lunedì, 12 Maggio 2025
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In cammino per il Meyer

Oltre 400 persone, 8 pullman da tutta la Toscana per far crescere il Meyer. È iniziata dalla terrazza più bella della città, con una camminata da piazzale Michelangelo a Villa Bardini, la campagna triennale di Unicoop Firenze per sostenere il progetto Meyerpiù, che prevede l’ampliamento dell’ospedale pediatrico fiorentino.

Una passeggiata all’insegna della bellezza, dell’arte e del benessere promossa da Unicoop Firenze, Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze e Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron, in collaborazione con la Società di San Giovanni Battista e Uisp Firenze.

Dopo 4 chilometri di camminata, il cui ricavato è stato devoluto al progetto, l’iniziativa è proseguita all’interno di Villa Bardini, con uno spettacolo di madonne e sbandieratori fiorentini e un intervento del professor Antonio Paolucci sulla storia e le ricchezze artistiche di Villa Bardini. E per concludere, il gran con lo spettacolo pirotecnico che ha aperto il conto alla rovescia, in attesa dei “fochi” di San Giovanni del prossimo 24 giugno.

Unicoop Firenze per Meyerpiù

Questo primo evento di raccolta è il primo del calendario che, fino al 2020, vedrà Unicoop Firenze e le sezioni soci  impegnate in iniziative di raccolta fondi e in tante attività di informazione e divulgazione sui temi della salute e della sicurezza dei più piccoli. I fondi che verranno via via raccolti con le iniziative si aggiungeranno all’impegno di Unicoop Firenze che sosterrà il progetto Meyerpiù con una donazione di 1,5 milioni di euro, erogati con una quota annuale di 500mila euro per il 2018, il 2019 e il 2020.

Tra le prime iniziative in partenza, la scelta della Cooperativa di donare al Meyer l’1% delle vendite dell’ortofrutta nel periodo 21 maggio – 3 giugno. Inoltre sempre dal 21 maggio fino al termine del progetto nel 2020, è possibile donare alle casse una cifra a partire da 1 euro o da cento punti della carta socio, interamente devoluti al progetto. Dopo i primi 4 giorni di campagna, già 8.300 euro sono stati donati alle casse dei supermercati Coop.fi da soci e clienti.

Incontri sulla baby-salute

Da giugno prenderanno il via anche gli appuntamenti sulla salute del bambino cura dei medici del Meyer: 12 incontri aperti a tutti, organizzati nei centri Coop.fi  dalle 17.30 alle 19.30. Si parte il 22 giugno al Coop.fi del Centro*Empoli e si prosegue il 26 giugno al Coop.fi del Centro*PonteaGreve, a Firenze. Tutte le informazioni sono disponibili sul sito www.coopfirenze.it.

La casa del futuro è bio e contro gli ecofurbi

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Avreste mai pensato di vivere in una casa fatta di cibo? Forse è un’esagerazione, ma il principio della bioedilizia è proprio questo: usare scarti alimentari e rifiuti agricoli nell’edilizia e nell’architettura al fine di ridurre l’impatto ambientale e, perché no, quello economico.

A spiegarlo è Egidio Raimondi, consigliere dell’Ordine degli Architetti di Firenze, che ha curato la seconda edizione di Agritettura svoltasi il 22 marzo nel capoluogo toscano: “Un edificio residenziale in classe energetica G consuma mediamente, in 20 anni di vita utile, una cifra pari al 25% del suo valore. Per lo stesso edificio in classe A la spesa può scendere all’8% del suo valore”, ci dice. Certo, la strada è ancora lunga: in Italia se ne parla da almeno trent’anni e in Toscana da circa un ventennio, “ma le applicazioni pratiche sono ancora poche. Bisognerebbe passare quanto prima dalle parole ai fatti».

Bioedilizia

La Bioedilizia in Toscana

Tra gli esempi di opere realizzate con la bioedilizia spicca la biblioteca di Rosignano Marittimo. “In Toscana esistono vari esempi di edifici con tamponamenti esterni realizzati in paglia e intonacati in argilla cruda. Uno di questi è la biblioteca di Rosignano Marittimo.

