mercoledì, 17 Settembre 2025
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La Costituzione nelle scuole

E in quest’anno, in cui cade il sessantesimo anniversario dell’entrata in vigore della Carta, alla Costituzione sarà dedicato anche il bando che ogni anno gli uffici regionali predispongono sulla base della legge 11/1999, che prevede provvedimenti a favore della scuola per iniziative finalizzate alla educazione alla legalità e allo sviluppo della coscienza civile democratica.

Il tema del bando, infatti, quest’anno riguarda specificamente il rapporto tra i giovani e la Costituzione, e a esso potranno partecipare gruppi di almeno cinque scuole toscane statali o paritarie, di ogni ordine e grado.

Questo quanto ha annunciato il vicepresidente della Regione Toscana, Fedrico Gelli, che tra le sue deleghe ha anche quelle alla legalità e alla sicurezza, intervenendo a Firenze all’incontro con gli studenti “I 60 anni della Costituzione tra diritti enunciati e diritti attuati”, organizzato all’Istituto Stensen dalla Fondazione Antonino Caponnetto e dalla Cgil.

“La cultura della legalità – ha spiegato il vicepresidente Federico Gelli – è in primo luogo conoscenza e rispetto delle regole su cui si fonda la convivenza civile ed è questa la consapevolezza con cui quest’anno abbiamo individuato questa priorità. Parlare di Costituzione significa sostanzialmente parlare di come e perché viviamo insieme. E tra l’altro, proprio per questo la Costituzione è patrimonio di tutti, non appannaggio di una parte, tanto che le stesse riforme costituzionale devono essere un percorso condiviso e non possono essere portate avanti a colpi di maggioranza”.

Tra le iniziative del governo regionale anche la stampa di un’edizione commentata della Costituzione che nei prossimi mesi sarà distribuita nelle scuole.

Commenti post-partita

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(Qui Fiorentina)

Frey:
“E’ stata una serata speciale, abbiamo sofferto molto durante tutta la partita. L’Everton ha dimostrato di essere un’ottima squadra. Sul rigore che ho parato a Jagielka, ho scelto la parte giusta e sono partito convinto, ma la vittoria è merito del grande impegno che il gruppo ha dimostrato per tutta la gara”.

Pasqual:
“Sapevamo che qua sarebbe stata dura. La squadra è stata unità fino alla fine. Il 2 a 0 dell’andata non ci dava la certezza di passare il turno, noi lo sapevamo. Oggi rispetto ai primi novanta minuti di Firenze abbiamo sofferto di più, ma era prevedibile. Non abbiamo avuto timore, ci siamo battuti cercando di accorciare la squadra il più possibile. Serate come queste ci aiutano a crescere come gruppo. Loro erano molto carichi ed hanno disputato un’ottima partita sia sul piano tecnio che su quello atletico. Personalmente mi sento bene, anche stasera ho dato il massimo, gara dopo gara sto ritrovando la forma migliore”.

Mencucci:
“Giocare le partite su questi spalti è una bellissima emozione. Nei Quarti di Finale spero di non incontrare il Bayer Monaco che è veramente un’ottima squadra, ma anche le altre sono squadre veramente toste. I miei complimenti ai nostri ragazzi per l’impegno dimostrato in campo e anche all’Everton che ha fatto veramente un’ottima gara, sia sul lato atletico che tecnico”.

Prandelli:
“Abbiamo giocato una partita difficile riuscendo a dare il tutto per tutto. Peccato per il secondo goal preso e per non aver sfruttato le occasioni fino alla fine. E’ stata un’esperienza importante. E potremo andare avanti in una competizione veramente interessante. Pazzini è stato di grande aiuto per noi”.

