giovedì, 4 Settembre 2025
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Torna il piromane, 5 auto a fuoco

La notte tra martedì e mercoledì, sono state cinque, secondo quanto riferito da La Nazione, le auto andate a fuoco. Le fiamme sarebbero state appiccate intorno alla mezzanotte, e dunque molto prima dell’ora in cui il priromane (o i piromani) era solito colpire.

Si allunga, con quest’ultimo raid, la triste lista di auto e motorini bruciati nottetempo in città: oltre 50 vetture e diversi scooter. Per quanto riguarda l’ultimo episodio, il primo allarme è stato lanciato poco prima della mezzanotte, per un’auto a fuoco in viale del Visarno. Poi è stata la volta di altre due vetture, a fuoco tra viale dei Pini e via dei Frassini, nella sponda opposta dell’Arno. E altre due auto sono bruciate in via Monte Oliveto.

Prosegue, dunque, la caccia al piromane, sulle cui tracce sono gli inquirenti. Fino a quando il responsabile, o i responsabili, di questi roghi notturni non saranno catturati, le notti dei cittadini non potranno essere delle più tranquille, per il timore, la mattina seguente, di svegliarsi e trovare l’auto ridotta a un cumulo di ferraglie e cenere. 

“Salviamo l’area cani”

Mi vuole bene e io ne voglio a lei. E dato che è un cane, per quanto bene le voglia, non riuscirò a spiegarle perché al giardino dedicato a lei e ai suoi amici dove fino ad ora ha corso, giocato e salterellato, non ce la posso più portare. Non so come spiegarle che quell’uomo con cui la sua padrona aveva avuto una diplomaticissima conversazione telefonica nel dicembre 2007 non ha mantenuto la sua parola e ha deciso comunque di chiudere un’area cani, in un periodo in cui la tendenza generale, ma della Regione Toscana in particolare è quella di avere un occhio di riguardo in più per i nostri troppo spesso trascurati amici a quattro zampe.

“Quell’uomo” è il presidente del quartiere 4, sig. D’Eugenio, persona civile nel misurare le sue parole, umana nell’esprimere le difficoltà del suo lavoro. L’ex area cani di cui parlo è quel fazzoletto di terreno tra via Margaritone d’Arezzo e Via dell’Olivuzzo: circa 1000 mq di prato e chiazze di nuda terra dove non cresce niente perché c’è troppa ombra, con una fontanella rotta da mesi (l’acqua per i cani la portano i padroni) e niente illuminazione notturna. La storia di questo fazzoletto di terra è triste, non va mai bene com’è. Prima di essere un’aera cani era una macchia incolta di erba alta, senza panchine e un viottolo di fango ad attraversarlo: non andava bene, la gente si lamentava di quello spazio maleodorante e dalla dubbia estetica. Poi divenne area cani: erba tagliata, una fontanella, tre panchine, un passaggio lastricato ad attraversarlo, cancelli a chiuderlo in modo che i cani non scappassero per strada o dessero noia ai passanti, cestini dove buttare gli escrementi dei cuccioli. Non un paradiso, ma qualcosa dall’aspetto decente. Non è andato bene neanche così perché qualsiasi cosa venga fatta o non fatta, trovi sempre qualcuno a cui non va bene.

In tutti questi anni in cui quel fazzoletto di terra era area cani, alcune, poche persone con cadenza regolare di almeno una volta a settimana si sono fatte sentire ai telefoni del Quartiere 4 per denunciare l’abbaiare dei cani. Abito anch’io vicino all’area cani di via Margaritone e quando i cani abbaiano li sento. Premettendo che questo “rumore” non si protrae durante tutto l’arco del giorno ininterrottamente (è molto più frequente l’autobus che passa sotto le mie finestre facendole tremare nonostante i doppi vetri) e che forse sono un po’ di parte, io credo che ci voglia molta civiltà e un’infinita dose di tolleranza per vivere in una comunità. Nel caso non si sia disposti a fare dei compromessi, come sopportare l’autobus che passa, convivere con il condomino che scuote la tovaglia sui tuoi panni stesi, sopportare l’occasionale abbaiare dei cani credo che l’unica soluzione sia trasferirsi in un eremo (e anche qui tali persone credo arriverebbero a lamentarsi del troppo silenzio).

