martedì, 20 Maggio 2025
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Il parafulmine sbarca in città

“Si tratta – ha spiegato l’assessore alle relazioni internazionali Eugenio Giani – di uno scambio fra istituzioni delle due città gemellate. Anche se gli inventori del motore a scoppio, Barsanti e Matteucci, non sono nati a Firenze, nel 1853 fu l’Accademia dei Georgofili a ricevere le carte del loro progetto. Inoltre Barsanti è sepolto in Santa Croce e Matteucci a Campi Bisenzio”.

Filadelfia, prima città del continente americano, è gemellata con Firenze dal 1964. “Sarebbe auspicabile – ha concluso l’assessore Giani – che uno dei musei scientifici fiorentini potesse esporre il modello del motore a scoppio che, voglio ricordarlo, secondo il modello depositato all’Accademia dei Georgofili era alimentato a idrogeno”.

Primo maggio, musei blindati

E’ stato deciso ieri durante un incontro tra la soprintendente Cristina Acidini e i sindacati. Un triste primato che colloca Firenze al primo posto tra le città d’arte italiane che hanno deciso di tener chiusi i battenti.

Si è parlato di un problema di sicurezza. Sembra infatti che non si riuscisse a raggiungere il numero minimo di dipendenti necessari a tenere aperte le strutture. “Mi vengono a dire – spiega Learco Nencetti della Consal-Unsa beni culturali – che “non sussistono le condizioni di sicurezza necessarie”, quando per il resto della settimana a convenzione si apre tutto, di tutto, anche sotto i minini”.

Nemmeno la comunicazione diffusa la scorsa settimana da Bruno de Santis, direttore generale del personale del ministero per i beni culturali – nella quale si invitavano gli addetti ai lavori a fare di tutto per tenere i musei aperti – è riuscita a far fare dietro front. Niente di fatto. In città non ci sarà nessun museo aperto.

Serrate le gallerie del polo insieme a tutti i musei comunali.

Innocenti, il museo si allarga

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A corredo del percorso vi sono supporti informativi e didattici che raccontano la storia dell’antico Ospedale e della sua relazione con le istituzioni cittadine. L’iniziativa è stata realizzata in collaborazione con l’Opificio delle Pietre Dure e la Soprintendenza per il Patrimonio Artistico Storico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della Città di Firenze che hanno effettuato gli interventi di restauro e hanno partecipato al gruppo di lavoro per la produzione dei contenuti didattici.

“Gli Innocenti e la città” rappresenta una tappa importante nella costituzione del MUDI, nuovo Museo degli Innocenti, che nasce per valorizzare l’insieme di opere d’arte, strutture architettoniche e documenti, che rendono il patrimonio culturale dell’antico Ospedale unico al mondo.

Per giungere all’assetto definitivo del MUDI l’Istituto degli Innocenti lancerà a giorni un concorso chiamando a misurarsi con l’edificio brunelleschiano architetti di tutto il mondo.

Queste le opere presenti nel percorso che si apre oggi: la scultura trecentesca del San Giovanni Evangelista; due affreschi staccati di Giovanni di Francesco e di Bernardino Poccetti, nel Loggiato sulla piazza, posti rispettivamente nelle lunette sopra alla porta della chiesa dei Santi Innocenti e sopra la finestrella ferrata (o “ruota”), e gli affreschi del 1660 attorno alla “ruota”; le pitture murali seicentesche e gli intonaci, nel voltone su via della Colonna, recuperati a spese dell’Istituto degli Innocenti con la collaborazione della Soprintendenza Archeologica per la Toscana.

Con la presentazione dei restauri e dei percorsi di lettura sulla storia dell’edificio e la piazza antistante, si offre al visitatore la ricostruzione delle strette relazioni dell’Ospedale con il Governo cittadino. Dal priorato dell’Arte della Seta al Granducato mediceo si vede come una concezione dell’infanzia e dei suoi diritti assolutamente innovativa si è tradotta nella capacità di modellare lo spazio urbano e creare nuovi servizi raggiungendo vette artistiche altissime.”

