lunedì, 19 Maggio 2025
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“Sds più vicina ai cittadini”

Una esperienza che, senza mettere in discussione il ruolo forte delle Aziende sanitarie, ha cercato di motivare il territorio, affidandogli un ruolo sostanziale per la “lettura” del bisogno di salute e la sua traduzione in atti di programmazione»:

E’ questo, secondo il presidente della Regione Toscana, Claudio Martini, il senso profondo del ruolo svolto in questi anni dalle Società della salute nella loro fase sperimentale.

E oggi dalla sperimentazione (che ha coinvolto 34 zone-distretto e 168 comuni, per un totale di 2.080.000 cittadini, oltre 60% dei toscani) si passa al consolidamento, con la proposta al consiglio regionale della loro definitiva istituzione, attraverso le modifiche e le integrazioni alla legge 40 del 2005, che disciplina il Servizio sanitario regionale, approvate dalla giunta regionale.

Sulla base degli esiti positivi della sperimentazione, la proposta di legge introduce questi nuovi organismi nel sistema socio-sanitario, con l’obiettivo di ampliare il coinvolgimento di enti locali, parti sociali e Terzo settore non solo per le funzioni di controllo e programmazione, ma per una “compartecipazione” ad un governo comune del territorio, finalizzato agli obiettivi di salute e alla gestione dei servizi socio-sanitari.

«Le comunità locali, gli enti e i loro rappresentanti – sottolinea l’assessore per il diritto alla salute, Enrico Rossi – diventano così non solo soggetti attivi ma “alleati” della Regione nella definizione delle strategie che devono consentire il potenziamento e il miglioramento qualitativo dei servizi offerti, nel quadro di definite sostenibilità sociali e finanziarie».

Le energie positive presenti nella società civile, ed in particolare del volontario e del terzo settore, arricchiscono il sistema locale della salute in un quadro di qualità e permettono di aumentare le potenzialità di offerta per settori assistenziali attualmente carenti o non previsti.

Contribuiscono, inoltre, a definire un sistema di valutazione che abbia a riferimento la qualità della prestazioni, la compatibilità con il progetto assistenziale definito dal soggetto pubblico, la convenienza sotto il profilo del rapporto costo/efficacia, valorizzando i soggetti a carattere no profit radicati nel territorio e nella comunità.

Le SdS rappresentano, dunque, uno strumento per garantire maggiore appropriatezza delle prestazioni, governo effettivo della domanda e dei processi di negoziazione del budget nell’ambito della zona distretto, maggior coinvolgimento e soddisfazione degli operatori e della popolazione.

La SdS è istituita come consorzio per l’esercizio associato di funzioni tra Asl e Comuni. L’integrazione di funzioni sociali e sanitarie è garantita dalla presenza negli organi della SdS degli amministratori comunali e del direttore generale dell’Ausl. La loro istituzione non produce incremento di spesa sul bilancio regionale, ma solo una rideterminazione dei trasferimenti di risorse derivanti dal Fondo sanitario regionale e dal Fondo sociale regionale. Strumenti fondamentali delle SdS sono i Piani integrati di salute e i Piani operativi annuali.

Temi strategici di intervento sono quelli riferiti ai settori della non autosufficienza e della disabilità, che oggi riescono solo in modo parziale a offrire risposte ai bisogni dei cittadini.

 

Roccastrada, ok a ricerca idrocarburi

La zona interessata è di 16 chilometri quadrati, in un’area prevalentemente agricola in località Ribolla, all’interno della quale la società avrà fino a quattro anni di tempo per realizzare un pozzo esplorativo, per verificare se negli strati profondi (7-800 metri) esista, e in quale misura, un giacimento di metano tra gli strati di ligniti risalenti al Miocene. Accanto al pozzo principale sarà possibile realizzarne fino a sette di drenaggio.

Il nulla osta è stato concesso dopo un attenta verifica e visto che le opere previste non interessano siti di interesse regionale e non comprendono aree interessate da emergenza naturalistiche o da vincoli idrogeologici.

