Andrea Muzzi, il reporter da prendere (poco) sul serio. Il comico fiorentino si cala nei panni del video reporter e lancia una nuova mini-serie. Ecco i casi di ‘Cronaca Nera’, tutti da ridere. Seconda puntata: lo scoop viaggia sul bus.
Rinasce il parco dell’Anconella
La bufera del primo agosto 2015 mise in ginocchio il parco dell’Anconella: danni, grandi tronchi abbattuti dalla furia del vento, un giardino irriconoscibile. A quasi tre anni dalla tempesta questo polmone verde rinasce, con 36 mesi di manutenzione e 150 alberi piantumati (tra peri, tigli, platani e querce) grazie al contributo di 100mila euro raccolto da Legacoop Toscana attraverso la donazione di fondi da parte delle cooperative aderenti e una cena di finanziamento all’Obihall di Firenze.
Per festeggiare questo risultato il parco ha ospitato una festa aperta a tutti i cittadini che ha visto protagonisti anche gli alunni della scuola Villani I.C. Puccini. Durante questo anno scolastico gli studenti hanno preso parte al progetto didattico “Anconelliamoci: i parchi urbani alla prova dei cambiamenti climatici”, promosso da Legacoop Toscana e Quartiere 3, con l’obiettivo di far comprendere ai bambini l’importanza dell’educazione ambientale rafforzando al tempo stesso il loro legame con il territorio.
Il progetto “Anconelliamoci”
“Anconelliamoci” ha previsto durante l’anno un incontro a scuola e due visite al parco dell’Anconella per i bambini delle classi 3A, 3B e 3C della scuola Villani I.C. Puccini, per illustrare agli alunni i cambiamenti climatici, l’importanza della scelta delle alberature e la loro utilità nell’ecosistema urbano, con un tecnico della cooperativa Agriambiente Mugello che ha spiegato loro quali alberi sono stati scelti per il risanamento dell’Anconella e perché, e quali caratteristiche li differenziano da quelli spazzati via dalla tempesta del primo agosto 2015.
È stata proprio Agriambiente Mugello, cooperativa aderente a Legacoop Toscana, a occuparsi della messa in posa dei 150 nuovi alberi e della loro manutenzione per tre anni, fino alla fine del 2018.
Una nuova opera all’Anconella, del Sedicente Moradi
Da oggi, inoltre, l’Anconella potrà contare su un’attrazione in più: si tratta dell’Unicorno, opera in legno dell’artista fiorentino Sedicente Moradi che è stata installata nel parco, dove resterà in modo permanente come “simbolo” della rinascita dell’area. L’artista ha donato l’opera al Comune di Firenze a conclusione del percorso iniziato l’estate scorsa con le “Creature dal fiume” sul lungarno Torrigiani allestito in collaborazione con Publiacqua, e Legacoop Toscana ha contribuito a ricollocarla nell’area verde del quartiere 3.
“Siamo a buon punto con la piantumazione delle nuove piante – ha detto il sindaco Dario Nardella durante la festa all’Anconella – perché grazie alle 150 di Legacoop Toscana siamo a 300 nuovi alberi piantati dai mesi successivi al fortunale del 1° agosto 2015. Abbiamo da fare ancora degli interventi per valorizzare ancora di più questo parco pensato per i bambini, ma il grosso è stato fatto”.
“Abbiamo deciso senza esitazioni di dare il nostro contributo per restituire il parco dell’Anconella a tutti i cittadini, soprattutto ai più piccoli – spiega Roberto Negrini – Le aree verdi in città hanno una grandissima importanza sia per l’ambiente che come spazi di incontro e socializzazione”.
Chi vuole studiare moda? Open day a Modartech
Cosa fare domani, questo è il problema per molti studenti delle scuole superiori toscane, giunti ormai alla maturità. Per aiutarli in questa decisione l’Istituto Modartech di Pontera (Pisa) propone mercoledì 30 maggio dalle ore 14.30 un open day durante il quale sarà possibile scoprire questa realtà di formazione e confrontarsi con i docenti e con gli allievi.
