sabato, 24 Maggio 2025
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Martini visita la Rcr

E’ quanto sottolineato dal presidente della Regione al termine della visita di questa mattina alla RCR Cristalleria Italiana di Poggibonsi. Oltre alla visita agli stabilimenti, il presidente ha incontrato i vertici aziendali rappresentati dall’ad Carlo D’Ajello e dal direttore commerciale Stefano Lucherini e poi la Rsu e le organizzazioni sindacali.

Il 2007 per la RCR è stato l’anno del salvataggio e del rilancio. Infatti dal luglio scorso l’azienda ha un nuova direzione e nuove strategie produttive e commerciali. I risultati di questi primi nove mesi, che il management ha presentato al presidente toscano, sono incoraggianti e positivi. Il rilancio dell’azienda è passato attraverso una riduzione dei costi, il riposizionamento del prodotto di punta, il cristallo, e nuovi investimenti per la produzione di un nuovo vetro sonoro di alta qualità e a prezzo contenuto.

Con questo nuovo prodotto, che è in corso di brevettazione, la RCR punta a conquistare un mercato mondiale dieci volte più grande di quello del cristallo, che si aggira sui 350milioni di euro, poco più di un mercato di nicchia. Oggi due terzi della produzione prende la via dell’export, a partire dai paesi arabi fino a quelli dell’estremo Oriente e a tutta l’area dell’euro.

Il presidente ha messo l’accento sull’importanza della RCR per l’economia toscana, sia per le dimensioni (500 dipendenti) che per l’eccellenza che rappresenta: è la più importante cristalleria italiana e una delle tre maggiori imprese europee del settore.

I vertici aziendali hanno presentato al presidente della Regione un progetto di crescita molto ambizioso e innovativo, che registra un consenso convinto anche da parte dei lavoratori, dei sindacati e delle istituzioni locali. Un progetto che si fonda sull’innovazione e la ricerca per assicurare un prodotto sempre più competitivo sul versante sia dei costi che della qualità. L’ingegno e il genio creativo sono alla base di questo successo che rappresenta un’eccellenza della Toscana.

Per questo la Regione ha assicurato un sostegno convinto in particolare sul versante della formazione del personale, del sostegno all’innovazione e alla ricerca, della promozione all’estero e per lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili.

La cristalleria RCR ha in produzione un forno a fusione elettrica più grande del mondo insieme ad altri due più piccoli. L’obiettivo è quello di arrivare ad una produzione ad emissioni zero. Entro il 2009 l’obiettivo è quello di realizzare una produzione di biodisel e un parco fotovoltaico utilizzando i tetti dei fabbricati in modo da produrre 2 MW di energia, tanti quanti ne servono ad alimentare uno dei
tre forni, quello utilizzato per la produzione del vetro sonoro.

Italia Wave si farà a Livorno

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Il festival si è aggiudicato concerti esclusivi in data unica per l’Italia: sabato 19 Luglio con il duo inglese Chemical Brothers, composto da Tom Rowlands e Ed Simons, mercoledì 16 Luglio con l’annunciato ritorno dei The Verve, che dopo aver conquistato le classifiche di tutto il mondo con “Urban Hymns” tornano a riunirsi con un nuovo lavoro per il pubblico di “Italia Wave”.

Entrambe le formazioni chiudono i più prestigiosi festival del mondo come nomi di punta e per l’Italia la loro unica apparizione sarà a Livorno. Sono solo 2 degli oltre 100 eventi che compongono il cartellone di Italia Wave che sarà svelato nei dettagli solo nei prossimi mesi. Sono queste alcune delle novità annunciate da Mauro Valenti, direttore artistico del festival che dopo 20 edizioni svolte nella città di Arezzo ha battezzato la prima edizione di Italia Wave nella provincia di Firenze e si appresta nei prossimi anni a stabilirsi a Livorno con un mix di sole, mare e buona musica.

Assieme al direttore Valenti c’era il Sindaco della città Alessandro Cosimi che ha dichiarato: “Oggi presentiamo un evento di grande importanza per i giovani. Un evento che ha in sé una grande vitalità, energia, e che vuol far vivere la città in maniera positiva. Non mancheranno certo i problemi, ma crediamo fortemente nella nostra capacità di governarli, cercando di coinvolgere il più possibile le altre istituzioni e le realtà culturali che lavorano tutto l’anno a Livorno”.