Mario Alberto Santana:
“Non posso che è essere soddisfatto di aver regalato questa gioia a Firenze. Ho ringraziato il Mister per avermi dato fiducia e mi ha fatto calciare il rigore decisivo. Sono andato a calciarlo con freddezza e ho segnato. Un modo per acnellare l’errore contro il Groningen. Sapevamo ch sarebbe stata una battaglia, l’Europa è questa, esperienze così ci servono per maturare”

Qui Everton

Moyes:
“Speravo in un terzo gol nella gara per quello che abbiamo costruito. Abbiamo giocato benissimo. Yakubu? Il rigore ognuno lo calcia al suo modo, io lascio libertà. I tifosi sono stati fantastici, c’era una bellissima atmosfera. Abbiamo giocato benissimo anche in Europa, per questo sono fiducioso sul nostor futuro. Adesso vogliamo raggiungere il quarto posto e giocare la Champions”

Scienze politiche, la segreteria trasloca

Il trasferimento sarà definitivo. Per il rilascio di certificati e per la consegna di documentazione, da lunedì 17 marzo e presumibilmente fino a venerdì 21 marzo compreso, al Polo delle Scienze Sociali – piazza U. di Toscana 5, edificio D15, 2° piano – verrà aperto uno sportello con il consueto orario: lunedì, mercoledì, venerdì: 9-13; martedì, giovedì: 15-16.30.


Per pratiche più complesse, l’Università consiglia di prenotarsi per tempo, telefonando dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 13.30, al numero 055.4374007, in modo da permettere al personale di segreteria di procurarsi l’eventuale documentazione necessaria. Da martedì 25 marzo, poi, verrà aperta la nuova sede di via Cittadella.

Go Fiorentina!

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Come previsto è Vieri in partenza a fare il centravanti con al suo fianco Osvaldo e Jorgensen. A centro campo fiducia piena ai due ragazzini terribili, quelli che hanno messo in carniere il 2 – 0 dell’andata: Kuzmanovic e Montolivo.

Lo stadio è una bolgia infernale e spinge fin da subito i suoi alla ricerca della rimonta e i giocatori in maglia blu non si fanno pregare. La viola non si fa intimidire e si difende con carattere ed ordine, amche se gli inglesi spuntano da tutte le parti.
Gli spazi sono intasati per tutti e i ritmi forsennati.

L’Everton però al 16′ passa raccogliendo i frutti del suo pressing indiavolato. Un cross di Pinaar trova Johnson (il furetto) bello solo in mezzo alla nostra area, la prende di petto e la mette facilmente e fortunosamente alle spalle di Frey.
Ora si fa ancora più dura, i toffers si credono ancora di più. La Fiorentina per alcuni minuti sbanda pericolosamente, troppo chiusa nella sua metà campo.
Arteta ci prova due volte nel giro di pochi minuti prima con una palla che finisce alta poi con un calcio di punizione ben deviato dal portierone francese.
La Fiorentina è in difficoltà, non supera mai la metà campo e quando ci riesce Vieri non la prende mai. Ancora conclusioni inglesi con Osman e Jagielka.
Al 33′ la viola si presenta per la prima volta dalle parti del portiere americano dell’Everton e lo fa con Pasqual che ben innescato da Osvaldo trova al cross una deviazione d’anticipo di Jorgensen sottomisura che il portiere blocca in sicurezza.

Però sono ancora gli anglosassoni a spingere. Occasione ghiotta per Yakubu che fulmina Gamberini in dribbling al 35′, ma trova i guantoni miracolanti di Frey.
Poi ancora Everton al 44′ con Gamberini che si riscatta dalla svista sul nigeriano chiudendo splendidamente su Johnson. L’ultima occasione dell’infernale primo tempo è ancora firmata Johnson che tira da breve distanza, ma trova sulla sua strada Frey in vena di miracoli.

Riposo, si tira il fiato almeno per un quarto d’ora…

Nella ripresa Prandelli manda subito in campo Pazzini al posto dell’inesistente Vieri, che l’aria inglese faccia bene al Pazzo? Ma il copione non cambia e l’Everton si ributta a testa bassa alla ricerca del 2 – 0 che pareggerebbe i giochi.

Una serie pericolosa di calci d’angolo sul primo palo impensieriscono, e non poco, la difesa viola. Il ritmo non accenna a calare. Al 7′ Yakabu si trova solo in area, ma capitan Dainelli riesce a sventare il pericolo. La pioggia continua a battere forte in quel di Liverpool così come il gelido vento di tramontana, ma gli inglesi non accennano a rallentare…

La Fiorentina cerca di controbattere in contropiede, ma non riesce mai a farlo con grande pericolo. Quando capita l’occasione Osvaldo quasi sempre è troppo precipitoso. La palla brucia forte stasera!

