67 a Graz, dove una rete volumetrica mobile i cui fili elastici, azionati da motori e fosforescenti per le lampade di Wood, determina una percezione dello spazio per ognuno diversa. Biennali (San Paolo, Brasile; Venezia, XXXIV, 1968 – col premio per la pittura) e mostre internazionali (Documenta 4, Kassel) lo vedono protagonista durante gli anni Sessanta, cui si legano un continuo susseguirsi di personali e collettive in Italia all’estero.
Nei nuovi ambienti praticabili si dialoga tra lo spazio, l’equilibrio e il movimento: Campo praticabile, viene presentato con Vincenzo Agnetti allo Studio Marconi di Milano nel 1970. Dalle metà degli anni Settanta, la ricerca di Colombo si incentra sempre più sull’analisi del linguaggio architettonico con la creazione di ambienti dove il transitante è sempre più parte essenziale: archi, colonne, piani inclinati vengono modificati e manipolati (Topoestesie; Bariestesie, mostrate in primis da Marconi nel ’75). Artista e progettista, Colombo assume la cattedra di Strutturazione dello spazio alla Nuova Accademia di Belle Arti di Milano con direzione della stessa dal 1985. Dagli anni Ottanta lavora alle Architetture cacogoniometriche ponendo attenzione alle note strutturali dello spazio espositivo e agli elementi architettonici primari. Del 1984 Architettura cacogoniometrica-Colonne al Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano e alla Biennale di Venezia. Alla fine del decennio e in quello successivo sviluppa ambienti impostati sul concetto di “spazio curvo”: Spazio diagoniometrico (1992, Galerie Hoffmann, Friedberg). L’artista scompare prematuramente l’anno seguente, ma l’attenzione per la sua opera si è sempre più ampliata, attraverso mostre in spazi pubblici e privati all’estero e in Italia: Studio Dabbeni, Lugano e A Arte Studio Invernizzi, Milano (1993); Studio Marconi, Milano (1994); Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, Bergamo (1995); Neue Galerie am Landesmuseum Joanneum, Graz (2007); Haus Konstruktiv, Zurigo e Castello di Rivoli, Torino (2009); Galleria Il Ponte, Firenze (2010).

Studenti modello sul bus, scende il numero dei “portoghesi”

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Gli studenti? Siano da esempio per tutti gli utenti del trasporto pubblico. I primi controlli sulle linee Ataf più frequentate dagli scolari hanno infatti rivelato una drastica riduzione, pari al 70%, di ragazzi sprovvisti di regolare biglietto o abbonamento.

CONTROLLORI DAVANTI ALLE SCUOLE. l risultato emerge dal confronto dei dati raccolti durante una campagna mirata di controlli nata per incoraggiare l’acquisto di titoli di viaggio validi. Le verifiche sono partite lo scorso 20 settembre, a pochi giorni dalla ripresa dell’anno scolastico, e hanno già interessato le fermate più vicine al Liceo Scientifico Michelangelo, all’Istituto Duca D’Aosta, al Liceo Linguistico Pascoli, all’Istituto d’arte, al Liceo Castelnuovo e l’Istituto Peano.

VERIFICHE OGNI MATTINA. Le verifiche effettuate complessivamente su un centinaio di vetture ogni mattina dalle 7.30 alle 8.30, hanno prodotto 51 verbali contro i 156 elevati lo scorso anno alle stesse fermate. Nella giornata di ieri sono stati effettuati dei controlli mirati anche sulla linea 44, utilizzata dagli studenti delle scuole Pirandello, Ghiberti e Piero della Francesca, durante l’orario di uscita dalle scuole ed anche in questo caso il numero di abbonati in regola è stato alto. Si prosegue nei prossimi giorni con via della Colonna e viale Morgagni.

“Lo scialle della luna” di Daniela Dami

“Lo scialle della luna” è il primo libro di Daniela Dami, assistente sociale al Comune di Montecatini Terme, ma l’autrice mostra una maturità artistica di notevole livello, spesso poco riscontrabile in un’esordiente. Le poesie della Dami del resto sono state scritte nel corso di una vita e anche dal punto di vista plastico mostrano la sua crescita personale e poetica.

La prefazione, curata da uno psicologo, Dante Calcagnini. lascia già un’impronta al libro che riesce a scavare nell’incoscio di tutta una vita, dall’infanzia alla maturità.

Il libro è stato già presentato a Roma al circolo culturale Alcras, nella sala degli Elementi a Palazzo Vecchio a Firenze con la partecipazione del presidente del consiglio comunale Eugenio Giani e durante l’estate in un caffè letterario di Forte dei Marmi. La prossima tappa di presentazione sarà proprio nella città dell’autrice, Montecatini Terme, il 22 ottobre.

Il ricavato dalle vendite del libro è destinato alla Caritas di Montecatini Terme.