Provo anche a mettermi nei panni di queste persone e lo hanno fatto anche tanti dei frequentatori dell’area cani: ascoltare l’abbaiare dei cani giorno e notte, sebbene discontinuo, non è sopportabile. E’ per questo che credo tutti padroni di quattro zampe ci siamo impegnati per diverso tempo ad effettuare una chiusura notturna del giardino. Il nostro compromesso è stato quello di prenderci un impegno, organizzare i turni per la chiusura e l’apertura estate e inverno, feriali e festivi, non frequentare il giardino nelle sere estive (che talvolta sarebbe stato l’unico momento per uscire di casa senza svenire dal caldo), cercare di zittire i cani quando si trovano nell’area, raccogliere gli escrementi e provare a mantenere l’area in uno stato più che decoroso. Questo è stato il nostro compromesso, ma non è bastato. Forse la colpa è una concomitanza di ragioni: l’intolleranza di alcune persone, l’inciviltà di alcuni proprietari dei cani che non rispettando alcune regole base del vivere civile ci fanno sembrare tutti una massa di sporcaccioni che seminano cacche di cane. Ma non è così. Ci sono tante persone civili che raccolgono gli escrementi dei loro amici a quattro zampe, così come ci sono tante persone molto più che tolleranti (non proprietari di cani) che vorrebbero che l’area rimanesse aperta.

Durante la mia conversazione con il Sig. D’Eugenio mi furono comunque espressi anche dei problemi logistici nel merito dei quali non voglio e non posso entrare data la mia ignoranza in materia. Voglio credere che siano stati unicamente quelli a determinare il cambio di destinazione dell’area cani in un semplice giardino pubblico in una zona dove si trovano altri tre giardini pubblici per anziani e bambini (il più vicino a circa 40 m. di distanza da via Margaritone e il più lontano a 200 m.), perché pensare che solo un gruppetto di incivili e intolleranti possa aver recato questo danno mi rende veramente triste. Al di là di questo, mi era stato comunicato che per non rimanere senza area cani in una zona ad alta concentrazione degli stessi si stava realizzando una nuova area tra via di Soffiano e via dell’Olivuzzo e che fino alla sua apertura, l’area di via Margaritone non sarebbe stata chiusa. Beh, così non è stato. L’area di via Margaritone ha cambiato destinazione d’uso e l’altra area è ancora chiusa. Non solo: non verrà mai aperta. Qual è la nostra unica soluzione? Recarsi tutti all’area cani di via Nicola Pisano che è già frequentatissima da tanti altri cani o prendere la macchina e andare all’area di via Canova. Queste sono le soluzioni sia per gli anziani proprietari di cani che magari che hanno difficoltà a fare lunghi spostamenti (ma che sono così fortunati da avere un cane da accudire che dia loro un’alternativa al rimbambimento davanti alla tv), sia per le persone che lavorano che non possono permettersi ogni volta che portano fuori il cane di tenerlo un’ora a camminare per fargli fare moto.

Il punto 1 dell’art. 19 sulla tutela degli animali dice: “Chi tiene un cane dovrà provvedere a consentirgli, ogni giorno, l’opportuna attività motoria”. Conosco la mia Mina e tanti altri cuccioli vivaci come lei: una passeggiata di 20 minuti 4 volte al giorno non è la sua “opportuna attività motoria”. E i rapporti sociali tra gli animali? Se non possono giocare, correre insieme, confrontarsi, non saranno mai cani al 100%. Il primo consiglio che un veterinario dà a chi ha appena preso un cucciolo e quello di farlo socializzare, giocare con gli altri cani per permettergli una sana crescita anche psicologica. Sono animali da branco, tenerli isolati equivale ad una violenza.

Sono intristita da questa vicenda. Io, come tanti altri siamo persone civili, o almeno ci proviamo con tutte le nostre forze: lavoriamo, paghiamo le tasse, cerchiamo di vivere in una comunità con il senso di civiltà che tanto viene predicato, non limitiamo l’affetto alla nostra specie, ma lo ampliamo ad esseri viventi di specie diverse, decidiamo anche di non andare in ferie se non possiamo portare tutta la nostra famiglia con noi, perché solo l’idea di quei due occhi che ti guardano mentre lo abbandoni ci fa accapponare la pelle. Ma qualsiasi cosa facciamo saremo sempre cittadini di serie B. Però vi dico una cosa: non mi sento di serie B così come non mi voglio sentire appartenente a nessuna serie perché penso che la lotta di classe avveleni la civiltà.