Al 18′ ancora paura da una deviazione di Yakabu, poco dopo (al minuto 66′) arriva il raddoppio blue.
Donadel perde palla male in una di quelle zone del campo dove non si deve far. Arteta la prende si invola e poi spara da lontano un tiro assassino nell’angolino irraggiungibile da Frey.
E’ il temuto 0 – 2.

Fantasmi si aggirano nella nostra mente. Ancora una squadra inglese ed ancora un gol decisivo targato Espana. Forza ragazzi!

Ma sudditi di sua Maestà non hanno fatto i conti col nostro portiere. In porta c’è Frey che al minuto 71′ compie un altro miracolo togliendo il certo terzo gol inglese praticamente dalla linea di porta su un tiro a colpo sicuro di Yakabu.

La reazione viola sta volta c’è con una punizione senza pretese di Montolivo e sopratutto con una bella girata di testa di Pazzini su cross dello stesso Montolivo che il portiere dell’Everton mette in angolo.

L’Everton pare non impaurirsi dal possibile gol viola che si spalancherebbe l’accesso ai quarti e continua, come se niente fosse, ancora a testa bassa a spingere. Ma sono caricati con le duracell questi inglesi!

Ancora brividi per noi al 39′ ed ancora con Yakabu e all’ultimo minuto sempre con lo stesso giocatore.

Si vai supplementari. Entra per noi Gobbi al posto di Kuzmanovic e al 2′ minuto la prima palla match è per noi con Pazzini che gira bene verso la porta, ma trova i guanti del portiere inglese. Al 4′ ancora una buona incursione del Pazzo con la sfera che passa di poco al lato della porta. L’Everton finalmente cala e la Fiorentina riesce a respirare e costruire gioco. Ma non succede niente.

Si va al secondo supplementare e Prandelli fa subito un altro cambio. Fuori Jorgensen e dentro Santana. La stanca Fiorentina rischia grosso all8′ quando Gamberini e costretto a deviare un assist di Johnson e per poco non realizza un incredibile autogol, ma è l’ultimo brivido.
La Fiorentina ora riesce ad uscire bene, costruendo buon gioco ed opportunità sopratutto con Pazzini che al 17′ in incursione tambureggiate spara di pochissimo al lato. Ma è finita si va al giro di vite dei rigori è sarà apoteosi viola!

Ora si vede la stanchezza degli inglesi: noi gli azzecchiamo tutti con Pazzini, Montolivo, Osvaldo e Santana (non c’è bisogno di battere il quinto), loro dopo il primo centro con Gravesen (entrato sul finale solo per tirare il rigore), beccano il palo con Yakubu, poi Artieta segna, ma la palla di Jagielka è intercettata dai guantoni di Frey. 4 – 2 per noi.
Ciao Everton!

Le pagelle:

Frey: ha qualche colpa sul primo gol, ma poi sfodera miracolo in seguenza e chiude parando il rigore decisivo di Jagielka. Voto 8

Ujfalusi: non si muove dal muro difensivo, il suo cliente Pienaar è da scintille e s’era visto anche a Firenze. Fa il compitino. Voto: 6

Gamberini: dalle sue parti si aggirano quel pillolone di nigeriano ed è sempre battaglia e il peperino Johnson che gli sfugge solo in occasione del gol. Imperioso e vigile. Voto 7

Dainelli: sbarella un po’ da par suo con quei due brutti clienti lassù. Ma regge bene e e quando ci vuole spazza la palla in tribuna senza tanti complimenti. Voto: 6,5

Pasqual: conferma di essere in recupero. Bello il cross pennellato per Jorgensen nel primo tempo e poi sa soffrire e difendere. Voto: 7

Kuzmanovic: i ritmi forsennati degli inglesi lo mandano un po’ in bambola. Passano tutti dalle sue parti e la vede poco. Ma dato com’è andata serve per farsi le ossa. Voto: 6

Donadel: è vero che come detto per Kuz passano tutti dalla sua parte ma, il gol degli inglesi nasce da una palla da lui persa malamente. Voto: 5

Montolivo: durisima la in mezzo per un giocatore di fino come lui, ma regge bene i colpi e non perde mai lucidità cercando di costruire quando può. Sontuoso il cross per la zucca di Pazzini. Voto: 7