Ingresso: Euro 4, 00 ridotto Euro 2, 50

Per informazioni: Museo degli Innocenti, 055 2037308, Bottega dei Ragazzi: 055 2478386 [email protected]

Arte moderna all’asta da Pananti

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L’asta comprende un’importante raccolta di opere di grafica intitolata “Das große Buch” del 1962 ( Il Grosso Libro) della Hofhaus Presse di Dusseldorf. Hans Möller, l’editore, ha rappresentato, in quegli anni, il fulcro della realizzazione multipla dell’arte. Nel fermento del suo laboratorio di arte si è sviluppato il punto di incontro della Avantgarde internazionale. Da lui lavoravano e trovavano ospitalità, già quasi 50 anni fa, artisti oggi famosi quali Christo ( che impacchettava un giornale per protestare contro i Media), Arman, Mack,Piene e Uecker ( che lì iniziava a sviluppare l’arte del controrilievo con chiodi ), Lucio Fontana ( che provocava il mondo artistico con i suoi buchi e strappi nella carta bianca, eseguiti nel laboratorio di Hans Möller ). Proveniente dagli eredi della stamperia e casa editrice, la raccolta è composta da testi e grafiche, lavori originali e in serie dei maggiori esponenti delle avanguardie artistiche internazionali degli anni ’60 e ’70; figurano, infatti, opere di Christo (l’opera è la prima di una serie di 20 multipli che in realtà non sono multipli essendo diversi uno dall’altro visto che le
pagine del giornale sono differenti), Arman, Fontana, Calderara, Yves Klein, Soto, Holweg, Rot, Tinguely.
Di altre provenienze, opere grafiche di autori come Cy Twombly, Antoni Tapis, Alberto Burri, David Hockney, Alighiero Boetti, Pablo Picasso, Gino Severini, ed altri importanti autori di fama internazionale.
Di una raccolta privata di La Spezia, sono alcuni importanti dipinti di arte moderna di alta qualità e rara attrattiva per il mercato dell’arte.
Di Afro (Basaldella), nato ad Udine, ma cresciuto artisticamente nell’ambiente culturale romano, è presente uno splendido “Autoritratto“, un olio su tela di cm 52×30 esposto alla Biennale Internazionale di Venezia del 1942 (stima 18.000-20.000); del dipinto, pur essendo noto e registrato nell’archivio Afro, si erano perse le tracce per lungo tempo.
Non potevano non figurare nella collezione varie opere dell’autore Corrado Cagli, amico e sodale dei fratelli Basaldella, tra cui spicca il dipinto “Arlecchino come pittore” del 1955, una tecnica mista riportata su tela di grandi dimensioni, pubblicata sul catalogo della Mostra Antologica di Cagli di Asti del 1978 (stima 5.000-6.000).
Di Maurice Utrillo sarà messa all’incanto una rara opera: “Quartiere parigino”, un olio su tela del 1953 di cm 44,5×38 (stima 75.000-90.000). L’artista è stato uno dei pochi celebri pittori di Montmartre, realmente nato e cresciuto in quel quartiere. In giovane età, a seguito della conclamazione della sua malattia mentale, che lo accompagnò per tutta la vita, Utrillo fu spinto dalla madre a dipingere quello che lo circondava; grazie alla sua inaspettata vena poetica, in breve tempo divenne una figura leggendaria e pittore di fama internazionale.
Ardengo Soffici, è presente con un dipinto del 1932 “Natura morta con bottiglia, bicchiere e frutta” un raro affresco strappato riportato su tela e applicato su tavola dallo stesso artista (stima 30.000-50.000).