Sarà possibile conoscere da vicino i corsi in partenza a ottobre 2018 dell’area moda e comunicazione, corsi rivolti agli studenti che dopo il diploma cercano un percorso completo di alta formazione accademica e professionalizzante per entrare nel mondo del lavoro.
E il corso che vale come una laurea
La giornata comincia alle ore 14.30 con la presentazione dell'Istituto e dei corsi triennali tra cui Fashion Design, percorso di studi al termine del quale viene rilasciato un diploma accademico equiparato alla laurea triennale di I livello, riconoscimento rilasciato dal Ministero dell'Istruzione all'inizio del 2018 e che ha trasformato Modartech a tutti gli effetti in un istituto universitario.
Verrà presentato inoltre il corso triennale in Communication Design di Modartech, il percorso di studi per sviluppare competenze visive, digitali e grafiche, per la formazione di un professionista creativo ed originale. Le borse di studio e le promozioni per l'advance booking. Porte aperte anche per i laboratori e dalle 16 colloqui individuali e visite nell’Istituto.
Come partecipare all'open day di Modartech
Per maggiori informazioni telefono 0587-58458 – email: [email protected].
Lattexplus Festival, musica electro alle porte di Firenze
Gli artisti di punta della scena elettronica, protagonisti dei festival internazionali più rinomati, arrivano nel verde di Sesto Fiorentino, per il Lattexplus Festival 2018, l’attesa manifestazione dedicata alla musica electro e alle arti digitali.
Le date scelte per la seconda edizione dell'evento sono venerdì 8 (ore 19.00 -2.00) e sabato 9 giugno (ore 14.00 – 2.00). Ad incorniciare il festival, i maestosi alberi e le radure verdi del parco di Villa Solaria (via degli Strozzi a Sesto Fiorentino), riaperto proprio l’anno scorso dopo un lungo periodo di chiusura e partecipe del primo successo del festival.
“Nel momento in cui abbiamo deciso di organizzare il festival, la prima cosa sulla quale ci siamo concentrati è stata la location –spiegano dall’organizzazione di eventi Lattexplus – Ci serviva un luogo che ci permettesse di personalizzare l’evento, creando più aree, oltre a quella dedicata alla musica, per predisporre tutti quei servizi che sono fondamentali all’interno di un evento di questo tipo. Durante la prima edizione di Lattexplus Festival, il parco di Villa Solaria si è rivelato la location perfetta per questo tipo di eventi ed è logisticamente ben collegato alla città di Firenze”.
Lattexplus Festival 2018: in dj-set di punta
Con un focus su performance in dj-set che hanno scolpito negli anni questa nobile arte, nella due giorni del Lattexplus Festival 2018 si alterneranno in consolle i nomi di punta della scena dance internazionale. Tra questi Antal (NL), cofondatore di Rush Hour Music di Amsterdam, dallo stile che affonda le radici nella techno e house ma arriva fino ai generi autoctoni dell’Africa, del Brasile e del Giappone. Spazio inoltre a Hunee, con i suoi dj set imprevedibili, di casa a Lattexplus che lo ha voluto sin dalla sua prima edizione del festival.
Tra gli altri anche John Talabot (ES) e la sua house in chiave melodica. Non mancano le quote rosa con la dj londinese Josey Rebelle, che vanta numerosi riconoscimenti e che nei suoi set mescola house, techno, breakbeat, e l'italiana naturalizzata londinese, Elena Colombi dj e radio host di NTS. Menzione speciale per Maceo Plex (US) e la sua duplice anima che si manifesta con house a lento rilascio sul dancefloor a cui cedono il passo talvolta ritmi disco ed electro, o suoi pezzi antemici come ‘Solar Detroit’.
Sempre dalla Motown arriva Moodymann ed è già spettacolo assicurato con il suo entourage e con i suoi dischi firmati Mahogani Music che trasudano blackness. A chiudere la line up, il camaleontico dj di casa Robert Johnson, Roman Flügel (DE), artefice di deep house tanto astratta quanto sublime.