Jorgensen: ci mette il suo mestiere e non è poco, ma questi ritmi non sono per lui. Per poco non trova il gol dopo la bella intuzione di Osvaldo. Esce nel finale cotto come un fegatello. Voto: 6,5

Vieri: perchè c’era in campo? Va beh che queste partite sono dure per le punte, ma Prandelli l’aveva scelto proprio per la sua esperienza, ma lui non c’è. Voto: 4,5

Osvaldo: Nonostante le sofferenze è stato uno dei pochi a cercar di uscirne fuori con giocate di fino ed idee. Quantità e qualità sono state dalla sua parte. Pazzo e geniale da par suo sul rigore. Voto: 7,5

Pazzini: il suo ingresso migliora la squadra. Sa prendere pedate, difendere la palla, far risalire e rifiatare la squadra, sfiora anche il gol, ma è sfortunato. Sui suoi piedi il rigore più difficile, ma insacca con freddezza. Voto 7,5

Gobbi: entra nel primo supllementare quando il ritmo dell’Everton è un po’ calato, ma fa il suo dignitosamente. Voto 6,5

Santana: entra nel secondo supplementare e qualche pensierino agli inglesi sulla sua fascia lo da. Dal suo piede parte il rigore decisivo, quello dell’apoteosi. Voto: 7

Prandelli: ha fatto un impresa considerando com’erano quei satanassi d’inglesi. Di più non poteva fare, forse non l’ha azzeccata all’inizio con Vieri. Aveva previsto tutta la gara, anche che l’arbitro non avrebbe fischiato mai. La sua squadra però non si disunisce e i suoi ragazzini si sono fatti le ossa. Voto 7

Papa Waigo: “Voglio crescere a Firenze”

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Il calcio, il suo calcio, è stare insieme. Lottare e poi gioire per una stessa causa, vedere i compagni che corrono verso di te per abbracciarti, per condividere le stesse emozioni. I gol contano, certo, ma non sono tutto. Papa Waigo, il nuovo acquisto di Pantaleo Corvino, sorride e guarda avanti. “Ho realizzato un sogno – dice – da piccolo giocavo per strada, con i miei amici e subito ho capito quanto fosse bello questo sport”. Non ha fame di protagonismo, tutt’altro. “Voglio crescere, mettermi alla prova, misurarmi con i miei compagni. Non mi voglio fermare”. Non adesso, che il grande sogno si è trasformato in  realtà.  

Papa Waigo, dal Senegal al Verona, fino alla Fiorentina. La grande opportunità è finalmente arrivata…
Quanti passi in avanti… Sì, perché dal settore giovanile sono passato in prima squadra. Poi un anno a Cesena, qualche mese a Genova e ora qui. In un club importante, pronto a mettermi a disposizione.

Adesso, quali sono i suoi obiettivi?
Dico solo che è bellissimo. E’ un po’ come un sogno. Io ho tanta voglia di dimostrare, di voler crescere, di andare avanti e crescere ancora. Il resto non conta.

La concorrenza, insomma, non la spaventa
Affatto. Nella Fiorentina ci sono tanti campioni e per me sarà comunque un’occasione irripetibile. Vederli in campo, allenarmi con loro…Non mi sembra vero.

Si racconti. Dove ha iniziato a giocare a calcio?
Ho imparato per la strada e sulla spiaggia, in Senegal. E lì ho scoperto quello che succede se segni un gol: tutti ti corrono intorno e ti abbracciano. Il calcio è gioia. Ti senti coinvolto. E ho deciso di diventare calciatore. Per stare insieme.

In Italia non tutti gli attaccanti la pensano come lei…
Io sono fatto così. Pensi che quando mi domandano a chi assomiglio, io rispondo che in campo sono semplicemente me stesso. Sono Papa Waigo e basta.

E quel modo così particolare di esultare dopo un gol? Da dove nasce?
Lo fanno in Senegal i nostri guerrieri prima di lottare. E’ stato un gesto bello e soprattutto spontaneo che è nato a Cesena. Lo feci dopo aver realizzato il mio primo gol e poi mi sono semplicemente ripetuto. Racchiude, per certi versi, la mia concezione delle cose, perché nella vita ti devi conquistare tutto, non ti viene regalato mai niente. Devi lottare, come i guerrieri senegalesi.