Corredata da parerei e contributi tecnici di tredici tra Amministrazioni e settori diversi, dalla Provincia di Grosseto alla Comunità montana, dall’Autorità di bacino all’Arpat, dall’Urtat all’Ato 6, la verifica ha dato esito positivo, tanto che per il momento è stata esclusa la procedura di valutazione di impatto ambientale.

Si tratta infatti di una prima fase esplorativa. Solo se la ricerca darà esiti positivi, al permesso di ricerca dovrà essere aggiunta una richiesta di concessione per l’effettivo sfruttamento di un giacimento, procedura per la quale diventerebbe obbligatoria la valutazione di impatto ambientale.

In questa fase sono stati esclusi i cosiddetti “impatti critici negativi non mitigabili” e sono state comunque dettate alla Independent energy solutions srl, ventisei prescrizioni da rispettare sotto il profilo progettuale, ambientale, acustico, geologico, idrico, degli ecosistemi e dell’assetto territoriale. Il progetto ha ottenuto il consenso delle amministrazioni locali interessate. Spetterà alla Provincia di Grosseto e al Comune di Roccastrada di vigilare sulla loro osservanza.

In particolare, per accordi tra Regione e Comune, è stato deciso di pubblicare sul sito del Comune (www.comune.roccastrada.gr.it) tutti gli atti relativi ai risultati degli studi e delle ricerche che la società realizzerà sul territorio di Roccastrada.

Uno degli aspetti particolari del progetto è legato alla possibilità di reimmissione di anidride carbonica negli strati profondi del sottosuolo. Se la ricerca di metano avrà successo e se verrà concesso il successivo permesso di sfruttamento, nella fase finale dell’estrazione è previsto l’utilizzo del giacimento di carbone come sede di stoccaggio geologico definitivo di una quantità l’anidride carbonica pari al gas combustibile estratto.
La Independent Energy Solutions Srl è considerata infatti la prima compagnia italiana per lo stoccaggio geologico della CO2.

Al via Cinemaggio

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La rassegna CineMaggio, a cura del critico Gabriele Rizza, in collaborazione con Mediateca Regionale Toscana Film Commission, offre un omaggio cinematografico agli ospiti del Maggio Musicale Fiorentino, mettendo in luce la poliedricità di linguaggi di artisti che nel corso del proprio lavoro hanno spaziato dal teatro, alla danza, al cinema fino alla pittura, alla grafica e alle più avanzate sperimentazioni nelle tecnologie digitali.

E’ il caso di Peter Greenaway, di cui viene presentato L’ultima tempesta, che riassume la quintessenza del regista, tra immagini, pensieri, estetica, filosofia e architettura; di Carlos Saura, e la sua Carmen Story, ritmata a passi di flamenco; di due donne “contro” e attrici eccezionali come Charlotte Rampling, che vedremo in Max mon amour, e Mariangela Melato interprete di Caro Michele e Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto.

“Mediateca Regionale Toscana Film Commission – afferma il direttore Stefania Ippoliti – partecipa alle iniziative del Maggio Musicale Fiorentino con CineMaggio, una rassegna che, in accordo con le politiche culturali della Regione Toscana, sottolinea la poliedricità e versatilità del linguaggio cinematografico, in grado di dialogare con altri campi artistici come la musica, la danza, le arti visive”.

CineMaggio si terrà all’Odeon Cine Hall (Piazza Strozzi a Firenze), alla presenza dei protagonisti a cui il film è dedicato. L’ingresso alle proiezioni è gratuito. Info 055 2719011, [email protected]

Programma:

 Martedì 22 Aprile, ore 20.30, Carmen Story, regia di Carlos Saura. Alla presenza del regista;
 Mercoledì 23 Aprile, ore 18.30, L’ultima tempesta, di Peter Greenaway. Alla presenza del regista;
 Giovedì 24 Aprile, ore 18.30, Max mon amour, regia di Nagisa Oshima, con Charlotte Rampling. Alla presenza dell’attrice;
 Martedì 20 Maggio, ore 20.30, Caro Michele, regia di Mario Monicelli, con Mariangela Melato. Alla presenza dell’attrice;
 Martedì 20 Maggio, ore 22.30, Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto, regia di Lina Wertmuller, con Mariangela Melato. Alla presenza dell’attrice.