Foto: Marilù Parisi
Il programma completo del Lattexplus Festival 2018
Venerdì 08.06 – 19:00-2:00
Elena Colombi
John Talabot
Hunee
Samuele Pagliai
Sabato 09.06 – 14:00-2:00
Antal
Josey Rebelle
Maceo Plex
Mirko Casalini
Moodymann
Roman Flügel
Disponibili sul sito Resident Adivisor i biglietti per il Lattexplus Festival 2018
Weekend pass 32 euro + diritti di prevendita
Vip pass 2 giorni 60 euro + diritti di prevendita
Firenze FilmCorti Festival, cortometraggi alle Murate
Nonostante tra le strade del centrano si nascondano molti cinema specializzati nella proiezione di film indipendenti e d'essai, nessuno di questi si è dedicati unicamente ai cortometraggi. Ci pensa però il Firenze FilmCorti Festival che torna quest'anno per la sua quinta edizione consecutiva, dal 14 al 16 giugno, nella suggestiva cornice de Le Murate Progetti d'Arte Contemporanea.
Il Festival è promosso e organizzato da Rive Gauche, l'associazione culturale che da anni si impegna per portare sugli schermi fiorentini film di qualità mai proiettati e di organizzare rassegne di film indipendenti, rari o dimenticati.
Il Firenze FilmCorti Festival nasce dalla duplice volontà di raccogliere e selezionare i lavori più creativi e innovativi sotto il profilo dei linguaggi cinematografici e i più interessanti per quanto riguarda i contenuti e i messaggi veicolati realizzati dai giovani registi del mondo intero; così come di cogliere l'occasione per ampliare il discorso sulla contemporaneità della settima arte.
Firenze FilmCorti Festival 2018
A differenza degli anni precedenti, per questa edizione del Festival è stato riservato maggiore spazio agli eventi collaterali come incontri e workshop per esplorare il cinema sotto differenti punti di vista. Il primo incontro previsto si intitola “Backstage: vestire il cinema” tenuto da Daniela Salernitano, costumista premiata con il David di Donatello nel 2018, a cui seguono poi gli incontri “Backstage: Scrivere per immagini” con il regista Luca Miniero (di Benvenuti al Sud e Sono Tornato) o ancora “L'attore è uno sciamano?” di Pietro Mossa, regista vincitore della 4° edizione del Festival.
Una menzione particolare meritano due eventi: la presentazione del Edinburgh Short Film Festival, primo gemellaggio internazionale, che conferisce al festival un respiro più ampio e l'occasione per gli ospiti di conoscere film e progetti altrimenti poco diffusi in Italia.
Il festival di Rive Gauche
L'altro riguarda invece il sostengo che Rive Gauche ha voluto dare alle donne impiegate nell'industria cinematografica tramite l'assegnazione del premio “Women in Film, Television & Media” che sarà conferito da Aristid de Bernardinis, vice-presidente di Paramount Pictures.
La kermesse si concluderà la sera del 16 giugno con il conferimento dei premi scelti dal pubblico e dalla giuria, tra cui quello di Miglior Film. Tuttavia, l'impegno del Firenze FilmCorti Festival non si ferma qui: l'appuntamento è per il mese di ottobre 2018 per il concorso dei film di animazione e dei film innovativi e sperimentali di produzione europea.
Le proiezioni e gli eventi sono ad ingresso libero presso Le Murate PAC (via dell'Agnolo, 22, Firenze) Per prenotare: 393 97 08 226
Per maggiori informazioni sugli orari è possibile consultare il programma online del Firenze FilmCorti Festival.
Il nuovo allestimento del Museo Novecento
Oltrepassato il chiostro e salite le scale, per un attimo si rimane spiazzati, sembra di aver compiuto un viaggio spazio-temporale ed essere atterrati altrove, lontano dalle ex-Leopoldine e da Santa Maria Novella. Il Museo Novecento radicalmente trasformato, riapre finalmente la totalità dei suoi spazi espositivi a partire dal 26 maggio 2018.
A metà tra museo vero e proprio e galleria d’arte, il Museo propone uno spaccato inedito sull’arte e gli artisti del 900, che proprio a Firenze venivano a cercare l’ispirazione e la creatività.