Intanto i tifosi viola sono già andati a ripescare i suoi due gol segnati contro la Juventus, lo scorso anno in B. Papa Waigo è davvero l’anti-Juve?
Ho sempre sognato di realizzare un gol contro una grande squadra, magari potessi ripetermi adesso (ride, ndr). Chissà come sarebbero felici i miei nuovi tifosi. Conosco la grande rivalità che c’è tra i due club e sono pronto a raccogliere la sfida. Intanto però devo ancora dimostrare tutto il mio valore

Tecnicamente, invece come si descrive?
Sono un attaccante esterno, punto sulla velocità, cerco di aiutare la squadra e… se vengono i gol tanto meglio. Non aggiungo di più, però. Vorrei che a parlare fosse il campo, perché i suoi giudizi sono insindacabili

A chi si ispira?
A Papa Waigo e non ho un modello di riferimento. La semplicità è nel mio Dna e non amo i paragoni. Sono un giocatore a cui piace mettersi in discussione e che pensa soltanto a completare la propria maturazione agonistica.

Pipistrello insetticida


Si chiama “Un pipistrello per amico” ed è l’iniziativa che verrà presentata il 19 marzo nel comune del Mugello dai tecnici dell’Università degli Studi di Firenze. Un sistema per invogliare i cittadini ad “adottare” l’animale che abitualmente si ciba di insetti e, di conseguenza, delle zanzare.

I ricercatori che stanno lavorando al progetto porteranno nel Mugello 20 “bat box”, ovvero dei rifugi artificiali da posizionare nei giardini e in prossimità delle case, all’interno dei quali potranno “alloggiare” i pipistrelli.

Un sistema potenzialmente efficace visto il numero di insetti che riesce ad ingurgitare il volatile in una sola notte: all’incirca 3mila. Nata da un’idea del museo di Storia della scienza di Firenze, la sperimentazione sarà in grado di raccogliere dati utili per capire le modalità di un’eventuale diffusione dell’eco-progetto.

Le Camelie della Lucchesia

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Nessuno sapeva come si chiamava, quando nei primi anni del Settecento era arrivata in Inghilterra a bordo di un vascello della East India.

Rimarrà ancora per mezzo secolo senza nome, fino a quando Linneo la iscriverà nella storia ufficiale della botanica come Camellia, in onore del padre gesuita Georg Joseph Kamel che l’aveva riportata a Londra nel 1738, di ritorno da un viaggio nelle Filippine.

Dall’Inghilterra la “febbre della camelie” divamperà in tutta Europa e si faranno vere e proprie follie per accaparrarsi le varietà più rare. Ma è in Francia, nella seconda metà dell’Ottocento, che la camelia conosce la sua stagione di gloria: è il fiore di Alphonsine Plessis, la Signore delle Camelie di Alessandro Dumas che trionfa come romanzo nel 1849 e come opera lirica, la Traviata di Giuseppe Verdi, nel 1853. La camelia diventa il simbolo dell’Amore, è il peccato ma anche la redenzione.

Per chi “ama” questo fiore, e non c’è definizione migliore, la Mostra delle Antiche Camelie della Lucchesia, che si tiene ogni anno a Pieve e S. Andrea di Compito – Capannori (Lucca) è un appuntamento da non perdere.

Un ricco programma accoglie i visitatori nei giorni della Mostra: si va dall’esposizione di camelie recise, oltre 200 cultivar di Camelia japonica, arrivate dai giardini di tutta la Lucchesia, alla visita del Camelietum con una collezione di oltre 200 antiche camelie della Toscana; dal percorso sulla Camelia del Té (Camellia sinensis) con laboratori del gusto dove testare le diverse tipologie e, per la prima volta, il mercato dei produttori di té biologico della Bolivia, al Sentiero delle camelie che si snoda tra le case, i giardini e le ville, riservando la possibilità di ammirare piante secolari di camelie.

Infine da non perdere il Mercato della Camelia, dove è possibile, per gli appassionati, acquistare a prezzi veramente vantaggiosi numerose varietà di camelie.

Chissà se tra i visitatori della Mostra ci sia ancora qualcuno come il conte de La Tour Mezery che per diciannove anni non uscì di casa senza una camelia all’occhiello e per questa stravaganza dilapidò un patrimonio di cinquecentomila franchi.