Un uomo che di caste se ne intendeva una volta disse: La grandezza di una nazione e il suo progresso morale si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali. Si chiamava Mohandas Karamchand Gandhi, il Mahatma. Qual è il nostro progresso morale del nostro piccolo quartiere adesso?

Laura Celli

Sostegno ai diversamente abili

Gli obiettivi dell’accordo sono quelli di accrescere la socializzazione dei soggetti diversamente abili e di favorire il loro inserimento nel mondo lavorativo e nel tessuto sociale della città. La cerimonia della firma è avvenuta martedì sera scorso durante una cena organizzata nel ristorante “I ragazzi di Sipario”, in via Serragli 104.

L’accordo mira a creare sinergie in grado di proporre occasioni formative – in particolare corsi di ristorazione, percorsi artistici e sportivi – in favore dei soggetti diversamente abili. Il protocollo, valido per il triennio 2008-2009-2010, prevede la realizzazione di un percorso formativo ed educativo. Un gesto concreto, quello della Provincia, che va in aiuto ad un’associazione che opera a sostegno e a fianco delle famiglie dei ragazzi diversamente abili di Firenze e del suo territorio per contribuire al miglioramento della qualità della loro vita e per promuovere una cultura in cui ogni persona ha pari dignità.

Fiabe a Castel di Poggio

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L’evento, con il patrocinio del Ministero per la Pubblica Istruzione e della città di Fiesole, è parte delle manifestazioni del Genio Fiorentino e coinvolgerà per quattro giorni scuole e famiglie di Firenze e provincia.
Un appuntamento all’insegna della fiaba con un ampio programma di giochi, laboratori e spettacoli attraverso i quali i bambini potranno vivere da protagonisti un’avvincente avventura nella splendida cornice del castello.
Le quattro giornate saranno suddivise in due momenti. Le attività della mattina sono riservate alle scuole primarie già prenotate: gli alunni di circa 50 classi, accolti al loro arrivo dal cerimoniere, saranno portati da guardie, cavalieri e duellanti nel vivo della fiaba “Un drago al Castel di Poggio”. Seguiranno laboratori didattici volti a stimolare la fantasia, la creatività e la manualità dei bambini, che lavoreranno con forbici, carta, stoffa e materiali riciclati di vario tipo per costruire ciascuno il proprio manufatto.
Il programma del pomeriggio, articolato in due fasi, prevede alle 15.30 l’apertura al pubblico con varie dimostrazioni che daranno ai bambini e alle famiglie l’opportunità di riscoprire e sperimentare antiche arti medievali. Sarà possibile vedere all’opera sbandieratori, schermidori, cavalieri, arcieri, maghi, mastri artigiani esperti nella costruzione di stemmi, scudi e archi in legno, per apprenderne così tecniche e segreti.
Alle 18.00, ogni sera, grandi spettacoli vedranno in scena di volta in volta i burattini dei Pupi di Stac, il Piccolo Coro del Melograno di Firenze, l’attrice e insegnante Maria Serena Falagiani interprete di una fiaba e solisti del Maggio Fiorentino Formazione con la “Turandot” di Puccini.
Questa prima edizione di Fiabe al Castello – Il castello delle fiabe, progetto “pilota” di una manifestazione da ripetersi -nelle intenzioni degli organizzatori- con cadenza annuale, si propone di unire aspetti ludici e didattici. Ai piccoli partecipanti viene offerta una giornata di giochi, laboratori e non solo, un’esperienza formativa che li coinvolga in modo ampio e profondo. La fiaba, infatti, consente al bambino di accostarsi a quelli che sono i temi e i concetti essenziali della condizione umana: la vita, la morte, l’amicizia, l’amore, la paura, i desideri, il bene e il male. Allo stesso tempo, l’ambientazione storica della fiaba, riprodotta in maniera ottimale negli spazi medievali di Castel di Poggio, permette al partecipante-fruitore, sia esso bambino o adulto, di ritrovare aspetti del mondo cavalleresco ormai perduti, attraverso costumi, scenografie, arti e mestieri.
Informazioni utili
titolo: Fiabe al Castello – Il Castello delle fiabe
luogo: Castel di Poggio, via di Vincigliata, 4 – Fiesole (Firenze)
durata: 19-22 maggio 2008
orario: 9-13 per le scuole prenotate
15-19.30 ingresso libero
tel. +39 055 662755
info@fiabealcastello
www.casteldipoggio.it

Rassegna di film per over 60

La rassegna, chiamata “‘Uno sguardo sul presente”’, mostrerà pellicole in grado di aiutare a comprendere meglio la complessa e sfuggente realtà del mondo contemporaneo. Verranno proposti, fra gli altri, alcuni degli autori più interessanti del giovane cinema italiano, come Ferzan Ozpetek e Silvio Soldini.