Una Fan-zone per i tifosi a Glasgow

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I Rangers e i loro tifosi hanno, infatti, deciso di dare il benvenuto ai tifosi della Fiorentina alla fan-zone appena fuori dello Stadio Ibrox con tutta una serie di attività, tra cui calcio, danza, spettacoli, snack e musica.   
La fan-zone rimarrà aperta dalle 13 alle 18 di giovedì e tra le attività in programma durante il pomeriggio figurano delle partite di calcio a 7 tra i tifosi dei Rangers e quelli della Fiorentina.

Jim Templeton, Presidente della Rangers Assembly (l’organizzazione che riunisce tutti i gruppi di tifosi dei Rangers), ha dichiarato: “Arrivare alle semifinali della Coppa Uefa è un risultato straordinario e i tifosi dei Rangers sono felici di dare il benvenuto a Glasgow ai tifosi della Fiorentina per quella che sarà certamente un’altra splendida serata europea all’Ibrox.  In questa stagione le nostre fanzone hanno avuto un grande successo tra i tifosi delle squadre ospiti e aspettiamo impazienti gli eventi di giovedì pomeriggio con i tifosi della Fiorentina”.
I Rangers sono la prima squadra in Europa a organizzare fan-zone per i tifosi europei in visita, e quella di questa settimana fa seguito al successo di altre organizzate per i tifosi delle squadre ospiti durante le partite precedenti di questa stagione europea. Le fan-zone sono state molto elogiate dalle squadre ospiti e dai loro tifosi, come anche dagli organismi direttivi del calcio.

Tanti i problemi di formazione per i Glasgow Rangers. Nell’ultima partita i Rangers hanno perso Burke, distorsione alla caviglia e Naismith, infortunio al ginocchio. Manca il portiere titolare Mc Gregor, i centrocampisti Adam e Mc Culloch, l’attaccante statunitense De Marcus Beasley. A questi vanno aggiunti Thomson e capitan Barry Ferguson, entrambi squalificati per l’andata dell’Uefa.

Nella Fiorentina al posto di Ujfalusi, dentro Kroldrup. Arbitra il greco Kyros Vassaras. Guardialinee i greci Dimitrios Bozatzidis e Dimitrios Saraidaris. Quarto arbitro, ancora il greco Dimitrios Kalopoulus.

Il mercato delle opportunità anticipa

Quindi è confermato l’orario di vendita di frutta e verdura a prezzi “superscontati” che si svolge all’interno del mercato di Novoli dalle 14 alle 18. L’ingresso è da via dell’Olmatello, con possibilità di parcheggio.

I “capolavori” dei detenuti

L’inaugurazione al pubblico è prevista oggi (martedì 22 aprile) alle 17 nell’ex Chiesa di San Carlo dei Barnabiti in via Sant’Agostino 23 a Firenze. La mostra, che resterà aperta fino al 24 aprile e dal 28 al 30 aprile, dalle 16 alle 20, consiste nell’esposizione di 35 quadri, a cui si affiancano 15 fotografie di murales. I lavori sono stati realizzati da una trentina di detenuti di diverse nazionalità nell’ambito del laboratorio di pittura murale del carcere fiorentino curato dal maestro Mario Cini per l’Arci di Firenze.

Nato nel 1990, il laboratorio ha contribuito a ravvivare muri e pareti del penitenziario con i colori e i disegni di chi non si è rassegnato a riscoprire la propria personalità, a trovare o ritrovare le proprie potenzialità e capacità di comunicare con gli altri. “E’ sempre molto difficile lavorare in un carcere, ma – spiega Mario Cini – l’esperienza del laboratorio è cresciuta e si è consolidata”. Il laboratorio – aggiunge Lucia De Siervo, assessore alle politiche per l’accoglienza e l’integrazione del Comune di Firenze – è ormai un’attività storica all’interno di Sollicciano, e questa mostra ci dice che il Carcere è un tema di cui non ci si deve scordare”.