Ci sono poi una serie di interventi realizzati con sistemi costruttivi in legno strutturale – prosegue – che gettano le basi per la nascita di una filiera legno-edilizia che parte dalla disponibilità di legname nelle foreste toscane”. Una vera e propria rivoluzione, insomma. Talmente visionaria che molti ancora la vedono con un mix di scetticismo e stupore: “Si va dallo scetticismo basato sulla scarsa informazione alla sfiducia nei controlli e al sospetto di essere truffati”. E a ben pensarci il pericolo, spiega Raimondi, non è poi così remoto: “Io li chiamo ecofurbi. Sono coloro che, con operazioni di green washing, tentano di inseguire una tendenza del mercato per incrementare il fatturato, senza solide conoscenze e senza conoscere il quadro di riferimento”.

Bioedilizia

Se è vero che c’è ancora molto da fare, la direzione sembra comunque essere quella giusta: “Il futuro è tracciato. Se sapremo governare il cambiamento potremo ricavarne vantaggi non solo ambientali ma anche sociali ed economici”. Anche perché la posta in gioco è alta: “Spesso si dice ‘salviamo il pianeta’ – conclude Raimondi –, ma il pianeta si salva sempre. Non è il pianeta ad essere a rischio ma il genere umano. Se nemmeno questo basta a convincere ognuno a fare la sua parte, vorrà dire che ci siamo meritati l’estinzione”.

L’agritettura alla prova

Utilizzare scarti provenienti dalla lavorazione agricola per costruire e arredare case. Questo il principio alla base della bioedilizia, una particolare modalità di progettazione e costruzione di edifi ci eco-sostenibili che, attraverso l’utilizzo di rifiuti e materiali di scarto, si propone di ridurne l’impatto ambientale. Una sfida, che richiede di ripensare il modo stesso di concepire gli ambienti urbani, ma anche una enorme opportunità per la costruzione di un futuro sempre più green.
 

In cammino per il Meyer

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Dal piazzale Michelangelo ai ‘fochi’ di Villa Bardini. Centinaia di soci Coop hanno partecipato alla passeggiata per sostenere la Fondazione dell’Ospedale pediatrico Meyer

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Povertà, un aiuto per l’educazione dei bambini

Accesso ai servizi educativi a costo zero, laboratori per genitori e bambini, consulenze pedagogiche, attività sportive. Sono alcune delle azioni dal progetto sperimentale per il contrasto della povertà educativa “Ali per il futuro”, finanziato con 2 milioni e mezzo di euro, destinato alle famiglie con in difficoltà o con redditi bassi.

L’iniziativa vede come capofila la cooperativa sociale Società Dolce di Bologna, in partnership con diversi soggetti: dalla cooperazione  all’Università, dagli enti di ricerca e formazione accreditati alle associazioni e agenzie per il lavoro. In Toscana ad attuare il progetto, a Firenze, Scandicci e Livorno, sarà la cooperativa sociale Arca.

Il progetti “Ali per il futuro”

“Attraverso la condivisione di un progetto familiare personalizzato, le famiglie con bambini da 0 a 6 anni, che vivono in situazioni di vulnerabilità sociale, verranno accompagnate in un percorso di miglioramento delle condizioni socio economiche e di crescita e benessere per il bambino – spiega Caterina Segata, della cooperativa sociale Società Dolce – vogliamo rimuovere la disuguaglianza delle opportunità nell’infanzia, abbattendo le barriere che impediscono ai più piccoli di sviluppare competenze e capacità”.

La lotta alla povertà è un problema sempre più pressante nella società italiana, con più di 1
milione e 600 mila famiglie sotto la soglia della povertà assoluta
. Il progetto è mirato a finanziare tanto la lotta contro la povertà educativa che il supporto alle famiglie mirato a dare competenze tecniche alle unità genitoriali non ancora ben inserite nel mondo del lavoro.

Come fare domanda

Tutte le famiglie italiane o straniere con permesso di soggiorno possono presentare domanda di
partecipazione fino al 30 giugno 2018 e i nuclei familiari dovranno avere come requisiti un Isee
pari o inferiore a 15.000 euro, non aver già usufruito del medesimo intervento e avere
almeno un figlio fino ai 6 anni di età. Una volta chiuse le domande, sarà stilata una graduatoria.

” In Toscana, – aggiunge Sura Spagnoli, direttore Area Infanzia della cooperativa sociale Arca – l’offerta rivolta alle famiglie prevede, distribuiti tra Firenze, Scandicci e Livorno, 6 posti di nido d’infanzia e 5 nei servizi di conciliazione 0-3 anni (centri estivi, supporto familiare pomeridiano ecc.), 2 posti di scuola dell’infanzia e 2 nei servizi di conciliazione 3-6 anni, oltre a laboratori per genitori e bambini, consulenze pedagogiche, attività sportive e socializzanti. Ciascuna famiglia beneficerà dell’intervento per due anni”.