Per il programma completo della
Mostra delle Antiche Camelie della Lucchesia
www.camelielucchesia.it

Orario: 10.00 -18.00
Ingresso (biglietto unico): 6 € a persona
Ingresso gratuito per ragazzi sotto 14 anni

Il gonfalone contro la mafia

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L’iniziativa è promossa da “Libera” in collaborazione con “Avviso Pubblico”, associazione di enti locali e regionali per la formazione civile contro le mafie, a cui il comune di Firenze ha aderito nel giugno del 2007 anche in virtù del lavoro e della stretta collaborazione che ormai da qualche anno sta stringendo con alcuni comuni della locride.

Il programma dell’iniziativa si divide in due giornate. Il 14 marzo si svolgerà a Bitonto, in provincia di Bari, una riunione nazionale di “Avviso pubblico” dove il Comune di Firenze parteciperà sollecitando i mezzi di informazione a mettere in evidenza gli aspetti positivi e le scelte virtuose degli amministratori dei territori dove esistono infiltrazioni mafiose e non soltanto le stragi e i morti.

Un altro obiettivo che sarà posto all’attenzione durante la riunione è la proposta di svolgere l’assemblea nazionale dell’Anci nella locride anche per far sì che altri enti possano seguire la linea intrapresa dal Comune di Firenze stringendo patti di amicizia con i Comuni che subiscono maggiormente la pressione della crriminalità organizzata di stampo mafioso. E ancora la proposta di inserire negli statuti dei Comuni un articolo che impegni l’ente a dichiararsi parte civile nei processi di mafia.

Sabato 15, infine, a partire dalle 9 si terrà la manifestazione e il corteo sfilerà nel centro storico del capoluogo pugliese scandendo uno a uno i nomi delle vittime. In occasione della presenza alla manifestazione in ricordo delle vittime di tutte le mafie, il presidente del consiglio comunale visiterà, accompagnato dall’assessore all’economia del Comune di Bari, una sala cinematografica dov’è stato realizzato un progetto di abbattimento delle barriere per i non vedenti e non udenti.

Mercati, controlli anti-abusivi

Nel corso dei controlli, effettuati dagli agenti di polizia municipale dei nuclei annona e distaccamento di Campo di Marte, sono scattati cinque sequestri contro ignoti, dal momento che i venditori, dopo essersi accorti di quanto stava accadendo, sono riusciti a fuggire.

In totale, sono stati sequestrati 209 oggetti fra borse ed accessori. Sono state inoltre elevate due sanzioni ad ambulanti regolari per violazioni del regolamento comunale di commercio su area pubblica.

Per volere di… Fato

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Daniele Ugolini Contemporary è lieta di presentare dopo le avvenute partecipazioni alle collettive “Ininterrotta” (2005) e “Back to Folk” (2006), la mostra personale di Matteo Fato attraverso una serie di nuovi lavori di grande formato, esplicitamente creati per lo spazio della galleria e dove il leitmotiv è il disegno a china.

Il Segno si fa gesto attraverso linee dalla feroce leggerezza, dando vita a una serie di insetti mediante una genesi calligrafica che si sviluppa grazie all’inchiostro e a enormi pennelli.

La presa minimalista di questi grandi insetti creati dai non-colori bianco e nero, avvicinano Fato alla cultura figurativa cinese dove la rappresentazione non avviene in un modo meramente mimetico ma si esplica nel rapporto empatico che si crea tra artista e soggetto, tanto da farne emergere gli aspetti più essenziali e profondi di quest’ultimo.

L’artista, tramite la linea, fa da media tra lo spettatore e il proprio mondo immaginifico-segnico per immergere chi guarda in un coinvolgimento emotivo, da cui derivano la maggior parte delle proprie opere. Come lui stesso ammette, le fonti di ispirazione per la sua praxis, sono il prodotto di emozioni che si palesano per via della relazione tra il proprio io e tutti gli elementi (individui, oggetti, ambienti, situazioni, etc.) che popolano il suo personale universo.

Vernissage venerdì 14 alle ore 17:30. Fino al 17 maggio. Aperta dal martedì al sabato dalle 16 alle 20.