Oggi all’interno di Sollicciano si contano un centinaio di murales sparsi in tutti gli spazi sociali del penitenziario: per citare qualche esempio, dai corridoi con le rappresentazioni dei segni zodiacali, agli ambienti della sezione femminile con l’ ‘Adorazione dei Magi’ e la ‘Cacciata dal Paradiso’. “La mostra ed il laboratorio di pittura – afferma Francesca Chiavacci, presidente di Arci Firenze – rappresentano, accanto al laboratorio teatrale di Massimo Altomare, segnali concreti dell’importanza per il reinserimento sociale delle attività di tipo culturale”. Il ‘Laboratorio di pittura murale’ fa parte del progetto ‘Attività di coordinamento culturale’ a favore dei detenuti del Carcere di Sollicciano e dell’Istituto Mario Gozzini, con il contributo del Comune e della Provincia di Firenze.

Attualmente sono impegnati 8 detenuti, ma nel corso di questi 18 anni, ne sono passati diverse decine. Nell’esposizione sono presenti anche tre lavori di un ex detenuto, che “dimostrano come questo laboratorio abbia lasciato una traccia nelle persone una volta uscite dal carcere” – conclude Mario Cini.

“Megalopoli” allo Stensen

La rassegna sarà un approfondimento su alcuni grandi agglomerati urbani del pianeta, raccontandone, attraverso storie individuali, la bellezza, la suggestione, la frenesia, le trasformazioni ma anche le contraddizioni e le povertà.

Cinque film, tutti ad ingresso libero (fino ad esaurimento dei posti a disposizione), tutti i martedì con inizio alle 21 con il seguente calendario:

22 aprile, “Lost in translation. L’amore tradotto”, (Usa 2003), di Sofia Coppola. Interverrà la critica cinematografica ed esperta di cultura giapponese Daniela Raddi;

29 aprile, “Shangai mon amour”, (Italia 2007), di Nene Grignaffini e Francesco Conversano, che saranno presenti alla proiezione insieme all’architetto Roberto Melosi;

6 maggio, “Rocinha”, (Italia 2003) di Carlos M. Casas;

13 maggio, “Fuori orario”, (Usa 1985) di Martin Scorsese.

20 maggio, “Megacities”, (Austria 1998), di M. Glawogger.

Zeffirelli, l’archivio alla città

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L’annuncio ufficiale è stato fatto in Palazzo Vecchio dallo stesso Zeffirelli e dal sindaco Leonardo Domenici. Archivio e scuola troveranno sede nelle ex Scuderie all’interno del parco delle Cascine; sarà una Fondazione a curare gli aspetti organizzativi e gestionali del progetto, che potrà avvalersi di contributi e sostegni pubblici e privati provenienti da ogni parte del mondo. Un archivio, quello del grande regista e scenografo, che conta migliaia di volumi oltre a foto, bozzetti, lettere, ritratti, fascicoli, oggetti, documenti, che oggi Zeffirelli vuole mettere a disposizione dei giovani perchè imparino le arti applicate allo spettacolo.

“Quando il maestro annunciò la sua volontà di donare il suo straordinario archivio, sapevamo che erano interessate anche altre città – ha detto il sindaco Domenici – ma questa era un’occasione che Firenze non poteva né voleva lasciarsi sfuggire. Oggi quindi possiamo dare vita ad un’idea che vede la volontà di Franco Zeffirelli incontrarsi con quella della città”. Il sindaco ha spiegato che sede del progetto saranno i locali degli ex fabbri all’interno delle ex scuderie nel piazzale delle Cascine, attualmente in parte occupate dai cantieri scene del Maggio Musicale Fiorentino. I lavori di ristrutturazione dell’intero immobile sono già cominciati; quelli nei locali ex fabbri, su una superficie totale di quasi mille metri quadri, sono di prossimo inizio e dureranno circa un anno e mezzo. Nel frattempo comincerà il lavoro per istituire la Fondazione, che coinvolgerà tutti i livelli istituzionali, sia locali che centrali, oltre a soggetti privati. Non a caso stamani erano presenti anche il mecenate e imprenditore russo Mikhail Kusnirovic, che ha assicurato non solo il suo personale sostegno al progetto ma anche l’interessamento del ministro della cultura russo; la console degli Stati Uniti Nora Dempsey; la presidente di Friends of Florence Simonetta Brandolini d’Adda; il direttore della New York University Ellyn Toscano; Lynn Wiechmann dell’Associazione Toscana-Usa, oltre a Francesco Giambrone sovrintendente Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, Marco Giorgetti del Teatro della Pergola, Giancarlo Casoli amministratore delegato Bosco Holding.