Tipico il soggetto dell’opera di Felice Casorati, “La ragazza seduta e scodella con le uova” del 1961 una tempera su carta riportata su tela di cm 70×50 (stima 38.000-45.000)
Di Massimo Campigli sarà messo all’incanto, un dipinto a olio su tela di cm 39,5×57,5 “ Figure” del 1966 (stima 120.000-140.000) che rappresenta la composizione stilistica più cara all’artista: una sorta di geroglifico di sapore archeologico tessuto da una pittura calcinosa quasi da affresco con una tramatura coloristica di bianchi, blu e verdi davvero originale, piacevole e bella. Di Lucio Fontana, fondatore del movimento spazialista, sono presenti opere di notevole valore: “ Concetto Spaziale” del 1958 un collage, anilina e inchiostri su cartone telato cm 50×40 (stima 200.000-300.000), “Concetto spaziale”, strappi su carta, cm 60×50 (stima 35.000-55.000) e “Decorazione per anta di armadio” del 1952-53 una tecnica mista su vetro di cm 60×163 (stima 120.000-140.000).
Del precursore dell’espressionismo astratto italiano Emilio Vedova, verrà messo in asta un pregiato monotipo ad olio su carta “GT/EV-10/89 W39” del 1989 (stima 36.000-38.000); altro esponente del Gruppo degli Otto e veneziano come Vedova, Giuseppe Santomaso è presente con l’opera “Negazione bianca” del 1972 (stima 70.000-100.000), che magistralmente rappresenta il rigore formale e la raffinatezza delle composizioni, tipiche della sua vita artistica dell’ultimo periodo.
Splendida rarità di Carla Accardi, protagonista del rinnovamento artistico in Italia tra gli anni ’50 e ’60, l’opera “Frammenti” del 1955, una tempera alla caseina su tela (stima 40.000-50.000).
Tano Festa, appartenente a quella che erroneamente fu definita la pop art italiana ( egli stesso diceva che la loro era popular art e non pop art), è presente con le opere “Nuvole” del 1968 (stima 8.000-10.000) e “ Il peccato originale” del 1973 (stima 22.000-26.000), smalto, catena e stoffa su tela, cm. 100×100 dedicato alla cantante Patty Pravo, della cui collezione faceva parte.
Un’altra vera rarità presente in catalogo è il gessetto colorato su carta “Senza titolo” datato 1983 del famosissimo grafitista di strada newyorchese Keith Haring (stima 50.000-70.000).
Del 1963 l’opera “ Senza Titolo” di Fernandez Arman, esponente della corrente del Nouveau Realisme, una idropittura e assemblaggio polimaterico su tavola (stima 25.000-35.000). Di Gianni Dessì, artista romano rappresentante dell’astrattismo contemporaneo, è l’imponente opera “Del dire del fare” del 2000, una tecnica mista e interventi polimaterici su tela, cm. 99,7×200 (stima 15.000-18.000). Ed ancora un monocromo rosso di Mimmo Paladino intitolato “ Le stelle” del 1997 (stima 10.000-12.000) e un’opera “Senza Titolo” di Sandro Chia (stima 9.000-l2.000).
Ma ancora lunga e nutrita la lista degli artisti che rappresenta lo scenario artistico internazionale sia moderno che contemporaneo e che compone questa importante asta con più di 400 lotti: Pistoletto, Balla, Dorazio, Baj, Rotella, Moore, Crippa, Schifano, Turcato, Viani, Rosai, Dova, Gentilini, De Pisis, Pizzi Cannella, Stradone, Fiume, De Chirico, Maccari, Guttuso, Cantatore e tanti altri ancora.
Catalogo on line su www.pananti.com