A fianco del festival sin dalla sua origine anche la Regione Toscana. Il Presidente Claudio Martini ha espresso la propria soddisfazione per il fatto che Italia Wave mantenga una collocazione toscana: “Questi eventi – ha detto – aiutano le comunità a crescere, maturare, misurare le proprie capacità organizzative. Livorno è una città aperta e siamo certi che per il festival questa edizione rappresenterà un colpo d’ala”.

Il Presidente della Provincia di Livorno Giorgio Kutufà ha confermato l’impegno dell’amministrazione provinciale in questa che è “una vera e propria sfida per il nostro territorio ed un importante veicolo per la sua promozione”.

L’annuncio della nuova edizione di Italia Wave è stata salutata con favore anche dal Ministro per le Politiche Giovanili Giovanna Melandri che ha inviato una nota ricordando come “ancora una volta Italia Wave Festival si propone di essere uno tra gli appuntamenti di maggior rilievo per il calendario degli eventi musicali del 2008. Più di 2.000 gruppi iscritti al concorso di quest’anno è testimonianza del valore dell’iniziativa, che continua a riscontrare tra gli appassionati di musica, in particolare i giovani un successo che è sinonimo di qualità”.

Il festival si svolgerà in più aree di spettacolo che coinvolgono la città: nello Stadio Comunale sarà collocato il Main Stage della sera, nella Fortezza Vecchia avrà sede Elettrowave per le serate del 17, 18 e 19 luglio e altre attività durante la settimana del festival. Altra area di spettacolo sarà la Rotonda d’Ardenza, una terrazza sul mare che ospiterà musica ed eventi collaterali nella fascia mattutina e pomeridiana sconfinando anche nelle vicine aree dei 3 Ponti e della Banditella. In queste zone si troverà anche lo Psycho Stage, palco musicale pomeridiano con le formazioni regionali vincitrici del concorso “Italia Wave Band” e i nuovi nomi emergenti della musica italiana e internazionale.

Italia Wave proporrà come sempre la migliore musica italiana e internazionale accanto a percorsi di letteratura, cinema, teatro, culture elettroniche e culture digitali contaminati dalle tante eccellenze livornesi del territorio. Sarà un festival che permetterà al pubblico di interagire con gli angoli più suggestivi di una delle città più vivaci della nostra penisola. Italia Wave si sposta attratta dal mare, dalle spiagge, dal surf, dall’allegria e dall’ironia che da sempre contraddistinguono la città di Livorno.

Seguendo la tradizione del festival buona parte della programmazione della rassegna è ad accesso gratuito: i palchi e gli spettacoli diurni saranno ad accesso libero. Per la parte serale del Main Stage presso lo stadio e per la parte notturna di Elettrowave presso la Fortezza Vecchia è previsto un biglietto che rimane comunque a un prezzo molto contenuto: tra i 10 e 20 euro a seconda del giorno e della fascia oraria di ingresso per il Main Stage e 10 euro per Elettrowave.

Quadri “per non dimenticare”

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L’esposizione dell’artista empolese Gino Terreni sarà visitabile da venerdì 11 aprile a Palazzo Cerretani. Scultore, pittore e autore di belle xilografie, Terreni ha vissuto gli orrori della guerra come combattente della brigata partigiana “Arno” e poi, sulla Linea Gotica, nel corpo dei “Volontari della Libertà”. Dall’esperienza bellica Terreni ha tratto la sua arte, “una testimonianza civile di altissimo significato, esempio e modello per le giovani generazioni” (Antonio Paolucci).

Nell’anno che celebra i sessant’anni della Costituzione, le sue opere sono una testimonianza “Per non dimenticare”, l’ombra nera che scese sulla vita di chi per questa Costituzione dette tutto se stesso.

All’apertura della mostra interverranno il direttore dei Musei Vaticani Antonio Paolucci e la storica dell’arte Maria Giovanna Carli. La mostra rimarrà aperta al pubblico fino al 27 aprile, dal lunedì al venerdì dalle 14 alle 17.