Appena si entra nelle sale del secondo piano, si ha subito l’impressione che manchi qualcosa. Le vecchie finestre che si affacciavano sulla piazza di Santa Maria Novella e che offrivano una vista, amettiamolo imperdibile, sulla chiesa sono oggi coperte da una nuova parte bianca. La decisione presa dal nuovo direttore del Museo Sergio Risaliti intende rompere con quell’effeto da “camera con vista”, in cui l’arte contemporanea veniva quasi posta a cornice di Firenze, e porta il visitatore a concentrarsi pienamente sulle opere selezionate e esposte nella mostra permanente.
https://ilreporter.it/il-nuovo-look-del-museo-novecento/
Il nuovo look del Museo Novecento di Firenze
La cornice adesso è offerta da un bianco immacolato, interrotto solo dall’arancione dei nomi delle sezioni e il nero delle descrizioni disegnate sul muro, e da un arredamento minimal. L’occhio è infatti catturato unicamente dalle 70 opere selezionate nella Collezione Alberto Della Ragione, il grande collezionista fiorentino appassionate dell’arte del primo Novecento, donata ai Musei Civici Fiorentini nel 1970.
Le opere sono articolare in 9 sezioni diverse – Paesaggi, Natura Morta, L’artista e il suo mondo, Volti.Ritratti, Cavalleria, Pittura scolpita e scultura dipinta, Nudo. Gesti. Pose Sospese e Teatrini – raggruppate per temi in modo tale da lasciare sia lo spazio che il tempo al visitatore per apprezzare le opere nella totalità e per comprendere appieno l’importanza del lascito.
Nell’Altana, anch’essa trasformata da luogo aperto sul quartiere di Santa Maria Novella in piccola pinacoteca chiusa, è invece ospitata la seconda collezione permanente costituita dai quadri e dipinti del pittore fiorentino Ottone Rosai, donata al Comune di Firenze dalla vedova Francesca e dal fratello Oreste. Attraverso i suoi quadri è possibile ritrovare le vedute di Firenze realizzate tra il 1954 e il 1955, e una serie di ritratti, tutti della stessa dimensione e diposti a mo’ di fregio, raffiguranti i personaggi, fiorentini e non, cari al pittore tra cui Giuseppe Ungaretti, Giorgio De Chirico o ancora Eugenio Montale.
Le mostre temporanee
Ampio spazio è stato dedicato anche alle esposizioni temporanee, ognuna pensata e allestita con un fine preciso. Al secondo piano, Solo. Emilio Della Vedova si propone come una piccola antologia di compendio, utile per approfondire le modalità espressive dell’artista, le cui opere sono presenti anche nella permanente.
Sempre al secondo piano, in due sale completamente affrescate, il cui stile richiama più quello dei palazzi fiorentini e che quello del nuovo Museo, sono ospitate in anteprima le opere della mostra Gong di Eliseo Mattiacci che avrà sede per tutta l’estate al Forte Belvedere e che sarà inaugurata il prossimo primo giugno.
Al primo piano invece, una nuova e molto peculiare installazione fa da compendio a Il corpo è un indumento sacro installazione di video arte inaugurata lo scorso 20 aprile. Waiting Rooms – Tappeti Volanti di Massimo Nannacci ricopre il pavimento della Sala Cinema/Conferenze del Museo con dei kilim, dei tappeti tipici dell’artigianato mediorientale realizzati principalmente dalle popolazioni nomadi e pastorali.
Infine un’ultima sala è riservata agli artisti contemporanei toscani e fiorentini. Attualmente ospita la raccolta di fotografie dell’artista Luciana Majoni incentrate nella ricerca del bello e della bellezza non solo nell’estetica ma anche nell’atteggiamento e nel senso etico dei suoi soggetti.
Il Museo Novecento si trasforma così un luogo innovativo e creativo in cui la visita diventa un’esperienza, un posto in cui prendere il tempo per osservare, apprezzare, approfondire e chissà, forse trovare anche un’ispirazione. Un museo che completa ed espande gli orizzonti artistici fiorentini, oltre l’onnipresente Rinascimento.
Ospedali di Firenze come gallerie d’arte
Il termine “ospedale” deriva dal latino hospitale e anticamente indicava un luogo di accoglienza, non solo per i malati ma anche per gli inabili, gli orfani, gli esposti e i pellegrini. I primi veri ospedali fiorentini nascono verso il 1200 diventando luoghi dove i malati vengono esclusivamente assistiti e curati.