Ciclismo, il Giro delle regioni

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La prova, riservata alle squadre nazionali, vedrà la partecipazione di 25 equipe (due le rappresentative italiane) e, dopo la parteza il 26 aprile, si concluderà il I maggio a Firenze. Lo striscione d’arrivo sarà fissato in via Luca Signorelli (conclusione prevista fra le 15 e le 16), al termine di un percorso mozzafiato che non avrà niente a che vedere con le classiche kermesse di fine corsa a tappe. Anzi il finale risulterà talmente impegnativo da consentire ai corridori meglio attrezzati in salita di ribaltare la classifica per conquistare la vittoria assoluta. Le asperità finali sono veramente impegnative e non è azzardato prevedere che possano essere inflitti distacchi piuttosto pesanti.

Ecco una breve descrizione della parte finale della tappa, che partirà al mattino da San Giovanni Valdarno per complessivi 140 km. I corridori, provenienti da San Casciano, scenderanno a Cerbaia dal San Giovanni, per poi portarsi a San Vincenzo a Torri dove attaccheranno la dura salita di Marciola. Qui nuovo tuffo in discesa a San Michele a Torri e Cerbaia dove si tornerà a salire verso Poggio Valicaia con la durissima rampa di via delle Croci. Il toboga su e giù per le colline di Scandicci continua attraverso Pian dei Cerri, da cui inizia la discesa verso Vingone. Da qui il percorso diventa cittadino snodandosi per le strade di Scandicci e del Quartiere 4, lungo via Roma, via dè Rossi, via Turri, via Donizetti, via Ponchielli, via B.da Montelupo, via della Casella, via del Cavallaccio, via Simone Martini, via Canova, via Luca Signorelli.

Dopo la conclusione della tappa, a seguire, avrà luogo la premiazione dei vincitori nei locali della casa del popolo di San Bartolo a Cintoia. L’organizzazione dell’evento è a cura di Primavera Ciclistica, in collaborazione con Itala Ciclismo 1907. Il Quartiere 4 ha partecipato attivamente alla complessa macchina organizzativa fornendo supporto logistico, consulenza e coordinamento degli interventi pubblici.

Art, la Francia in mostra

Merito della Camera di Commercio di Marsiglia che, quest’anno, è scesa in forze a Firenze portando con sé una trentina di aziende espositrici del sud della Francia e non solo. In attesa del 2009, quando la Francia sarà il paese ospite della rassegna fiorentina. Così, se al piano attico del padiglione Spadolini nel settore del “Gusto”, girando fra i vari stands, ci si potrà sbizzarrire fra i raffinati sapori e vini francesi – dai salami e mostarde di Provenza alle conserve e vari patés, dalle spezie aromatiche di Provenza alle succose gelatina di frutta, ai grandi vini (Champagne, Sauternes fino al cosidetto vino del Papa Chateauneuf du Pape), al piano inferiore ci si perde fra i variegati profumi dei saponi di Marsiglia (alla cioccolata, miele, pompelmo, rosa), i sacchetti ricamati a mano di lavanda (… garantita per quattro anni … assicurano), le mille fantasie e colori delle tipiche tovaglie e tovagliette provenzali con i classici decori di olive, cicale, girasoli, fiori di lavanda, agrumi, ecc.

Fra le tante curiosità anche coltelli come opere d’arte: si tratta dei coltelli di Laguiole, un piccolo paese del Massiccio centrale francese, da sempre produttore, alla pari di Scarperia, di coltelli artigianali in legno d’olivo, palissandro, corno, interamente lavorati a mano. Da non perdere anche le straordinarie cornici fatte a mano per specchiere e, per gli appassionati del ‘verde’, anche le “Tillandsias”, piccole piante verdi che vivono anche in casa senza terra, nutrendosi di aria con fiori di diversi colori: rossi, viola, gialli.

Questo il programma degli eventi di martedi 29 aprile:

Al piano Attico dello Spadolini alle 11 degustazione di fois gras; alle 12 degustazione dello zafferano di San Gimignano DOP con piatti preparati da Francesco Beconcini, chef del Ristorante “Il Pino”. In accompagnamento un buon bicchiere di Vernaccia, con la partecipazione di Andrea Chiti, direttore del Museo del Vino di San Gimignano. Per l’occasione verrà presentato anche il libro “Lo zafferano di San Gimignano”. Alle 19 brindisi … a base di champagne francese. Sempre alle 11 al Cortile della Palazzina Lorenese si terrà la presentazione di “La bottega del Rinascimento nel 2000: il gioiello contemporaneo e la scuola di Firenze” a cura di CNA Firenze. Alla stessa ora presentazione del “Progetto Innovazione per l’artigianato artistico fiorentino” a cura di Esprit Soc.cons.a.r.l. in collaborazione con la Provincia di Firenze.