Note sudamericane a palazzo

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L’iniziativa è patrocinata dalla Regione Toscana, ed è iniziata con la mostra di dipinti della pittrice argentina Ofelia Lachner. L’argentina Laura Helman inizia a Buenos Aires, esibendosi in rassegne pianistiche per poi conseguire il diploma di pianoforte all’Istituto Boccherini di Lucca. Nel 1990 si incontra in Italia con la venezuelana Barbara Salani, che, dopo la giovinezza musicale di Caracas, consegue il diploma al College of Performing Arts di Philadelphia. Ne nasce un duo pianistico di successo che propone al pubblico “un programma bellissimo, ammirevolmente costruito” (El Paìs, Spagna) di musiche latinoamericane.

L’esibizione di Palazzo Panciatichi, dove sarà presente l’addetto culturale dell’Ambasciata Argentina Eduardo Almirantearena, sarà l’occasione per assistere a un ampio programma di musica sudamericana: La Yumba (O. Pugliese), Misterios del Corazòn (F. Villena), Adiòs Nonino (A. Piazzolla), Fantasia Venezolana (R. Salani), Danza de la Moza Donosa (A. Ginastera), Danza Criolla (A. Ginastera), Bailecito (C. Guastalvino), A Folia de um Bloco Infantil (H. Villalobos), Invierno Portneno (A. Piazzolla), Verano Porteno (A. Piazzolla) e Homenaje a Mariano Mores (M. Mores e R. Salani).

Il concerto sarà preceduto dall’incontro con i professori Lionello Puppi (Università di Venezia), Marta Canfield (Università di Firenze) e Flavio Fiorani (Università di Venezia), che si terrà sempre venerdì alle 15.30 nell’Aula Magna della Facoltà di Lettere (piazza S. Marco, 4).

Il primo bomber

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Siamo nel settembre 1926. La Fiorentina è nata da meno di un mese grazie alla fusione della “Palestra Ginnastica Libertas” e del “Club Sportivo Firenze” e compare nell’elenco delle squadre partecipanti al campionato toscano di 1° Divisione, Girone C insieme a un gruppo di squadre tosco-emiliane.
Il 23 settembre 1926 dopo il primo match in assoluto della sua vita, giocato e perso contro Le Signe (20 settembre), la Fiorentina gioca contro la Sampierdarenese e finisce con un pari per 2-2.
Per la cronaca, queste le due formazioni “sperimentali” schierate dalla squadra biancorossa (questi erano i primi colori della nuova società):

FIORENTINA – 1° tempo
Serravalli, Posteiner, Bargioni, Salvatorini, Segoni, Tuti, Focosi, Nichel, Bolteni, Baccilieri, Bandini

FIORENTINA – 2° tempo
Sbrana, Posteiner, Benassi, Salvatorini, Longoni, Carulli, Baldini, Nichel, Bolteni, Baccilieri, Bandini.

La nascente squadra nel suo primo campionato si piazzò al 6° posto (su 10 squadre) giocando un torneo senza infamia e senza gloria.
Gli atleti di quella Fiorentina non erano certo dei più eccelsi del panorama nazionale: bravi ragazzi, ma assolutamente impreparati alle dure battaglie che un campionato di calcio impone.

Come si è visto dalla formazione, la Fiorentina sia nel primo che nel secondo tempo schierava in attacco un certo Bolteni che alla fine del campionato risulterà essere il primo bomber della storia della Fiorentina con 11 gol segnati.

E’ un nome nuovo, assolutamente sconosciuto. Una meteora di cui non si sentirà più parlare.
In realtà Bolteni era Rodolfo Volk, classe 1906, biondo fiumano che stava prestando servizio militare a Firenze e che non potendo giocare senza il permesso delle autorità si “mimetizzò” col nome di Bolteni.
Da aggiungere che, dato l’autarchismo dell’epoca, non si è mai capito bene quale fosse il suo vero cognome: a volte si legge come Volk, altre Wolk o addirittura Folchi con l’italianizzazione forzata dei nomi stranieri.

Non una meteora dunque ma un gran campione, solo di passaggio a Firenze, che si fece poi un gran nome nella Roma e che disputò 5 partite con 5 gol con la maglia dei cadetti azzurri.