Le proiezioni, in programma tutti i venerdì alle 16, fino al 30 maggio, saranno precedute da una breve introduzione critica. Al termine del ciclo, dopo la proiezione del 30 maggio, verrà offerto un rinfresco a tutti i partecipanti.

 

Questo il programma:

9 maggio, L’uomo del treno, di Patrice Leconte;

16 maggio, Alla luce del sole, di Roberto Faenza;

23 maggio, La finestra di fronte, di Ferzan Ozpetek;

30 maggio, Agata e la tempesta, di Silvio Soldini.

Ingresso gratuito. Per informazioni, Cinecittà Sms San Quirico, via Pisana 576, telefono 055.7324510.

Controlli in casa, un arresto

Il controllo è stato effettuato lunedì mattina scorso. Agenti del reparto antidegrado e del nucleo amministrativo sono intervenuti in via Marucelli in seguito a un reclamo di un cittadino. Nell’appartamento oggetto della segnalazione, i vigili hanno trovato due stranieri: il primo è risultato in regola con documenti e permesso di soggiorno, il secondo invece era privo di documenti e non ha saputo dare spiegazioni sulla sua presenza in Italia.

Da ulteriori accertamenti a carico dell’uomo, cittadino marocchino, sono emersi quattro ordini di espulsione (due emessi in Sicilia e due a Firenze). Per l’uomo quindi è scattato l’arresto, da disposizione della Procura. Ieri si è svolto il processo per direttissima: l’arresto è stato convalidato e E.B.J.E. è stato condannato a 5 mesi e 10 giorni di reclusione. La pena è stata sospesa e l’uomo scarcerato.

Canoa Maratona a FIrenze l’11 maggio

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La maratona è una specialità della canoa, ufficiale dal 1994. A livello nazionale si svolgono in Italia circa 5 gare l’anno, ufficiali, di maratona, che portano ad un risultato sportivo cumulato, oltre ad essere un trampolino per partecipare alle manifestazioni internazionali. La Canottieri Comunali partecipa regolarmente a tutti gli eventi di maratona nazionali e a molti internazionali, riportando risultati di prestigio, come la medaglia d’oro ai Mondiali nel 2005 e 2006 con Stefania Cicali, che parteciperà alle Olimpiadi di Pechino.
La Maratona è una disciplina di fondo che si svolge su distanze minime di 20 km. ed ha l’obbligatorietà dei trasbordi: gli atleti devono scendere di canoa e con la setssa sulle spalle correre una certa distanza, per poi rimontare in canoa e riprendere la gara.
La MAratona è un evento cui parteciperanno circa 250 atleti da molte regioni italiane. La gara si svolge nel tratto del fiume Arno che va dal ponte San Niccolò al ponte di Varlungo. Per 7 ore circa questo tratto del fiume sarà invaso da canoe e animato dagli spettatori.
La diretta della maratona sarà trasmessa in diretta streaming su Internet.

Inchiesta smog, a giudizio Domenici e Martini

Oltre a Domenici e Martini, a processo anche i sindaci, ancora in carica o ormai ex, di Scandicci, Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio, Signa e Calenzano, gli assessori all’ambiente di queste amministrazioni e del Comune di Firenze nei periodi a cui si riferisce l’indagine e l’ex assessore regionale all’ambiente Marino Artusa. Per loro, le accuse sono di getto pericoloso di cose, con riferimento alle emissioni di gas nell’aria e rifiuto di atti d’ufficio. La prima udienza è fissata il prossimo 3 ottobre prossimo.