Ancora alle 11, al Teatrino Lorenese, “Premiazione del concorso Scenari d’Innovazione”. Presentazione dei risultati 3° e 4° edizione di “Scenari di Innovazione”, concorso di idee che punta sul rapporto tra sorgenti culturali e tessuto produttivo toscano. Oltre a ciò si vuole sensibilizzare il mondo della formazione progettuale e artistica nei confronti delle produzioni artistiche e tradizionali toscane. Sono quindi presentati – in un percorso costruito ad hoc – i progetti premiati e selezionati nella 4° edizione e – in uno stand appositamente allestito – i prototipi realizzati nell’ambito della 3° edizione del concorso con la preziosa collaborazione di alcune significative imprese. Alle 18, al Teatrino Lorenese, va in scena lo spettacolo “La morte di Orlando” dell’Antica Compagnia Opera dei Pupi della Famiglia Puglisi.

 

Tibet, per non dimenticare

Troppo spesso siamo abituati ad indignazioni che durano il tempo della notizia. Finché se ne parla sui giornali bene, poi tutto passa. Forse, stavolta, anche a causa dell’incombenza dei giochi olimpici, non sarà così. C’è chi annuncia di non voler partecipare alla cerimonia di inaugurazione, ma anche chi arriva a minacciare il boicottaggio stesso dei giochi. Non credo, però, neppure sia giusto scaricare tutto sul mondo dello sport.

E’ ovvio che le olimpiadi siano anche un enorme affare e un evento mediatico impareggiabile. Ma se si vogliono “colpire” la tirannia cinese e sanzionare il comportamento inaccettabile dei vertici di quello Stato si possono percorrere molte strade e si possono ipotizzare diverse sanzioni economiche che possono duramente penalizzare la Cina.

E allora evitiamo un po’ di ipocrisia: non carichiamo di responsabilità atleti e mondo dello sport. La politica, gli Stati e soprattutto l’economia hanno tante armi contro chi viola i diritti umani. La cosa importante è non dimenticarsene troppo in fretta.

 

Marco Agnoletti 

Q3, centri estivi per anziani

Il Quartiere 3 ricorda che i soggiorni per gli anziani hanno una durata di 15 giorni, sono riservati a coloro che hanno già compiuto i 60 anni di età il giorno antecedente la data della partenza del turno al quale saranno assegnati.

Tutte le persone che ritengono di poter usufruire di un contributo del Comune, dovranno presentarsi all’appuntamento provvisti di attestazione ISEE (Indicatore della Situazione Economica). Per avere l’attestazione ISEE è necessario rivolgersi ai CAAF (Centri di Assistenza Fiscale).

Queste le località a disposizione con i relativi prezzi:

Torre del Lago: 28 giugno-12 luglio (620 euro).

Tarquinia: 16-30 giugno (545 euro) e 6-20 settembre (531 euro).

Cattolica: 2-16 luglio (463 euro) e 17-31 luglio (463 euro).

Cesenatico: 15-29 luglio (485 euro).

Faidello-Fiumalbo 1-15 luglio (440 euro).

Porretta Terme 14-28 luglio (557 euro).

Per le prenotazioni, contattare l’Ufficio Servizi Sociali del Quartiere 3, telefono 055/2767735 oppure 055/2767736, dalle 9 alle 13 dal lunedì al venerdì.

La sicurezza secondo Cioni

Secondo l’assessore Cioni, che è intervenuto sul “Progetto qualità di sicurezza. La polizia municipale di quartiere e il Marketing urbano di Firenze”, questi cittadini ormai da anni si sono resi disponibili a segnalare alla polizia municipale situazioni di degrado.