A Roma ha fatto la storia della società diventando ben presto un idolo del Campo Testaccio (l’Olimpico non esisteva!).
Fu il primo a segnare un gol ufficiale con la casacca giallorossa e fu autore della rete che decisive il primo derby romano, datato 1929 che terminò 1 – 0 grazie al gol di Volk.

Tecnicamente le cronache ci dicono che avesse un tiro micidiale, che fosse fulmineo e rapido nei movimenti. Pericolosissimo spalle alla porta per le doti di funambolo. Non aveva una tecnica sopraffina, ma segnava da ogni lato del campo!
A Roma venne soprannominato Sigfrido, poi trasformatosi nel più romanesco “Sigghefrido”, ma venne chiamato anche “Sciabbolone” in contrapposizione a “Sciaboletta” il soprannome dispregiativo con cui era noto Re Vittorio Emanuele III.

La Roma lo cedette, forse un po’ prematuramente, al Pisa nel 1934 a causa di dissidi interni con Guaita e Banchero. Dopo un anno passò alla Triestina e poi tornò là da dove era partito: alla sua Fiumana con la cui maglia ottenne nel 1940-41 una promozione in Serie B.

Attaccate le scarpette al fatidico chiodo tornò a vivere a Roma e divenne usciere nella sede del Totocalcio di Piazzale Ponte Milvio.
E’ morto nel 1983 in una casa di cura dei castelli romani solo e ridotto in miseria.

Rodolfo Volk
Nato il 14 gennaio 1906 a Fiume
Morto il 2 febbraio 1983 a Nemi, Roma

Attaccante
1926 – 1927 Fiorentina, 15 presenze, 11 gol
1927 – 1928 Fiumana
1928 – 1933 Roma, 157 presenze, 103 gol
1993 – 1934 Pisa, 28 presenze, 5 gol
1934 – 1935 Triestina, 6 presenze, 1 gol
1935 – 1942 Fiumana

Nazionale B – 5 partite e 5 gol (1929 – 1933)

Piscine, riaperte le iscrizioni

Il provvedimento si è reso necessario nel rispetto di quanto previsto dall’ultima Legge Finanziaria. Il Comune informa comunque che le tariffe per gli utenti resteranno invariate rispetto al passato. Le iscrizioni nelle piscine del Quartiere 5 riapriranno giovedì prossimo col seguente calendario: giovedì 10 alla piscina Paganelli a Novoli, lunedì 14 aprile alla piscina ITI a Firenze Nova in via Caboto ed alla Don Minzoni in via Locchi.

 

La piscina Costoli, in vista dell’apertura estiva, sarà utilizzabile per i corsi a partire dal prossimo ottobre.

Il centro? Più “pedonale”

Un nuovo tassello nel programma di ampliamento delle aree pedonali in centro storico. La giunta di Palazzo Vecchio ha infatti deciso, su proposta del vicesindaco Giuseppe Matulli, di procedere alla pedonalizzazione di via Toscanella, via dello Sprone e delle strade limitrofe. Si tratta cioè della zona compresa tra Borgo San Iacopo e lo Sdrucciolo dei Pitti, la direttrice piazza Pitti-via Guicciardini, e dal lato opposto da via Maggio.

Tutte strade troppo strette per consentire l’uso promiscuo tra veicoli e pedoni in sicurezza, e che sono caratterizzate dalla presenza di molte botteghe artigiane. La pedonalizzazione punta infatti non soltanto a garantire una maggiore sicurezza dei pedoni, ma anche a valorizzare la zona sia dal punto di vista turistico sia da quello artigianale e commerciale. La decisione della giunta, cui seguirà progetto vero e proprio, è stata concordata con le associazioni di rappresentanza degli artigiani.

Dunque, le strade che diventeranno pedonali sono via Toscanella, via dello Sprone, piazza della Passera, via del Pavone, via dei Velluti, via dei Vellutini, via Sguazza, via Sdrucciolo dei Pitti, via de’ Marsili e via Michelozzi.