LE REAZIONI

E le reazioni non si sono fatte attendere. In una conferenza stampa, il primo cittadino fiorentino ha risposto immediatamente alle accuse. “Ritengo l’accusa mossa a me e agli altri amministratori ridicola e infondata – ha detto Domenici – noi siamo convinti della bontà, della validità e dell’efficacia delle politiche contro l’inquinamento che portiamo avanti e che hanno portato a dei risultati. Continueremo su questa strada. Se ci fosse stata una nostra totale inerzia, avremmo compreso l’iniziativa della magistratura. Ma qui si dà volutamente un giudizio di merito sulle nostre politiche, ritenute inefficaci e sbagliate: è un’indebita interferenza sull’azione delle pubbliche amministrazioni“.

Queste le prime parole del sindaco Leonardo Domenici, rinviato a giudizio nell’inchiesta sull’inquinamento atmosferico da Pm10 insieme al presidente della Regione Claudio Martini, all’assessore comunale all’ambiente Claudio del Lungo e ai sindaci di Sesto Fiorentino, Scandicci, Signa, Calenzano e Campi Bisenzio. “Mi aspettavo questo rinvio al giudizio, lo davo quasi per scontato; per questo non ho partecipato alle udienze preliminari – ha detto il sindaco – sotto un certo aspetto sono contento di questa decisione della magistratura: perché mi auguro che il processo fissato ad ottobre diventi un grande fatto nazionale, in una sede dove porremo rispondere e contrattaccare. Lo dico anche come presidente dell’Anci, anche interpretando le preoccupazioni di molti colleghi che si trovano in condizioni molto peggiori delle mie, visto che la situazione di Firenze è migliore rispetto alle altre città italiane“.

E qui Domenici ha citato una recente classifica pubblicata dal settimanale l’Espresso, che vede il capoluogo toscano in testa per quanto riguarda l’impegno e i risultati contro l’inquinamento.”Se mi chiedete se le nostre azioni contro l’inquinamento siano sufficienti o meno, sono il primo a dire che si può e si deve fare di più: ma questo significa chiamare alla corresponsabilità altri livelli istituzionali, prima di tutto quello nazionale. Si potrebbe fare di più, soprattutto se i comuni avessero più risorse e se i governi che si sono succeduti in questi anni non avessero tagliato i fondi. Questo aspetto va sottolineato. Siamo dalla parte della tutela della salute dei cittadini, ma la tutela dei cittadini la possiamo perseguire se ci sono risorse adeguate. Ma un conto è dire si può e deve fare di più un conto è dire che ciò che facciamo e inefficace e sbagliato, come fa la procura di Firenze. Perché – continua il sindaco di Firenze – in questo caso si delinea una interferenza indebita del potere giudiziario nella discrezionalità decisionale della pubblica amministrazione. Qui si entra nel merito si dà una valutazione, si esprime un punto di vista (non so nemmeno con quanta fondatezza tecnico-scientifica) sulla validità delle politiche che portiamo avanti”.

A questo proposito, Domenici ha citato un decreto del tribunale di Milano del luglio 2005, sull’archiviazione di una analoga inchiesta portata avanti in quella città. Queste le parole del tribunale: “In tale contesto non si vede come possano essere ipotizzate fattispecie di reato e come sia correttamente praticabile una interferenza dell’Autorità giudiziaria che vada e sindacare le scelte della pubblica amministrazione competente”. “Voglio dire molto chiaranente una cosa, rispetto ai rapporti con la procura di Firenze – ha detto ancora Domenici – Se c’è o ci fosse in qualche modo in qualche misura un possibile, eventuale (a mio parere improbabile) pregiudizio della procura di Firenze nei confronti delle amministrazioni locali, e in particolare quella del Comune di Firenze, a me non interessa. Questa è una questione che vedranno gli avvocati nelle sedi proprie”, durante il processo. “Noi continueremo sulla nostra linea – ha concluso il sindaco – cercheremo di renderla ancora più stringente a tutela della salute dei cittadini. E utilizzeremo anche questa vicenda per premere sul governo nazionale, al fine di avere risposte più significative e risorse maggiori per poter rendere più forti le nostre iniziative”.