Ecco l’intervento dell’assessore Cioni:

“Oggi si parla del tema della sicurezza. Voglio chiarire alcuni aspetti: cosa significa per noi sicurezza, quali sono le competenze dell’Amministrazione comunale. Ma anche quali azioni abbiamo intrapreso e quali quelle che abbiamo intenzione di mettere in campo.

Alla base del mio ragionamento ci sono due domande. Firenze è una città sicura? Esiste un diffuso e montante senso di insicurezza? La mia risposta è affermativa ad ambedue le domande. Firenze è una città sicura rispetto al contesto italiano, ma al tempo stesso cresce l’insicurezza dei cittadini non tanto rispetto alla criminalità quanto piuttosto per gli episodi di degrado che ci sono nella nostra città e anche per il rilevante contributo dei media che, amplificando particolarmente i reati efferati, contribuiscono a rendere le persone meno sicure. Ma visto che spesso si discute se la sicurezza è destra o sinistra, voglio ribadire che per l’Amministrazione comunale la sicurezza è un bene primario complesso che sta alla base della civile convivenza di una comunità e dello sviluppo della città, un valore da difendere.

E adesso facciamo chiarezza sulle competenze. L’ordine pubblico e la criminalità sono di competenza delle forze dell’ordine come priorità assoluta. E questo è tanto vero che alcune delle 106 telecamere (e altre ne voglio installare perché hanno un’importante funzione di deterrenza per episodi malcostume e criminalità) sono gestite direttamente dalle centrali operative della questura e dei carabinieri. Ritengo invece che il degrado e comportamenti incivili siano il fronte su cui si deve misurare la pubblica amministrazione, l’ente locale, la stessa polizia municipale insieme all’Ufficio città sicura. Inoltre sono convinto che il regolamento di Polizia Municipale debba essere rinnovato (quello attuale è del 1933) per affrontare le problematiche del degrado e dei comportamenti incivili a 360 gradi. Spero di poterlo portare all’esame del consiglio comunale quanto prima. Il Patto per la sicurezza che è stato firmato in varie città, tra cui Firenze, coordina l’azione delle prefetture e delle amministrazioni locali affrontando in modo efficace i due aspetti della sicurezza urbana: quello che riguarda la criminalità e l’ordine pubblico di competenza delle forze dell’ordine; quello che riguarda il degrado e i comportamenti incivili che spettano agli enti locali e alla polizia municipale.

Vediamo adesso alle azioni di contrasto al degrado, iniziando da quelle contro l’abusivismo commerciale. Si tratta di un fenomeno da contrastare non soltanto perché viola leggi e regolamenti, ma perché lo stesso fatto che sfacciatamente si possa contravvenire alle norme è un messaggio devastante per i cittadini. Anche solo per questo è necessario contrastare l’abusivismo. Ma ritengo anche il contrasto a livello di strada è soltanto una lotta tra guardie e ladri, dove sono sempre le guardie, in questo i caso i vigili, a rimetterci di più. La vera strada è aumentare l’intelligence: chi ha gli strumenti deve operare per arrivare a colpire fornitori e produttori dei prodotti contraffatti. A proposito antidegrado abbiamo installato 106 telecamere con funzione di deterrenza e prevenzione sul territorio, stiamo facendo un percorso per aumentare illuminazione pubblica in particolar modo nelle strade del centro storico con i progetti di “Luce Amica”. Poi c’è il progetto dell’Ufficio Città Sicura e della polizia municipale, su cui mi soffermerò maggiormente visto che recentemente è stato al centro del dibattito cittadino, per rendere il cittadino protagonista e partecipe nelle azioni di tutela della città. Si tratta di un progetto teso al coinvolgimento partecipativo dei cittadini singoli o associati che parte fra il 2002 e il 2003 e prosegue con la campagna “Amo Firenze” dal gennaio 2006. Negli ultimi giorni si è parlato di Gradio, Ovra e 007. Francamente non capisco quale sia l’oggetto del contendere. Intanto sono cose note, il consiglio comunale è informato. Prima di tutto perché ho illustrato in questa sala più volte i progetti e le iniziative in materia di sicurezza, rispondendo anche a interrogazioni dei consiglieri comunali. In secondo luogo nel marzo 2004 si è svolto un convegno su “Polizia di prossimità e progetti territoriali” in cui si approfondiva anche il tema del marketing urbano. Inoltre le iniziative, come appunto la campagna “Amo Firenze” sono stati presentati alla città e riportati a più riprese dai mass media. Ma quale è il tema di cui si parla? Ecco cosa è davvero.