L’Oscar della sfiga

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Di professione centravanti esordì nella squadra della sua città giovanissimo investito subito da un’aurea eccelsa. Nel suo primo campionato 7 gol in 18 partite. Nel 1985 dopo moltissimi gol venne acquistato dall’’Argentinos Juniors, dove pur non trovando moltissimo fa in tempo ad entrare nella storia del club che in quell’anno vince per la prima e unica volta la Copa Libertadores.
Nel 1987 arriva per lui la nazionale e gioca con Pasculli, Caniggia e Maradona. L’anno dopo esplode vincendo il titolo di capocannoniere sempre per l’Argentinos Junior. 20 gol in coabitazione con Gorosito del San Lorenzo.
Stabilisce anche il record di 9 gol segnati nelle prime tre giornate di campionato (per gli amanti delle statistiche con una quaterna al Rosario Central, una quaterna all’Estudiantes e una rete all’Independiente).
La sua fama varca l’oceano e nel 1989 il suo talento viene notato da Genoa e Fiorentina.
La Gazzetta dello sport così scrive di lui: “In campo è una belva. Ha il naso da pugile, le guance scavate, i riccioli tempestosi. Le sue baruffe fanno cronaca, se non proprio testo”. “Alto 1.83 per 84 chili, è un goleador brutale, quasi selvaggio…” sottolinea “El Grafico”, prestigioso rotocalco sportivo argentino.
Gol facile, fisico possente, tempra sudamericana e una fluente chioma bionda.
Il Conte Pontello decide di regalare questo bomber alla Fiorentina. L’investimento costa 2 miliardi e 200 milioni di lire: il giocatore firma un contratto triennale da 300 milioni l’anno. belle cifrette per l’epoca.
Siamo nel 1989 e la sua spalla viola è un giovanottino riccioluto che si chiama Roberto Baggio, ancora molto giovane ma già leader. L’argentino parte benino e alla dodicesima giornata, al Franchi contro l’Ascoli, pare sia nata una stella. Dertycia mette a segno una bella doppietta, ponendo la sua firma sul 5-1 finale.
Ma due mesi dopo il destino si accanisce contro di lui: è il 24 gennaio, i viola affrontano il Napoli in Coppa Italia. Dopo nove minuti, Dertycia si scontra con Maradona, prende una botta al ginocchio e viene sostituito. Nell’allenamento del mattino dopo, il giocatore e lo staff medico si rendono conto che si tratta di una distorsione al ginocchio destro con lesione del legamento crociato anteriore. In poche parole: stagione finita.
Anzi, si parla addirittura di un possibile addio al calcio giocato.
Dallo stress viene colpito da una grave forma di alopecia nervosa e nel giro di qualche mese della sua folta capigliatura non rimane più nulla. Depresso e senza criniera, Dertycia rescinde il contratto con la Fiorentina per permettere alla società di ingaggiare l’altra meteora Lacatus. In attesa di trovare una sistemazione, si opera e torna in campo con la maglia viola, anche se solo per un’amichevole, il 1 novembre 1990 contro la Sestese, accolto dagli applausi incoraggianti dei supporters. Dertycia si allena, è pronto a ricominciare, anche se altrove: per gli ultras viola più che un peso è ormai una mascotte.
“Mi sono stati vicino – ricorda ‘Oscarone’ – e quando avevo il ginocchio bloccato erano sempre a casa mia.”
Dertycia lascia per sempre il calcio italiano con questo magro bottino: 19 partite giocate (6 in Uefa, 3 in Coppa Italia e 10 in campionato) e 5 reti segnate.
Ma è comunque nella storia viola perchè, dai suoi piedi nasce la prima vittoria della Fiorentina ai calci di rigore. E’ il 30 Agosto 1989, secondo turno di Coppa Italia contro il Como, neo-retrocesso in C1. Al 90’ il risultato è di 1-1, dopo i supplementari, si va ai tiri dal dischetto: dopo cinque rigori tirati e altrettante cinque reti, il comasco Annoni sbaglia mentre Dertycia realizza, consentendo ai suoi di passare il turno.
Sbarca poi nel calcio spagnolo con la maglia del Cadice e il primo campionato gioca 21 partite segnando 6 reti e diventando l’idolo dei supporter che lo battezzano “Mister Proper” (sarebbe il nostro “Mastro Lindo”). L’anno dopo è a Tenerife dove resta fino al 1994 e trova il connazionale Diego Latorre, attaccante anche lui, altro bidone che aveva appena lasciato la Fiorentina tra i fischi. Il primo anno spagnolo segna 7 reti in 31 partite; l’anno dopo riesce a collezionare 31 presenze e 11 gol. Nella stagione 1994/95 milita nell’Albacete (22 presenze e 6 gol), poi torna in patria per accasandosi prima al Belgrano di Cordoba e poi presso ai concittadini del Talleres, nella Serie B argentina. Qui vince il titolo di capocannoniere del torneo. Ormai è sul viale del tramonto e decide di chiudere la carriera all’Instituto di Cordoba, la squadra che lo ha lanciato, con la quale trova un accordo economico irrisorio. Ma a sorpresa nel 2000 viene chiamato dai cileni del Temuco e l’anno successivo a 37 anni suonati, diventa capitano del Coopsol di Trujillo, piccola squadra peruviana. Nel 2003 torna a Cordoba per giocare gli ultimi spiccioli di carriera nel General Paz Juniors, la quinta squadra della città, militante in Serie C1. Dopo qualche mese viene esonerato l’allenatore e il presidente del club gli propone di fare da player-manager. Al termine della stagione, appende una volta per tutte le scarpette al chiodo e si dedica soltanto al ruolo di tecnico che tuttora ricopre, sempre al General Paz Juniors.
Pelato ma contento, finalmente. Noi dalle sponde dell’Arno ci ricordiamo sempre di lui con affetto. Non ha strabiliato, ma ha un’attenuante: gli è toccato vincere un personalissimo Oscar della sfortuna.