A Firenze le strutture coinvolte nel progetto sono il nido d’infanzia Il Koala Blu/scuola dell’infanzia Il Koala Verde e il nido d’infanzia Rosso Canarino, tutti nel Quartiere 4; a Scandicci il nido d’infanzia Alberomago in località Badia a Settimo

Per informazioni è possibile consultare il sito del progetto “Ali per il futuro“.

Il Castello del Brunelleschi è in vendita

AAA vendesi immobile di pregio nelle campagne intorno Firenze, con annessi (25 case coloniche e un intero borgo del XV secolo) e ampio “giardino” (1200 ettari di terreno). Il castello di Oliveto a Castelfiorentino, progettato da Filippo Brunelleschi è in vendita: il prezzo? Viene rivelato solo a chi è veramente interessato all’acquisto dall’agenzia “deluxe” a cui sono state affidate le trattative private.

La proprietà comprende 35mila metri quadri di interni e una tenuta tutto intorno al borgo, tra appezzamenti agricoli, vigneti e oliveti e boschivi. “Si tratta di una delle più prestigiose proprietà mai avute in vendita”, dice Dimitri Corti, presidente di Lionard Luxury Real Estate, società fondata a Firenze e specializzata nelle vendite di lusso. Il castello, in ottime condizioni di manutenzione e finora usato anche per ricevimenti e matrimoni, ha quattro torri angolari e le mura merlate percorribili per tutto il perimetro.

La storia del Castello di Oliveto

La villa-castello, secondo uno dei maggiori esperti al mondo dell’architettura brunelleschiana, il professor Massimo Ricci, è stata progettata dal padre della Cupola del Duomo di Firenze ed edificata nel 1424, proprio nei primi anni in cui veniva tirata su l’ultima parte del “tetto”di Santa Maria al Fiore.

L’edificio, del tutto simile alla celebre Villa medicea della Petraia a Castello (Firenze), ai tempi era di  proprietà della famiglia fiorentina dei Pucci e qui soggiornarono ben tre Papi: Leone X e Clemente VII e Paolo III Farnese, per diciassette giorni nel 1541.

Altri grandi personaggi hanno visitato questo luogo: da Lorenzo Il Magnifico al Granduca di Toscana Ferdinando III e il Re d’Italia Vittorio Emanuele III. Nel 1944 il castello fu utilizzato come comando militare dal Generale Mark Clark durante le operazioni di liberazione dell’Italia.

Castello Brunelleschi  Lionard Luxury Real Estate

Foto: Lionard Luxury Real Estate

Perché è il castello di Brunelleschi?

Secondo al professor Massimo Ricci sono molti i motivi che hanno portato ad attribuire questo castello al Brunelleschi. Il primo: l’edificio è stato tutto costruito in mattoni, anche nelle parti architettoniche per cui ai tempi veniva usata la pietra, con la stessa “tecnologia” impiegata nella Cupola.

Secondo: all’interno dell’edificio ci sono numerose opere architettoniche (portali, finestre, peducci, arredi) realizzate in perfetto stile brunelleschiano. La prova definitiva, secondo lo studioso, è uno strano ballatoio che poggia su un sistema di mezze volte che non potrebbe stare in piedi e avrebbe dovuto collassare su se stesso. Uno dei dispositivi impossibili del grande Brunelleschi, che solo lui poteva concepire e realizzare.

Castello Oliveto interni ricevimenti

Foto: Lionard Luxury Real Estate

Per chi volesse sognare un po’ ecco qui la scheda completa di vendita del Castello di Oliveto a Castelfiorentino sul sito di Lionard Luxury Real Estate.

Eredità delle donne, il festival diretto da Serena Dandini

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È un progetto dal titolo emblematico che si apre al territorio per coinvolgere tutte le realtà culturali, creative e produttive della città. Firenze, in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio, accoglie la prima edizione de L’Eredità delle Donne, un festival dedicato al contributo della donna al progresso dell’umanità e lo farà con un programma denso di appuntamenti che, dal 21 al 23 settembre, vedrà la partecipazione di alcune delle eccellenze femminili provenienti dal mondo della cultura, dell’economia e della politica.