Ovvero che Città Sicura ha messo le pettorine a 80 anziani “sentinelle” che hanno fatto in due anni 8.414 segnalazioni all’Amministrazione comunale fra cui oltre la metà (4.425) per buche o ammaloramenti sulle strade; 1.696 hanno riguardato segnaletica deteriorata; 280 casi di verde pubblico degradato; 837 le segnalazioni di relitti da rimuovere e 1.046 di rifiuti. Hanno controllato 212 strade dove, per esempio, hanno rilevato 110 postazioni di rastrelliere non curate in modo adeguato. A queste segnalazioni sono seguiti interventi da parte dell’Amministrazione: per esempio in gran parte delle buche segnalate sono state coperte. Anche l’Ataf ha arruolato i suoi “gladiatori” realizzando il progetto dei nonni-ispettori per segnalare ciò che non va nelle paline, nelle pensiline e sui bus. Dal 2006 il reparto anti-degrado della polizia municipale è in contatto con più di cento esercenti. Per esempio in San Lorenzo dove i rappresentanti degli ambulanti si sono complimentati con l’Amministrazione per gli interventi effettuati sulla base appunto delle segnalazioni dei nostri “gladiatori” in merito alle buche e anche allo spaccio di droga. Che la polizia municipale trasmette, per competenza, alla Questura. La polizia municipale da alcuni anni sta lavorando per cambiare la modalità di servizio attivando un rapporto di sussidiarietà orizzontale con i cittadini che si rendono disponibili a collaborare contro il degrado che, come si è detto, rappresenta uno dei principali motivi di insicurezza.

Ma cosa sta facendo la polizia municipale? Che significa sussidarietà orizzontale?
Con la riforma del titolo V della Costituzione Italiana l’articolo 118 al IV comma recita “Stato, regioni, città metropolitane, province e comuni favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidarietà”. Ebbene stiamo facendo esattamente questo. Ognuno nelle proprie competenze: la Polizia di Stato faccia la Polizia di Stato, la Polizia Municipale faccia la Polizia Municipale, i cittadini facciano i cittadini. La vera domanda è questa? Sono meglio questi cittadini che diventano protagonisti della loro città, oppure coloro che non si interessano a quello che accade intorno a loro? Magari come quella persona che, alla richiesta di aiuto di una non vedente ferita, è passata oltre. E’ una battaglia di grande civiltà, quella di riappropriarsi alla propria città, alla propria comunità. E’ una battaglia né di destra né di sinistra, ma è importante. Questi cittadini singoli o associati (cose già dette nel 2003, 2004 e 2006 e ampiamente riportate dalla stampa) nessuno li ha selezionati: dopo riunioni nei quartieri si sono resi disponibili prima a partecipare a progetti mirati molti dei quali portati a termine, poi a rimanere come punti di riferimento perché vogliono esserlo, in un rapporto partecipato con la polizia municipale. Non su aspetti che riguardano i reati, ma su quelli legati al degrado. All’inizio erano 622 ora credo siano anche di più. E a chi mi chiede di rendere noti i nomi di queste chiamati “sentinelle” ma definiti dalla polizia municipale “partner”, dico che non è possibile semplicemente perché non li conosco. Conosco alcune associazioni, ma sicuramente non i singoli cittadini.