Oscar Dertycia
Nato a: Córdoba (Argentina) 3 marzo 1965
Ruolo: Attaccante

1982-88 Instituto Cordoba (Argentina), presenze 195, gol 83
1988-89 Argentinos Juniors (Argentina), presenze 41, gol 29
1989-90 Fiorentina, presenze 19, gol 5
1990-91 Cadice (Spagna), presenze 20, gol 6
1991-94 Tenerife (Spagna), presenze 113, gol 33
1994-95 Albacete (Spagna)
1995-97 Belgrano (Argentina)
1997-99 Talleres Cordoba (Argentina, serie B)
1999-00 Instituto Cordoba (Argentina)
2000-01 Temuco (Perù)
2001-03 Coopsol (Perù)

A primavera si pianta i bulbi…

Siamo iti a Udine e se n’è tocche da quei crucchi che mangian polenta come dei bischeracci..
Un’ c’era bastato di avenne buscate all’andata in casa? No, siam ricascati nei soliti errori, accidenti ai nostri difensori che un’difendono.
Poi aspettavo il giovedì per spenger le luci a quegli olandesi che fabbricano le lampadine e nulla…E s’è marcato co I’Fenomeno, ma e ci hanno subito pareggiato…

M’ero ingrugnita di brutto e mi son ripresa solo dopo il mecche di domenica quando se rifilao due bocce a quelli di profondo sud della Reggina.
Maremma bona! O come gli è stato bello i crosse di Pasqualle e l’incornata di’ Pazzo? L’era una vita che i Pasqualle e un faceva più quei crosse…
O ‘icche si sarà risvegliao ora perchè gli ha sentito dire che lo voglion vendere ai gobbacci?

Però se patito. E si le sofferenze un’ mancano mai specie dietro quando c’è in campo quel bell’addormentato a I’Franchi colle scarpe arancioni…
Poi su’i finale e ci s’è messo anche que bischero di arbitro che ci capiva poco e rigirava tutte le punizioni. Quella che gli ha dato ai reggini a pochi minuti dalla fine m’ha fatto venire i fortori allo stomaco…

Menomale poi su i contropiede I’Fenomeno l’ha buttao nel sacco la palla del 2 – 0. Borda, e i nipotini di que’ brutto muso pelato di Milano e son sempre a – 4!

Ora e si va in Olanda. Mah, io un la vedo bene, ma non voglio fa la pessimista e ci voglio credere. Tuttal più dato che siamo lassù all’umido e si comprerà du bulbetti di tulipano per decora i’giardino….

Speriamo la vada bene io urlo come sempre forza viola!!!!!!