“Il progetto, con la direzione artistica di Serena Dandini, nasce da un’idea di Elastica che ha immediatamente incontrato il nostro sostegno – spiega Donatella Carmi, vicepresidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze – Saranno tre giorni di appuntamenti dedicati al tema dell’empowerment femminile che rientreranno come progetto speciale all’interno dell’Estate Fiorentina. L’iniziativa è gemella dell’evento parigino Les Journes du Matrimoine e vuole valorizzare il contributo di artiste, scienziate, pensatrici del passato come della contemporaneità. Figura ispiratrice sarà proprio Anna Maria Luisa de’ Medici, nota come l’Elettrice Palatina, grazie alla quale è stato possibile mantenere intatto il patrimonio culturale e artistico della città”.

La manifestazione propone al pubblico anche un programma OFF lanciando una call entro il 30 giugno per invitare associazioni e singoli cittadini a proporre idee, progetti e contenuti di approfondimento in linea con le tematiche del festival.

Serena Dandini e L'Eredità delle donne

“L’Eredità delle Donne è una straordinaria novità che ha una grande valore morale e culturale perché è proiettata in una dimensione che va oltre i confini nazionali e affronta il tema della donna in una chiave attuale – racconta Serena Dandini – Invitiamo tutti a partecipare perché Firenze è la città ideale per accogliere questo progetto ricco di incontri, percorsi urbani e letture. Vogliamo abbattere gli stereotipi, riflettendo sulle radici culturali della nostra società e restituendo finalmente alle donne un ruolo di primo piano”.

Eredità delle donne Festival Firenze Fondazione Cr Firenze Serena Dandini

Più informazioni sul sito del festival L'Eredità delle donne.

La mappa della street art fiorentina è su Google

Nella città di Botticelli e Michelangelo c’è spazio anche per la street art. C’è chi li ama e c’è chi li odia, ma ormai a Firenze si trova ad ogni angolo di strada. La contemporaneità dialoga con i grandi capolavori rinascimentali, dunque, donando a fiorentini e visitatori un punto di vista nuovo e inusuale difficilmente trovabile sulle guide e le riviste patinate.

Se n’è accorto anche il Portale Giovani del Comune di Firenze che ha realizzato una pratica mappa, disponibile su Google Maps e in continuo aggiornamento, in cui sono segnalati più di cinquanta spazi di colore urbano: graffiti, murales, disegni e decorazioni ma anche spazi liberi messi a disposizione per futuri interventi. Dai colorati murales della scuola elementare e media in viale Spartaco Lavagnini agli spazi vuoti in zona Leopolda e in cerca di liberazione dal grigio metropolitano. 

Street art Firenze

Il Dizionario 

La street art nasce negli Stati Uniti e in Europa verso gli inizi degli anni Novanta, ma comincia ad essere
considerata una vera e propria forma d’arte solo negli anni Duemila quando a Londra, l’ormai noto ma ancora anonimo Banksy, comincia la sua attività di guerilla art. Se in principio l’artista di strada veniva
chiamato “graffitaro”, al giorno d’oggi è un vero e proprio artista a tutto tondo il cui compito è portare vivacità e arte in posti inusuali e di uso comune.

Esistono tanti tipi di street art, che possono variare per tipologia, soggetto e uso dell’ambiente urbano, ma il trend del momento è lo “yarn bombing”: consiste nell’impiegare filati colorati o fibra di maglia o ad uncinetto piuttosto che pittura o gesso. Altre forme di street art riguardano la personalizzazione dei segnali stradali attraverso adesivi, telecamere di sorveglianza, le strutture, i giochi d’ombra e prospettiva che una grande città può offrire.

Street Art Firenze mappa Google, Exit enter, Blub arte sa nuotare

La street art a Firenze, da Blub a Clet

Anche la culla del Rinascimento è ricca di artisti contemporanei che dedicano la propria creatività a questa arte. Il francese Clet Abraham personalizza i segnali stradali in giro per il mondo, ma ha fatto di San Niccolò la sua base operativa.

Dallo scanzonatorio ai messaggi più critici, i suoi adesivi donano un tocco di colore di originalità, rendendo interessante e vagamente piacevole anche un segnale di divieto. Blub è invece il padre del progetto “L’Arte Sa Nuotare” una serie di disegni in cui personaggi celebri del mondo dell’arte, della letteratura, della storia e dello spettacolo indossano una maschera da sub per simboleggiare lo stato di “l’acqua alla gola” in cui è costretto a vivere l’uomo medio contemporaneo e la conseguente necessità di imparare a “nuotare”.

Gli amanti della poesia possono leggere i componimenti di MEP (Movimento per l’Emancipazione della Poesia) sui muri del centro storico, mentre “Fly Away” è il nome del progetto in cui dei simpatici omini stilizzati esprimono il desiderio di volare via verso altri posti, altre conoscenze, altri mondi. Non solo disegni, ma vere e proprie rappresentazioni del vivere contemporaneo.