Nicoletta Curradi

Riapre il Teatro “Lumière”

Per alcuni anni nella struttura di via di Ripoli 231 ha trovato spazio un piccolo Cinema di quartiere, adesso riportato agli antichi splendori con i suoi 197 posti a sedere, grazie ad un direttore artistico pieno di entusiasmo, Marco Predieri che ha preparato un programma interessante di buon livello per la stagione 2010-2011 ed al contributo della Wolkswagen che da buon vicino di casa si è offerta come partner commerciale dell’iniziativa di rilancio soci-culturale.

Marco Predieri attore, giornalista e regista fiorentino, ci racconta: “E’ una sfida complessa ed esaltante, un piccolo atto rivoluzionario in un momento fatto di realtà virtuale e di media, nel quale sembrano contrarsi drammaticamente risorse e spazi per i linguaggi dello spettacolo dal vivo e per l’arte in genere. Sono stato convinto anche dalla grande passione dimostrata da chi in questi anni non ha mai abbandonato l’idea ed il progetto – spiega il direttore artistico – che affonda le radici nel passato, come Paolo e Maurizio del Buffa che hanno continuato ad occuparsi della sala in questi anni”

In cartellone giovani e stimati artisti quali Alessandro Riccio, Silvia Paoli, Dhemetra di Bartolomeo e Maurizio Lombardi, ma anche senatori dello spettacolo come Carlina Torta che annuncia di aver iniziato a scrivere il suo spettacolo traendo spunto dai trascorsi teatrali degli esordi ma attualizzandone i contenuti, senza mancare di fare riferimenti culinari dai primi passi dei “Panna acida” fino alla cioccolata dei giorni nostri.
Tra gli altri anche Andrea Muzzi, Marco Zannoni e Leonardo Brizzi passando per Alessandro Benvenuti.

Ad inaugurare il teatro il 5 e 6 novembre è previsto uno spettacolo già collaudato “Radice di 2” con Edy Angelillo e Michele La Ginestra.

Entusiasta del progetto anche il presidente del Quartiere 3 Gavinana-Galluzzo Andrea Ceccarelli “Una zona che non manca certo di spunti culturali, ma è bene che in un periodo difficile, anche e soprattutto per il Teatro nascano iniziative come questa. Il mio invito ai concittadini è di uscire di casa ed andare al teatro, un luogo non solo per apprezzare la bravura artistica degli attori, ma anche per socializzare”.

Fabrizio Del Bimbo

Ricerca, maxifinanziamento regionale da 14 milioni

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Dai robot subacquei ai piani di salvaguardia delle torri di San Gimignano, dalle tecniche per migliorare l’apprendimento dei bambini autistici, allo studio di luoghi di lavoro meno stressanti. Questi ed altri progetti potranno essere finanziati grazie ad un maxi-stanziamento da oltre 14 milioni di euro della Regione Toscana destinato alla ricerca scientifica.

I PROGETTI. Potranno beneficiare dei fondi 26 fra i 100 progetti presentati da università e centri di ricerca toscani che hanno risposto all’avviso pubblico 2009 riservato ai progetti di ricerca in scienze economiche ed umane. Tra questi, lo sviluppo di robot subacquei automatici per la ricerca di ‘tesori’ sottomarini, piani di salvataggio per i ‘grattacieli’ di San Gimignano in caso di terremoti, ricostruzioni tridimensionali di capolavori della pittura, in modo che anche i non vedenti possano apprezzarli. E ancora, progetti per risparmiare energia attraverso edifici coperti da giardini rampanti, limitare lo stress nei luoghi di lavoro simulando uffici virtuali organizzati su un maggior benessere, progettare modelli di domotica per scuole a misura di studenti disabili, trovare nuovi sistemi per le traduzioni automatiche di lingue straniere, riportare a nuova vita le voci e i suoni del passato, scoprire i segreti chimici delle opere d’arte per restaurarle con maggiore efficacia.

TARGETTI SODDISFATTA. Si tratta, sottolinea l’assessore regionale alla ricerca Stella Targetti, di “uno sforzo notevole che ci rende orgogliosi, ma che ci rafforza anche nella consapevolezza di quanto sarebbe ancora necessario fare per aiutare una ricerca in grado di confermarsi ai massimi livelli di credibilità. Il sistema della ricerca, che di per sé è già una industria, può a sua volta generare la nascita di nuove realtà produttive”.

Le Chiavi della città alla Fondazione Tommasino Bacciotti

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La Fondazione Tommasino Bacciotti riceverà le Chiavi della Città. Alle 18 di domani, nel Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio, il riconoscimento verrà consegnato a Paolo e Barbara, genitori del piccolo morto in tenerissima età per una rara forma di tumore cerebrale particolarmente aggressiva.

Da dieci anni la Fondazione raccoglie fondi da devolvere ad attività di ricerca, assistenza e informazione sui tumori cerebrali infantili. Nello scorso luglio sono state attivate sei ‘Case accoglienza Tommasino’, appartamenti che la Fondazione mette gratuitamente a disposizione delle famiglie dei bambini malati che vengono da fuori Firenze e sono in cura presso l’Ospedale Meyer.