L’ospedale di Santa Maria Nuova, fondato da Folco Portinari nel 1288, oltre ad essere il più antico nosocomio della nostra città, vanta un corredo artistico di tutto rispetto grazie alle decorazioni realizzate dai migliori artisti fiorentini che ne impreziosiscono soffitti e sale.
Il concetto quindi di ospedale come “luogo di speranza” in cui si poteva essere confortati dalla bellezza dei dipinti sulle pareti o dalla presenza di quadri che ne abbellivano gli ambienti, deriva da un’antica tradizione ed è oggi ancora molto efficace ed apprezzato. I direttori sanitari degli ospedali fiorentini, sia privati che pubblici, hanno sempre dato molta importanza alla presenza di opere d’arte nelle zone di attesa o in corsia. L’obiettivo è quello di rendere terapeutici gli spazi e farli diventare parte attiva del processo di cura, infondendo serenità e fiducia e alleggerire il peso della permanenza in ospedale.
Lo stesso La Pira diceva che Le opere d’arte sono un metodo di comunicazione con i malati per tenere i pensieri lontani dalla malattia e dalle paure. Lo sa bene Manfredo Fanfani, per il quale arte e medicina sono la stessa cosa: grande appassionato di pittura, ha reso il suo centro di analisi di piazza Indipendenza una vera galleria d’arte moderna per la gioia dei fruitori.
La collezione d'arte dell'ospedale Palagi
Vanta invece una ricca collezione di arte contemporanea il Palagi del viale Michelangelo, che lungo la sua scalinata espone sculture e grandi ritratti, mentre all’interno dei singoli reparti, ci sono opere donate da altri artisti talentuosi che con questo generoso gesto valorizzano e rendono più gradevoli gli ambienti adibiti alla permanenza dei pazienti.
Degno di attenzione anche il progetto “Il giardino terapeutico” che offre uno spazio all’esterno concepito in modo tale da evocare sensazioni che, agendo sotto la soglia della coscienza, trasforma in risorse energetiche gli infl ussi negativi che vanno inconsciamente ad influenzare le persone ricoverate.
Gli artisti mugellani al CTO
Si intitola “Il paesaggio nel Mugello” la collettiva permanente allestita presso gli ambulatori del piano terra del CTO da otto artisti che grazie ai loro bellissimi quadri rendono meno lunga l’attesa.
Molte sono le opere di artisti contemporanei che si incontrano anche all’interno delle palazzine del complesso ospedaliero di Careggi e al San Giovanni di Dio, alle porte di Scandicci che hanno corridoi e corsie abbelliti con acquerelli, fotografi e o riproduzioni di quadri di grandi pittori.
Le foto dell'ospedale Ponte a Niccheri e l'arte al Meyer
Al sesto piano di Santa Maria Annunziata a Ponte a Niccheri si possono apprezzare una rassegna di foto di paesaggi, mentre pareti arancioni accolgono pazienti e familiari del terzo piano dove dipinti a olio e acquerelli abbelliscono le corsie di Chirurgia. Ritratti fotografici e disegni – realizzati probabilmente dai fratellini – sono affissi alle pareti di Ostetricia, mentre all’ambulatorio di Cardiologia ci sono i lavori dei ragazzi dell’Istituto d’Arte di Porta Romana.
Distrazione dalla malattia e svago anche per i piccoli ricoverati al Meyer grazie alle sculture e alle grandi opere colorate – alcune donate dagli studenti del Liceo Artistico Leon Battista Alberti – a soggetto giocoso mentre una “Baby Cow Parade” si snoda lungo la galleria a vetri che aggira l’edificio.
L’arte negli ospedali è dunque un grande agente di guarigione sia per l’anima che per il corpo, uno strumento prezioso che apporta beneficio psicologico aiutando i pazienti nel cammino verso la guarigione. Grazie a tutti gli artisti che concorrono a questo intento.