Banda larga nella Montagna fiorentina e nel Mugello

“Intanto preciso che non è esatto sostenere che nelle assemblee pubbliche sono stati sottoscritti dei precontratti di allacciamento; in realtà, a differenza di altri operatori, Multilink non richiede la sottoscrizione di un contratto fin quando non è stata accertata la fattibilità tecnica. In occasione delle assemblee pubbliche sono state raccolte solo manifestazioni di interesse o preadesione che comunque non vincolavano l’utente cittadino che è, comunque, libero. Per quanto riguarda lo stato dell’installazione degli impianti, l’installazione così come prevista dal progetto in realtà è completata e per tutte le frazioni indicate nel progetto originario risulterebbe rispettata la previsione di copertura. È da considerare, in realtà, che per limiti intrinseci della tecnologia che è stata utilizzata si possono avere in effetti delle zone d’ombra, per questo il concessionario sta predisponendo delle soluzioni specifiche che consentono una progressiva estensione della copertura senza richiedere ulteriori investimenti, è evidente che questo è il problema. La realizzazione di quanto previsto nella prima fase può ritenersi conclusa, tant’è che sono state attivate le procedure per il collaudo dell’infrastruttura. Per quanto riguarda le attivazioni, al momento, sono state raccolte 389 preadesioni residenziali e 59 business, sono stati inviati 208 contratti residenziali e 12 business; sono già stati sottoscritti, quindi verificate le coperture, per 104 contratti residenziali e 12 business”.

Giunti ha spiegato che: “Interessava, soprattutto, capire a che punto erano queste preadesioni, perché durante le assemblee di presentazione i cittadini avevano paura e si chiedevano che valore aveva quel precontratto che avevano firmato perché, giustamente, un conto è la copertura teorica quando si parla di copertura wi-fi, un conto è la copertura reale del territorio perché a seguito della conformazione orografica del territorio la teoria non corrisponde alla realtà. Siccome questo è un progetto veramente importante per il territorio montano proprio perché va ad incidere sulla diminuzione del digital divide, cioè arrivare il più possibile e portare la banda larga, quindi l’accessibilità a Internet e a tutti quei servizi che a partire dagli studenti e anche alle aziende va a incidere in una realtà, quella montana, che è di per sé svantaggiata; chiediamo l’interessamento dell’Assessorato affinché la Multilink, che ha vinto l’appalto, possa, il prima possibile, procedere, e nel più breve tempo possibile, non solo all’ultimazione di questo primo step, ma di proseguire la copertura, specialmente in quei luoghi che non fanno parte di quei centri abitati, dove c’è il palazzo comunale, che a quanto ho capito faceva parte del primo step, ma proprio per andare in tutte quelle frazioni montane dove veramente stanno aspettando a gloria la banda larga; chiediamo un’attenzione particolare per arrivare proprio in queste frazioni”.

Modalità contributiva per le pensioni dei parlamentari

“Una mozione che deve essere un segnale per il momento che la società vive nei confronti della politica e delle amministrazioni, sia locali, che a livello regionale e governative ed a livello statale. Abbiamo, ormai – ha spiegato Bevilacqua – un sistema pensionistico contributivo per tutti i nuovi dipendenti, se non misto fra contributivo e salariale e, invece, esclusivamente basato sull’indennità da parte dei parlamentari. Questo è un sistema che non è più accettabile per gli italiani. Ritengo che gli stessi parlamentari condivideranno questo criterio. Questa mozione, che ha raccolto i tre quarti delle firme dei Consiglieri di questa assemblea, può essere d’aiuto ai nostri parlamentari per incamminarsi verso un percorso che non faccia più parlare di Casta e di Papponi di Stato e perché noi crediamo nelle istituzioni e crediamo che un comportamento corretto, lineare e in armonia con le attività dei cittadini, possa dare maggiore vigore alla politica e alle istituzioni”.

Per Sandro Targetti (PRC): “E’ giusto che i parlamentari, come anche i Consiglieri regionali o altre cariche politico–istituzionali abbiano un trattamento simile o uguale, in un rapporto logico e comprensibile alla grande massa dei cittadini. Ritengo, inoltre, che le cariche politico–istituzionali, da quelle elettive a quelle esecutive, debbano essere ben pagate e avere quei servizi adeguati che consentono a quei cittadini che svolgono questa carica di poterla svolgere in modo adeguato”.

Federico Tondi (UDC) ha precisato che: “Lo spirito che ci anima a votare per questa mozione non è uno spirito contro i partiti e contro il sistema politico tout-court, ma quello di apportare una miglioria ad un sistema che può essere considerato parzialmente distorto rispetto alla realtà. Bene questa mozione, però cerchiamo di non fare harakiri nel senso che la politica non è tutto male, i partiti non sono comitati d’affari: sono momenti importanti di partecipazione alla democrazia repubblicana”.