Poi voglio chiarire una volta per tutte che le segnalazioni pervenute alla polizia municipale da questi partner non riguardano direttamente altri cittadini, bensì situazioni di degrado sul territorio su cui l’Amministrazione comunale è chiamata a intervenire: dai marciapiedi sconnessi alle buche sulla strada, dai lampioni rotti alle aree verdi degradate. Non si tratta quindi di nessun corpo strutturato, ma soltanto di persone che hanno partecipato ai 21 progetti di marketing urbano e che poi si sono resi disponibili a mantenere contatto con la polizia municipale. L’altro problema, quello della notte, non è semplice. Il problema della presenza delle forze dell’ordine e della polizia municipale per il controllo del territorio deve essere risolto, non solo a Firenze, ma in tutte le città. E rimanendo sulla notte, stiamo tentando grande operazione, ovvero quella di riappropriarsi degli spazi anche di notte. Su iniziativa di Confesercenti, Confcommercio e Cna-settore commercio in questi giorni ha preso il via il progetto “Io il centro lo vivo” con i tavoli sulle strade e piazze nelle ore serali. Si tratta di un progetto che produce sicurezza consentendo ai cittadini di riappropriarsi degli spazi della città. Certo, restano i problemi della notte legati al alcol, al consumo sostanze e via dicendo. Per questo non bastano soltanto i divieti ma servono progetti condivisi e sostenuti da tanti soggetti, compresi gli esercenti e le associazioni di categoria.

Rendere i cittadini protagonisti e sensibili ai problemi della città, e la campagna “Amo Firenze” ha proprio questo scopo, è la migliore sfida contro le ronde, il fai da te, e, permettetemi, il menefreghismo. Le ronde sono il sostituirsi alle forze dell’ordine, sono una forzatura allo stato democratico: la polizia faccia la polizia, i cittadini facciano i cittadini. Chi parla di “Gladio” e di 007 dice cose prive di fondamento. Il presidente dell’Auser, dell’Ancescao, della Socota, dell’Empa. O ancora i Vigili Giurati, i commercianti, gli ambulanti fanno parte di questa “Gladio” che invitiamo a segnalarci le cosiddette magagne cittadine. E presto ci doteremo di uno strumento in più. Un portale interattivo di Città Sicura con cui il cittadino segnala direttamente i problemi (dal marciapiede sconnesso ai relitti e via dicendo) e segue lo sviluppo fino alla risoluzione. Vorrei concludere sottolineando che per quanto ci riguarda i piedi sono ben piantate nel tessuto democratico. E crediamo di portare un discreto contributo alla prevenzione della sicurezza in città”.

Uefa, allo stadio in bus

Oltre a stadio e ospedali “maggiori”, le linee interesseranno la mostra su Fattori al Forte Belvedere, l’aeroporto di Peretola e le linee turistiche. Gli orari corrispondono a quelli di un normale servizio festivo e si possono trovare sul sito www.ataf.net o alle fermate delle linee in esercizio alla voce “Festivo”.

“Ringraziamo i nostri autisti, che hanno dato la loro disponibilità a svolgere un servizio straordinario, dimostrando grande senso civico, e grande senso di appartenenza alla città, a questa azienda e al ruolo che le compete” dichiara la presidente di Ataf Maria Capezzuoli.

Ataf ricorda agli utenti che il Primo Maggio molti esercizi restano chiusi. E’ quindi preferibile – prosegue Ataf in una nota – munirsi del biglietto in anticipo. Altrimenti resta la possibilità di poter acquistare il biglietto a bordo dagli autisti. L’azienda ricorda anche inoltre che il biglietto da 70minuti o l’abbonamento agli autobus di Ataf e Li-nea è valido anche come biglietto del treno (seconda classe) nella cerchia delle stazioni che si trovano nel Comune di Firenze: Firenze Castello, Le Piagge, Rifredi, Statuto, Le Cure, S.Marco Vecchio, Campo di Marte, Rovezzano e la stazione Centrale di Santa Maria Novella. Il biglietto deve essere comunque obliterato, o sul bus o sulle macchinette alle stazioni, ed esibito al personale incaricato all’atto del controllo.