“Ringrazio la città per aver voluto accogliere il mio patrimonio archivistico, raccolto in oltre 65 anni di lavoro, che in questo modo non andrà disperso – ha detto Franco Zeffirelli – E voglio fare un appello ai collezionisti di tutto il mondo, perché contribuiscano al progetto attraverso nuove donazioni”. Zeffirelli ha raccontato dei moltissimi giovani che in questi anni si sono rivolti a lui per imparare, per capire come nasce un processo creativo, per conoscere i segreti e le tecniche del suo lavoro, per avere un aiuto concreto a perseguire i loro ideali: da qui l’idea della scuola che insegni l'”artigianato della cultura”. “Questa scuola non poteva essere che a Firenze – ha aggiunto il maestro – città che ha creato il massimo nel campo delle arti: è nata qui la prima opera mai composta, l’Euridice di Jacopo Peri, scritta nel 1599, che io stesso ho messo in scena per il Maggio Musicale nel 1960. Firenze deve rimpossessarsi del suo primato, della sua tradizione e della sua scuola nel campo della musica, del teatro, della scenografia. Sarà importante per dare una risposta a giovani di tutto il mondo, perché l’arte travalica le lingue e le diverse culture”. Domenici ha aggiunto che la scuola contribuirà a “valorizzare uno dei tratti identitari di Firenze, quello di città della cultura e dell’alta formazione”.

Il maestro Zeffirelli, prima dell’incontro con la stampa, aveva incontrato sempre in Palazzo Vecchio la Commissione cultura del consiglio comunale presieduta da Dario Nardella, alla quale aveva anticipato il suo progetto, ricevendo unanime ringraziamento e consenso.

Il “prof” Burchielli torna a scuola

La sospensione è poi finita e oggi il professor Burchielli è potuto tornare a scuola (l’istituto tecnico Marco Polo) e al suo lavoro. La vicenda, pubblicata da “Il Firenze”, aveva fatto presto il giro di giornali e di telegiornali di tutta Italia, e il “prof” era diventato, suo malgrado, il docente più conosciuto del paese.

Al video finito su You Tube con la fumata in classe del professore, aveva risposto con lo stesso “mezzo”, e cioè un altro video di risposta, il presidente della Provincia Matteo Renzi, che aveva espresso la sua posizione pochi giorni dopo lo scoppio del caso. A conferma che, quando si parla di giovani e giovanissimi, la rete, e in particolar modo la possibilità di diffondere video permessa da You Tube, è uno degli strumenti da loro più utilizzati e seguiti. Nel bene e nel male.

Mostra alla Lorenzo de’ Medici

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Saranno esposte nei giorni 21-24 e 28 aprile alcune nuove stampe digitali del famoso artista americano , i cui temi sono quelli del giardino, indagato da un punto di vista letterale e metaforico, la cultura occidentale e l’Arte mediorientale. Unione di struttura e design; elementi decorativi, porzioni di giardini, segmenti di edifici sono tutti assemblati e integrati fra loro. La mostra intende solidificare i rapporti con la comunità locale, riaprendo, ancora una volta, le porte della Chiesa di San Jacopo in Campo Corbolini e, allo stesso tempo, integrando i lavori artistici contemporanei nel contesto di un antico edificio storico, recentemente restaurato; una delle chiese più antiche di Firenze e ancora oggi sconosciuta a molti. Dodici Visioni del Paradiso è coordinata dagli studenti del corso Exhibition Managment della Scuola Lorenzo de’Medici , sotto la supervisione della loro insegnante Elisabetta Morici Per maggiori informazioni:Scuola Lorenzo de’Medici Via Faenza 43 Firenze Tel: 055 287360 www.lorenzodemedici.it