A Firenze 2 giorni di Studi medievali
Il Medioevo “messo a nudo”: dagli aspetti letterari a quelli archeologici, dalla storia alla filosofia. Per due giorni Firenze diventa la “capitale” degli studi sull’Età di mezzo grazie alla quarta edizione di Studi medievali, convegno internazionale organizzato a Firenze dal Gruppo di Ricerca NUME, aperto a tutti giovani studenti, appassionati di storia, docenti universitari o esperti del settore.
L’evento si svolge dal 4 al 5 giugno 2018, nelle sale affrescate del complesso del Fuligno (via Faenza 48), nel centro storico di Firenze. L’accesso è libero e gratuito per tutti. Ogni anno l’evento chiama a raccolta un gran numero persone, anche dall’estero, che si confronta sui risultati delle ricerche più interessanti portate avanti nel nostro Paese non solo sull’Età di Mezzo.
L'associazione che promuove gli “Studi Medievali”
Dietro all’iniziativa c’è il Gruppo di Ricerca NUME (NUovo MEdioevo), un’associazione culturale nata a Firenze nel 2015 per volontà di un gruppo di giovani ricercatori italiani che ha l’obiettivo di accrescere, promuovere e diffondere la conoscenza del patrimonio culturale medievale, in tutte le sue declinazioni, con particolare attenzione all’area europea occidentale.
Sul sito internet dell’associazione è possibile consultare il programma del convegno “Studi medievali”.
Il nuovo look del Museo Novecento
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Da ‘camera con vista’ a Museo moderno: la sede espositiva fiorentina dedicata alle opere del Novecento e all’arte contemporanea cambia pelle con un nuovo allestimento.
In cammino per il Meyer
Oltre 400 persone, 8 pullman da tutta la Toscana per far crescere il Meyer. È iniziata dalla terrazza più bella della città, con una camminata da piazzale Michelangelo a Villa Bardini, la campagna triennale di Unicoop Firenze per sostenere il progetto Meyerpiù, che prevede l’ampliamento dell’ospedale pediatrico fiorentino.
Una passeggiata all’insegna della bellezza, dell’arte e del benessere promossa da Unicoop Firenze, Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze e Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron, in collaborazione con la Società di San Giovanni Battista e Uisp Firenze.
Dopo 4 chilometri di camminata, il cui ricavato è stato devoluto al progetto, l’iniziativa è proseguita all’interno di Villa Bardini, con uno spettacolo di madonne e sbandieratori fiorentini e un intervento del professor Antonio Paolucci sulla storia e le ricchezze artistiche di Villa Bardini. E per concludere, il gran con lo spettacolo pirotecnico che ha aperto il conto alla rovescia, in attesa dei “fochi” di San Giovanni del prossimo 24 giugno.
Unicoop Firenze per Meyerpiù
Questo primo evento di raccolta è il primo del calendario che, fino al 2020, vedrà Unicoop Firenze e le sezioni soci impegnate in iniziative di raccolta fondi e in tante attività di informazione e divulgazione sui temi della salute e della sicurezza dei più piccoli. I fondi che verranno via via raccolti con le iniziative si aggiungeranno all’impegno di Unicoop Firenze che sosterrà il progetto Meyerpiù con una donazione di 1,5 milioni di euro, erogati con una quota annuale di 500mila euro per il 2018, il 2019 e il 2020.
Tra le prime iniziative in partenza, la scelta della Cooperativa di donare al Meyer l’1% delle vendite dell’ortofrutta nel periodo 21 maggio – 3 giugno. Inoltre sempre dal 21 maggio fino al termine del progetto nel 2020, è possibile donare alle casse una cifra a partire da 1 euro o da cento punti della carta socio, interamente devoluti al progetto. Dopo i primi 4 giorni di campagna, già 8.300 euro sono stati donati alle casse dei supermercati Coop.fi da soci e clienti.
Incontri sulla baby-salute
Da giugno prenderanno il via anche gli appuntamenti sulla salute del bambino cura dei medici del Meyer: 12 incontri aperti a tutti, organizzati nei centri Coop.fi dalle 17.30 alle 19.30. Si parte il 22 giugno al Coop.fi del Centro*Empoli e si prosegue il 26 giugno al Coop.fi del Centro*PonteaGreve, a Firenze. Tutte le informazioni sono disponibili sul sito www.coopfirenze.it.