Scopri la mappa della street art a Firenze!

Andrea Muzzi, il reporter da prendere (poco) sul serio

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Un microfono in mano, ma un sorriso in tasca. Andrea Muzzi veste i panni del video reporter e lo fa con il suo classico stile, pieno di humour e di ironia. Il comico fiorentino è protagonista della nuova mini-serie “Cronaca Nera”, che porta sullo schermo storie volutamente fasulle e farsesche, che in qualche modo ci fanno riflettere su quanto succede nella società di oggi e sul ritratto di ciò che avviene.

Una mini-serie visibile sul web (sul sito e sui canali social de Il Reporter) e sul piccolo schermo (Italia 7, dopo il tg delle 19.40 e 20.45).

“Mi hanno sempre divertito le trasmissioni che mettono il ‘mostro’ in vetrina – spiega Muzzi -. A volte si fatica a capire chi sia veramente il mostro: il protagonista della cronaca nera? O lo show che gode nel fare audience dal suddetto mostro? Questo ha generato in me un pensiero malevolo; se il mostro fosse un virtuoso,un italiano che fa cose anomale? Cosa da non italiano. Questo è il risultato”.

E allora iniziamo con la prima puntata. Mentre si avvicina la finale di Champions League, “Cronaca Nera” ci propone un vero (?) scoop calcistico. Ma attenzione, non prendetelo troppo sul serio.

“Cronaca Nera”: scoop nel pallone

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Andrea Muzzi, il reporter da prendere (poco) sul serio. Il comico fiorentino si cala nei panni del video reporter e lancia una nuova mini-serie. Ecco i casi di ‘Cronaca Nera’, tutti da ridere. Prima puntata: lo “scoop” calcistico

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Talk a Villa Bardini, cultura nel verde

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Incontri nel verde, per parlare di cultura e tecnologia, di letteratura e aspetti sociali. Da fine maggio a settembre in uno degli spazi panoramici più belli di Firenze arrivano i “Talk a Villa Bardini”, format estivo, in collaborazione con l’Associazione Culturale Wimbledon, degli incontri promossi nel corso dell’anno da Fondazione CR Firenze. L’evento fa parte anche della programmazione dell’Estate Fiorentina 2018.

Gli appuntamenti prendono il via con Bobo Rondelli: il cantautore, poeta, attore e performer livornese è protagonista della conversazione dal titolo “La vita, le nuvole e la marmellata” in programma mercoledì 23 maggio alle ore 18.30. Un incontro per comprendere dove è la poesia in un mondo sempre più social e tecnologico.

Dopo Bobo Rondelli i due appuntamenti successivi si svolgeranno nell’ambito del festival “La città dei lettori”, promosso da Fondazione CR Firenze e dall’Associazione Wimbledon sempre a Villa Bardini, dal primo al 3 giugno. Venerdì 1 giugno alle ore 16, il compositore e direttore d'orchestra Federico Maria Sardelli interverrà con il tema “Gli occhiali della filologia” e alle 18.30 per la prima volta saranno a Firenze i 12 finalisti del Premio Strega.

Talk a Villa Bardini, cos'è

Talk a Villa Bardini è un format che nasce dall’unione di due tipologie collaudate in una stessa occasione: l’incontro ‘da salotto’ stile Versiliana e l’evento TED, di concezione anglosassone, in cui in un breve intervento il relatore approfondisce temi di interesse culturale, sociale e tecnologico. Si parte con un tema di cui l’ospite è esperto, segue un  breve confronto con il pubblico per chiarire e approfondire l’argomento appena trattato.

“Stimolare nella cittadinanza una riflessione sui temi più caldi del nostro tempo – spiega il Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, Umberto Tombari – è da sempre uno dei nuovi obbiettivi della Fondazione. Abbiamo così ritenuto opportuno non sospendere, nel periodo estivo, gli appuntamenti che promuoviamo nel corso dell’anno ma, in questo caso, è stato confezionato un format del tutto particolare”.

Talk a Villa Bardini, Città dei Lettori

“I Talk a Villa Bardini sono stati pensati per una nuova esperienza culturale che possa coinvolgere il pubblico di tutte le età – aggiunge il Presidente dell’Associazione Culturale Wimbledon Gabriele Ametrano – con tematiche e personalità riconosciute nei campi italiani del sapere e della creatività”.